The Rising of the Shield Hero 2 recensione: una conferma su Crunchyroll

L'Eroe dello Scudo è tornato per affrontare una nuova minaccia, ma non è più in forma come una volta: scopriamo cosa è andato storto.

The Rising of the Shield Hero 2 recensione: una conferma su Crunchyroll
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Tra i tanti isekai usciti negli ultimi anni (a tal proposito, vi consigliamo di leggere il nostro speciale sui 5 anime isekai da non perdere assolutamente), The Rising of the Shield Hero era uno dei pochi che si distaccasse dalla massa: benché le premesse fossero identiche agli altri, la differenza più grande era un protagonista ingiustamente abbandonato ed odiato da tutti, che intraprendeva un percorso di "rinascita". Al termine della messa in onda, lo studio Kinema Citrus ha annunciato che l'Eroe dello Scudo sarebbe ritornato con altre due avventure: se da un lato eravamo curiosi di scoprire cos'altro avesse da offrire la serie, dall'altro eravamo scettici perché potevamo già considerare la storia conclusa al termine della prima stagione, nonostante ci fossero ancora domande aperte.

Dopo tre anni di attesa, lo scorso aprile ha debuttato in simulcast su Crunchyroll The Rising of the Shield Hero 2. I dubbi sorti nel corso della prima puntata si sono dimostrati veritieri (ecco qui i nostri pareri sul pilot di The Rising of the Shield Hero 2): l'Eroe dello Scudo ha perso tutto il suo fascino.

Il ritorno dell'Eroe

Dopo gli eventi della prima stagione, Naofumi Iwatani ha iniziato a ricostruire il villaggio natale di Raphtalia, che è diventato la sua base operativa: un luogo dove accogliere ed addestrare tutti coloro che vogliono unirsi a lui.

L'Eroe dello Scudo è più determinato che mai a difendere tutte le persone che ha conosciuto, tra cui anche Rishia, che si è da poco aggiunta al gruppo dopo essere stata allontanata da quello dell'Eroe dell'Arco. Dopo questa breve premessa, veniamo subito buttati nel vivo della nuova avventura. Questa volta Naofumi, Raphtalia e Filo devono affrontare un'entità in grado di fermare il conto alla rovescia e di sospendere l'arrivo delle Ondate: lo Spirito Tartaruga. I quattro Eroi Sacri vengono convocati dalla regina, che spiega loro che ogni 100 anni la creatura si risveglia portando nel mondo calamità ben più pericolose delle Ondate; un'avvisaglia del suo arrivo sono i famigli sotto il suo controllo, che iniziano ad attaccare gli ignari abitanti. Nonostante la minaccia incombente, Itsuki, Motoyasu e Ren non vogliono occuparsi del problema, perché il loro compito è combattere le Ondate. Naofumi non si tira indietro e accetta di raggiungere il Regno dello Spirito Tartaruga (luogo da dove ha iniziato a muoversi l'entità), per capire che cosa sta accadendo e cercare di fermare il mastodontico essere. Giunti in città, i protagonisti vengono avvicinati dalla misteriosa Ost Hourai, la moglie del sovrano del Regno dello Spirito Tartaruga.

Vista la pericolosità dell'essere, è stata istituita un'alleanza tra vari regni. In questa circostanza viene svelato un altro tassello che si aggiunge al grande e intricato puzzle di The Rising of the Shield Hero, ovvero l'esistenza di Eroi autoctoni in grado di usare le Armi Vassalle: ciò lascia intendere che nello stesso mondo possono esistere diversi tipi di paladini oltre ai quattro evocati.

Nel corso del concilio si scopre che l'obiettivo dello Spirito Tartaruga è di porre fine alle Ondate utilizzando le anime umane come fonte di potere, che raccoglie inviando famigli dalle sembianze umane per far scoppiare conflitti; in alternativa, usando i mostri che attaccano gli esseri umani; come ultima soluzione, il sigillo che lo tiene in stato letargico si spezza, permettendogli di muoversi, distruggendo tutto ciò che incontra sul cammino. Qualcuno, però, è riuscito a rompere il sigillo prima del previsto.

