Saiyuki La leggenda del demone dell'illusione su Prime Video: la recensione

Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione: la mitologia e la filosofia de Il Viaggio in Occidente in chiave moderna.

Saiyuki La leggenda del demone dell'illusione su Prime Video: la recensione
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Il Viaggio in Occidente è il racconto più celebre della tradizione asiatica, tanto da essere fonte d'ispirazione per varie produzioni, come il manga Saiyuki, di Kazuya Minekura: forse una delle poche che ne ripropone i personaggi ed il senso di fondo, ma in un contesto contemporaneo. Saiyuki venne apprezzato nel periodo di serializzazione, tanto che l'autrice stessa ha realizzato un prequel, un sequel ed uno spin-off (tutti pubblicati da Dynit).

Il successo dell'opera ha spinto lo studio Pierrot a produrre nel 2000 l'anime Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione, non molto fedele al manga, perché era ancora in fase di pubblicazione. Da maggio, Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione è disponibile su Amazon Prime Video (ecco gli altri anime da vedere e recuperare a giugno su Amazon Prime Video) sia con doppiaggio italiano che in lingua originale. Senza indugi, riscopriamo Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione.

Dove il sole tramonta

In un'epoca in cui il mondo era dominato dal caos, vi era un luogo dove esseri umani e demoni vivevano in armonia: il Togenkyo. All'improvviso, misteriose anomalie negative hanno portato i demoni a perdere il senno e ad uccidere gli umani.

L'origine di tutto è ad Ovest, nel Tenjiku, luogo dove giace il corpo inerme di Gyumao. Nel periodo in cui venne stabilita la pace tra demoni ed umani, il demone Gyumao si oppose e sterminò i mortali, ma venne fermato ed imprigionato nel Tenjiku dal Dio della Guerra. Ora, qualcuno sta cercando di riportarlo in vita usando un incantesimo che unisce chimica e arti demoniache: i continui esperimenti sono la causa delle vibrazioni negative che hanno colpito i demoni da Ovest ad Est. Il monaco buddhista non credente Genjo Sanzo viene incaricato da tre messaggeri divini di viaggiare verso il Tenjiku per scoprire cosa sta accadendo e fermare il risveglio di Gyumao. Sanzo intraprende il viaggio al fianco di tre amici di lunga data: Cho Hakkai, meticoloso e dal carattere bonario, ma un temibile combattente; Sha Gojyo, un giocatore d'azzardo e un dongiovanni; Son Goku, un giovane ingenuo e sempre affamato, ma affidabile sul campo di battaglia. In realtà, i tre sono demoni dal carattere umano, che non hanno perso il senno: Goku e Hakkai hanno dei dispositivi di controllo che impedisce loro di trasformarsi in demoni, mentre Gojyo è un mezzosangue. Anche se i singoli membri del gruppo sembrano diversi tra loro, hanno qualcosa in comune: sono marchiati da un passato traumatico.

Il viaggio che Sanzo ed i suoi compagni intraprendono li porterà a visitare città e a conoscere nuove persone, ma sarà costellato anche da numerose minacce, tra demoni vaganti e quelli provenienti direttamente dal Tenjiku, inviati da Kogaiji, figlio di Gyumao: questi, assieme ai suoi fedeli compagni Yaone, Lirin, e Dokugakuji, deve fermare il gruppo di Sanzo e recuperare i Sutra (sacre scritture), necessari per riportare in vita il padre.

Anche se all'apparenza Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione può sembrare poco coinvolgente, con una quasi totale assenza di colpi di scena, in realtà mostra un lato introspettivo che approfondisce i personaggi principali. A volte, però, il racconto tende a riciclare concetti e situazioni, che allungano inutilmente la durata complessiva e rendono la visione poco scorrevole.

Similmente, ci sono momenti che oggi risulterebbero di poco effetto, come la prima trasformazione di Goku che avviene dopo aver perso il controllo a seguito di un evento drammatico. Eppure, Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione risulta una visione piacevole, proprio per i protagonisti.

