Sword Art Online Alicization: recensione della sanguinosa War of Underworld

Approfittando dell'edizione home video curata da Dynit, siamo tornati nell'Underworld per assistere allo scontro finale dello Spadaccino Nero.

Sword Art Online Alicization: recensione della sanguinosa War of Underworld
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Quella di Alicization è ad oggi la saga più grande di SAO, non a caso il suo adattamento animato ha richiesto la bellezza di 47 episodi e dei tagli non proprio giustificabili (ve ne abbiamo parlato nel dettaglio nella nostra recensione di Sword Art Online: Alicization). Di questi, gli ultimi 23 compongono l'arco narrativo intitolato War of Underworld, che come suggerito dal nome narra un conflitto armato di proporzioni immense e destinato a cambiare per sempre l'universo nato dalla penna dello scrittore nipponico Reki Kawahara. Nonostante l'anime si sia concluso già da un anno, abbiamo preferito attendere la versione doppiata in italiano prima di porlo sotto esame, anche perché nutrivamo la sincera speranza che l'edizione home video potesse elevarne il comparto tecnico talvolta altalenante.

Prodotta nei mesi più travagliati della pandemia tuttora in corso, la versione televisiva di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld era infatti afflitta da sbavature anche piuttosto gravi, che per nostra fortuna sono state opportunamente rettificate con l'avvento dell'edizione DVD e Blu-ray disc. Avendo visionato e confrontato la versione home video e quella televisiva, che di recente è approdata anche su Netflix Italia, siamo finalmente pronti a emettere il nostro verdetto finale sulla lunga battaglia che ha scosso le fondamenta del mondo virtuale di Underworld.

I fuochi della guerra

Anno 380 del calendario umano. In seguito al durissimo scontro che l'ha visto prevalere sulla diabolica Quinella, Kirito è caduto in un stato catatonico, in quanto la tragica perdita dell'amico Eugeo e il sovraccarico nell'STL occorso nel mondo reale hanno infatti danneggiato gravemente la Fluctlight ed il sistema nervoso dello Spadaccino Nero.

All'interno di Underworld è già trascorso un semestre dalla caduta dell'Alto Prelato della Chiesa Assiomatica, durante il quale il comandante Bercoulli e gli altri Cavalieri dell'Integrità hanno lavorato incessantemente per riorganizzare l'armata imperiale e prepararsi all'imminente guerra con gli abitanti del Dark Territory. Tra tutti i Cavalieri, solo Alice Synthesis Thirty si è sottratta ai suoi doveri e addirittura ha finito per abbandonare la propria postazione. Avendo contratto un grosso debito nei confronti di Kirito, l'affascinante fanciulla dalla chioma del colore del sole ha scelto di ritirarsi a vita privata nei pressi del Villaggio di Rulid per ricostruire un forte legame con la sorella minore Selka, di cui però non ha recuperato i ricordi precedenti alla sua cattura da parte della Chiesa, e occuparsi dell'amico ferito in battaglia. Sebbene il ragazzo non si sia ancora ripreso, va comunque precisato che Kirito sembrerebbe essere semi-cosciente, tant'è che può percepire le minacce circostanti e per qualche ragione non sopporta di essere separato dalla Spada del Cielo Notturno e quella della Rosa Blu. Alice, dal canto suo, ha perso del tutto la fiducia negli esseri umani e da qualche tempo non fa che domandarsi per quale ragione abbiano dovuto combattere e sopportare sofferenze tanto gravi, come appunto la morte del caro Eugeo.

Nonostante entrambi portino ancora addosso i segni della battaglia in cui hanno messo in gioco le loro stesse vite, Kirito e Alice hanno tutto sommato ritrovato un po' di pace e vivono insieme in un tranquillo boschetto, lontani da coloro che vorrebbero giustiziare il ragazzo colpevole di aver assassinato la perfida Administrator.

Tuttavia, la loro nuova quotidianità è ben presto stravolta dalla più grande emergenza mai affrontata dalla nascita della Chiesa Assiomatica: l'esercito del Dark Territory si sta radunando nei pressi del Grande Portale a Est e la guerra tanto temuta dalla stessa Quinella, che a modo suo era pronta a respingere gli invasori, è ormai alle porte. Quando le forze del Dark Territory sferrano un attacco notturno e gettano il Villaggio di Rulid in pasto alle fiamme, un Kirito catatonico prova a reagire, ma Alice lo ferma o si precipita sul campo di battaglia al suo posto. Sebbene la guerriera un tempo fiera e autoritaria sia letteralmente a pezzi, il gesto coraggioso dell'amico ferito la sprona a impugnare nuovamente la sua spada e a giurare di combattere con tutte le proprie forze per proteggere il mondo umano, come hanno fatto Kirito e Eugeo.

