Recensione The Goon - Comics

Lo scagnozzo più rozzo della storia è qui per spaccarvi i pollici.

Recensione The Goon - Comics
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Testi di Jacopo Peretti Cucchi. Goon. Avete mai cercato la traduzione letterale di questa parola? Facilissimo no? Traduttore online o il caro vecchio dizionario, è un attimo. Ma non dovete farlo, non ancora. Ci pensiamo noi per adesso. Questo pomeriggio abbiamo messo al lavoro i nostri migliori stagisti per sgravarvi di questa fatica. Siamo o non siamo i migliori? Eh? Con noi avete sempre la pappa pronta. Ma veniamo al risultato della ricerca, che è stato piuttosto interessante. A quanto pare, inaspettatamente, la parola può avere più significati, sempre gergali, legati allo slang, ma che comunque spaziano da agente provocatore a gorilla, per arrivare poi a individuo goffo e sicario prezzolato per concludere con stupido. Non sentiamo nessun "Wowow!" E' perché sapevate già tutto? Allora aggiungiamo che in questo caso Goon è un nome proprio, è il nome del protagonista dell'omonima serie The Goon e, potete crederci, è Goon di nome e di fatto.

Il pacco è arrivato questa mattina in redazione. Due marchi sulla busta: Dark Horse e Magic Press. La centralinista è svenuta per l'emozione e tra noi redattori è stato un combattimento da arena per scegliere l'incaricato alla recensione. Abbiamo vinto solo perché nel cassetto avevamo la nostra provvidenzialmente sempre carica Barricade RV-10. Una volta aperto il pacco è stato subito amore: Goon è strepitoso. Ragiona poco, picchia e tratta male. L'idea è come l'acqua calda, semplicissima. Mettere due scagnozzi di basso rango, due degni membri della feccia della società, a gestire una città popolata da zombie, vampiri, mostri, licantropi e bestie varie. Alieni e fantasmi li abbiamo detti? No perché ci sono anche quelli. Della back story si sa poco, qualcosa si intuisce, altro si accetta di buon grado di darlo per scontato. Pare che Goon sia cresciuto in un circo, il resto è a noi che non va di dirvelo. Forte come un toro, brutto altrettanto, questo è Goon. Viaggia sempre in coppia con l'amico Franky, il piccoletto. Franky è amico? Socio? Collega? Non si capisce mai bene, di sicuro sono affiatati perché a vederli combattere l'intesa non manca. Ci sono delle donne in ballo, ma non le vediamo, veniamo solo a conoscenza di qualche particolare, un po' come ascoltare le conversazioni tra Vincent Vega e Jules Winnfield.

A tal proposito, vi divertirete certamente a individuare le mille citazioni di questo albo che, cosa rara, non si fermano a cinema e fumetto ma osano anche oltre, verso letteratura e cultura popolare. Cosa altro volete sapere? L'autore? Eric Powell! Ragazzone classe '75 del Tennessee che nel 2004 (e non solo) vince un meritato Eisner Award proprio per la sua opera principale The Goon. Potremmo associare, con la dovuta cautela, Powell a Leo Ortolani. Alcune gag hanno un'anatomia simile a quelle di Rat-Man e come Ortolani anche Powell disegna, ottenendo risultati indubbiamente notevoli. Lasciano senza fiato le copertine e i loro colori. La cura nel ricostruire ed ambientare a dovere il disegno nell'epoca anni '40 in cui le vicende sono immerse è magistrale. Tanti trucchi vi divertiranno come, per dirne uno, le interruzioni pubblicitarie che disseminate lungo l'albo propongono nuovi stili, parodie, citazioni e risate garantite.

Ma non possiamo sempre mettere tutto su un piedistallo. Per quanto l'entusiasmo per la bellezza di quest'albo possa portare ad essere indulgenti su alcuni difettucci, qui ad Animeye siamo sempre coi piedi per terra e pronti a tutto. Il difetto di Goon è l'eccessiva volgarità, spesso facilmente perdonabile perché in qualche maniera giustificata dai ruoli, dall'epoca o dall'ambientazione. Altre volte però veramente superflua e per tanto di cattivo gusto. La colpa o il concorso di colpa si potrebbero imputare alla traduzione, anch'essa non troppo soddisfacente. Si concede qualche scivolone dialettale che nella nostra cultura porta immediatamente alla mente l'incubo dei "cinepanettoni". Ma le note di demerito finiscono qui. L'albo numero uno si riscatta riservandovi una sorpresa all'ultima vignetta che a nostro avviso sancisce il legame tra Powell e Ortolani. Un piccolo gioco che diverte e funziona sempre. Aggiungiamo che non dovete per nessun motivo saltare pre e post fazioni, non dovete farlo mai, in questo caso a maggior ragione perché si rivelano finalmente diverse, nuove, particolari. Concludiamo ringraziando Jethro & Earl Zombie Wranglerin' Inc. e la Fondazioni Adotta uno Zombie, da tempo fornitori di Animeye ed in questo caso partner commerciali di Powell stesso.

The Goon - Comics Quindi: come sempre comprate, leggete, prestate e richiedete indietro (così comprano anche gli altri). Questa volta munitevi anche di una bella coppola in tweed, da vero Knickerbocker, e se ne avete la possibilità ordinate uno zombie online, così da creare la giusta atmosfera e leggere The Goon al massimo del suo potenziale. Un ultimo consiglio, per esperienza, tenete la vostra Nerf sempre carica. Soprattutto con uno zombie in casa. A presto!

6.8