Legame fatale

Il tema principale di Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione è il viaggio: un espediente che ci permette di conoscere poco alla volta il contesto ed i personaggi.

È evidente che l'anime sia influenzato dalla tradizione asiatica e buddhista, per imbastire un mondo semplice dove la mitologia incontra l'era moderna, ma al contempo affascinante, con divinità che regnano sugli umani senza interferire, seguendo una gerarchia: al di sopra c'è l'Imperatore di Giada, poi gli altri dèi minori. Per quanto riguarda i concetti buddhisti, questi si limitano al semplice simbolismo, come i monaci (chiamati bonzi) e l'illuminazione, che viene trattata in maniera abbastanza elementare, senza soffermarsi sul lato filosofico e spirituale: quando un monaco diventa un sanzo è la persona più simile ad un dio e può portare i sutra e recitare i mantra, liberamente ispirati a quelli buddhisti. Sono presenti anche alcuni rimandi a Il Viaggio in Occidente, che potrebbero non essere colti da chi non conosce il romanzo, ma sono fattori che passano inosservati e non rovinano la visione. Mano a mano che il viaggio procede, viene analizzato come vivevano gli umani quando erano in armonia con i demoni, spesso avendo anche rapporti intimi. Allo stesso modo, ci viene mostrato anche come gli esseri umani stanno affrontando l'improvviso cambiamento dei loro vicini, al punto da odiare le stesse "persone" con cui prima vivevano pacificamente.

Basta poco per rendersi conto che in realtà il vero significato del viaggio è l'accettazione di se stessi. Anche se Goku, Sanzo, Hakkai e Gojyo formano una compagnia unita e allegra, in realtà sono tormentati da un passato fatto di sofferenza, che emerge poco alla volta nel corso dell'avventura.

Genjo Sanzo è un monaco non convenzionale, che non crede in Buddha e nei suoi insegnamenti, fuma, beve, si dedica al gioco d'azzardo, e in diverse occasioni uccide e tortura senza rimorso; in aggiunta è scorbutico e poco socevole, ma comunque è affezionato ai compagni, anche se non li considera amici.

Eppure, è emotivamente legato al mentore che lo ha cresciuto come suo successore e che considerava come un padre, ma quando è stato ucciso dai demoni si è sentito in colpa per non averlo potuto difendere: per questo motivo ha intrapreso una propria strada di vendetta. Ora Sanzo è tormentato dalla convinzione di non essere riuscito a seguire gli insegnamenti del suo maestro.

Cho Hakkai è il classico tipo dal carattere tranquillo, ma che non bisogna provocare, come rivelato dal suo trascorso: quando la donna che amava venne rapita e violentata da un demone, nel ritrovarla si macchiò le mani del sangue di 1000 demoni, diventando a sua volta uno di loro; ma l'amata si è suicidata per le violenze subite. Sha Gojyo cerca di compensare con il suo carattere da donnaiolo un'infanzia caratterizzata dall'assenza di amore materno e da continue violenze, a causa del suo essere un mezzosangue: la madre adottiva lo odiava perché figlio di un'altra donna, al punto da volerlo uccidere, ma venne salvato dal fratellastro. Infine, Son Goku è sempre affamato, giocherellone, ingenuo, e crea qualche problema, ma solleva il morale ai compagni a cui è legato, particolarmente a Sanzo, a cui vorrebbe dimostrare di essere degno delle sue aspettative, perché lo liberò da una prigionia durata 500 anni: periodo di cui ricorda solo la lunga solitudine.

Sebbene i singoli membri del gruppo siano tutti ben delineati, Goku riveste un ruolo maggiore, soprattutto per il suo criptico passato, che non viene però approfondito a sufficienza, salvo nella seconda metà dell'avventura dove ci vengono forniti alcuni dettagli, non molto utili a comprendere per quale motivo sia stato imprigionato. Il viaggio insieme aiuterà gli eroi ad accettare le proprie debolezze e a crescere emotivamente.

