Superladri, Recensione: i supercriminali Marvel Comics conquistano Netflix

La nuova serie anime spin-off di Jupiter's Legacy è disponibile in streaming. Sembra che i tredici episodi, ricchi di azione, siano abbastanza convincenti.

Superladri, Recensione: i supercriminali Marvel Comics conquistano Netflix
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Super Ladri (Super Crooks) è una delle serie TV annunciate su Netflix per il mese di Novembre. Si tratta dell'adattamento anime dell'omonima miniserie a fumetti di Mark Millar e Leinil Yu, distribuita dalla Marvel Comics a partire dal 2012. È inoltre un vero e proprio spin-off di Jupiter's Legacy di cui Netflix ha cancellato la serie live action. La serie animata, di produzione giapponese e targata BONES, offre al pubblico 13 episodi dalla durata di 20-25 minuti ciascuno, con doppiaggio in italiano. Spicca, infatti, la voce di Stefano Crescentini, a dir poco perfetta per il suo personaggio e tra le più note anche nel mondo del cinema. Dunque, cosa succede se i supereroi diventano supercriminali? Super Ladri riesce bene ad insinuarsi in questo universo?

Il fascino del crimine

Super Ladri racconta la storia di Johnny Fulmine, un ragazzo che, scoprendo di poter controllare l'elettricità, vuole diventare esattamente come i supereroi dell'Unione della Giustizia, di cui è appassionato. I suoi nobili scopi si lasciano presto condizionare dalla voglia di rivalsa, così il giovane protagonista sfrutta il suo superpotere per commettere le azioni illecite. Johnny, chiamato anche Electro Boy, diventa così un supercriminale.

Inizia qui il racconto principale: molti anni dopo, Johnny, appena uscito di prigione, incontra i suoi amici criminali e la sua fidanzata Kasey e ricomincia a darsi alla vita di prima, non senza correre parecchi rischi. Stavolta però, lo aspetta un colpo grosso. Calore, storico supercriminale, mette su una banda per escogitare il piano più articolato di sempre. Non tutto sembra andare secondo i calcoli, ma i superladri escogiteranno presto la propria rivincita, cercando di colpire l'uomo più potente del mondo: Christopher Matts.

Uno dei fulcri di questa nuova serie è sicuramente il fascino dell'illecito. Johnny vorrebbe intraprendere una vita "normale", serena e lontana dai guai ma il brivido del crimine gli percorre la schiena ogni volta che si presenta una buona occasione. Questo concetto è sapientemente reso non solo attraverso la narrazione ma anche con mezzi alternativi, come la stessa animazione.

I personaggi, a livello grafico, sono estremamente piacevoli; d'altra parte lo studio d'animazione BONES gode sempre di un'estetica ricercata. Questa è una caratteristica piuttosto ricorrente nei protagonisti di storie crime. Pensiamo, per esempio, a Diabolik e Eva Kant, protagonisti della serie a fumetti di Angela e Luciana Giussani, entrambi accattivanti e di bell'aspetto. Johnny e Kasey sembrano muoversi esattamente su questa linea, come se fossero uno specchio di quel fascino che le azioni criminali vogliono esercitare sul pubblico. Persino la sigla iniziale, con il brano ALPHA dell'artista giapponese Towa Tei, vede la coppia coinvolta in passi di danza provocanti, sprigionando un appeal non indifferente.

Azione, violenza, animazione

Come ogni opera d'azione che si rispetti, non mancano scene e sequenze piene di combattimenti. Ci si dà davvero alla pazza gioia e ci si sbizzarrisce con i superpoteri e con gli effetti particolarmente cruenti, i quali però restano pur sempre edulcorati. È quasi un paradosso: sembra che l'enorme quantità di elementi macabri (una serie di esplosioni di corpi umani o altre scene splatter) superi, in qualche modo, quel limite dello spettatore per cui, a un certo punto, risulta totalmente abituato a questo tipo di azione e di violenza.

Ad arricchire questi effetti sono, chiaramente, le animazioni. È uno stile accurato che, al tempo stesso, sa essere veloce, movimentato, riuscendo appieno a rappresentare la continua corsa contro il tempo che gli stessi personaggi affrontano costantemente. Non mancano, inoltre, alcuni riferimenti al fumetto originale, in cui il tratto grafico cerca di riportare alla memoria i primissimi disegni a matita.

A dispetto forse di una trama che risulta sbrigativa a tratti, Super Ladri dedica maggiore attenzione ad alcuni particolari dettagli, mostrando un accurato lavoro sulla veridicità. Digressioni sia storiche sia artistiche impreziosiscono la sceneggiatura, fornendo un background ben preciso e cogliendo l'occasione per arricchire il bagaglio culturale dello spettatore.

Calore, supercriminale leggendario, non perde occasione per raccontare avvenimenti realmente accaduti con una precisione degna di una lezione di storia. Egli narra brevemente la storia di Chicago, città che negli anni '20 era controllata dai gangster come Al Capone, intento a scalare i vertici della malavita. Tragici avvenimenti come la Grande Depressione del 1929 e la Strage di San Valentino collocano la nascita di Calore in un tempo estremamente preciso. Christopher Matts, l'antagonista, mostra una particolare passione per le opere d'arte di Piet Mondrian. In varie occasioni egli ne spiega la storia e i significati agli altri personaggi ma soprattutto al pubblico, introducendo così una sorta di parentesi culturale che, seppur strettamente collegata agli eventi, rappresenta anche un momento di stallo e di "rilassamento" rispetto alla continua azione che caratterizza la vicenda.

Se si parla di attenzione minuziosa per i dettagli, una vera chicca è la continua presenza di loghi e marchi che richiamano quelli reali: alcuni esempi sono la ABC che diventa CDE o il logo della Ferrari che ricorda vagamente quello originale.

Poca storia per i tanti personaggi

Quasi ogni episodio riporta come titolo il nome di un personaggio. Super Ladri, infatti, pur partendo dalla storia di Johnny Fulmine, non ruota intorno ad un unico protagonista. Il concetto di squadra è un elemento fondamentale che, più o meno, è conservato fino alla fine. Ciò significa che la serie gode di una sfera di personaggi molto ampia, la quale, purtroppo, non viene esaminata appieno.

L'intento originario di porre i vari characters sullo stesso piano - o quantomeno su un gradino di simile altezza - viene meno, favorendo quei pochi protagonisti che richiamano maggiormente l'attenzione del pubblico. Sarebbe stato interessante approfondire la storia di alcuni supereroi che, nonostante una precisa caratterizzazione, restano più o meno marginali all'interno della narrazione, a differenza della serie a fumetti.

Super Ladri Super Ladri è una serie anime estremamente godibile, a livello prima di tutto estetico e poi anche narrativo. Nonostante alcune piccole lacune come passaggi di trama sbrigativi o un'insufficiente attenzione per alcuni personaggi interessanti, riesce comunque a cogliere l'essenza dei fumetti originali, offrendo allo spettatore una storia ricca di azione.

7.8