Recensione New Warriors: l'iniziativa

Nuovi guerrieri in una nuova realtà

Recensione New Warriors: l'iniziativa
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

New Warriors: L’iniziativa

L’idea di base, il concept stesso, di questa nuova formazione e della serie in generale è quella di puntare sul fenomeno della ribellione nel mondo giovanile. I nuovi New Warriors (perdonate il gioco di parole) sono infatti un gruppo assortito di giovani ribelli provenienti da diverse realtà del Marvel Universe; il collante del gruppo è il fatto di non accettare la piega che hanno preso gli eventi dopo la Civil War.
Contrari all’ordine imposto da Tony Stark, questi eroi secondari decidono di entrare in clandestinità per poter proseguire la loro lotta personale al crimine.

Un passo indietro

Nei New Warriors originali (creati da Tom De Falco e Ron Frenz nei primi anni 90) militavano Night Trasher, Speedball, Namorita (cugina del monarca di Atlantide Namor, il submariner), Marvel Boy (ora Justice), Silhouette, Firestar e Nova.
Erano all’origine un gruppo di “ripescaggio” per diversi personaggi minori del Marvel Universe, un tentativo non dichiarato di ripetere il lontano successo della gloriosa testata che fu dei Difensori.
Così il gruppo viene formato da una serie di vecchie glorie quali Speedball (una delle ultime creazioni di Steve Ditko, storico autore della casa delle idee), Nova il razzo umano (già titolare senza fortuna di una sua serie personale conclusasi mandando il character a vagabondare nello spazio) e Firestar. Una storia davvero peculiare la sua: Firestar era addirittura un ripescaggio fuori continuità. Questo personaggio fu creato per una vecchia serie a cartoni animati dell’Uomo Ragno, dove compariva come spalla dell’arrampicamuri assieme all’Uomo Ghiaccio. Titolo della serie italiana che ha goduto di qualche passaggio sulla Rai era "L''Uomo Ragno e i suoi amici in TV".

I Guerrieri nella Civil War

Ritroviamo i New Warriors, dopo anni di assenza e di ombre, protagonisti involontari della Civil War.
Il gruppo agli esoprdi della Guerra Civile è un vero e proprio format televisivo, una specie di Grande Fratello a sfondo super eroistico con tanto di nomination e co.
Per ottenere una maggiore audience i Warriors guidati da uno dei membri pià anziani, l'entusiasta Speedball, decidono, dopo aver scovato un gruppo si super criminali in clandestinità nella provinciale località di Stamford, di ingaggiare scanzonatamente uno scontro.
Tale superficialità e ingenuità sarà presto punita per la prima volta in maniera esemplare, non lasciando il tempo a questa temporanea formazione di raggiungere un'età più adulta.
Nitro, sempre lui, uccisore di eroi e già causa della dipartita di Capitan Marvel, annienta il gruppo dei Warriors in pochi secondi. Nello scontro come "danni collaterali" ci saranno anche molte vittime civili.
Proprio da questo massacro, dove si è salvato solamente Speedball ( rimettendoci i poteri), comincia la serie di eventi che porta alla Guerra Civile, ridefinendo tutto l’Universo Marvel.

Quando i mutanti incontrano i difensori

Siamo così giunti all’Iniziativa e mentre sui sette numeri che compongono l’intero ciclo di Civil War è stato possibile vedere il destino di Speedball, un nuovo gruppo di Guerrieri è andato formandosi per volere di un nuovo e misterioso Night Trasher.
Il vigilante nero ha setacciato il sottobosco mutante (dopo la saga Decimazione, sviluppatasi sulle testate mutanti, molti homo superior sono diventati sapiens perdendo così i loro poteri) per reclutare nuove membri del gruppo.
Arrivano così da New X Men, X men e Generation X i nuovi Warriors: Sofia Mantega (Wind Dancer) , Beak, Jubilee (ex spalla di Wolverine), Chamber e Stacy X.
Perduti i poteri mutanti devono avvalersi della tecnologia per continuare la lotta al crimine.
Già dalle prime pagine si vede la volontà di proseguire sulle orme dei Difensori (storico non gruppo Marvel per eccelenza).
I Warriors incrociano infatti alcune storiche vecchie spine nel fianco dei Defenders: Gargoyle (villain dal potere di pietrificare ogni cosa venga in contatto con le sue mani)) e il gruppo dello Zodiaco (ispirato ai dodici segni astrologici e in possesso della chiave cosmica, lorto fonte di potere).
Tutto mentre Tony Stark dichiara fuorilegge il gruppo e la polizia cerca di risalire ai finanziamenti occulti del gruppo per risalire alle loro identità.

In e out

Questa miniserie (la quarta per l’esatezza dedicata ai Warriors) si avvale di un ottimo impatto grafico, Paco Medina è stilisticamente da apprezzare per taglio classico e composizione della tavola nel suo stile e linee morbide. Da promuovere anche Kevin Grevioux, scrittore che ha il merito di rimbastire un gruppo contenitore come è il concetto stesso dei New Warriors e di proiettarli in un nuovo universo Marvel, compito non facile, che viene assolto con merito.
Grevioux modella una nuova identità per il gruppo, puntando sulla voglia di rivalsa di gente che è “stata in dimensioni parallele, ai limiti dell’universo e che è tornata. Persone che hanno visto più cose di quante la gente ne possa immaginare“ (liberamente tratto da un discorso di Jubilee) e che ora si è ritrovata alla normalità forzata.
Ribelli giovanili dicevamo, che usano il graffito come forma di protesta: questo è il loro biglietto da visita e la loro risposta alla proposta di Stark di entrare nell’iniziativa. Usando un intero grattacielo per lo scopo, ridefiniscono l’acronimo S.h.i.e.l.d. che per mano loro diventa Starks Hopeless Iniziative Employers Losers & Dorks (la fallimentare iniziativa di Stark da più potere solo ai perdenti e agli idioti).
Gargoyle, Zodiaco, Wolverine, Mondo Assassino, Ben Urich,Tempesta e Pantera Nera, i Warriors vengono ufficialmente inseriti in una continuità conosciuta a menadito da Grevioux.
Il punto debole della serie è proprio quella di essere stata ripresentata partendo dal nulla. Stavolta non bastano le note per poter apprezzare a pieno tutta la vicenda.
La scelta di ripresentare alcuni personaggi provenienti dal X Universe, comprensibile vista l’esperienza di Paco Medina con le testate mutanti, non è ottima per dei nuovi lettori.
Pescare proprio da uno degli universi maggiormente complicato e intrinseco del Marvel Universe può far venire il mal di testa ad un nuovo lettore o può non far apprezzare tutto l’arco narrativo.

New Warriors Un albo che merita pienamente la sua sufficienza e che inciampa narrativamente solo in poche pagine; questo rallentamento è dovuto al peso greve della continuità marvellina, recentemente fatta a pezzi,e ai fili non ancora allacciati della realtà della casa delle Idee in Italia. I warriors, nonostante il prevedibile colpo di scena finale, si ripropongono con un interessante inizio. Tutto sommato vale la pena di provare a inserire questo volume nella vostra collezione.