Ponyo sulla Scogliera: Recensione della splendida favola di Hayao Miyazaki

Disponibile su Netflix, Ponyo sulla Scogliera è una bellissima favola moderna diretta da Hayao Miyazaki. Scopritela nella nostra recensione.

Ponyo sulla Scogliera: Recensione della splendida favola di Hayao Miyazaki
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La filmografia di Hayao Miyazaki, autentico genio dell'animazione giapponese che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico mondiale degli ultimi 40 anni, alterna sapientemente pellicole mature, che trattano temi adulti in maniera profonda e spesso senza una distinzione netta fra bene e male, ad altre più leggere e spensierate, indirizzate a un pubblico infantile ma capaci di parlare anche agli adulti, e caratterizzate dalla tipica, bellissima magia delle produzioni ghibliane.

Ponyo sulla scogliera, penultimo lungometraggio del regista (in attesa del suo nuovo progetto), appartiene alla seconda categoria: il prodotto di un autore ormai nel pieno della sua maturità e con la padronanza completa del medium, nel quale si possono ritrovare gran parte delle tematiche e delle suggestioni dei lavori precedenti. Da poco disponibile su Netflix con altri film Studio Ghibli, andiamo a scoprire i pregi di questa bellissima favola per adulti e piccini.

La purezza del mare

Ponyo sulla scogliera esce nelle sale giapponesi il 19 luglio 2008, partecipando lo stesso anno alla 65ma Mostra del cinema di Venezia, e giunge in Italia il 20 marzo 2009 distribuito da Lucky Red. Si tratta del 17° film dello Studio Ghibli e il nono del regista di Tokyo, contando in entrambi i casi anche Nausicaä della Valle del Vento, realizzato prima della fondazione effettiva dello studio.

Scritto e diretto da Hayao Miyazaki, Ponyo sulla scogliera è basato sul racconto Iya Iya En della scrittrice giapponese Rieko Nakagawa, e vede la partecipazione di numerosi collaboratori storici, come Joe Hisaishi alla colonna sonora. È stato il film di maggior successo al botteghino giapponese nell'anno di programmazione.

Ambientata in una piccola città di pescatori sulla costa, la pellicola vede come protagonista il piccolo Sosuke, figlio di un marinaio, che un giorno trova sulla riva vicino casa sua un bizzarro pesce rosso dalla testa umana incastrato in un barattolo di vetro. Per liberarlo, Sosuke rompe il barattolo e si ferisce, ma la sua ferita viene leccata dalla creatura guarendo all'istante.

Ribattezzato dal piccolo col nome di Ponyo, il pesce rosso altri non è che una delle numerose figlie dello stregone/scienziato Fujimoto, un tempo essere umano ritiratosi a vivere sul fondale marino in mezzo alle creature dell'oceano, scappata dalla sua abitazione per la sua voglia di libertà. L'incontro fra Ponyo e Sosuke sarà destinato a cambiare la vita di entrambi e di tutte le persone della città.

Una favola moderna

La trama di Ponyo è un vero manifesto della potenza della semplicità. Rivolto ai bambini e ai ragazzi più giovani, il film sviluppa in maniera lineare e prevedibile il rapporto fra i due protagonisti, ma lo fa con una tenerezza e una genuinità capaci di toccare le corde anche della persona più fredda di cuore. Ponyo sulla scogliera è una favola moderna, un inno alla purezza dell'amore fra bambini che, come nel più classico dei racconti fiabeschi, vede il piccolo Sosuke nei panni di un cavaliere sottoposto alla tipica prova da affrontare e superare per poter liberare il cuore della persona amata.

Alcuni potrebbero trovare maldestra la giustificazione per gli eventi finali del film dopo una prima ora praticamente perfetta, così come molti dettagli interessanti dell'ambientazione purtroppo solo accennati, ma come già detto si tratta di un'opera che si rivolge principalmente a un pubblico infantile (nel senso migliore del termine) e che non necessita di sviluppi elaborati o complessi. Ponyo sulla scogliera scorre benissimo per tutti i suoi 100 minuti di durata, senza mai annoiare, e arrivati al finale non si sente assolutamente la sensazione di aver trovato qualcosa fuori posto.