Vista la buona caratterizzazione, risulta difficile non sentirsi legati ai protagonisti, sia quando si divertono, sia quando devono affrontare il loro passato. Anche Kogaiji vanta una soddisfacente costruzione, benché non dettagliata come quella del gruppo di Sanzo: si scopre essere una marionetta della matrigna, in quanto agisce solo per cercare di liberare la madre, motivo per il quale non può essere considerato a tutti gli effetti un antagonista.

Diversamente, sono pochi gli altri avversari soddisfacenti, molti dei quali avrebbero giovato di una costruzione maggiore perché comunque carismatici. Al netto di una natura introspettiva, l'anime presenta una comicità che ruota soprattutto attorno ai continui battibecchi tra Goku, Gojyo e Sanzo.

Una volta arrivati alla seconda metà dell'avventura, appaiono tre nuovi antagonisti (non canonici): le divinità Homura, Shien e Zenon. Benché alcune domande rimangano aperte e la storia principale non si concluda, la seconda tornata si dimostra comunque più interessante della prima, non solo per l'attenta analisi delle nuove nemesi, ma anche perché viene dato più spazio al mondo celeste, che si dimostra essere un luogo poco idilliaco, pieno di discriminazioni e di pregiudizi. In aggiunta, ricopre un ruolo più rimarchevole nel racconto il concetto di reincarnazione, già menzionato nelle puntate precedenti, che ci fa capire come in realtà Sanzo, Goku, Hakkai, e Gojyo siano destinati ad essere inseparabili.

Uno stile piacevole, ma problematico

Il comparto artistico di Saiyuki - La leggenda del demone dell'illusione vanta disegni certosini, in grado di catturare i singoli dettagli dei vari personaggi; inoltre, risulta malleabile con un tratto più caricaturale negli intermezzi comici. Viene fatto anche utilizzo della CGI, che è circoscritta solo a pochi elementi di scena, anche se è abbastanza evidente lo stacco con lo stile manuale.

Il character design è variegato e calza a pennello ad ogni personaggio: ad esempio, quello di Sanzo è ruvido, così da mettere in evidenza il suo atteggiamento severo, mentre quello di Goku è più "morbido" e con occhi grandi, trasmettendo un senso di gioia.

Unica pecca è il design dei demoni, che si limitano ad avere un aspetto umano con semplici modifiche come orecchie lunghe ed unghie affilate. La regia sperimenta quasi in ogni episodio con filtri, sovrapposizioni di immagine, split screen, colori caldi e freddi, e giochi di luci e ombre.

La particolare direzione artistica riesce a far chiudere un occhio sulla quasi totale assenza di animazioni durante gli scontri, il più delle volte camuffata: viene mostrato l'inizio dell'attacco, seguito da un taglio, ed infine l'esito del colpo. Questo non riesce a rendere piacevoli quei combattimenti che si preannunciano interessanti. Eppure, nei pochi segmenti in cui è possibile vedere un'azione completa, le animazioni sono ben realizzate, anche se a volte rigide.

Saiyuki  - La leggenda del demone dell'illusione Saiyuki - La leggenda del demone dell’illusione non vanta una trama elaborata, perché il fulcro principale del racconto è il viaggio, anche se non è del tutto privo di problemi narrativi come alcune sgradevoli ripetizioni. Un’esperienza che permette di conoscere il mondo ed i vari protagonisti: questi sono ben delineati, al punto da sentirsi particolarmente coinvolti nel loro legame e nelle vicende che affrontano. Il comparto artistico sfoggia un disegno certosino ed una regia a cui piace sperimentare; questo riesce a compensare ad una mancanza di animazioni nei momenti più movimentati, ovvero quando Sanzo, Goku, Hakkai, e Gojyo affrontano i demoni sulla loro strada.

7.3