Scissor Seven 3, Recensione: la serie cinese Netflix supera se stessa

La terza stagione è ora disponibile su Netflix. Ecco la notra opinione sulle nuove avventure del nostro amato parrucchiere-killer.

Scissor Seven 3, Recensione: la serie cinese Netflix supera se stessa
Articolo a cura di

La terza stagione di Scissor Seven è una delle novità di Ottobre disponibili su Netflix, fortemente attesa dal pubblico che già nel 2020 ha potuto godere della visione delle prime due stagioni. La serie animata, di totale produzione cinese, approda sulla piattaforma streaming con altri 10 episodi che raccontano le nuove e bizzarre avventure di Seven, il nostro parrucchiere-killer, insieme ai suoi amici polli Dai Bo e Xiao Fei, abitanti della Chicken Island.

Ogni episodio, dalla durata di circa 15-20 minuti, riesce a mantenere alto il tenore che l'opera del regista He Xiaofeng ha proposto al pubblico internazionale, con grande successo. La commistione di umorismo e azione, accompagnata da un lavoro d'animazione geniale ed estremamente godibile, è ciò che rende Scissor Seven 3 un prodotto più unico che raro. Vediamo insieme quali sono gli elementi che rendono questa stagione migliore delle altre.

Verso un livello sempre più alto

I nuovi episodi riprendono la vicenda da un turning point fondamentale: Seven è deciso ad approdare a Xuanwu, luogo in cui regnano i Killer Ombra, per affrontarne il capo e cercare di recuperare i propri ricordi. Il raggiungimento della meta, come ci si può aspettare, non sarà il frutto di un viaggio diretto, ma Seven, Dai Bo e Xiao Fei conosceranno nuovi luoghi e si imbatteranno in diversi scontri prima di poter proseguire la missione.

È un espediente narrativo che permette l'ampliamento della sfera dei personaggi e un ulteriore sviluppo di alcuni background che, nelle stagioni precedenti, erano stati lasciati in sospeso. Numerosi, infatti, sono i flashback, i quali incorniciano la storia e aggiungono nuovi pezzi al puzzle.

Man mano che la serie procede, la struttura narrativa acquista notevole spessore. Avevamo già visto nella recensione della stagione 1 di Scissor Seven come la qualità delle trovate umoristiche e della sfera emozionale fosse aumentata già all'interno di quella prima sequenza e come questo processo si fosse completato nella seconda stagione. Le gag perdono l'acerbità originaria, raggiungendo un livello di comicità che riesce ad amalgamarsi con la nuova sfumatura che avvolge la storia di Seven.

Con la scoperta di segreti e di frammenti del passato, l'atmosfera leggera lascia il posto a un carattere particolarmente cupo, quasi horror, come successo nella storyline di Dente Rosso, principale antagonista della stagione 2. È un aspetto che, in questa nuova stagione, durante il viaggio per Xuanwu viene messo in secondo piano in favore della comicità, ma negli ultimi episodi torna con una carica a dir poco esplosiva.

Un'animazione fuori dal comune

La particolarità di Scissor Seven sta nel fatto che per ottenere un efficace umorismo le parole e le azioni dei personaggi non costituiscono l'unico mezzo. Ciò che attira lo spettatore è innanzitutto un uso sapiente delle stesse tecniche di animazione.

La serie, già di per sé esteticamente appagante con una grafica morbida e molto "cartoonesca", trova la sua originalità in una commistione di stili che, in questa stagione, diventa davvero poco sporadica. Alle vignette tipiche del fumetto si accostano scene cinematografiche, di cui cambia persino il formato, e omaggi alla pixel art isometrica, proprio come era successo nella stagione 2 per il picchiaduro 16 bit. Alcune comparse occasionali sono addirittura mostrate in live action. Ad espedienti di tipo grafico si aggiunge l'originalità della disillusione scenica, con la rottura della quarta parete e non solo. Spesso si accenna agli episodi come se i personaggi fossero consapevoli di essere prodotto della finzione e, addirittura, qui gli sceneggiatori superano ogni aspettativa con allusioni ai trucchi di scena - il sangue, per esempio, è finto e "fatto di ketchup" proprio come su un possibile set cinematografico.

Azione ed emozioni

Uno dei personaggi più amati di Scissor Seven è sicuramente Thirteen. Ragazza forte, coraggiosa e impassibile, nella terza stagione gode di una maggiore attenzione. Come già detto, gli ultimi episodi interrompono l'atmosfera leggera delle assurde peripezie, lasciando spazio al plot principale e, soprattutto, a un grande vortice di emozioni. Qui la giovane donna affianca Seven nell'essere il fulcro d'azione. Gli scontri si fanno avvincenti e folli come quelli della stagione precedente, contribuendo a creare un clima coinvolgente e ricco su suspense.

La fermezza di cui Thirteen si è circondata fino a questo momento è stravolta dai sentimenti a cui non ha mai potuto abbandonarsi completamente. La sete di vendetta e il bisogno di proteggere il nostro protagonista la coinvolgono in numerosi combattimenti che, come mai prima d'ora, mostrano il suo lato più vulnerabile ma anche la grinta di una valorosa killer. Questo, d'altra parte, costituisce un terreno fertile per sperimentare nuovissime trovate a livello grafico e di animazione e per restituire allo spettatore scene di azione dal forte impatto visivo ed emotivo.

La fine di Scissor Seven 3 sembra voler promettere un seguito che, sicuramente, il pubblico attenderà con tanta impazienza. Qualcosa di inaspettato, però, ci è giunto all'orecchio. Mai saltare i titoli di coda: con una brevissima scena finale, è annunciato ufficialmente Scissor Seven: The Movie, la cui uscita sembra essere però ancora inedita.

Scissor Seven La terza stagione di Scissor Seven riesce a stupire positivamente, perfezionando sempre più ogni aspetto che caratterizza l’intera serie TV. Ogni episodio riesce a dimostrare che il livello raggiunto è ormai elevato e che, rispetto agli esordi, la maturità di questo prodotto visivo è un elemento fondamentale. Il lavoro svolto per scavare sempre più in profondità è tangibile e la struttura narrativa sembra ritardare sempre più il culmine delle vicende, con espedienti efficaci e sfruttati sapientemente.

8.5