Non solo, nonostante il target di riferimento, come da tradizione dello studio il film è apprezzabile anche dal pubblico più adulto, che può ritrovare alcuni dei temi cari a Miyazaki come l'ecologismo, qui solo suggerito e non sbattuto in faccia allo spettatore. Pensiamo all'ovvia contrapposizione fra il mondo umano e quello marino, puro e incontaminato, personificato nei genitori di Ponyo.

E proprio il rapporto genitore-figlio è un altro degli argomenti sviluppati: la piccola Ponyo è insofferente nei confronti del padre, che la costringe a reprimere la sua natura umana e la sua voglia di libertà, in maniera simile (seppur con diversa intensità) Sosuke vive la sua vita lontano dall'affetto del padre, marinaio sempre a bordo della propria nave. La madre di Sosuke infine, nonostante il minutaggio ridotto, si può inserire senza problemi nella lista delle "donne toste" dei film di Hayao Miyazaki.

Una meraviglia visiva

I film dello Studio Ghibli, quanto meno quelli di elevata caratura, hanno sempre rappresentato il meglio dell'animazione mondiale, regalando autentici spettacoli e facendo scoprire al pubblico occidentale questa forma d'arte nella sua declinazione nipponica. A partire da fine anni ‘90/inizio anni 2000 le produzioni ghibliane hanno avuto un ulteriore miglioramento nella loro qualità tecnica, grazie all'avvento delle tecniche digitali, che hanno permesso di risparmiare tempo e costi (pur mantenendo la resa tipicamente tradizionale che li contraddistingue), ma soprattutto grazie alla maturità e all'esperienza acquisita dallo staff.

Ponyo sulla scogliera si colloca tranquillamente ai vertici della filmografia dello studio da questo punto di vista. Ci troviamo di fronte a un vero e proprio capolavoro visivo, fra disegni magnifici, sfondi bellissimi, colori espressivi e soprattutto animazioni che lasciano a bocca aperta, che fanno prendere vita a tutto quello che passa sullo schermo. Sin dai primissimi minuti lo spettatore viene investito dalla magnificenza di un oceano mai così ben rappresentato, assieme alla moltitudine delle creature che lo abitano.

In Ponyo sulla scogliera troviamo quella che è probabilmente una delle migliori rese visive dell'acqua e della pioggia in un prodotto animato nipponico, un apice indiscusso che è stato raggiunto solamente un anno fa dallo spettacolare I figli del mare, e al quale lo stesso Hayao Miyazaki (normalmente coinvolto solo nella realizzazione degli storyboard) ha partecipato. Dopotutto per animare il film sono stati utilizzati 170,000 disegni a matita, un numero record per una produzione del regista e simbolo evidente della volontà di superare i risultati raggiunti nelle precedenti pellicole.

Una magia alla quale contribuiscono, ancora una volta, le splendide musiche di Joe Hisaishi: ora delicate, ora incalzanti, accompagnano alla perfezione ogni momento del film, in una nuova sinfonia ghibliana di grande impatto. Menzione speciale per la sigla finale, Gake no Ue no Ponyo (titolo originale del film), cantata nella versione italiana dal musicista Fabio Liberatori assieme a sua figlia Sara. Il suo orecchiabile motivetto vi entrerà subito in testa e in men che non si dica vi ritroverete a canticchiarla.

Ponyo sulla Scogliera Ponyo sulla scogliera è una splendida favola moderna realizzata dalle sapienti mani di Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli. Un film che celebra la purezza e la genuinità dell’amore infantile, magistralmente sviluppato nel delizioso rapporto fra Ponyo e Sosuke, condendo il tutto con altri temi come l’ecologismo e il rapporto genitore-figlio. Un lungometraggio che si piazza ai vertici della filmografia ghibliana per magnificenza visiva, nel quale gli spettatori possono trovare quella che è probabilmente una delle migliori rappresentazioni dell’acqua e della pioggia in un prodotto animato giapponese. Un piccolo capolavoro che vi consigliamo senza se e senza ma.

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