The Witcher: Nightmare of the Wolf, recensione dell'ottimo anime Netflix

Arriva su Netflix il nuovo progetto d'animazione dedicato al franchise The Witcher, un eccellente prequel spin-off su Vesemir.

The Witcher: Nightmare of the Wolf, recensione dell'ottimo anime Netflix
Articolo a cura di

L'ultima trovata produttiva dei creatori della serie televisiva dedicata alle imprese di Geralt di Rivia, vede approdare l'universo dei Witchers nel mondo dell'animazione. Scacco matto annunciato per Lauren Schmidt e Beau DeMayo, perché Nightmare of the Wolf è un successo ancor prima della sua uscita, un'ampliazione multidirezionale per il franchise. È un prequel spin-off che estende gli orizzonti del mondo di The Witcher raccontando la personale storia di Vesemir, mentore di Geralt; è, intelligentemente, un film d'animazione in stile anime giapponese, il che si traduce in un incremento di rilievo della fanbase e nell'allargamento del ventaglio di fruitori.

È il completamento delle possibilità espressive, nuovo tassello della narrazione transmediale per un brand che ha già sfruttato la narrativa, la sfera videoludica, la serialità televisiva e l'animazione per fornirci un prodotto che si incarna omogeneamente su media differenti.

The Witcher: Nightmare of the Wolf è tutto questo e molto di più, perché non si ferma alla mera utilità produttiva ma ci regala un prodotto di assoluta qualità, probabilmente un dei migliori "Netflix Originals" prodotti finora. Ma prima di vedere in cosa il nuovo lungometraggio dedicato a Vesemir riesce a spiccare e ad imporsi, vi ricordiamo di non perdere gli anime Netflix di agosto 2021 e vi consigliamo anche di approfondire ulteriormente le vicende seriali dello Strigo con la nostra recensione di The Witcher.

Un prequel crudo e violento

Nightmare of the Wolf mette subito in chiaro il registro e lo stile adottato e ci sbatte in faccia fin dalle prime battute un anime sanguinolento che porta verso l'alto l'asticella di uno "splatterometro" impazzito. Sangue e lacerazioni nella cruda carneficina della scena d'apertura sono una pratica dichiarazione d'intenti che non lascia dubbi sulla cifra stilistica e visiva del film: in The Witcher, qualunque forma assuma, non c'è spazio per censure ed edulcorazioni, e anche la versione animata sceglie la via della brutalità esplicita.

E l'atmosfera a metà tra dark fantasy e epic fantasy, che caratterizza i libri e la trilogia di videogiochi, rimane intatta nel lungometraggio prodotto dallo Studio Mir, non tradendo però la vera anima da low fantasy del mondo di The Witcher (difficile dire a che sottogenere appartenga). In un'ambientazione realistico-medievale gli strighi dalla moralità ambigua si muovono attorno ad una società composita incapace di appartenere al bene o di costituire il male, in un'assenza totale di una spietata visione utilitaristica e di egoistica sopravvivenza senza scrupoli.

Metamorfosi e mutamenti sociali

Ed è questo il tema centrale dell'anime di Netflix, l'utile che vince sul bene, il bene che non ha più contorni definiti in un mondo in cui tutti lottano disperatamente per un po' di denaro e per sfuggire a mostri e calamità. Nightmare of the Wolf sfrutta la figura di Vesemir per portarci alle origini della discriminazione riservata ai Witchers, al periodo in cui al timore per questi esseri forti si aggiunge un odio, un'ostilità sprezzante che è invece assodata nelle storie dedicate a Geralt.

E c'è tutto un complesso di ragioni oscure ma giustificabili, di motivazioni articolate di Witchers cacciatori di mostri che creano mostri per il loro sostentamento, di una strega (Tetra Gilcrest) che i mostri li disprezza ma li sfrutta come deterrente e arma. Un contesto fantasy che esterna l'insensatezza della guerra e dei conflitti umani, delle azioni degli uomini che rinnegano il proprio scopo, la propria natura e della forza irrefrenabile del dio denaro che tutto controlla e tutto determina. La pellicola mette a nudo la moralità ipocrita e l'avarizia di personaggi che sono tutti antieroi in quanto essere umani.

The Witcher: Nightmare of the Wolf è poi una storia di metamorfosi, di mutazioni fisiche e mutamenti nei pensieri. Tutto è in costante cambiamento nel periodo descritto dal film; creature mostruose lo sono ancora di più, lesny e basilischi hanno nuove forme e nuove abilità, la comunità è in subbuglio e l'equilibrio alchemico e naturale precario. Nightmare of The Wolf non è solo uno spin-off dedicato al personaggio di Vesemir, ma l'intrigante rappresentazione di un periodo storico interno non indispensabile ma di grande interesse, rilevante nella cronologia del mondo di The Witcher.

La regia e le animazioni dello Studio Mir

Eppure il film racconta alla perfezione la storia del futuro mentore di Geralt, sviluppando la narrazione su due linee temporali che mostrano il passato e il presente di Vesemir. Da un lato l'iniziazione crudele al "mestiere" dello strigo, dall'altra la difficoltosa e dinamica indagine sulle anomalie nel mondo dei mostri. In entrambi una storia d'amore "atipica" e ben sviluppata, valore aggiunto e originale per trattamento e messa in scena.

Un plauso alla regia cinematografica di Kwang-II Han, sempre impeccabile ed immersiva; estremamente coinvolgente nei combattimenti, esaltati proprio dalla direzione artistica e dalla scelta delle inquadrature e dei "movimenti di macchina". Una regia costantemente precisa e in crescendo, di sempre maggiore personalità, fino alla battaglia finale che raggiunge il picco della spettacolarità violenta grazie alle scelte registiche.

Ottime anche le animazioni, al netto di una CGI non perfetta, non esenti da difetti evidenti ma visibilmente di grande qualità. Se è vero che il comparto tecnico non dà il meglio nell'animazione delle espressioni facciali e dei movimenti lenti e basilari un po' arrugginiti, con azioni non sempre fluide ma "rallentate", è da stropicciarsi gli occhi la resa delle esplosioni, della magia, delle azioni più concitate, di squarciamenti e lacerazioni, di corpi spappolati, di sangue che sgorga e fiamme vivaci. Ma è soprattutto una meravigliosa gestione di luci e ombre, capaci di dare tridimensionalità, solidità alle figure e agli ambienti, ed innalzare il livello grafico dell'anime.

The Witcher: Nightmare of the Wolf The Witcher: Nightmare of the Wolf è probabilmente il miglior prodotto d'animazione "Netflix Original", un anime capace di restituire le atmosfere, che hanno reso grande la saga videoludica e la serie Netflix con Hanry Cavill, regalandoci un prequel spin-off che non si ferma alla presentazione di Vesemir ma si apre all'esplorazione del mondo vivo e pulsante di The Witcher, rendendosi quasi necessario per il possesso di una visione completa della storia degli strighi. Il film è poi supportato da un'ottima regia e da un comparto tecnico invidiabile che ripete o supera il buon livello raggiunto con Castlevania.

8.5