The God of High School: recensione dell'anime su Crunchyroll

The God of High School è il nuovo anime tratto dal manhwa coreano di Yongje Park, tra scontri di arti marziali e divinità

The God of High School: recensione dell'anime su Crunchyroll
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La stagione estiva per il palinsesto dell'animazione giapponese si è da poco conclusa, e tra le novità di quest'anno figura sicuramente The God of High School, il manhwa sud coreano scritto e illustrato da Yongje Park, pubblicato su Webtoon e serializzato nel 2011. L'opera ha ottenuto un adattamento animato su Crunchyroll ad opera dello studio Mappa, lo stesso che si sta occupando della quarta e ultima stagione de L'Attacco dei Giganti in arrivo per dicembre.

Proprio tra le fila dei Crunchyroll Originals, il nuovo titolo spicca per il suo focus sulle arti marziali e sul sovrannaturale, uniti sapientemente per creare incontri all'insegna della spettacolarità visiva. Inevitabilmente, condensare una produzione così longeva in pochi episodi può risultare in un'esperienza frammentaria e il rischio di tralasciare parti importanti dell'opera originale è sempre dietro l'angolo, ma sarà il caso di The God of High School? Nei 13 episodi disponibili abbiamo avuto modo di soffermarci sui punti di forza e sulle debolezze del prodotto audiovisivo, e questa è la nostra recensione dell'anime dall'essenza coreana.

Il God of High School

Il protagonista dell'opera è Jin Mori, un ragazzo che prende parte a un famoso torneo tra liceali: il God of The High School, una competizione agguerrita che prevede l'utilizzo di qualsiasi arte marziale e si apre proprio durante l'inizio di questa avventura. Per accedere al rinomato evento, il giovane dovrà sostenere delle qualificazioni alla KROG Arena nel centro di Seoul, attaverso una serie di scontri che decreteranno il miglior lottatore locale. Bramato anche da chi non ha più l'età adatta, l'evento sembra ricoprire una certa importanza, poiché sarà necessario per scegliere il rappresentante della propria prefettura, andando poi a competere con i più forti in assoluto e alzando vertiginosamente la posta in gioco. Jin Mori tuttavia, non sarà da solo durante il suo percorso.

Nelle prime battute farà la conoscenza di Yu Mira, una ragazza apparentemente innocua e timida che sa destreggiarsi con la spada, praticando uno stile antico e ormai prossimo a scomparire. Alla coppia si aggiungerà anche Han Daewi, un ragazzo dall'apparente natura placida, inizialmente impassibile e distaccato dagli eventi, per poi rivelarsi una figura molto premurosa per i suoi compagni. Il trio, dopo alcune circostanze, creerà un solido legame, rendendo i membri a tutti gli effetti i 3 protagonisti e pilastri su cui si basa l'intero impianto narrativo di The God of High School.

Ci sarà spazio per alcuni flashback legati ai vari personaggi, comprimari di peso dal background un po' scarno e che rafforzano i momenti gli scontri nel presente. Questi ultimi rappresentano la componente più forte dell'opera e di questa trasposizione animata, a fronte di altri elementi più o meno memorabili.

In questa prima stagione abbiamo assistito a episodi più o meno concitati, tra duelli e fasi incentrate sulle backstory, più o meno influenti sulla trama principale che hanno scandito un ritmo non sempre avvincente delle vicende, a fronte anche della necessità di tagliare il più possibile dal manhwa di riferimento per adattare questa prima parte dell'opera in 13 episodi.

Inoltre, alcuni segmenti cruciali che avrebbero contribuito a rafforzare il senso di alcune scelte di scrittura non sono presenti nell'anime, che ad ogni modo cerca di formare un nesso tra gli eventi nonostante la rapidità del racconto. Come abbiamo detto, i combattimenti sono spesso protagonisti, seppur con scene abbastanza brevi, in cui The God of High School dà il meglio di sé. La sua natura dettata dagli scontri di arti marziali, subirà presto una modifica sostanziale. In gioco entreranno ben presto dei poteri sovrannaturali in grado di cambiare completamente le dinamiche delle battaglie, che trovano un ragionamento concreto e intrigante nell'universo creato da Yongje Park.

