Recensione Sword of the Stranger

Un samurai dal passato misterioso per il quasi-capolavoro dello Studio Bones

Recensione Sword of the Stranger
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Un samurai e la sua spada. Un bambino in pericolo. Una lotta tra due fazioni per un arcano e leggendario potere. Un viaggio nel Giappone feudale, nell'era dei samurai, in cui lo Studio Bones (autore di alcune serie culto degli ultimi anni come Rahxephon, Wolf's Rain e Full Metal Alchemist) ci trasporta, con un'eccellenza tecnica di alto livello cui si accompagna una storia avvincente che non mancherà di emozionare a più riprese. Novello erede di quel cinema di Samurai che Kurosawa (e Mizoguchi, in maniere diverse) ci hanno raccontato coi loro capolavori, Sword of the stranger si dimostra una delle Opere più interessanti degli ultimi tempi nel campo dell'animazione orientale.

Il demone della spada

Kotaro è un bambino che fugge, in compagnia del suo cagnolino Tobimaru, da un tempio in fiamme nel quale era ospitato. Gli uomini dell'imperatore Ming sono infatti sulle sue tracce, per motivi misteriosi. Solo e senza amici, il fanciullo deve raggiungere un tempio di monaci dove trovare riparo, ma sulla sua strada si imbatte nei suoi inseguitori. A salvarlo sarà l'abilità di uno scapestrato samurai, che dopo un'iniziale reticenza decide di aiutare il suo giovane amico e condurlo sano e salvo a destinazione. Il guerriero, senza un nome, pur essendo abilissimo nell'arte del combattimento, si rifiuta di estrarre la sua spada, sempre portata nel fodero. Nel frattempo i signorotti feudali, insospettiti dalla presenza dei Ming (capeggiati da un letale e spietato guerriero dagli occhi blu e dai capelli dorati), decidono di indagare sulla loro missione e scoprono che questi cercano Kotaro perchè, secondo un antico rito, sarebbe l'eletto (che nasce ogni cento anni) da sacrificare per ottenere l'immortalità. Ora il samurai si troverà a lottare nel mezzo di due fazioni per salvare la vita di Kotaro, e dovrà venire alla resa dei conti coi demoni del suo passato.

Affilata eccellenza

La storia è alquanto semplice, e nonostante i vari componenti in campo (alcuni, forse, poco caratterizzati) si riduce al classico eroe dal passato tormentato pronto a difendere un innocente dalle brame di potere dei classici "villain" della situazione. Se non ci troviamo di fronte quindi a un campione dell'originalità, non si può fare a meno di rimanere incantati dalla componente tecnica, questa sì davvero eccelsa. I disegni, splendidi, optano per uno stile realistico, abbandonando qualsiasi istinto deformed o di ispirazione comica, proponendo ambientazioni e scene mature, tant'è che il sangue scorre copioso a più riprese. A questo si ibrida un'animazione spettacolare, che ci regala alcuni degli scontri all'arma bianca più ispirati che il mondo dell'animazione ci abbia proposto, con evoluzioni e salti nell'aria degne dei migliori esperti "reali" del genere. I duelli di spada, o anche semplicemente la, pur breve, intensa battaglia di massa verso la fine, avvincono per uno stile roboante senza mai cadere nell'estremamente impossibile cui tante produzioni ci hanno facilmente abituato. A conti fatti, un live action sarebbe assai "semplice" da realizzare, non cambiando di una virgola quanto accade su schermo. La colonna sonora si fregia del grande merito di non inflazionarsi, proponendo le sue note sinuose ed epicheggianti soltanto nei momenti topici, ammantando di una magica malinconia lo svolgersi degli eventi fino al fatidico the end. Forse è troppo pronunciare la parola Capolavoro, ma Sword of the stranger denota nuove vie di un'animazione come quella giapponese in continua evoluzione. Chi ama le storie di samurai, o semplicemente è in cerca di un racconto appassionante e al contempo dotato di una splendida "confezione", va qui a colpo sicuro.

Edizione italiana

Proseguendo nel trend, lanciato dal primo film di Evangelion: You are (not) alone, Dynit presenta anche questo Sword of the Stranger in una sfavillante versione Blu-Ray Disc. La qualità visiva, come ci si aspetta dal formato, è eccellente, una vera e propria gioa per gli occhi. Anche il comparto audio non fa eccezione, utilizzando l'ormai consolidato DTS HD Master Audio a 5.1 canali; se siete provvisti di un impianto multicanale, vi sembrerà di essere nel mezzo dell'azione ben più di una volta, seppur non trattandosi di una produzione ad alto tasso di effetti speciali.
Veniamo quindi agli extra: la custodia del disco è contenuta in un semplice slipcase di cartone, piuttosto leggero, insieme ad uno "Sword Book" di 28 pagine, con approfondimenti vari su personaggi e schizzi preparatori delle scene chiave; da segnalare inoltre una interessante intervista al regista Masahiro Ando, insieme allo sceneggiatore Fumihiko Takayama. All'interno del disco, invece, troveremo il pilot del film - un corto di circa quattro minuti che introduce le vicende, doppiato in italiano - le interviste allo staff e al cast di doppiatori (sottotitolati in italiano), vari trailer e spot promozionali, cinematics, e gli immancabili D-trailers.

Sword of the Stranger Sword of the stranger è un prodotto di prima qualità, sia per ciò che concerne il reparto narrativo (pur con qualche lieve sbavatura di caratterizzazione) che dal punto di vista estetico, con disegni ed animazioni di altissimo livello. Si può rimarcare qualche stereotipo o luogo comune, un finale "prevedibile", e una minima mancanza d'originalità, ma rimane in ogni modo un film avvincente in grado di entusiasmare tutti gli appassionati dell'animazione nipponica.