Re:Zero Stagione 2 Recensione: un isekai brillante su Crunchyroll

La seconda stagione di Re:Zero si è conclusa ufficialmente con la seconda parte. Ecco cosa ne pensiamo nella nostra recensione

Re:Zero Stagione 2 Recensione: un isekai brillante su Crunchyroll
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Circa sei mesi fa, abbiamo parlato del ritorno di Subaru e compagni nella recensione del primo cour della seconda stagione di Re:Zero, composto da 13 episodi a cura dello studio White Fox in cui la veniva introdotto l'arco narrativo del Santuario, luogo misterioso legato alla strega dell'avidità in cui il protagonista ha avuto un ruolo centrale per la prosecuzione degli eventi, che tra un loop di morte e un altro sembravano bloccati in un grande quantitativo di incognite da risolvere. Il secondo cour continua direttamente da dove si era interrotta la narrazione, con il nostro eroe del mondo reale tra incontri particolari e una verità amara, deciso a far quadrare gli eventi.

Un Santuario da liberare

La battaglia tattica per la presa e liberazione del Santuario continua, con un Subaru che sembra aver finalmente compreso, anche grazie al compagno di viaggio Otto, che fare affidamento sui propri amici e non caricarsi tutto il peso delle responsabilità nei confronti di Emilia può fare la differenza. Seguiranno tutta una serie di confronti volti a ad evitare la catastrofe vissuta in precedenza dal protagonista grazie ad un piano e dialoghi mirati per formare alleanze impensabili fino a poco prima. Questa seconda parte continua la progressione piuttosto lenta ma deferente verso l'opera originale, sviscerando ogni particolare in merito al

Santuario, luogo di primaria importanza nella narrazione dell'intera seconda stagione, che finalmente mostra allo spettatore gli aspetti passati della struttura insieme a una serie lunghissima di flashback dei personaggi coinvolti.
Ad esempio troviamo un netto approfondimento al personaggio più criptico della serie finora presentato, quello di Roswaal, il signore della dimora Mathers, luogo in cui avvengono molte delle vicende presenti nella prima stagione, che ottiene finalmente lo spessore meritato tra flashback e presente. In concomitanza scopriamo anche il rapporto che lega la sua figura a quelle coinvolte nel Santuario, che mette in luce alcune delle ombre narrative ancora presenti fino a questa parte di stagione. Sebbene alcuni passaggi si presentino talvolta poco chiari, anche nell'economia fantasy di Re:Zero, dopo una manciata di episodi il tutto prende decisamente una forma più concreta e ogni personaggio all'interno dell'isekai trova una sua dimensione, con approfondimenti annessi, avviandosi verso una gloriosa conclusione.

Un focus particolare viene rivolto anche al passato della co-protagonista Emilia, della quale si scoprono le origini e i legami avuti da bambina. Questo passaggio, sebbene con un ritmo alquanto lento, rappresenta un tassello importante per la comprensione dello spettatore di precise dinamiche del personaggio e per la crescita della strega, che finalmente riesce a scrollarsi di dosso malelingue e sofferenza per abbracciare un futuro fatto di rinnovati legami e determinazione, anche, e soprattutto, grazie al supporto dell'instancabile Subaru.

Anche i nuovi personaggi introdotti con questa seconda stagione acquisiscono nel breve tempo una notevole importanza, con storie scritte egregiamente e non troppo lunghe, in grado di arricchire ulteriormente il valore dei singoli e dell'insolito cast che si è venuto a formare, per la costruzione di uno scenario più ampio. Naturalmente, il collante di ogni elemento è il protagonista indiscusso della serie, Natsuki Subaru, l'intrepido umano del mondo reale che già nel primo cour aveva dimostrato una maturazione importante dalla prima stagione, continuando il suo piano per la liberazione del Santuario, ora forte di nuovi alleati e con in testa i possibili scenari della situazione critica, rinnovando la determinazione che lo contraddistingue.

Azione culminante e flashback di spessore

I toni di mistero e ambiguità della prima parte lasciano spazio a più scene d'azione, animate con grande dovizia e talvolta ricche di intensità, senza dimenticare i momenti più calmi ed emozionali che esplodono letteralmente con i rapporti venutisi a creare durante il viaggio di Subaru all'interno del regno di Lugnica. Proprio quest'ultimi vantano di una grande forza espressiva capace di coinvolgere lo spettatore, che vede finalmente la maturazione dei legami creati tra le vicissitudini del viaggio, specialmente per quanto riguarda il nostro protagonista, che ormai sembra aver trovato la sua dimensione e un rinnovato motivo per combattere e soffrire nel mondo fantasy. Torniamo a ribadire quanto efficace sia la messa in scena e l'interpretazione dei personaggi da parte dei doppiatori, che mantengono alta e costante la qualità che ha contraddistinto da sempre la produzione.

Solo in pochi frangenti i disegni e le animazioni ci sono parsi più deboli, ma si tratta di casi particolarmente isolati che non hanno mai intaccato la visione dei nuovi 12 episodi. Gli effetti speciali si riconfermano un importante elemento della produzione, resi ottimamente a schermo e in grado di restituire efficacemente il senso dell'azione all'interno del prodotto animato, grazie a incantesimi elementali ben realizzati e sempre in linea con i personaggi che li adoperano.

Questa seconda parte riesce a convincere per il lato risolutivo delle varie vicende e il fattore scoperta, in grado di permettere dei collegamenti narrativi importanti e doverosi, rinunciando a ritmi veloci e spostamento dell'azione nello spazio. Larga parte della narrazione è distribuita nei vari flashback, che occupano buona parte del tempo di visione, a tratti eccessivamente, e per comprendere accuratamente il complesso di nozioni che ci vengono proiettate è necessaria una buona dose di attenzione, anche una revisione se vogliamo, ripassando anche gli avvenimenti cruciali della prima stagione che gettano le basi del mondo magico di Emilia e Subaru. La parte finale chiude indubbiamente un arco narrativo corposo lasciando davvero pochi elementi di trama in sospeso, in attesa di scoprire cosa ci riserverà il futuro di Re:Zero.

Re:Zero - Stagione 2 La seconda stagione di Re:Zero - Starting Life in Another World si conferma la degna continuazione di un'opera isekai brillante, che oltre a far maturare progressivamente i propri interpreti, cresce a sua volta sotto il profilo della narrazione, aggrappandosi forse eccessivamente all'opera d'origine per quanto riguarda il ritmo, spesso non esaltante, esibendo comunque ottime scene, apprezzabili per estetica ed espressività, mostrandosi emozionali a più riprese. Complessivamente troviamo temi più forti e concreti della prima trasposizione animata, in grado di enfatizzare legami e personalità individuali, e qualche nozione di troppo per la comprensione generale. Tutti i personaggi trovano una maturazione e uno sviluppo in previsione di ciò che verrà, tagliando i ponti con gli spettri del passato in vista di un futuro diverso e pieno di incognite. Siamo di fronte quindi a uno spartiacque di pregio che chiude in maniera netta quasi tutto ciò di narrato dal 2016 ad oggi e crediamo fermamente che questa seconda parte possa far la felicità di chiunque abbia amato la prima avventura di Subaru e compagni all'interno del magico regno di Lugnica.

8.5