Nel mondo reale, intanto, il team d'assalto capeggiato da Gabriel Miller e incaricato dalla NSA di impadronirsi con ogni mezzo necessario della tecnologia "Soul Translation" ha assaltato la struttura militare Ocean Turtle e si prepara a recuperare l'intelligenza artificiale bottom-up di nuova generazione sviluppata dalla RATH, ovverosia "A.L.I.C.E.". Per raggiungere tale scopo, lo stesso Gabriel effettua il login nell'Underworld attraverso il Super Account dell'Imperatore Vecta e, interpretando la propria parte con teatralità, assume il comando di tutti gli eserciti delle tenebre. Nel disperato tentativo di ostacolare il sovrano del Dark Territory e batterlo sul tempo, Asuna si vede quindi costretta a vestire i panni della divina Stacia e ad entrare a sua volta in Underworld, ignorando che lo scontro tra le due armate non possa essere in alcun modo evitato.

Un dosaggio imperfetto

Quella raccontata da Sword Art Online: Alicization - War of Underworld è invero un'appassionante guerra combattuta su due fronti ugualmente importanti: se nella realtà virtuale è in gioco la sopravvivenza stessa dell'Underworld, l'assalto alla Ocean Turtle nel mondo reale rischia di compromettere il futuro delle Fluctlight artificiali e di mandare in fumo gli ambiziosi progetti della compagnia RATH. Una storia senza dubbio coinvolgente, ma non per questo priva di difetti.

Come accennato nell'analisi del mid-season di Sword Art Online War of Underworld, il più recente arco narrativo di SAO aveva un potenziale enorme, anche perché sfruttando l'assenza del protagonista principale vi era la concreta possibilità di esplorare a dovere la caratterizzazione dei molteplici personaggi secondari coinvolti nella vicenda e introdotti soltanto di sfuggita nel corso della serie precedente, raccontando magari gli sviluppi della trama dal punto di vista di Alice. L'operazione è purtroppo riuscita soltanto a metà, poiché sebbene l'autore Reki Kawahara abbia effettivamente cercato di regalare qualche momento di gloria a ciascun Cavaliere dell'Integrità, le loro personalità troppo stereotipate si sono dimostrate incapaci di far breccia nello spettatore. L'unica eccezione alla regola è rappresentata dal comandante Bercouli Synthesis One, che se nella stagione precedente ci aveva già ammaliati con un carisma invidiabile, stavolta ha conquistato a mani basse il titolo di miglior personaggio maschile del franchise.

Quantomeno nella prima metà, la principale pecca di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld va insomma ricerca nella mancata capacità di dosare in egual misura lo spazio dedicato alle new-entry e al cast storico, il cui ritorno in pompa magna ha invece permesso alla seconda parte di riportare il ritmo e la qualità dell'intreccio sui giusti binari. Tolto di mezzo Kirito, è infatti mancato un valido "collante" che tenesse insieme l'impalcatura narrativa, anche perché le quattro eroine principali del franchise non sono state valorizzate per nulla.

Se Alice ha ricoperto un ruolo abbastanza marginale per oltre mezza season, facendoci rimpiangere la feroce guerriera ammirata nel precedente arco narrativo di Alicization, Asuna è stata quasi onnipresente, pur compiendo poche imprese degne di nota e prestandosi all'ennesima involuzione caratteriale (con buona pace dei progressi compiuti in Mother's Rosario, che al contrario parevano anticipare il ritorno della combattiva e determinata vice-comandante tanto apprezzata nell'arco narrativo di Aincrad). Paradossalmente, Sinon e Leafa, cui è stato riservato uno screen-time impietoso, sono invece le combattenti che più di chiunque altro hanno contribuito alla causa, sfoggiando per l'occasione i seppur tardivi frutti dei rispettivi percorsi di crescita psicologica ed evolutiva.

L'altra grande mossa falsa compiuta da Sword Art Online: Alicization - War of Underworld va ricercata nell'abuso eccessivo dell'Incarnazione, ovvero la capacità di usare i dati mnemonici per alterare la realtà virtuale (all'Incarnazione vanno attribuiti ad esempio i poteri di Volo Levantein, il miracoloso sboccio dei fiori di Zephiria coltivati da Kirito, o il totale cambio d'abito dello Spadaccino Nero durante lo scontro finale con Chudelkin e Quinella nella prima parte di Alicization). Sia il primo che il secondo arco narrativo ne fanno un uso abbondante, ma sfortunatamente quasi tutte le scene che nei romanzi ne spiegavano in maniera chiara e dettagliata l'utilizzo sono state tagliate per questioni di tempo. Come risultato, qualora il pubblico non ne conosca già il corretto funzionamento, durante l'utilizzo dell'Incarnazione determinati eventi chiave della vicenda possono risultare forzati, poco chiari, o addirittura insensati.

