Recensione The Legend of Zelda - Ocarina of time

Zelda, Ocarina of Time: dal videogames al manga

Recensione The Legend of Zelda - Ocarina of time
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Correva l'anno 1987, Konami si accingeva ad annunciare il primo episodio di ciò che poi sarà una milestone della storia video ludica: Metal Gear; la Sega presenta il famosissimo Sega Master System; Capcom pubblica MegaMan e in occidente esce il primo episodio di Zelda ("The legend of Zelda") per Nes.
Ha così inizio l'epopea del giovane Link e del regno di Hyrule.
Non tutti sanno che tale regno è stato ideato da giochi ed avventure giovanili nel bosco dietro casa; uno dei principali artefici di questa opera secolare è Shigeru Miyamoto, padre anche dei celeberrimi Super Mario Bros e Donkey Kong. Grazie a quest'uomo Nintendo ha sbancato i botteghini di tutto il globo imprimendo una forte svolta e spinta nel campo del video intrattenimento.
"The legend of Zelda" , in particolare, impresse un cambio di rotta incisivo verso quello che poi sono oggi i gdr : uso pozioni, uso oggetti, cambio d'equipaggiamento, dungeon e molto altro. Col passare degli anni la serie di Zelda si è evoluta sfornando sempre nuovi ed intriganti capitoli.
Nel 1998 esce l'indimenticabile Ocarina of Time per Nintendo 64 e il caporedattore di Shagaku Rokunensei Magazine, tale Nakahara, commissiona al duo Akira Himekawa la serializzazione manga delle avventure di Zelda.

Classic style

La trattazione della trama in Ocarina of time è quanto di più lineare si possa desiderare.
Tutto ha inizio nella zona orientale di Hyrule, nella foresta Kokiri sede del magico albero Deku, protettore dei bimbi che intorno a lui hanno creato un villaggio. Tali bambini, altresì detti appunto Kokiri, sono una delle specie che popolano questo immenso mondo e sono caratterizzati dalle sempiterne fattezze infantili. Ognuno di loro possiede una fata personale. Solo uno fra loro, Link, ne è sprovvisto.
Un bel giorno il saggio Deku viene attaccato ed ucciso da un parassita del quale non si conosce ne scopo ne provenienza.
Prima di esalare l'ultimo respiro l'albero magico assegna a Link una fata ( Navi ), una spada, uno scudo fatto con il suo legno e la prima delle tre pietre necessarie all'apertura del tempio della triforza. La missione consiste nello sgominare le forze del male, intente nella conquista della triforza, potere immenso in grado di farle regnare sull'intera Hyrule.
Iniziato il suo viaggio, dopo i soliti adii strappalacrime con la ragazza di turno, Link giunge al castello di Hyrule dove troverà ad attenderlo la principessa Zelda, alla quale dovrà consegnare suddetta pietra.
In tali circostanze, si viene a conoscenza anche dell'antagonista : Ganondorf.
Senza molta fantasia la storia del manga procede di pari passo con quanto visto nel videogame attuando una struttura di story telling tipica degli rpg. Tutto si svolge in perfetta sequenza : conosco il cattivo e la principessa (con la quale nasce un sentimento che purtroppo il fato non vorrà poter vedere realizzato), si parte alla ricerca delle altre due pietre, si incontrano dei boss da uccidere, tali boss sono troppo forti per le nostre attuali capacità ma uno stratagemma ambientale o un oggetto donatoci ci consentono di avere la meglio, e così via fino al boss finale.

In definitiva la trama del manga risulta semplice, povera di colpi di scena e di situazioni veramente critiche; il lettore non viene mai preso ed assorto completamente dalla storia che si sviluppa, come già detto, su binari semplici e prevedibili. Nulla che non sia stato già visto e rivisto, trito e ritrito.
Le due storie separate, bonus, con le quali termina il manga si pongono prima della partenza di Link dal bosco e dopo aver trascorso i sette anni di ibernazione. Entrambe danno un tocco di diversità al plot principale senza però stupire per originalità ed attrattiva.

Contenuti e contenuti

La storia narrata fra le vignette non ispira forti riflessioni o momenti di patos. Non c'è l'ombra d'accenno a tematiche che non siano le solite e banali; bene vs male, amicizia, amore e speranza.
Un manga che tratteggia i tratti discorsivi per un lettore giovane e non pretenzioso; semmai fan del videogame e voglioso di reperire quanto più materiale sull'argomento.
Di contro i contenuti extra : le due bonus story ("Lo skull kid e la maschera" e "Rouru dei Watarara"), sono un piacevole excursus nelle terre e fra i popoli di Hyrule. Purtroppo anche questi mini-plot sono di scarso spessore non proponendo né nuove tematiche né nuove visioni di circostanza.

Edizione

Portato in Italia nel 2010 dalla J-POP il manga è suddiviso in due volumetti che contengono oltre alla storia principali, le due story bonus di cui sopra e una serie di illustrazioni e bozzetti bonus delle disegnatrici.
Le tavole, i disegni ed i bozzetti sono di buona fattura e spesso riescono a conferire un aspetto più maturo al protagonista, alle creature ed al mondo.
L'edizione propostaci risulta, come sempre, finemente rilegata e curata fin nei minimi particolari. La sovra-copertina lucida, la carta di finissima qualità, l'assenza di sbavature di stampa sono ormai i marchi distintivi di una casa che cura sempre ogni edizione di ogni serie manga e fumetto.
Tenere un volumetto J-POP in mano, per un appassionato, è sempre un'emozione!
Infine una menzione per la simpatica postfazione nel secondo volumetto, che narra delle sensazioni e storie delle due autrici nello sviluppare il manga.

The legend of Zelda - Ocarina of time In definitiva il manga non emerge certo per l’originalità, l’innovazione, la trama o le tematiche. Causa una storia sempre sottotono, incapace di incuriosire il lettore ed inabile nell’accattivarsi le simpatie con situazioni sempre prevedibili e canoniche, il manga non riesce ad immergere il lettore nel fantastico mondo di Hyrule. Di contro, in positivo, si nota una buona assonanza con la storia del videogame originale, e l’edizione J-POP, la quale riesce a rendere oro ogni cosa che tocca. Dovrebbero chiamarla MIDA-POP!

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