Thanos: I Fratelli dell'Infinito, Recensione del fumetto di Jim Starlin

Il creatore di Thanos torna con il primo capitolo di una nuova Trilogia dell'Infinito: questa volta, il Folle Titano deve vedersela col futuro.

Thanos: I Fratelli dell'Infinito, Recensione del fumetto di Jim Starlin
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Jim Starlin è una leggenda in Marvel Comics. Suo il dictat che, già negli anni Novanta, rilanciò il filone cosmico della Casa delle Idee: al suo nome dobbiamo la rinascita di eroi come Capitan Marvel e Adam Warlock, ma soprattutto la creazione di Thanos. Uno dei più grandi villain che l'universo Marvel ricordi, una nemesi profonda, mortale, astuta e sfaccettata: un personaggio che anche i Marvel Studios hanno trasposto divinamente sul grande schermo, coadiuvati dall'interpretazione maiuscola di Josh Brolin. Sin dai suoi primi scontri con gli Avengers, ne Il Guanto dell'Infinito, il folle titano ha riscosso un successo immenso tra i fan della Marvel: la sua epopea contro i Vendicatori diede adito anche a due sequel, La Guerra dell'Infinito e La Crociata dell'Infinito: Infinity Gauntlet, Infinity War e Infinity Crusade compongono la cosiddetta Trilogia dell'Infinito, un ciclo che ha contribuito a legare il nome di Thanos al mito. Starlin, negli anni, non ha mai rinunciato a raccontare prospettive sempre inedite di questo tremendo villain: ed ecco che nasce I Fratelli dell'Infinito, nuovo episodio che segna l'inizio di un nuovo ciclo. Firmato proprio dal nostro, e illustrato da Alan Davis, il fumetto è edito da Panini Comics.

Un Titano appagato

Ogni storia incentrata su Thanos vede il Titano impegnato nella ricerca di qualcosa. Thanos brama potere, ordine, equilibrio, morte: le sue azioni, pur definendolo come un villain in tutto e per tutto, non sono mai prive di significato. C'è sempre un fine che muove l'amante della morte, un filo conduttore che regola le sue azioni e che, prima o poi, lo porta sempre e comunque ad affrontare gli eroi più potenti della Terra. Questa volta, però, è diverso: I Fratelli dell'Infinito è una nuova epopea cosmica orfana di eroi e giustizieri, incentrata unicamente sulla figura del villain, di antiche creature cosmiche e di popoli alieni.
Thanos, questa volta, ha tutto ciò che poteva desiderare: in un futuro non troppo lontano, il Titano ha raggiunto i suoi obiettivi, placato la sua sete di conquista, soddisfatto le richieste di Lady Morte, suo amore imprescindibile per il quale ha compiuto gesta terribili. Cos'altro può mettere i bastoni tra le ruote a un essere così potente che ha ottenuto tutto? Chi o cosa potrà mai impensierire un'entità che non ha più freni? La risposta è semplice: se stesso. Il futuro. All'improvviso su Titano, il suo pianeta natale, spunta una curiosa anomalia temporale: una minaccia proveniente dalle faglie del tempo minaccia di mettere a repentaglio non soltanto l'esistenza di Thanos, ma anche le sorti del Multiverso: una sua onnipotente e incontrastata versione futura, il cui potere ha superato ogni comprensione.

Una prospettiva che non può che allarmare lo stesso villain, schiacciato dall'ego del se stesso proveniente da un'altra epoca. Suo malgrado, il protagonista sarà costretto a unire le forze con il più improbabile degli alleati: suo fratello, Eros, odiato consanguineo. La sceneggiatura che prende corpo in questo primo capitolo di una nuova trilogia dell'Infinito si regge esclusivamente sul binomio Thanos-Eros, sul rapporto tra i due fratelli, e mentre tra loro si consumano drammi e perplessità il nemico continua a minacciare la stabilità dell'universo.

Due fratelli nel cosmo

In quest'opera, Jim Starlin esplora una componente del Folle Titano che raramente è stata approfondita: cosa diventerà Thanos, in futuro? Quali altre gesta è destinato a compiere? Dove lo porterà la sua sete di potere e di conquista? La risposta sta proprio nel cammino che il nostro compie nel corso de I Fratelli dell'Infinito: una visione cupa e distopica di un universo Marvel futuro ma neanche troppo lontano. Se da un lato possiamo affermare che le premesse narrative di questo nuovo ciclo siano estremamente interessanti, dall'altro risulta anche difficile seguire il filo conduttore dell'opera di Starlin e Davis senza porsi delle legittime domande. La sceneggiatura imbastita dal team creativo di questo primo volume non è del tutto convincente e non riesce ad avvicinarci agli altri comprimari o alle vicende che ruotano attorno (o all'infuori di) al buon vecchio titano. È ancora difficile capire in quale direzione vuole portarci l'autore e, se in fondo nelle precedenti saghe Starlin ci aveva abituato a dei cicli auto-conclusivi che potevano essere letti anche da standalone, questa volta la sensazione è che I Fratelli dell'Infinito sia eccessivamente asservito al seguito del racconto imbastito nel primo numero. Per contro, il volume è supportato dalla matita di Alan Davis: uno stile pragmatico, quello dell'artista, che non si dipana attraverso eccessivi virtuosismi ma che si limita a tratteggiare con estremo rigore e dovizia di particolari personaggi e ambientazioni, senza tuttavia precludersi qualche licenza "registica", che esplode in alcune splash page dal forte impatto scenico e cromatico.

Thanos: I Fratelli dell'Infinito Una premessa distopica e interessante non trova uno sviluppo adeguatamente sontuoso ne I Fratelli dell'Infinito, il primo capitolo di una nuova trilogia incentrata su Thanos direttamente dal suo leggendario creatore, Jim Starlin. Coadiuvato dai disegni pragmatici e dettagliati di Alan Davis, l'autore tratteggia una sceneggiatura non proprio convincente, che necessiterà di svilupparsi ulteriormente negli altri due episodi di questo nuovo ciclo.

6.7