Princess Maison Recensione: il manga delicato di Aoi Ikebe e BAO Publishing

Princess Maison è uno degli ultimi arrivi nella collana Aiken targata Bao Publishing. Ecco il nostro parere su un manga pregevole e delicato.

Princess Maison Recensione: il manga delicato di Aoi Ikebe e BAO Publishing
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Era in occasione della conferenza al Napoli Comicon 2019 che l'editore milanese Bao Publishing annunciava, con grande sorpresa degli appassionati, il potenziamento della sua offerta di manga con l'inaugurazione di una collana denominata Aiken (letteralmente "cane adorato"). Due anni e mezzo più tardi, con 16 titoli all'attivo, questa iniziativa è ormai una realtà consolidata nel mercato fumettistico del nostro paese, ed è caratterizzata da una filosofia editoriale ben precisa: proporre opere che trattano tematiche serie e attuali attraverso uno stile bizzarro e cartoonesco. Leggete la nostra recensione di Fiori di Biscotto o la nostra recensione di Nuvole Bianche per saperne di più.

L'ultima serie targata Aiken ad aver concluso la sua pubblicazione alla fine del mese di agosto 2021 è Princess Maison di Aoi Ikebe, autrice già conosciuta in Italia grazie al volume unico Mamma licenziato da Dynit. Ecco la recensione completa di un titolo che, a parere di chi vi scrive, rappresenta il migliore della collana fino a questo momento, un'opera che conferma il grande talento di un'autrice che merita molta più visibilità.

La vita in una megalopoli

Serializzato sulla rivista seinen Yawaraka Spirits di Shogakukan dal 2014 al 2018 per un totale di 6 volumi, Princess Maison ha riscosso un discreto successo in patria, vincendo alcuni riconoscimenti e ispirando una serie TV live action di 8 episodi (inedita in Italia) trasmessa nell'autunno del 2016.

Nel nostro paese il manga è stato annunciato da Bao in occasione del Lucca Comics and Games 2019, e il primo volume è uscito nelle librerie e fumetterie italiane nel mese di settembre 2020. L'opera è ambientata nel Giappone contemporaneo, prevalentemente in una Tokyo in pieno fermento per l'arrivo delle Olimpiadi, e segue le vicende della protagonista Sachi Numagoe, una giovane donna che lavora in un izakaya (tipologia di locale giapponese) impegnata nella ricerca di una nuova casa. Ad accompagnarla in questo non facile compito abbiamo i dipendenti dell'agenzia immobiliare Mochii, con cui Sachi instaurerà nel tempo un rapporto di grande amicizia, e altri personaggi incontrati casualmente che vanno a comporre un microcosmo variegato e peculiare. Princess Maison è un seinen manga di genere slice of life, nella sua essenza più pura, strutturato a capitoli autoconclusivi.

Ciascuno di essi racconta la vita quotidiana della dolce e determinata Sachi, disposta a tutto pur di trovare l'abitazione dei sogni in una delle città più densamente popolate al mondo, e di tutte le altre figure a lei (più o meno) legate. Tra queste spicca Riko Kaname, trentenne single e impiegata presso l'agenzia immobiliare, considerabile a tutti gli effetti una seconda protagonista dato l'elevato focus sulla sua caratterizzazione.

Nonostante la natura episodica, il manga è scandito dallo scorrere del tempo e nel corso dei volumi il lettore può apprezzare i cambiamenti e l'evoluzione dei vari personaggi, le loro gioie e le loro soddisfazioni, i loro tormenti e le loro insicurezze, affezionandosi alla maggior parte di essi.

Chi non ama gli slice of life o, più in generale, non apprezza i titoli privi di una trama orizzontale forte molto probabilmente non cambierà idea nemmeno con Princess Maison, ma sarebbe davvero un peccato, perché l'opera di Aoi Ikebe è un piccolo, preziosissimo gioiello.

Un manga che ti fa sentire a casa

Chi ha già letto Mamma, volume unico dell'autrice successivo a Princess Maison ma giunto da noi prima di quest'ultimo, ritroverà anche qui il calore e la delicatezza che rappresentano i marchi di fabbrica dello stile di Aoi Ikebe.

E se alcuni di voi potrebbero avere il timore che sei volumi siano fin troppi per le premesse del titolo, dubitando che ci si possa davvero appassionare alle vicende di una ragazza in cerca di una nuova abitazione, vi tranquillizziamo subito: il ritmo di ciascun numero è molto scorrevole e in men che non si dica avrete voglia di leggere immediatamente quello successivo. Questo perché l'obiettivo della giovane protagonista è solamente un mero pretesto, un filo conduttore per sviluppare il racconto e l'analisi di cosa significa vivere in una moderna metropoli. E l'autrice riesce a farlo con una sensibilità e una naturalezza pregevoli, con una messinscena semplice e al tempo stesso raffinata, analizzando lo stile di vita e le abitudini di ciascun personaggio, sia esso ricorrente come Sachi e gli impiegati dell'agenzia oppure secondario, in modo da comporre un mosaico ampio e ricco di sfaccettature.