Attraverso il conflitto, i giovani talentuosi combattenti hanno la probabilità di risvegliare i Charyeok, letteralmente "poteri in prestito dagli dei". Il torneo del God of High School (o GOH) viene istituito proprio a questo scopo da una misteriosa organizzazione, composta da giudici estremamente abili nel combattimento. Tuttavia, un'organizzazione opposta, la Nox, mira ad eliminare tutti gli dei che niente hanno a che fare con l'unico venerato dalla stessa. È sottointeso che anche coloro che traggono beneficio da questi poteri entrino nel mirino della Nox, che in questo primo arco narrativo vediamo all'opera a partire dall'inizio del vero torneo.

Nel complesso ci siamo trovati di fronte a un'alternanza di eventi veloci e altri esposti con un ritmo più lento, creando una discrepanza nella visione: i combattimenti, tra scambi rapidi e tecniche speciali, hanno regalato spettacolo, grazie anche alle animazioni eccezionali, con davvero pochi momenti sottotono.

Evoluzione divina

The God of High School presenta diversi stili di disegno. L'animazione di Mappa ha dato vita, nel complesso, ad un ottimo prodotto che anche in questo caso dà il meglio di sé soprattutto sul ring. Un peccato, tuttavia, che alcuni duelli risultino particolarmente brevi e dall'esito scontato. In questa prima stagione è stato alquanto semplice prevedere la maggior parte degli sviluppi, fatta eccezione per qualche raro colpo di scena ben integrato nella trama, specialmente nell'atto finale. Tuttavia, la voglia di approfondire l'evoluzione dei tre protagonisti, diventa ben presto l'unico elemento davvero affascinante della sceneggiatura. È comunque un peccato che il dover condensare il tutto in pochi episodi ha rimosso qualche retroscena sul legame dei nostri beniamini, andando a minare alcune sfaccettature caratteriali che avrebbero sicuramente aiutato ad empatizzare con i personaggi e comprendere meglio le dinamiche che li hanno portati a creare un gruppo affiatato.

Alcune scelte strutturali nell'impianto narrativo risultano particolarmente azzeccate per il ritmo degli eventi, come l'installazione di nanomacchine nel sangue dei partecipanti del GOH, che una volta terminato lo scontro contribuiscono a curare in breve tempo il lottatore di turno. Non tutti ad esempio potrebbero gradire la deriva fantasy della produzione, soprattutto coloro che cercano un anime basato integralmente sulle arti marziali pure, che vengono mantenute solo per i pochi episodi iniziali, e che tuttavia saranno la base per delle tecniche più potenti all'insegna di un'estetica potente.

Verso la fine ci si sposterà considerevolmente al di fuori del ring, quando gli eventi prenderanno una piega più "divina" e l'azione scandirà il ritmo del racconto, tra una sequela di scene spettacolari e inizialmente poco chiare, anche per tutta una serie di nuovi personaggi che faranno la loro comparsa. Menzione d'onore infine per l'ottima colonna sonora, che non delude e accompagna con efficacia i momenti più frenetici.

The God of High School Questa prima stagione di The God of High School si è dimostrata dinamica, raccontata con un po' di fretta, ma animata splendidamente, seppur alcuni scontri siano resi diversamente rispetto al manhwa e con differenze di durata. Sia la componente combattiva che i dialoghi presentano scene interessanti con un comparto d'animazione di buon livello, sfruttando gli ottimi disegni dell'opera d'origine, che a conti fatti rimane assai più completa. Nonostante ciò, la trasposizione animata di The God of High School, al netto di qualche scelta stilistica particolare (come i nasi e le orecchie arrossati dei personaggi), saprà intrattenervi tra colpi spettacolari, esiti piuttosto prevedibili, poteri divini e varietà di stili di combattimento. Il ritmo veloce della narrazione tuttavia, si dimentica parzialmente della caratterizzazione degli stessi, che solo attraverso qualche flashback ben implementato saprà rendere giustizia non solo ai protagonisti, ma anche agli altri comprimari.

7.5