Steins;Gate: la recensione della serie animata disponibile su Netflix

Tratto dalla visual novel targata 5pb. e Nitroplus, Steins;Gate è uno degli anime più complessi e drammatici degli ultimi anni. Riscopriamone le tematiche!

Steins;Gate: la recensione della serie animata disponibile su Netflix
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Nata da una collaborazione fra 5pb. e Nitroplus, Steins;Gate è la seconda visual novel realizzata dai creatori di Chaos;Head, il collaudato connubio nipponico che qualche anno più tardi avrebbe dato i natali anche a Robotics;Notes. Vantando un cast magistralmente caratterizzato ed una drammatica trama a tema sci-fi, pregna di salti temporali, paradossi e una gustosa selezione di finali alternativi -sbloccabili al termine di altrettante route narrative- il prodotto ottenne a suo tempo un successo ancora oggi ineguagliato, il quale portò all'inevitabile creazione di numerosi derivati cartacei, animati e persino musicali. In particolare, appena due anni dopo l'uscita della prima versione del gioco, lo studio emergente White Fox Ltd ne produsse una pregevole trasposizione animata, scomodando addirittura un produttore del calibro di Takuya Saito (JoJo's Bizarre Adventure) e lo stimato sceneggiatore Jukki Handa (Fate/stay night).
Approdata in Italia nel 2014, anno in cui venne trasmessa in chiaro dalla rete Rai 4, la serie è oggi disponibile in lingua nostrana sia in home video che sulla piattaforma di streaming Netlix. Trattandosi di un'opera a dir poco mirabile, non potevamo affatto esimerci dal dedicarle su queste pagine una giusta dose di attenzione.

Meltdown del principio di causalità

Quella narrata in Steins;Gate è un'avventura fuori dall'ordinario, un'epopea contemporanea e al contempo avveniristica, contornata da concetti ipotetici come il viaggio nel tempo o l'esistenza di infinite realtà parallele, nonché di principi complessi come quello della causalità, dell'effetto farfalla e della relatività del tempo. Protagonista della vicenda è l'eccentrico ed autoproclamato scienziato pazzo Rintarou Okabe, un diciottenne dai tipici atteggiamenti da chuunibyou (termine slang che indica la sindrome di molti individui in età adulta che continuano a mostrare i comportamenti caratteristici dei teenager, rivelandosi spesso cinici ed egocentrici) che per alcune ragioni alquanto singolari si è ribattezzato con lo pseudonimo di Kyouma Hououin.

Delirante e paranoico inventore autodidatta di oggetti dalla dubbia utilità, Rintarou è il fondatore del "Laboratorio di Gadget futuristici", un luogo vivace e spensierato in cui il ragazzo ed i suoi (spesso) improvvisati assistenti creeranno involontariamente una bizzarra macchina del tempo attraverso il cosiddetto "forno a microonde mobile": un oggetto capace di inviare e-mail e SMS nel passato, e di riscrivere all'occorrenza l'intero continuum spazio-temporale.
Dal momento che tale scoperta avverrà in maniera del tutto casuale durante un esperimento fallito e con finalità assai differenti, ciascuno dei vari personaggi che compongono il ben amalgamato cast principale utilizzerà il rivoluzionario strumento con una goliardica ed egoistica leggerezza, provocando, quantomeno inizialmente, una serie di disastri e soprattutto una tremenda tragedia cui solo Rintarou potrà e dovrà porre rimedio.

Per un fortuito scherzo del destino, il ragazzo si renderà infatti conto di essere l'unico a ricordare gli eventi accaduti nelle molteplici linee temporali modificate; pertanto sarà costretto ad adoperarsi con ogni mezzo possibile per rimediare ai maldestri e ripetuti utilizzi del dispositivo, al fine di sventare i complotti orditi da un'organizzazione segreta e "creare" così una linea temporale quasi idilliaca in cui nessuna delle persone a lui care vada incontro ad una tragica fine, apparentemente inevitabile.
I due capisaldi del prodotto sono proprio l'esemplare caratterizzazione del protagonista, a tratti melodrammatico ed arrogante - ma al momento opportuno anche capace di assumere un portamento assennato ed austero - ed una trama a primo acchito scanzonata (ed un tantino confusionaria) che, ad ogni nuovo balzo nel tempo, tende a diventare sempre più intrigante e complessa, se non -nelle fasi avanzate della vicenda- persino drammatica e commovente.
Alternando momenti di burlesco humour ad avvenimenti angosciosi e disarmanti, le tematiche affrontate dalla narrazione rendono pertanto il prodotto indicato ad un pubblico maturo e riflessivo, capace di apprezzare appieno la profonda caratterizzazione degli stupendi attori principali e, più di tutto, di lasciarsi trasportare da uno struggente racconto, in grado finanche di arricchire profondamente lo spettatore.
Composta da 25 episodi (24+1), la serie è un gioiello di rara caratura anche sotto il profilo tecnico ed artistico, soprattutto grazie alla presenza del superbo character design curato dal sempre ispirato Kuuta Sakai, artista ormai noto in tutto il globo anche per il contributo dato alla serie d'animazione "Re:Zero - Starting Life in Another World".
Senza nascondervi una certa punta di orgoglio, siamo felici di segnalarvi, infine, quanto traduzione, adattamento e doppiaggio italiano siano stati curati in maniera quasi maniacale dall'editore emiliano Dynit, che forse proprio con Steins;Gate ha dato prova del suo indiscusso valore, impiegandovi peraltro alcuni tra i migliori interpreti vocali operanti nel settore dell'animazione giapponese.

Steins;Gate Steins;Gate è un prodotto di rara bellezza e profondità. Nonostante un inizio a tratti lento, atto a introdurre con piccole dosi le sempre più complesse dinamiche della vicenda e le affascinanti personalità dell'indimenticabile cast principale, la serie si rivela ben presto stupefacente e coinvolgente quanto basta da invogliare lo spettatore a gustare in rapida successione tutti gli episodi di cui l'anime si compone. Rispetto alla light novel originale, il prodotto ha un solo difetto: non esplora tutte le varie route percorribili nel gioco, ma si limita a narrare con estrema cura gli eventi del cosiddetto "true end route", ossia il vero finale dell'avventura interattiva. In compenso, qualche anno dopo la conclusione dell'anime, lo studio White Fox ne ha rilasciato un episodio speciale (in realtà una versione alternativa della puntata numero ventitré) che introduce la trama narrata nel videogioco Steins;Gate 0: un riuscito midquel dell'opera natia che ha luogo sulla linea di universo β, subito dopo uno dei più tormentosi eventi raccontati nell'anime. Qualora vi professiate fan dell'animazione giapponese, Stein;Gate rappresenta a ragion veduta una visione imprescindibile.

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