Princess Maison è un autentico e sincero elogio della quotidianità e del saper vivere apprezzando le piccole cose, e giungere al termine dell'ultimo volume equivale a dire addio a un gruppo di amici frequentato per molto tempo. Grazie a questo manga il lettore può inoltre scoprire un aspetto poco conosciuto del Giappone contemporaneo, ovvero il suo mercato immobiliare, senza però sorbirsi lunghe e noiose digressioni degne di un libro di testo.

Ciascun dettaglio necessario per poter comprendere alcuni passaggi è infatti introdotto e contestualizzato in modo impeccabile, grazie anche all'ottimo apparato editoriale di Bao e all'eccellente traduzione di Christine Minutoli, e non appesantisce in alcun modo i dialoghi che risultano sempre scorrevoli o addirittura assenti, a favore di una narrazione per sole immagini che ricorda quella del compianto Jiro Taniguchi.

E per chi vuole approfondire l'argomento, Princess Maison è pieno di gustosi extra in mezzo ai capitoli pieni di consigli e di dati sul mondo dell'immobile e sullo stile di vita dei cittadini giapponesi. Al termine di un volume è addirittura presente il fac-simile di un contratto d'acquisto di una casa.

L'unico limite di Princess Maison, che si ricollega anche all'aspetto grafico di cui parleremo tra poco, risiede in una narrazione spesso troppo frammentaria, dove risulta difficile seguire le vicende di alcuni personaggi apparentemente sconnessi dal filone principale e introdotti senza alcun contesto antecedente. Da questo punto di vista l'opera richiede un minimo di concentrazione durante la lettura, pena un inevitabile spaesamento, ma per fortuna questi momenti sono pochi e circoscritti, e non compromettono in alcun modo la godibilità del titolo.

In merito all'autrice, ogni copertina dell'edizione italiana riporta che una delle caratteristiche che più si ammirano del suo stile è la maestria con cui ritrae le donne della nostra epoca. E Princess Maison ne è la dimostrazione perfetta. Aoi Ikebe è infatti bravissima nel tratteggiare figure femminili realistiche e credibili con le quali è facile creare empatia, e moltissimi personaggi del manga sono donne single che conducono una vita autonoma. Perciò Princess Maison è considerabile a tutti gli effetti un'opera femminista, ma senza che questo aspetto venga sbattuto in faccia al lettore o risulti infarcito di vuota retorica.

Tra cartoon e realismo

Lo stile di disegno di Aoi Ikebe è molto maturo e personale e per questo motivo potrebbe non essere apprezzato da tutti, ma di sicuro è perfettamente in linea con i canoni della collana Aiken e contribuisce moltissimo alla creazione dell'atmosfera calda e avvolgente che permea il titolo per la sua intera durata.

Abbiamo infatti un equilibrio perfetto tra la rappresentazione stilizzata dei personaggi, molto lontana dai canoni del manga contemporaneo, e la notevole attenzione ai dettagli con cui è realizzato ogni elemento dello scenario, dagli edifici agli interni passando per i vestiti e i paesaggi. Il tratto dell'autrice risulta molto evocativo nella sua essenzialità, delicato proprio come la storia che racconta ma al tempo stesso potente ed espressivo nei momenti più intensi. Insomma, una cornice visiva perfettamente al servizio del contenuto. Anche qui sfortunatamente non è tutto oro quel che luccica e, al di là delle preferenze personali, vi sono alcuni limiti oggettivi legati in modo intrinseco alla tecnica adottata. Ci riferiamo soprattutto al fatto che molti personaggi si assomiglino l'un l'altro per colpa del loro aspetto stilizzato ma al tempo stesso credibile, arrivando così a confondere il lettore poco attento.

Le dimensioni non certo contenute dell'intero cast e l'assenza di un indice riepilogativo a inizio o a fine volume purtroppo non aiutano. Anche qui nulla di grave, ma bastava poco per eliminare o quanto meno attenuare questo inconveniente che potrebbe scoraggiare il pubblico meno paziente.

Per quanto riguarda l'edizione italiana, ciascun volume si presenta nel classico formato 13x18cm con sovraccoperta tipico di molti altri manga della collana, ed è caratterizzato dalla solita, attenta cura editoriale ed estetica di Bao Publishing, un aspetto fondamentale per un'opera così pregna di riferimenti al Giappone contemporaneo, un paese molto diverso dal nostro (e da quelli occidentali in generale) sotto numerosi aspetti.

Princess Maison Princess Maison è un titolo perfetto da gustarsi dopo una giornata lunga e faticosa, o più semplicemente quando si cerca qualcosa di rilassante. L’opera di Aoi Ikebe è delicata, leggera e avvolgente nella sua semplicità, e tratteggia con grande sensibilità uno spaccato inedito del Giappone contemporaneo, quello del mercato immobiliare, senza alcuna pesantezza o deriva didascalica. Alcuni limiti strutturali e grafici non compromettono in alcun modo il fascino e il calore di un manga imprescindibile per tutti gli amanti del genere, e delle belle letture in generale. Non possiamo che augurarci che sempre più lavori inediti dell’autrice riescano ad arrivare qui in Italia, magari proprio nella collana Aiken.

8.2