Naofumi, Raphtalia, Filo, e Rishia, con l'aiuto di Ost, devono scoprire chi c'è dietro e devono trovare un modo per fermare l'inesorabile avanzata dello Spirito Tartaruga. Preferiamo limitarci a raccontare solo gli eventi dei primi episodi, perché la seconda stagione di The Rising of the Shield Hero è un continuo susseguirsi di colpi di scena e rivelazioni, che, però, fanno da contorno ad un racconto senza mordente e non sempre all'altezza: non è certo il ritorno dell'Eroe dello Scudo che ci saremmo aspettati.

La caduta dell'Eroe

La seconda stagione di The Rising of the Shield Hero non riesce ad eguagliare la prima, risultando meno interessante.

Sin da subito si percepisce come il difetto maggiore sia la brevità complessiva della stagione, che rende la nuova avventura troppo sbrigativa, volendo raccontare il più possibile in pochi episodi, e forzata: siamo del parere che la prima stagione già mostrava una degna conclusione, a discapito dei plot twist finali. Gli episodi iniziali hanno un ritmo veloce, con un continuo susseguirsi di situazioni incalzanti che offrono poche cesure per assimilare tutto ciò che accade e per apprezzare i nuovi personaggi. In The Rising of the Shield Hero 2, il cast si arricchisce con nuove aggiunte, ma alcune di queste sono del tutto marginali, non essendoci il tempo necessario per svilupparle a dovere: ad esempio, Eclair Sayette, che si sente in colpa per non essere riuscita a proteggere Raphtalia e i suoi simili dalla schiavitù dopo la prima Ondata e cerca di porre rimedio in qualche modo al proprio errore. Nonostante l'interessante background, a causa della durata della seconda stagione non è molto presente sulla scena e la sua storia si conclude in poche battute. Oppure, Ost Hourai che è poco caratterizzata, nonostante sia al centro di alcuni importanti colpi di scena. Se la storia fosse stata più lunga, i due personaggi avrebbero potuto godere di un approfondimento più dettagliato, che avrebbero potuti renderli decisamente più interessanti.

Altri personaggi, invece, sono meglio costruiti, ma non riescono a spiccare: come Rishia, che è determinata a diventare più forte e sicura di sé entrando nel gruppo di Naofumi, per poter essere accettata nuovamente dall'Eroe dell'Arco; ma la sua crescita è poco graduale ed improvvisa. Tra i vecchi interpreti, invece, quello che ha subito un cambiamento più drastico è Naofumi, che abbiamo trovato rabbonito, anche se a volte mostra ancora il suo lato truce.

Verso le fasi conclusive, affronta vicende che lo mettono nuovamente in una situazione difficile e che lo portano ad essere quello della prima stagione, cinico e diffidente, ma non è certo quello che ci si aspetterebbe.

Nonostante la storia si sviluppi con difficoltà, ci sono comunque alcuni momenti che sono riusciti a catturare il nostro interesse quel poco che bastasse per continuare la visione. The Rising of the Shield Hero 2 è caratterizzato da due differenti tipi di rivelazioni: alcune legate ai nuovi eventi, che sono quelli che ci hanno invogliato a scoprire come si sarebbe sviluppata la storia, ed altri inerenti alla lore.

Con la nuova stagione si accumulano gli interrogativi sull'intero contesto, ma le spiegazioni che ci possano aiutare ad avere un quadro completo sono ancora un miraggio: nelle 13 puntate della seconda tornata non vengono ancora forniti chiarimenti sulle troppe domande rimaste aperte. La già annunciata terza stagione, inoltre, ci fa capire che si aggiungeranno altri dettagli sull'intricato e complesso universo di The Rising of the Shield Hero.

