Re:Zero Stagione 2: recensione della prima parte su Crunchyroll

Re:Zero è uno degli isekai più distintivi del panorama contemporaneo, con una sua seconda stagione che ha debuttato nel palinsesto estivo 2020

Re:Zero Stagione 2: recensione della prima parte su Crunchyroll
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Molte sono le opere finite sotto il segno del genere isekai nel tempo, ma una in particolare è riuscita a far breccia nel cuore di tanti appassionati. Ci si riferisce agli isekai, se parliamo di opere fantastiche in cui il protagonista viene trasportato in un altro mondo in cui si ritrova a vivere una storia completamente diversa dal suo luogo d'origine. Re:Zero - Starting Life in Another World è tutto questo, e forse anche di più, nato come web novel nel 2012, scritta dall'autore Tappei Nagatsuki.

Nel 2014 l'opera è diventata una light novel, illustrata dal disegnatore Shinichirou Otsuka e ancora in corso di produzione. Grazie anche all'adattamento cartaceo in formato manga, la serie ha poi ottenuto un adattamento anime, che ha permesso al genere isekai di farsi conoscere ai più, confermandosi come uno dei più apprezzati dell'intero panorama nipponico.

Nel non troppo lontano 2016, la serie animata realizzata dallo studio White Fox dalla durata di 25 episodi, ha finalmente consacrato Re:Zero tra i congeneri di maggior successo grazie ad un'ottima trasposizione televisiva. Forte anche di due OVA di Re Zero e opere videoludiche in salsa visual novel, l'opera è ben presto diventata (con grande merito) un interessante franchise multimediale. La nuova stagione anime, di cui abbiamo visionato la prima parte, è disponibile in streaming su Crunchyroll.

Il mio nome è Natsuki Subaru

La seconda stagione dell'anime è stata divisa a metà, portandoci i primi 13 episodi in simulcast sulla piattaforma americana, a fronte di un rinvio a causa dell'emergenza sanitaria globale e di una seconda parte rimandata alla stagione invernale 2021: un risvolto che, purtroppo, rimanda di qualche mese il nostro giudizio finale. La produzione vede il ritorno dello studio White Fox, autori, come detto, della prima stagione, che ci riportano nello sfaccettato fantasy del regno di Lugnica con il protagonista Natsuki Subaru, dotato di un potere alquanto peculiare: è in grado di "ritornare dalla morte".

Come in uno dei più classici videogiochi, la dipartita permetterà al ragazzo di ripartire da uno specifico segmento temporale del mondo in cui si trova, annullando di fatto ogni azione compiuta, ma mantenendo la memoria degli eventi vissuti. La serie riparte proprio dalla fine della precedente, con un Subaru vincente sulla Balena Bianca e su Petelgeuse Romanee-Conti, l'arcivescovo dell'accidia del Culto della Strega, salvando gli abitanti del villaggio Irlam e l'amata Emilia.

Tuttavia, la pace durerà molto poco, poiché una nuova minaccia metterà a dura prova il nostro protagonista, che si troverà a dover fare i conti con lo stato di coma di Rem, l'iconica amica innamorata (non troppo) segretamente del nostro eroe, ma che sarà anche rimossa dai ricordi collettivi di tutte le persone che la circondano. Solo Subaru, rammaricato dell'accaduto, avrà ancora memoria della giovane domestica dai capelli azzurri, e per riportare tutto com'era prima tenterà un ritorno dalla morte, ma ripartendo sempre dallo stesso punto cruciale. Deciderà dunque di andare avanti con sofferenza, forte dell'appoggio della nobile Emilia, che si troverà ben presto a compiere un'impresa di vitale importanza.

Il protagonista ovviamente avrà il suo ruolo in tutto lo svolgimento di questo nuovo arco narrativo, e con nostro piacere abbiamo potuto notare una grande evoluzione del personaggio, a seguito dei molti eventi accaduti durante la sua permanenza nel fantastico mondo che lo hanno coinvolto in prima linea. Se prima eravate scettici sulla sua caratterizzazione estrema, e azioni improbabili che lo hanno reso memorabile nel bene e nel male, ora la dimensione più seriosa del contesto ha contribuito alla rinascita del Subaru più determinato, afflitto dai soliti fantasmi, ma ben consapevole del suo ruolo all'interno del regno e nella vita di alcune persone.

Insomma, ora il percorso di Natsuki Subaru appare più chiaro e convincente, e la sua espressività, adesso come allora, è più forte che mai, capace di suscitare nello spettatore il medesimo stato che vive egli stesso in ogni secondo, in maniera più convincente.

Un tè con la strega

Non mancano poi tutta una serie di nuovi personaggi, molto ben caratterizzati e riconoscibili, che contribuiscono a rimpolpare il contesto magico di Lugnica, un setting che ad ogni modo risente di qualche rallentamento in questo inizio di seconda stagione. Molti episodi si attengono ad un ritmo non propriamente rapido e si ha la sensazione di una progressione lenta della narrativa, anche a fronte del potere del protagonista che non contribuisce a migliorare la situazione.

Le diverse circostanze che si vengono a creare tuttavia, riescono a tenere incollati allo schermo, nell'attesa di capire come sfuggire ai loop temporali con meno sacrifici possibili da parte del protagonista. La magia di Re:Zero nell'effettivo è proprio questa: la capacità di coinvolgimento costante, con una scrittura che permette al pubblico di identificarsi nei drammi del protagonista.

Tra le new entry più importanti troviamo la strega dell'avidità Echidna, che rappresenta la figura chiave del quarto arco narrativo, irrompendo prepotentemente nel viaggio di Subaru con un velo di mistero. La maga è stata una vera rivelazione, insieme alle altre streghe dei peccati capitali che avranno probabilmente un ruolo più importante nel futuro della serie, ma che non hanno fatto fatica a spiccare per la propria stravaganza nell'aspetto e nella caratterizzazione esuberante, anche se apparse per poco tempo.

Re:Zero 2 non dimentica poi l'estetica, un'altra componente significativa della produzione, che anche in questa seconda iterazione non inciampa e mantiene gli ottimi standard qualitativi che hanno scandito l'edizione precedente. In questa seconda stagione si è raggiunta una maturità importante, con vicende più crude e toccanti, lasciando spazio anche a un misticismo più marcato, a discapito del ritmo narrativo. Come abbiamo avuto modo di notare, il comparto grafico e realizzativo di questa nuova parte è di forte impatto, assumendo dei toni decisamente più macabri della prima stagione. Abbandonate dunque le atmosfere colorate della prima season, in questa seconda parte saremo focalizzati nel seguire il nostro protagonista in altrettanti percorsi di morte resi su schermo in maniera encomiabile, dove traspare ogni singolo sentimento grazie all'ottima espressività, supportata da un'interpretazione magistrale dei doppiatori giapponesi, e da animazioni superbe.

Re:Zero - Stagione 2 Re:Zero è tornato in forma smagliante, più maturo, più crudo e consapevole dei propri mezzi. Se da un lato troviamo un ritmo non incalzante della narrazione e una scarsa progressione della storia, d'altro canto troviamo che i primi 13 episodi siano davvero ben costruiti, capaci di emozionare, inquietare e instillare una suspense costante nello spettatore. Consigliamo dunque la visione di questa prima parte della seconda stagione a tutti coloro che cercavano quel salto di qualità tanto auspicato, partendo dalle ottime basi gettate nel 2016, tra misteri e momenti angoscianti, in attesa dell'imminente seconda parte, che andrà a chiudere questo emozionante secondo arco narrativo.