Recensione Rai

Manabe è tornato con una delle storie più belle degli ultimi tempi!

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E' tornato Manabe!

Manabe è tornato.
Chi segue la scena manga italiana dai suoi inizi, non può che ricordare con nostalgia quegli anni novanta nei quali la defunta Granata Press pubblicò l'opera più popolare del maestro Joji Manabe, quell'indimenticato "Outlanders" che diede un contributo fondamentale alla scoperta del "fenomeno manga". Con Outlanders la Granata portò in Italia un manga d'avventura e azione decisamente adulto e complesso, pronto ad essere rapportato come paragone per ogni futuro prodotto dello stesso genere. Paragone che, tocca dirlo, più spesso è il solo Manabe ad avvicinare con altre sue opere, come Caravan Kidd e Drakuun (entrambi pubblicati in Italia). Nonostante non sia un autore mainstream, Manabe può contare su un nutrito gruppo di fedelissimi qui in Italia, tra i quali numerosi addetti ai lavori: è facile quindi capire come mai una casa editrice come la Shin Vision abbia deciso di affidare a questo autore la prima linea della sua neonata divisione manga, dando alle stampe a partire da giugno 2003 "Rai, La Leggenda degli Eroi delle Guerre Galattiche". Dieci anni dopo il Giappone, dato che la serie (conclusa in pratria in 27 volumi) è datata 1993. E guardando la bella edizione italiana, va subito fatto un plauso ai ragazzi della casa editrice di Bologna: i volumi, impreziositi dalla sovracoperta, hanno la stessa foliazione degli originali giapponesi, da 198 a 216 pagine circa, e il formato è più grande dei classici volumetti, in modo da valorizzare pienamente i dettagliatissimi disegni di Manabe e del suo Studio Katsudon. Ogni numero ha le prime otto pagine a colori, con un'esauriente tabella riassuntiva dei molti personaggi che calcano la scena di questa fantastica vicenda, mentre a fine volume non manca quasi mai l'angolo della posta. Il verso di lettura è quello originale giapponese, scelta che giova all'adattamento grafico, a dir poco eccellente: dove altre case editrici, per inserire i dialoghi, coprono in maniera ignobile gran parte dei disegni con enormi rettangoli bianchi, Shin Vision sceglie una strada più morbida, con un sistema che ritaglia attorno al lettering il minimo spazio indispensabile, senza deturpare le vignette. Un adattamento eccellente che giustifica il prezzo apparentemente alto, ripagando il lettore con una buona qualità anche di carta e stampa (l'inchiostro non spande e non rimane sulle dita) e, soprattutto, con un gran bel manga.

La storia

Ci troviamo in un ipotetico futuro, atipico, che dalla tradizionale science fiction prende solo due elementi, due antiche fissazioni dell'autore: Un impero galattico formato da tante confederazioni di Pianeti-Stato, ed enormi vascelli da guerra spaziali che sembrerebbero presi di forza da un manga di Leiji Matsumoto, con la differenza di un design "mostruoso".
Il futuro finisce qui... il resto è Giappone, quello romantico e crudele dei samurai.
Manabe infatti sperimenta una insolita miscela, fatta tanto di guerre futuristiche quanto di singoli scontri all'arma bianca, ritraendo un mondo dove l'equipaggio all'interno delle astronavi è formato da sono samurai in armatura e katana, e i lontani pianeti sono disseminati di costruzioni dal sapore antico, le città pullulano di abiti tradizionali e kimoni e, più in generale, l'intera mentalità dell'opera è presa direttamente dal Giappone feudale.E' in questo mondo che vive Ryuga Rai, soldato semplice pronto a dimostrare sul campo il proprio valore. Dimostrazione che non tarderà ad arrivare quando questi prenderà la testa di Aso Shuzen, l'ultimo ad opporsi al desiderio di conquista di Hiki Danjyo, potente generale dell'ex impero desideroso di unificare dapprima il Cielo del Nord, poi di muovere guerra contro il Cielo del Sud e il suo Generale Masamune Dokuganryu.Il coraggio e le gesta di Rai convinceranno presto Roha, uno dei generali di Danjyo (ora sovrano), ad affidargli il comando della flotta d'avanguardia nell'invasione al Cielo del Sud.Mentre Rai si lancia a capofitto nelle battaglie, la guerra più subdola viene condotta nei palazzi di corte, dove abili strateghi tessono le tele del conflitto. Il risultato è un manga dinamico pieno di colpi di scena e capovolgimenti, con la bilancia del potere che oscilla in continuazione tra le varie fazioni in gioco (ben più di due), ognuna desiderosa di acquisire potere con tutti i mezzi possibili. Non mancheranno tradimenti e congiure, così come non viene trascurato il lato sentimentale. Rai viene infatti conteso da ben due principesse: da un lato Reira, la figlia di Danjyo, capricciosa e terribilmente vendicativa, e dall'altro Shimon, la principessa figlia di Azo Shuzen (ucciso dallo stesso Rai), decisa a sposare un uomo forte che possa realizzare un giorno il sogno del padre: unificare la galassia.

