Recensione Serial Experiment Lain

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Recensione Serial Experiment Lain
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  • Anime
  • Serial Experiment Lain

    And all the fears you hold so dear
    Will turn to whisper in your ear...


    Un mondo è reale quanto sono reali gli elementi che lo compongono, questa è quella sicurezza che ci permette di interagire gli uni con gli altri. Ma tale certezza, è anche l'incertezza di non conoscere tutta la verità, quanto è reale il nostro universo paragonato agli altri universi? Quanto siamo reali... noi? Lain è una ragazza timida e confusa, silenziosa tanto da apparire apatica (al confronto Rei Ayanami è J-Ax degli Articolo-31) una ragazza diversa dalle altre, la cui vita viene proiettata in un futuro non troppo lontano, fatto di cemento e silicio, dove il cyber-spazio è una realtà tangibile, dove le relazioni multimediali tra gli individui sono all'ordine del giorno e la ragnatela informatica si è sviluppata tanto da aver raggiunto spaventose dimensioni e da nascondere altrettanto spaventosi segreti. E' in un simile paesaggio, fatto di caldo torrido che deforma le immagini
    tanto da confondere le forme e le ombre, che Lain intraprende un cammino in una duplice vita, alla ricerca di risposte per comprendere il senso stesso degli eventi, come può la rete interferire con il mondo reale? Il padre di Lain diceva sempre che tutti gli uomini, ovunque siano, sono sempre connessi gli uni agli altri, e alzando gli occhi verso un cielo solcato da centinaia di cavi elettrici e telefonici non si può che credere a una tale realtà, tanto quotidiana quanto sconvolgente.
    Il primo episodio si apre con il suicidio della giovane Chisa Yomoda, è una ragazza che frequentava la scuola di Lain, dall'alto di una palazzina in Shibuya, si leva gli occhiali sorridendo per poi lasciarsi cadere. Il giorno dopo, Lain esce di casa presto per raggiungere la scuola, è un paesaggio stranissimo quello che si presenta, forme distorte e contrasti altissimi, ombre che fanno pensare solo al suicidio della notte precedente e un incessante ronzio provocato dai cavi dell'alta tensione che solcano il quartiere.Arrivata a scuola, Lain vede le sue tre amiche del cuore che confortano una compagna di classe in lacrime; "Juri Kato" la ragazza è terrorizzata perchè ha ricevuto una E-mail da Chisa dopo che si era suicidata. Arisu Mizuky, tra le tre ragazze la più affezionata a Lain, spiega che anche molte altre loro compagne hanno ricevuto E-Mail da Chisa dopo la tragedia della notte precedente; così facendo, invita Lain a controllare al più presto la sua posta elettronica."Sicuramente è uno scherzo" si ripetono.La lezione inizia, ma ad un tratto le immagini si deformano, la classe è distorta agli occhi della protagonista , tutti si comportano naturalmente, ma le figure sembrano a tratti perdersi, sfumare, Lain smette di scrivere e si fissa il palmo della mano: ne vede uscire dei fili di nebbia da ognuna delle dita.Una volta a casa Lain attiva il suo "Navi" (nel futuro tutti posseggono almeno un Navi, una sorta di potente Personal Computer con cui legarsi al "Wired" la rete informatica) e scopre d'aver ricevuto anche lei la Mail di Chisa Yomoda la compagna suicidatosi."Posso provare che sono ancora viva" affermaLain gli pone una domanda e in tempo reale, come se Chisa la stesse osservando da qualche luogo remoto, riceve subito risposta.

    "Perchè ti sei uccisa?" "Perchè qui c'è Dio!"

    Layer Two: Open The Next...

    Serial Experiment Lain inizia quindi a diventare una sorta di serie
    investigativa la cui realtà è distorta, Lain decide di procurarsi un Navi
    più potente, suo padre la soddisfa ma a lei non basta. Desiderosa di raggiungere la verità amplia il proprio Navi a livelli inimmaginabili usando chip proibiti e allagando la propria camera per il raffreddamento del sistema. Con quel computer Lain diventa la prima al mondo in grado di digitalizzare la propria essenza e proiettarsi così com'è nel mondo reale all'interno del Wired, il mondo informatico.
    Può essere lei, ovunque e in nessun luogo, acquista sicurezza, prende una seconda personalità crudele e determinata.
    Cerca di capire cosa si nasconde dietro le continue morti immotivate di giovani ragazzi, si insidia all'interno di comunità formate da Hacker
    desiderosi di incontrere il Dio della rete. Intralcia i piani degli stessi e torna indietro nel tempo per capire il senso di inquietanti esperimenti su soggetti della sua età, per capire il senso della sua vita. Ma più prosegue il racconto, più anche il mondo virtuale perde consistenza,
    e inizia a fondersi con quello fisico. Immagini tridimensionali di persone scomparse iniziano a camminare come fantasmi lungo le strade dei quartieri, Lain riesce a focalizzare la sua immagine nello spazio spostandola a proprio piacimento da un lato all'altro della città, se connessi tutto diventa possibile.
    Perchè avviene una simile fusione?
    Perchè un simile evento?
    Cosa è reale e cosa non lo è?
    Un mondo fatto di incertezze, dove una macchina nera osserva dalla strada la finestra della camera della ragazza, origine di tutto, il simbolo dell'infinito che lega i suoi capelli, la verità sembra essere ora più che mai irraggiungibile.

    Serial Experiment Lain Serial Experiment Lain, è un anime pesantissimo, il più pesante che mi sia mai capitato di seguire, non certo adatto a tutti i palati, racconta con ritmi enigmatici e lentissimi una storia che vede Lain al centro di un mondo che forse è solo un illusione, ma di cui non si riesce mai ad esserne pienamente sicuri. E' un anime realizzato con grande cura per i particolari, dotato di una regia che spezza gli episodi e genera una tensione sfrenata accompagnandosi con visioni stranissime, con colori forti, alte percentuali di luce e zero sfumature. Più di una volta spaventa per la drammaticità del mondo che ci vuole presentare, e per il semplice motivo che non si hanno certezze mai e quindi si possono di conseguenza, solo fare ipotesi sul perchè di determinati avvenimenti altrimenti inspiegabili. All'inizio, sembra possibile separare il mondo reale da quello virtuale, ma poi si perde questa capacità, il mondo reale stesso diventa quasi un gioco di ruolo, e ad accentuare questo senso di smarrimento, vi è anche il particolare che i primi dieci secondi di ogni episodio iniziano sempre nello stesso identico modo, con scene di traffico notturno a Shibuya, dove tutto sembra essere una tediante registrazione ripetuta senza sosta.E' un'opera molto bella e raffinata, ma come già detto, non adatta a tutti. Lain alle volte sembra prendere in mano gli stessi concetti del film "Matrix", quelli di una realtà fittizia, ma al contrario del suddetto film, lascia il dubbio su cosa possa esserci oltre la finzione, di cosa significhi "reale", se insomma esistiamo o siamo solo processi matematici che hanno iniziato a porsi delle domande sul perchè del loro "essere".La serie, raccolta da Dynamic Italia in soli quattro volumi, contiene tutti e tredici gli episodi, dotati, come di consueto, di un ottimo doppiaggio e due piccoli glossari per aiutare meglio la comprensione degli argomenti trattati. L'unico consiglio agli amanti del noir, è quello di non perderlo assolutamente. ...And you don't seem the Lying Kind, A shame that I can read your mind; And all the Things that I read There Can Know the smile your Evil Shares.

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