Thermae Romae Novae Recensione: il nuovo particolare anime Netflix

Arriva su Netflix Thermae Romae Novae, la nuova serie animata basata sul manga di Mari Yamazaki. Scopriamo assieme come se la cava.

Thermae Romae Novae Recensione: il nuovo particolare anime Netflix
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È disponibile su Netflix dal 28 marzo 2022 la serie animata Thermae Romae Novae. Si tratta del secondo adattamento per il piccolo schermo dell'omonimo manga di Mari Yamazaki, originariamente previsto per il 2021 ma rimandato a quest'anno a causa di alcuni ritardi, e simbolo della partnership sempre più forte tra il colosso statunitense dello streaming e il mondo dell'animazione giapponese. A occuparsi del progetto questa volta è NAZ, studio di fondazione abbastanza recente noto per gli anime Hajimete no Gal e Id:Invaded, con l'autrice stessa coinvolta nella produzione. Il numero di episodi è pari a 11, tutti disponibili a partire dalla data precedentemente menzionata seguendo la filosofia del tutto e subito a cui Netflix ormai ci ha abituato.

Dopo averli visti tutti nei giorni scorsi, ecco a voi il nostro parere su una trasposizione animata che finalmente rende giustizia a uno dei fumetti nipponici più esilaranti e peculiari mai concepiti, nonostante i suoi valori produttivi non certo elevati. Una serie perfetta da gustarsi a piccole dosi e che vi farà venire voglia di viaggiare... in Giappone: proseguite con la lettura per scoprire perché.

Riscoprire un classico

Se si parla di manga e Italia l'autrice che meglio rappresenta il legame tra questi due mondi è senza dubbio Mari Yamazaki. Classe 1967, a soli 14 anni si trasferisce in Europa e a 17 inizia a studiare presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze.

È proprio in questo contesto che nasce il suo amore per le arti visive e per la storia, passioni che diventano la base della sua carriera fumettistica e che le permettono di affermarsi nel 2008 proprio con la sua opera più famosa Thermae Romae, manga in 6 volumi che vince la terza edizione del prestigioso Manga Taisho (se non sapete cos'è, recuperate il nostro speciale sul Manga Taisho) e il 14° Premio Culturale Osamu Tezuka nella categoria serie breve. Ovviamente Thermae Romae non poteva non arrivare nel nostro paese e a occuparsi dell'edizione italiana è stata Star Comics, che ha pubblicato tutti i volumi dal 2011 al 2014. Il successo dell'opera è tale da dare vita nel 2012 a una prima serie animata di tre episodi (più due OVA) realizzata dallo studio DLE, e due pellicole live action uscite rispettivamente nel 2012 e nel 2014, di cui la prima girata negli studi di Cinecittà. Thermae Romae Novae viene annunciato nell'ottobre del 2020 come secondo adattamento animato del manga, ma come comunicato sin dall'inizio e come sottolineato dall'aggettivo "novae" la serie si caratterizza per la presenza di storie inedite non contenute nell'opera originale, scritte dall'autrice negli ultimi anni dopo aver tratto ispirazione da alcune esperienze reali. La base di partenza rimane tuttavia la stessa, così come i personaggi principali.

La storia è ambientata nell'antico Impero Romano, negli anni di massimo splendore ed espansione, e vede come protagonista l'ingegnere Lucio Modesto, un progettista di terme. Nonostante la passione per il suo lavoro - condivisa con il padre e il nonno - Lucio non riesce a stare al passo coi tempi a causa delle sue idee antiquate e come se non bastasse il rapporto con la moglie non è dei migliori.

Dopo essere stato licenziato dal suo ultimo committente, Lucio decide di andare proprio alle terme per rilassarsi e riflettere sul suo futuro. Ma ecco che, dopo essere stato risucchiato dal fondo della vasca, il protagonista si ritrova di colpo catapultato nel Giappone moderno. Inizia così per Lucio il primo di numerosi viaggi di andata e ritorno tra queste differenti epoche storiche grazie ai quali riuscirà ad apprendere i segreti per poter costruire delle terme di successo nell'antica Roma.

Ritorno al passato

La premessa su cui si basa Thermae Romae Novae, condivisa con l'opera originale, è a tutti gli effetti identica a quella di un isekai, anche se per dovere di cronaca il manga è stato concepito e serializzato in un periodo dove la popolarità di questo filone non era ancora esplosa.