Rai Rai è un manga di guerra. Rai è un manga di fantascienza. Rai è un manga di Samurai. Rai è un manga di battaglie stellari a bordo di colossali incrociatori galattici. Rai è un manga di intrighi politici. Rai è, probabilmente, l'opera più bella e ambiziosa di un Manabe in grandissima forma. I disegni sono la naturale evoluzione del tratto, già piacevole, dell'autore. Se da un lato lo stile di Manabe pecca un pò nel numero limitato delle espressioni, sicuramente eccelle in tutto il resto: i disegni sono dettagliatissimi, le armature presenti in questo manga sono uno spettacolo per gli occhi e le fitte retinature sono applicate con maestria. Le scene d'azione sono tutte ben fatte, con una buon senso di dinamicità, e le tavole con le battaglie tra navi spaziali sono, come da tradizione dell'autore, spettacolari. Inizialmente si fa fatica ad addentrarsi nel mondo creato da Manabe: i personaggi in gioco sono molti e il lettore viene catapultato da subito nell'azione, col rischio di fare facilmente confusione fra i personaggi. Ma lo smarrimento dura un attimo, entro il secondo volume si è completamente rapiti dall'intreccio e dalle situazioni che si susseguono a ritmo serrato. Chi segue Manabe da tempo troverà familiarità nella lettura di Rai: molti degli stereotipi e delle fissazioni dell'autore sono presenti anche in questo Rai, nonostante manchi il suo vero "marchio di fabbrica". Manabe è infatti famoso perchè tutti i suoi manga hanno come protagonista una bella ragazza armata e pericolosa... Tutti tranne questo. E forse non è un caso che "Rai" sia l'opera più corale scritta finora da Manabe: il protagonista non è l'interprete principale della vicenda, quanto uno dei tanti attori in campo, tutti di pari importanza. Tuttalpiù lo si può considerare un punto di riferimento per i lettori, ma non di certo per capire dove stanno i "buoni": altro grande pregio di questo manga è quello di delineare personaggi credibili e a tutto tondo, non assolutamente buoni e stucchevoli, non assolutamente cattivi oltre ogni redenzione. Non assolutamente casti oltre ogni logica. Quanti sono rimasti i manga shonen dove i personaggi non si fanno problemi a fare sesso? I personaggi e i loro comportamenti, dunque, convincono in pieno. Rai è un personaggio capace tanto di dolcezza quanto di prendere decisioni crudeli, capace tanto di saggezza quanto di esplosioni di violenza gratuita. E questa caratterizzazione curata non è privilegio solo del protagonista: durante il proseguire della storia vedremo i personaggi mutare e crescere in maniera credibile. Un manga capace di spiazzare il lettore, di appassionarlo, coinvolgerlo e, a volte, tradirlo. Quanti ne avete letti ultimamente così? Ma soprattutto, volete lasciarvene scappare uno?