Recensione Origine

In un futuro lontan, la terra è sconvolta da una guerra tra gli uomini e la natura. Due ragazzi sono la chiave per la salvezza d

Recensione Origine
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In un momento non certo felice della carriera del celebre studio di animazione “Gonzo” (Full metal PANIC!, Trinity Blood,Last Exile) viene portato in Italia il loro primo lungometraggio Gin iro no Kami no Agito (Agito dai capelli d'argento) ); frutto di anni di lavori e molti rimandi, l’opera puo’ contare alla regia di Keiichi Sugiyama (Evangelion) con le musiche di Taku Iwasaki (Kenshin OAV, Read or Die, Now and Then, Here and There, Witch Hunter Robin). Il film è la loro personale sfida alle grandi case cinematografiche giapponesi, dopo anni in cui hanno lavorato a grandi saghe televisive.
Saranno riusciti nell’impresa?

Spirit of the Past

Trecento anni nel futuro il mondo come lo conosciamo non esisterà più, devastato irrimediabilmente dal un genere umano che è però ormai ridotto ad una mera sopravvivenza per via dell'improvvisa minaccia costituita dalla foresta senziente: un esperimento di manipolazione genetica sfuggito al controllo che ha portato al concepimento di organismi vegetali in grado di attaccare l'uomo. Nonostante questo, esistono ancora comunità di uomini suddivise però in due grandi schieramenti: coloro che vogliono vivere a stretto contatto con la natura e coloro che cercano di distruggerla per riprendere il controllo sul mondo. In mezzo a queste due schieramenti troviamo una zona franca, dove è sorta la città di Neutral, in cui le persone cercano di convivere con entrambe le fazioni.
Il giovane Agito è una di queste persone, ma la sua vita cambia drasticamente il giorno in cui scopre una struttura di stasi che contiene una ragazza ancora in vita: Tula.
Tula è una ragazza che viene dalla civiltà prima della catastrofe che ha distrutto la Luna e devastato la Terra e che Agito aiuta ad adeguarsi a questo nuovo mondo, molto diverso da quello che conosceva prima. La troppa differenza disorienta e rende difficile alla ragazza l’accettare il nuovo mondo, facendo si che venga sempre più influenzata dal colonnello Shanuck di Ragna, un uomo che, come lei, si è risvegliato dalla stasi pochi anni prima, ed è in cerca di un dispositivo che potrebbe mettere fine alla guerra e riparare al danno fatto secoli prima: naturalmente è Tula la chiave per trovarlo e attivarlo.

Uomo o Natura?

In “Origine” i personaggi e la tecnologia sono un mix da rara bellezza, oltre naturalmente all’animazione una delle migliori mai inserite in pellicola; la CG è cosi ben implementata che nella maggior parte dei casi è molto difficile da distinguere dai disegni normali. Purtroppo però la storia, almeno nella prima parte, è molto difficile da seguire causa i tanti personaggi, le tante tribù differenti e la terminologia assai articolata; tutte queste informazioni vengono sparate allo spettatore senza un attimo di pausa, facendo venire il mal di testa anche alle persone più smaliziate ed abituate a trame degne del miglior Shirow Masamune. Anche i dialoghi, data la loro natura pseudo-filosofica-ambientalista, risultano un po’ difficili da digerire; soprattutto le parti riservate alla “Voce della Foresta” e quelle relative al padre di Agito, un uomo che è diventato un mezzo albero, e non può mai lasciare il terreno in cui si trova. Altro punto appena sufficiente è la caratterizzazione dei vari personaggi principali. Agito è il tipico ragazzo ribelle in cerca sempre di nuove avventure; Tula invece è la classica bella ragazza da salvare, solo verso la parte finale avremo una sorta di “evoluzione”; lo stesso “Spirito del Passato” che non è altro che un tentativo di convivere con il presente, lasciando da parte tutto quello che è accaduto prima, non lo troviamo in lei come invece troviamo l’incapacità di lasciarsi gli avvenimenti alle spalle del cattivo di turno. Shanuk del trittico dei protagonisti è quello meglio caratterizzato grazie soprattutto alla sua natura ambigua che fino alla fine lascia lo spettatore nel dubbio. Le cose però tendono a cambiare poco dopo la metà del film, grazie soprattutto ad una rivelazione inaspettata che da un senso a tutto quello che abbiamo visto fino ad allora. Comunque anche se “Origine” è un film difficile da seguire, non è mai difficile da guardare. Dalle sequenze della caccia subacquea alle battaglie tra macchine, passando per paesaggi mozzafiato, il film è assolutamente sorprendente, il tutto accompagnato da ottime musiche: indimenticabili la opening e la sigla di chiusura.

DVD

Il DVD di Origine è edito in Italia dalla casa francese Kaze che come nelle sue precedenti edizioni ha svolto un lavoro ottimo. Il video non presenta nessuna sbavatura e grazie al formato 1,78:1 anamorfico rende la visione una bellissima esperienza. Ottimo anche il doppiaggio e la scelta dei vari doppiatori per i vari personaggi, il tutto reso magistralmente in Dolby Digital 5.1 (presente anche la traccia originale ma solo in 2.0). Il DVD viene venduto in Italia in due versioni distinte: standard e collector’s. La prima venduta a prezzo standard di 24,99 ma con quasi nessun extra, mentre la collector’s si presenta con due DVD più un cd con le musiche del film, oltre naturalmente a vari extra: il “making of” del film della durata di circa 50 minuti, i trailer cinematografico francese e giapponese ed infine l’anteprima giapponese.

Origine L’opera prima cinematografica dello studio Gonzo riesce quasi totalmente a centrare il bersaglio grazie soprattutto all’ottimo resa visiva e sonora ed una seconda parte molto ben riuscita. Peccato solo per un prima parte non totalmente soddisfacente e una filosofia mistico-ecologista un po’ troppo “banalotta”. L’edizione italiana è curata sotto tutti i dettagli, con una collector’s da avere solo per il CD della colonna sonora. Unico rammarico: il suo “non passaggio” nelle sale cinematografiche.