Una svolta inaspettata

Una volta terminato l'arco dello Spirito Tartaruga, inizia la seconda metà, caratterizzata da ritmi decisamente più lenti: questo, insieme a momenti con una scrittura più serrata, a nuovi colpi di scena e nuovi personaggi (anche se non tutti ben costruiti) la rendono più interessante da vedere, ma risente ancora dell'eccessiva brevità della stagione. È ormai chiaro come un minutaggio maggiore avrebbe potuto aiutare a dilatare nel tempo i vari eventi, permettendoci così di apprezzarli meglio. Nella seconda parte, l'Eroe dello Scudo ed i suoi compagni si trovano ad affrontare una situazione che li porta a perdere esperienza e potenziamenti e a doverli recuperare rapidamente per affrontare nuovi e pericolosi avversari, tra cui Kyo Ethnina: antagonista principale della stagione che viene descritto in modo da essere irritante sin da subito, sentendosi superiore agli altri per intelletto, tanto da metterli in difficoltà, ma nasconde un animo estremamente fragile. Nel corso dell'avventura, scopriremo quali sono le vere intenzioni di Kyo e le motivazioni dietro le sue azioni.

Fortunatamente, la compagnia viene aiutata da Kizuna Kazayama, una nuova Eroina dal carattere solare che sta cercando una soluzione per salvare il mondo senza sacrificare vite. Nel corso della ricerca di Kyo, Naofumi si trova a vivere situazioni dal forte impatto emotivo che lo portano a ritrovare lo stato d'animo della prima stagione: rabbioso e pieno di collera verso chi cerca di farlo soffrire. Purtroppo, gli episodi non sono sufficienti per mostrare la nuova evoluzione di Naofumi, che si consuma in poche battute.

Uno stile invariato

Sono trascorsi tre anni dalla prima stagione, ma non abbiamo notato sostanziali cambiamenti sul lato tecnico di The Rising of the Shield Hero. La serie è caratterizzata da un disegno manuale ben curato e più rifinito rispetto a quello della prima stagione, sia nei primi piani che negli ambienti fantasy di stampo occidentale, grazie ad un tratto leggermente più calcato, anche se non salta particolarmente all'occhio.

Quando la telecamera si allontana per riprendere più soggetti in un'unica inquadratura, si notano dei cali qualitativi non molto piacevoli, ma in compenso non rovinano la resa dei combattimenti. Questi sono ancora una volta caratterizzati da animazioni fluide e da un buon gioco di luci ed effetti visivi.

Così come accaduto in passato, il disegno manuale viene affiancato dalla CGI: limitata solo per la resa delle orde di mostri e degli eserciti umani, spicca particolarmente se accostata al tratto classico, per colpa di animazioni a volte rigide; in compenso, sono poche le sequenze in cui è presente, senza rovinare la visione.

Da contraltare, abbiamo notato dei problemi con le proporzioni dello Spirito Tartaruga: la creatura ci viene presentata come una montagna semovente e in alcune riprese ravvicinate si percepisce la sua imponenza. Nelle inquadrature dei paesaggi montuosi, però, lo Spirito Tartaruga si presenta con dimensioni decisamente più ridotte, non risultando affatto la colossale ed inarrestabile minaccia in grado di distruggere il mondo.

the rising of the shield hero 2 Se non abbiamo trovato molti cambiamenti sul lato artistico di The Rising of the Shield Hero 2, salvo qualche inciampo tecnico, non possiamo dire altrettanto della sceneggiatura. Il problema maggiore di The Rising of the Shield Hero 2 è la breve durata della stagione, che è causa di una narrazione frenetica. Lo spettatore viene inondato da informazioni, colpi di scena e situazioni incalzanti, senza avere il tempo di metabolizzare tutto. Questo si riflette sulla costruzione dei nuovi personaggi che è superficiale. A ciò si aggiunge il cambiamento del protagonista che potrebbe non soddisfare tutti. La seconda parte dell’avventura risolleva un po’ la situazione, con ritmi più pacati, ma soffre comunque della brevità complessiva, che non permette di apprezzare appieno alcuni momenti dal forte impatto emotivo.

6.5