A War of Underworld vanno comunque riconosciuti diversi meriti che compensano le sue pecche, come la capacità di affrontare con maestria delle tematiche forti e molto attuali come la disuguaglianza sociale o la lotta al razzismo (a tal proposito vi suggeriamo di rileggere la nostra anteprima di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld).

Proprio in questa stagione, che tra le altre cose ha fatto luce su segreti che la serie si portava dietro sin dalle origini, come ad esempio il significato del nome PoH o le motivazioni dietro i suoi efferati crimini, si registrano poi alcuni dei momenti più epici ed emozionanti di tutto il franchise. Peccato soltanto che questi si concentrino puntualmente nella seconda metà del conflitto, lasciando solo le briciole alla prima e ai suoi attori.

I pregi dell'home video

Nel caso abbiate letto le nostre impressioni preliminari su Sword Art Online: Alicization - War of Underworld, sicuramente saprete già che dopo una season premiere superba sul piano tecnico e artistico, la qualità della serie di A-1 Pictures era scemata di episodio in episodio, offrendo al pubblico delle animazioni talvolta scadenti e per nulla in linea con gli storici standard di SAO. Per la gioia dei fan e dei collezionisti, lo studio è intervenuto sulla maggior parte delle sequenze incriminate, che quantomeno nell'edizione home video sono state epurate delle imbarazzanti imperfezioni riscontrate nella versione trasmessa sul circuito televisivo nipponico e sulle piattaforme di streaming di tutto il globo. Ricorrendo a efficaci filtri di colore ed applicando effetti extra ove necessario, A-1 Pictures ha quindi elevato la resa complessiva del prodotto, che nelle sensazionali scene clou infrange qualsiasi record stabilito dalle precedenti stagioni di SAO.

Versione televisiva / streaming

Versione Home Video

Al pari delle altre serie del brand, l'accompagnamento musicale di Sword Art Online: Alicization - War of Underworld reca la firma della sempre ispirata Yuki Kajiura (Fate/stay night: Heaven's Feel, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba), che ancora una volta ha composto una colonna sonora potente e maestosa nelle situazioni più drammatiche e sofferte del racconto, ma che sa essere anche delicata o allegra nei frangenti più intimi o gioviali.

Sono la traduzione e il doppiaggio italiano a non averci soddisfatti minimamente, a causa di scelte di adattamento alquanto infelici, una pronuncia quasi sempre errata dei termini inglesi e degli accostamenti vocali per nulla azzeccati. Per qualche ragione a noi ignota, ma che potrebbe avere a che fare con la pandemia e la difficoltà di avere in sala di registrazione tutti i doppiatori inizialmente coinvolti, la seconda metà di War of Underworld ha visto numerose sostituzioni.

Per esempio Bercouli, che nella prima parte era interpretato da un convincente Lorenzo Scattorin, nel secondo blocco di episodi presenta una voce più sottile e meno calzante. Se il cambio effettuato su Vassago ci ha consegnato un villain meno minaccioso, il secondo interprete di Kikuoka non ha saputo conferirgli un tono dignitoso e rassicurante, mentre il buon Patrizio Patra su Iskahn fa apparire il giovane pugilista molto più maturo di quanto non lo sia. Di tutti i cambiamenti effettuati in corso d'opera, il più incomprensibile è l'aver dato il ruolo di Leafa alla seppur talentuosa Ludovica De Caro, che rispetto alla collega Eva Padoan non ha preservato il tono di voce dolce e un po' infantile della sorella di Kirito.

Sword Art Online: Alicization - War of Underworld Sword Art Online: Alicization - War of Underworld poteva e doveva essere l’arco narrativo più deflagrante di SAO, ma il ritmo incostante, i tagli e il poco spazio riservato al cast storico hanno finito per ritardare eccessivamente il decollo del racconto. Il risultato è una prima parte spenta, ridondante e priva di spunti originali, in netto contrasto con i sorprendenti colpi di scena (quasi mai spiegati a dovere) che nella seconda metà si sono invece accavallati. Qualora non abbiate ancora assistito alla disputa finale tra l’armata imperiale e quella del Dark Territory, il nostro consiglio è quello di recuperare direttamente l’edizione home video di War of Underworld, in quanto lo studio d’animazione A-1 Pictures, dopo le critiche mosse contro la versione originale, si è rimboccato le maniche e ha rimediato alla maggior parte delle sbavature presenti nell’edizione circolata in TV e sulle varie piattaforme di streaming.

7.5