Oltre al concept, questo nuovo anime riprende anche la struttura di fondo della controparte cartacea: ogni episodio è una storia autoconclusiva che vede il protagonista viaggiare nel futuro e tornare indietro dopo aver imparato ciò che gli serviva per risolvere il suo problema (in una specie di "caso del giorno" degno di un serial televisivo). Thermae Romae Novae è una commedia slice of life che punta a divertire lo spettatore grazie all'ilarità che scaturisce dal modo con cui il protagonista Lucio affronta le sue esperienze nel Giappone contemporaneo - alle prese con onsen, bagni pubblici, bidet super tecnologici e così via - e al tempo stesso arricchire la sua cultura presentandogli gli usi e i costumi tipici del periodo storico, dimostrando che, nonostante i secoli trascorsi e l'evoluzione dell'uomo, certi problemi e situazioni rimarranno sempre. L'opera è così al tempo stesso un omaggio alla storia occidentale e una sincera celebrazione della tradizione termale giapponese. Sfortunatamente, dopo la freschezza dei primi episodi (anche qualora veniate dalla lettura/visione delle precedenti iterazioni del franchise), la serie va presto incontro a una non certo piacevole sensazione di ripetitività, a cui purtroppo la varietà di situazioni che Lucio si troverà ad affrontare non riesce a porre rimedio.

Per questo motivo Thermae Romae Novae è una serie che va gustata a piccole dosi, magari una puntata al giorno per rilassarsi dopo una giornata impegnativa grazie al suo umorismo spensierato e brillante, e di cui vi sconsigliamo per le ragioni appena esposte il binge watching, modalità distributiva che Netflix sta cercando di imporre anche in questo settore ma con scarsi risultati.

Una vera e propria chicca di questa nuova produzione è la presenza, al termine di ciascun episodio, di una breve sezione documentaristica (circa 5 minuti) che vede l'autrice stessa viaggiare per il Giappone alla scoperta della storia e delle tradizioni delle sorgenti termali, in particolare quelle della bellissima prefettura di Gunma. Si tratta di extra davvero gustosi e interessanti che, pur nella loro breve durata, impreziosiscono il contenuto della serie e hanno influito in positivo sulla nostra valutazione finale. Davvero un peccato che, allo stato attuale, non si possa ancora riprendere a viaggiare per visitare di persona quei meravigliosi posti, ma purtroppo ci possiamo fare ben poco e non resta che sperare che la situazione si sblocchi presto.

Sufficienza risicata

Il comparto tecnico di Thermae Romae Novae è in linea con quello della maggior parte degli anime prodotti e distribuiti in esclusiva da Netflix, ovvero contraddistinto da luci e ombre.

Per quanto riguarda i lati positivi, ci troviamo di fronte a una cornice visiva che riproduce fedelmente lo stile asciutto e preciso del manga da cui trae origine, valorizzando la rappresentazione del periodo storico e dove il passaggio alle sezioni ambientate nell'epoca moderna è assolutamente fluido e naturale. I disegni dei personaggi sono di ottima qualità, così come gli sfondi, e la sensazione di "antico" viene ulteriormente accentuata dalla presenza su schermo di un lieve filtro color seppia che assomiglia a quello di una pergamena ingiallita. Purtroppo per ognuno di questi pregi si possono riscontrare altrettanti difetti. In primis le animazioni ridotte all'osso, anche se trattandosi di un anime poco movimentato si tratta di una mancanza che pesa fino a un certo punto, e l'espressività facciale non certo sopraffina. L'aspetto negativo più evidente del comparto tecnico di Thermae Romae Novae è però l'utilizzo di modelli poligonali in CGI nelle inquadrature dove appaiono molti personaggi, brutti a vedersi e animati in modo alquanto goffo.

Approfondiamo infine l'aspetto sonoro. Le musiche sono curate dal compositore Ryo Kawasaki che propone un buon equilibrio tra sonorità classicheggianti e moderne, in modo da rispecchiare la doppia anima dell'opera, così come ispirata alla tradizione è la sigla di apertura di Thermae Romae Novae cantata da Paolo Andrea Di Pietro, giovane tenore italiano trapiantato in Giappone, che si ispira all'aria classica di Georges Bizet (Carmen).

Il protagonista Lucio Modesto possiede in originale la voce del noto attore e doppiatore Kenjiro Tsuda, che regala la sua ennesima grande performance sebbene il suo timbro greve e cavernoso non è probabilmente il più adatto in assoluto per il personaggio. Problema assente nel doppiaggio italiano, diretto da Fabrizio Mazzotta, che vede il veterano Marco Vivio nel ruolo principale.

Thermae Romae Thermae Romae Novae è il modo perfetto per riscoprire il manga che ha decretato la popolarità dell’autrice nipponica che più di tutte possiede un legame profondo con il nostro paese. Pur con la sua ripetitività di fondo e con un comparto tecnico che si limita a fare il suo dovere, e senza l’estro creativo della serie gemella Extra Olympia Kyklos, il nuovo anime esclusivo di Netflix è perfetto per una mezzora di relax e divertimento se gustato a piccole dosi, un episodio alla volta. La presenza della parte documentaristica che vede l’autrice stessa in viaggio per le sorgenti termali del Giappone è la ciliegina sulla torta di un prodotto a cui vi consigliamo di dare caldamente un’occhiata.

6.8