Recensione Redline

Pronti per la più dura e distruttiva corsa automobilistica dell'Universo?

Recensione Redline
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Testi di Alessandro Mazzega
Per quanto riguarda l'adattamento e il doppiaggio di anime di origine nipponica, Kazé, malgrado sia a tutti gli effetti un'azienda francese, continua ad investire molto anche sul mercato italiano, pubblicando titoli di qualità molto alta, anche e soprattutto su supporto Blu-ray.
Recentemente è uscito anche nel nostro Paese Redline, lungometraggio ad opera dello studio Madhouse che venne presentato per la prima volta in Europa al festival di Locarno nel 2009 e che, curiosamente, ha raggiunto i mercati europei prima di sbarcare anche negli Stati Uniti.
L'attesa per una versione doppiata in italiano è valsa la pena?

Motori Ruggenti

Redline è rimasto in produzione presso lo studio Madhouse per sette lunghi anni, ma se lo stile ha subito notevoli mutamenti, l'idea di base non è mai cambiata: l'obiettivo era quello di attualizzare e spingere al limite il filone degli anime di guida basati sull'uso di veicoli tutt'altro che canonici tanto in voga negli anni '80.
Per raggiungere tale scopo però, il team non si è limitato ad ideare i protagonisti e i loro mezzi, lanciandoli a velocità incredibili per circuiti ai limiti della gravità. E' stato invece pensato un intero universo dotato di pianeti, razze aliene e culture differenti, molte delle quali sono legate ai campionati automobilistici che reggono l'intera trama. Forse un tentativo troppo ardito, quasi superfluo, che però non fa che donare maggior spessore all'intera vicenda.
Tale eterogeneità si nota facilmente dando uno sguardo ai partecipanti alla Redline, la gara più rischiosa tra quelle che fanno parte del campionato e che dà anche il titolo all'opera: esseri di origini e fattezze differenti, non del tutto umani ma nemmeno così distanti dalla nostra fisionomia da poterli considerare degli alieni veri e propri, si daranno battaglia, iniziando con le leghe minori per poi debuttare nella Yellowline, valida per la qualificazione alla finale.

I veri protagonisti, però, sono umani in tutto e per tutto e rispondono al nome di JP, pilota che ha sempre evitato di montare armi sul proprio mezzo, malgrado il regolamento lo permetta, facendo molto più affidamento sulla potenza pura del proprio motore, in grado di garantire dei boost temporanei di velocità grazie ad un turbo alimentato da piccole celle a combustibile, per spingere il veicolo ben oltre i limiti della resistenza strutturale del telaio.
JP è riconoscibile soprattutto per i suoi capelli, pettinati con un ciuffo che guarderebbe dall'alto in basso anche i Misfits degli anni d'oro, che pettina spesso e volentieri per mantenerlo in una piega perfetta. Il suo passato però nasconde alcuni passi falsi: gare truccate per entrare nel giro, loschi traffici di pezzi di ricambio e altre operazioni poco pulite hanno fatto crollare il suo nome e limitato la sua popolarità, senza comunque riuscire a scalfire il suo ego sconfinato.
Spalla a spalla con JP troviamo Sonoshee, stupenda ragazza dai capelli verdi e rosa che fin da bambina sogna di poter partecipare alla Redline, salendo sul gradino più alto del podio.
Ovviamente JP ha un debole per lei ma Sonoshee, almeno all'inizio, pare non curarsene, preferendo la pista alle attenzioni di un ragazzo tanto affascinante quanto misterioso.

Gas di Scarico Rosa

I loro destini si avvicineranno poco alla volta, qualificandosi in modo rocambolesco per la Redline, e prenderanno una piega inaspettata proprio alla vigilia della corsa, ospitata nel regno di Roboworld, dominato da un tiranno folle e spietato che si è sempre opposto all'arrivo del circo motoristico, a causa dell'attenzione mediatica che potrebbe mettere a rischio i numerosi segreti militari che il suolo del pianeta nasconde.
La Redline quindi, si trasformerà rapidamente da una corsa a base di velocità estreme e scorrettezze, in una vera e propria battaglia tra i piloti che tentano di raggiungere per primi il traguardo e l'esercito di Roboworld, determinato a fermarli ad ogni costo.
Lo stile della pellicola è folle, schizofrenico, lisergico e assolutamente fuori dagli schemi: se si parlasse di videogiochi lo si potrebbe accomunare facilmente a quello di Suda51, anche perché, in fondo, JP ricorda alcuni personaggi creati dall'irriverente designer nipponico, risultando come un mix tra alcuni degli assassini di Killer7 e la sfacciataggine di Travis Touchdown, protagonista di No More Heroes.
La regia è ipercinetica e volutamente estremizzata, con inquadrature ardite ai limiti dell'immaginazione e che ben si adattano alla rappresentazione grafica; la trama inoltre, si sviluppa poco alla volta, tenendo sempre l'argomento corse in sottofondo ma spaziando spesso attorno ad esso, fornendo punti di vista che valorizzano l'universo narrativo ideato dallo studio Madhouse.
Redline è comunque un'opera che va catalogata come puro intrattenimento, in quanto non ha la volontà di proporre argomenti di riflessione o una trama particolarmente profonda, ma vuole solo esaltare, stupire ed elettrizzare lo spettatore, spiazzandolo grazie a trovate visive sopra le righe, lambendo territori esplorati solamente da pellicole altrettanto estreme e visionarie, come l'adattamento di Speed Racer portato sul grande schermo dai fratelli Wachowski.

Blu-ray in prima posizione

Per beneficiare al massimo di tanta magnificenza visiva è necessario ricorrere alla visione della versione Blu-ray del film, superiore in tutto e per tutto alla controparte su supporto DVD.
Kazé ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda la versione distribuita in Italia e in Francia: le tracce audio sono tutte in DTS-HD Master Audio, anche per quanto riguarda la lingua giapponese, e tale scelta ha permesso di valorizzare al massimo anche il comparto sonoro, caratterizzato da esplosioni ed effetti che spesso mettono in crisi tanto i canali posteriori quanto il subwoofer, in perenne debito d'ossigeno grazie alla colonna sonora di matrice elettronica presente soprattutto durante le sequenze di gara.
La presenza di numerose tracce audio lossless però, ha necessariamente saturato il disco Blu-ray a scapito della presenza di extra, completamente assenti.
L'edizione limitata in vendita in Francia offre infatti un DVD aggiuntivo che include una guida alla visione di ben quaranta minuti, sfortunatamente assente nella confezione nostrana che include il solo disco Blu-ray del film.
In entrambe, comunque, la qualità visiva è al vertice, con colori netti e vibranti che valorizzano lo stile grafico estremo proposto dallo studio Madhouse.

Redline Redline è una scommessa vinta: un’ora e mezza abbondante di adrenalina pura, con pochi cali di ritmo e grandi scene d’azione, nella più classica tradizione per gli anime nipponici d’annata che, però, avevano abbandonato la tematica delle gare a bordo di mezzi improbabili ormai parecchi anni fa. Uno stile unico lo rende subito riconoscibile e, anche se non rimarranno negli annali, i protagonisti bucano lo schermo, ognuno con la propria caratteristica peculiare, dal ciuffo di JP al volto allucinato di Machinehead, fino ad arrivare al seno prorompente di Sonoshee. Una visione obbligata per chi cerca un lungometraggio d’azione tecnicamente ineccepibile e in grado di stupire lo spettatore lasciandolo incredulo anche a visione ultimata.