Recensione School Rumble

Andare a scuola con Tenma e Kenji vuol dire risate assicurate

Recensione School Rumble
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La scuola nei manga: belle ragazze, teppisti, situazioni assurde...

Tra i manga, il genere delle commedie scolastiche è da sempre uno dei più gettonati, e al contempo quello che ha visto meno modifiche sostanziali all’impianto narrativo, nel corso degli anni.
I leit motiv di questo genere sono infatti gli stessi da quasi trent’anni: primi amori, amicizia, compiti in classe, sport, scorribande di teppistelli, e qualche primo accenno alla sessualità.
Da qualche anno, tuttavia, l’umorismo (se non in molti casi un demenziale non-sense) ha cominciato a pervadere le opere di molti autori specializzati in questo filone, abbinandolo spesso a trovate come poteri magici (Maho Sensei Negima) o tecnologia da fantascienza (Full Metal Panic).
Una delle serie che più di tutte ha puntato sul far ridere i suoi lettori fin dal primo episodio pubblicato su rivista è senza ombra di dubbio il qui esaminato School Rumble, del giovane Jin Kobayashi, disponibile ora in dvd grazie a Dynit, dopo il passaggio (un po’ in sordina, in verità) su Cartoon Network.

Il triangolo no, Kenji Harima non l’aveva considerato

“Ti amo...che parole misteriose...tutto il mondo cambia quando vengono pronunciate. Un giorno anche io le dirò, e le dirò a te!”
Queste le parole pronunciate, all’inizio della prima puntata, dai due protagonisti di questa storia: la tenera e imbranata Tenma Tsukamoto e lo stravagante e scontroso (ma a suo modo romantico) Kenji Harima.
Naturalmente la dedica non è vicendevole: mentre Kenji, duro dal cuore fin troppo tenero, ama Tenma senza riserve e cerca in ogni modo di far breccia nel suo cuore, la ragazza, ingenua e anche un po’ tonta, non ha occhi che per il compassato e bizzarro compagno di classe Oji Karasuma.
A questo mal assortito triangolo si aggiungono poi compagni di classe e amici dei tre, in particolare la sorella e le compagne di Tenma, che come in ogni manga che si rispetti, rappresentano ognuna uno stereotipo di ragazza diverso.
Quello che ha elevato School Rumble rispetto agli altri fumetti dello stesso genere, facendone un vero e proprio fenomeno di culto fin dal 2002 e portando alla subitanea produzione della serie animata, è l’umorismo sfrenato, ricco di situazioni paradossali e divertentissime, ma al contempo “reali”.
Kobayashi non ha fatto altro, infatti, che prendere spunto dalla vera vita dei liceali giapponesi, replicando tutti i possibili contesti nei quali vivono quotidianamente e portandoli all’assurdo, vedasi ad esempio i mille tentativi di dichiarazione quasi acrobatici che i protagonisti mettono in atto.
Le citazioni, poco velate e assai spassose poiché inaspettate, di altri anime e film contribuiscono poi a mettere a suo agio lo spettatore, che assiste alle figuracce di Tenma e Kenji col sorriso stampato in volto, ma al contempo con un po’ di malinconia, rivedendosi probabilmente in qualcuna delle situazioni proposte.

Note tecniche

Parlando della versione italiana, c’è da dire che il dvd Dynit è molto ben curato sul versante tecnico: sebbene sia la traccia audio italiana che quella giapponese siano disponibili solo in qualità Dolby Digital Stereo 2.0, entrambe brillano per chiarezza ed assenza di disturbi vari.
Anche la compressione del filmato è ottimale, e il rumore video è praticamente assente, garantendo anche una buona resa di colori e animazioni.
Il tutto poi si presenta bene, con bei menù animati e una discreta quantità di extra per una serie di questo tipo. Il primo volume (di sette) inoltre, è accompagnato dal box per raccogliere l’intera opera, in tiratura numerata e limitata.

Note in condotta

Veniamo infine alle note dolenti: doppiaggio ed adattamento.
Gli unici nomi noti nel cast di doppiatori di School Rumble sono quelli di Davide Garbolino (qui anche in veste di direttore del doppiaggio) e Massimo di Benedetto, relegati tuttavia a ruoli generici e di comparsa. A dare la voce ai protagonisti troviamo perloppiù nomi nuovi (e sicuramente promettenti) del doppiaggio italiano, ma che in alcuni casi non sembrano molto a loro agio con gli anime. Benedetta Ponticelli e Alessandro D’Errico (voci di Tenma e Kenji), sono ad ogni modo bravi, andando a cogliere le varie sfaccettature dei rispettivi personaggi.
Il fatto che molti dei nomi non siano pronunciati in modo corretto è purtroppo una realtà a cui far fronte, ma niente di drammatico, in fondo.
Quello che sinceramente delude è l’adattamento dei dialoghi. La versione qui proposta è, infatti, quella televisiva, con tutte le censure (nei testi) del caso.
Dovendo essere trasmesso in televisione e all’interno del palinsesto di Cartoon Network e Boing! infatti, l’anime è stato adattato tenendo in conto la giovanissima età dei telespettatori e snellendo gran parte dei dialoghi che si riferissero a tematiche adolescenziali pur “normali” come l’anoressia o i primi approcci alla sessualità quali, ad esempio, la differenza nella crescita delle misure tra Tenma e le sue compagne, e il rinnovato interesse di queste tematiche anche da parte dei loro compagni maschi. Niente che non si sia già visto fin dai tempi di Orange Road / E’ quasi magia Johnny o, più recentemente, SuperGals!, quindi. Il problema risiede però nel fatto che l’edizione in dvd non contempla dei dialoghi ridoppiati senza censure, come accaduto in passato per serie come GTO o Gintama.
A discolpa di Dynit c’è da dire che la casa bolognese ha solo preso “in consegna” i diritti per l’home video della serie, senza aver avuto alcun ruolo nella fase di edizione italiana dell’opera, e quindi al momento di riversare l’anime in dvd non ha potuto in alcun modo intervenire ridoppiando le scene “incriminate”, cosa che sarebbe stata fin troppo laboriosa e dispendiosa.

School Rumble Personaggi non originalissimi ma dotati di personalità e ben resi e disegnati, cura per la rappresentazione di scene e situazioni, sprazzi di arguta satira sulle varie fasi di “stupidità adolescenziale” che tutti noi abbiamo vissuto: insomma, divertimento assicurato con School Rumble. Come già detto, la versione Dynit si pregia di un’ottima tecnica, anche se l’unico neo effettivo è purtroppo molto grosso. Consigliamo una prima visione in lingua originale coi sottotitoli, a cui far seguire una seconda con l’audio italiano, per poter apprezzare in pieno un’opera che merita sicuramente l’acquisto da parte di tutti gli appassionati del genere.