Sword Art Online: Ordinal Scale, Recensione del film tratto dalla serie SAO

I protagonisti di Sword Art Online tornano in una nuova avventura in cui la realtà virtuale si è evoluta in realtà aumentata.

Sword Art Online: Ordinal Scale, Recensione del film tratto dalla serie SAO
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Sword Art Online, il brand creato da Reki Kawahara nel 2002, nel corso dell'ultima decade è riuscito a conquistare la fiducia dei fan grazie a una serie sempre crescente di adattamenti di varia natura; le varie light novel da cui è nato tutto, infatti, hanno ispirato una moltitudine di prodotti derivati, tra cui fumetti, anime e videogiochi.
La serie televisiva, anche in Italia, negli ultimi anni ha iniziato ad acquisire sempre maggior successo, grazie anche a un riuscito mix di influenze tipiche della fantascienza e del fantasy. In Giappone, nel 2017, è uscito un nuovo lungometraggio d'animazione: Sword Art Online - The Movie: Ordinal Scale, che di recente è stato pubblicato anche sulla piattaforma online Netflix.
L'opera, che va ad inserirsi all'interno della continuity della serie ponendosi come una vera e propria continuazione della seconda stagione dell'anime, ha deciso di focalizzarsi su un nuovo tipo di tecnologia, cioè quello della realtà aumentata.

È davvero solo un gioco?

In Sword Art Online - The Movie: Ordinal Scale ritroviamo Kirito e Asuna, i protagonisti principali della serie animata, intenti a vivere in un clima di apparente serenità. Qualcosa però sta per cambiare: in modo molto veloce si diffonde in tutto il Giappone una nuova tecnologia, l'Augma, in grado di rendere la realtà aumentata alla portata di tutti.
Nonostante l'iniziale diffidenza di Kirito, alla fine anche il protagonista si lascia coinvolgere dagli eventi, ritrovandosi senza rendersene conto all'interno di Ordinal Scale, un MMORPG in cui tutti i partecipanti devono cercare di scalare la classifica sconfiggendo avversari sempre più forti. La trama, dalla struttura narrativa basilare, riesce a risultare interessante pur senza puntare su particolari trovate originali, dato che ricorda molto da vicino quanto visto nella serie animata.
Bisogna però far notare che puntare maggiormente sull'innovazione avrebbe sicuramente giovato alla saga, provando magari a rimescolare un po' le carte in tavola piuttosto che limitarsi a variare leggermente la formula di base. È anche vero che, molto probabilmente, i fan della serie anime avrebbero mal digerito un cambiamento radicale rispetto a quanto visto in precedenza, motivo per cui la realtà aumentata è stata utilizzata quasi come un compromesso per rinnovare il brand in modo molto cauto.
Il nostro eroe, comunque, fin da subito, capisce di non trovarsi perfettamente a suo agio in questo nuovo gioco, dato che nella realtà aumentata, a differenza di quella virtuale a cui era abituato, si rimane sempre perfettamente coscienti e padroni del proprio corpo fisico.
Il disagio di Kirito si ripercuote sia dal punto di vista pratico, perché non riesce a muoversi velocemente come vorrebbe, sia dal punto di vista psicologico, dato che qualsiasi mostro virtuale e avversario in carne e ossa diventa una minaccia insormontabile.
La scelta di depotenziare il protagonista, malgrado possa far storcere il naso allo spettatore, risulta in realtà piuttosto coerente, dato che Ordinal Scale può essere considerato come un vero e proprio nuovo punto d'inizio da cui ripartire da capo.

Asuna, che invece sembra trovarsi a proprio agio all'interno della realtà aumentata, a un certo punto del racconto si ritrova in una situazione di grande difficoltà, anche se forse si sarebbe potuto gestire meglio questo versante della sceneggiatura.
La ragazza infatti, per buona parte dell'opera, assume il ruolo archetipico della damigella inerme da salvare; seppur il suo percorso di caduta e rinascita sia funzionale al fine della storia e in linea generale ben strutturato, una sua maggiore presenza scenica, nel pieno delle forze, avrebbe probabilmente giovato all'intera storia.
Gli altri numerosi personaggi che compaiono all'interno dell'anime, dalla idol (forse) digitale Yuna fino al misterioso guerriero Eiji, non risultano particolarmente brillanti in nessun frangente, limitandosi a fare da contorno alle vicende narrate.

Aumentata VS Virtuale

Il ritmo della storia risulta ben calibrato, seppur si avverta un leggero rallentamento nella parte centrale, in cui i dialoghi prendono il sopravvento sull'azione. I combattimenti tra player e mostri (quest'ultimi sono già comparsi nella serie anime) risultano ben caratterizzati, dato che durante qualsiasi scontro lo spettatore si ritrova coinvolto in un vortice di attacchi, schivate e poteri magici in grado di dare un buon senso di varietà alle sequenze action. Le animazioni dei personaggi umani sono realizzate con la solita maestria tipica dello staff di A-1 Pictures, grazie a un senso di fluidità capace di rendere gli scontri corpo a corpo con le armi bianche il fiore all'occhiello dell'intera produzione. Il concept design dei mostri non è da meno, anche perché capace di rivisitare l'immaginario fantasy in maniera soddisfacente senza snaturarlo.

Le varie tattiche impiegate dai personaggi principali, che li vedono spesso impiegare i tank (cioè i giocatori che fanno da esca) per avere la meglio sui propri avversari in pieno stile MMO, risultano a tratti leggermente ripetitive, anche se comunque gradevoli da vedere nel loro insieme.
Il difetto più grande degli scontri è però quello legato al senso di pericolo degli stessi, dato che per buona parte della storia il decesso durante il gioco non sembra avere conseguenze particolarmente drammatiche fuori dalla simulazione; lo stesso Kirito, infatti, per parecchio tempo (e nonostante la sua difficoltà nell'abituarsi alla realtà aumentata) non sembra trovarsi mai in una situazione di reale svantaggio.
Questo aspetto viene però fortunatamente mitigato durante la parte finale, in cui tutti i pezzi del puzzle si ricompongono andando a ricreare uno scenario realmente teso in cui i protagonisti principali dell'anime si ritrovano in una situazione sul filo del rasoio e in pericolo di vita.

Sword Art Online the Movie: Ordinal Scale Sword Art Online - The Movie: Ordinal Scale è un prodotto solido e scorrevole, in grado di intrattenere per tutta la sua durata in maniera soddisfacente, seppur con qualche difetto a livello di caratterizzazione dei personaggi e poco incline all'innovazione. Un'opera quindi pensata soprattutto per i fan della serie animata, ma che anche i neofiti del brand potranno apprezzare in egual misura.

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