Tomodachi Game Recensione: un anime survival tra i più strategici di sempre

Tomodachi Game non è come tutti gli altri. Questo anime survival è un'incredibile sorpresa, un gioco d'intelligenza che rende lo spettatore insaziabile.

Tomodachi Game Recensione: un anime survival tra i più strategici di sempre
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Un gioco spietato e brutale, non nel modo in cui ci si aspettava. La prima stagione di Tomodachi Game, cominciata lo scorso aprile su Crunchyroll in lingua originale, si conclude dopo 12 episodi. L'adattamento animato del manga di Mikoto Yamaguchi è un nuovo prodotto dello studio Okuruto Noboru, appartenente al genere survival game, diretto da Hirofumi Ogura. Una storia nuovissima in Italia, dato che lo shonen è qui inedito, mentre in Giappone ha raggiunto i 20 volumi a partire dal 2014.

Di settimana in settimana, l'anime ha saputo mettere in piedi una storia avvincente, per certi versi crudele, incentrata sulla manipolazione psicologica. Tomodachi Game, infatti, è un grande gioco di intelligenza e furbizia, pronto a tirare fuori il meglio ma soprattutto il peggio dell'essere umano.

Un formidabile gioco strategico

Ciascun episodio, dalla durata di circa 25 minuti, racconta lentamente lo svolgimento di un misterioso "gioco dell'amicizia". Qualcuno, detto traditore, iscrive segretamente il proprio gruppo di amici ad una serie di partite volte a ridistribuire o ad estinguere un enorme debito economico.

Una serie di giochi mette ciascun partecipante alla prova, così come il loro rapporto. Il primo protagonista è Yuichi Katagiri, ragazzo con problemi finanziari che però è sempre cresciuto con la convinzione che l'amicizia sia il vero bene più prezioso. Quando i soldi raccolti per una gita scolastica spariscono, i primi dubbi ricadono su qualche membro del gruppo, in particolare Shio Swaragi e Makoto Shibe. Ma non c'è molto tempo per pensare: i tre, insieme ai compagni Tenji Mikasa e Yutori Kokorogi, dopo essere stati sedati e rapiti, si ritrovano in una stanza completamente bianca, in cui appare Manabu, un inquietante fantoccio protagonista di un vecchio anime giapponese. Questo è solo l'inizio. Molti sono i giochi a cui il gruppo deve sottoporsi, e l'unica vera vittima è la fiducia reciproca. Numerosi sono le occasioni di danneggiare i loro rapporti, che daranno vita ad una lunga serie di inaspettate sorprese, forse fin troppo grandi per i giovani protagonisti.

A prima vista (qui le nostre prime impressioni su Tomodachi Game) l'anime sembrava l'ennesimo survival nella grande mischia nata soprattutto negli ultimi tempi, da Alice in Borderland a Squid Game (qui il primo teaser di Squid Game 2). La narrazione procede davvero molto lentamente, ogni partita ha una durata di almeno 2 o 3 episodi. Gran parte di essa si concentra sulle innumerevoli e complesse regole, difficili da seguire specialmente nella prima metà della stagione. Superato questo scoglio, però, la situazione si fa più interessante. La seconda parte, infatti, è decisamente più accattivante.

Un primo prevedibile colpo di scena, lo smascheramento del traditore, mette un punto provvisorio al racconto, non lasciando ancora trapelare gli imprevisti successivi. Lo schema narrativo si propone di ingannare lo spettatore, facendo credere che una volta trovato l'impostore tutto sia finito, ma si tratta soltanto dell'inizio.

Quando si entra nel vivo della vicenda, nuovi meccanismi entrano in gioco. Quello che prima sembrava un mero scontro tra buoni amici diventa ora una sfida senza scrupoli, che non vuole fermarsi ad uno scomodo segreto rivelato o ad uno screzio alimentato dal rancore. Un particolare evento, che coincide con l'inizio di un nuovo stimolante gioco, dà il via ad un processo di disgregazione molto più grande, in cui strategia, calcolo e manipolazione sono i principali compagni di squadra.

Non è facile per Tomodachi Game fare la differenza rispetto ad altri titoli del genere. Il suo incipit apparentemente scontato rischiava di non convincere molto. Una routine brutalmente interrotta da una misteriosa sparizione con conseguente risveglio in una stanza ignota, e l'inizio di un curioso gioco di gruppo.

Il protagonista è l'unico che riesce a capire le regole fino in fondo, riuscendo così ad utilizzarle a suo favore. Questo espediente narrativo risulta fin troppo familiare. Anche il gruppo dei cinque compagni appare subito fortemente stereotipato, e saranno pochi coloro che riusciranno a spiccare e a mostrare una caratterizzazione psicologica più ampia e approfondita. Unico dettaglio davvero curioso e fuori dal comune, per ora, è l'immediata conoscenza di chi organizza il gioco. Alcune donne guidano la partita; di loro non si sa altro, ma apprendere il loro aspetto e alcuni dei loro piani è già piuttosto insolito per il genere survival.
Ad ogni modo, pian piano l'anime riesce a fare un passo in avanti, compiendo un piccolo salto di qualità. Allo spettatore è chiesto un grandissimo sforzo per riuscire a camminare insieme ai complicati meccanismi mentali di alcuni personaggi. Egli, alla fine, è travolto dall'intricata rete di strategie messe in atto, e si lascia così trasportare dalla curiosità fino alla fine, lungo un difficile percorso di inganni continui, non solo interni alla messa in scena. Come accennato prima, anche il pubblico è spesso preso in giro, portato a dubitare di ogni cosa egli stia guardando. La tensione è man mano più alta, e il fiato è sempre più sospeso.

Amicizia o denaro? La scelta di Yuichi

Fulcro centrale di Tomodachi Game è la costante scelta tra i soldi e gli amici. L'ago della bilancia oscilla continuamente, non tanto tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, bensì tra la decisione più facile e quella più difficile. Quest'opera riesce a sviscerare questa problematica in modi quasi spregevoli, mostrando le più profonde debolezze umane, persino quado si tratta di protagonisti così giovani. Il primo episodio, cercando di distaccarsi dal filone tradizionale, abbandona subito il cliché di una collaborazione per resistere insieme più a lungo possibile.

I personaggi, e in particolare Yuichi, sanno perfettamente che questo strano "gioco dell'amicizia" minerà il loro rapporto, e che l'egoismo, travestito da spirito di sopravvivenza, non tarderà ad arrivare. O almeno così sembra. Anche stavolta la manipolazione fa il proprio corso, mettendo sempre tutto nuovamente in discussione. Ciò che Tomodachi Game riesce a fare è proprio camuffare continuamente qualsiasi intenzione, insidiando un dubbio dopo l'altro. Il confine tra le due scelte, l'amicizia o il denaro, diviene così sempre più labile.

"Lui sa tutto sulle debolezze e sui soldi." È questo ciò che si dice di Yuichi Katagiri, enigmatico protagonista della serie. Il suo personaggio è sicuramente quello più mutevole e ingannevole, o almeno è ciò che Tomodachi Game vuole far credere. Di lui non si sa molto, se non che suo padre lo ha sempre cresciuto infondendogli un'importante considerazione verso il denaro. Ciononostante, per lui l'amicizia è fondamentale, ed è proprio l'impressione che il pubblico riceve nei primi episodi.

Qualcosa, però, non torna quando la vera natura di Yuichi salta fuori. Lo spiccato ingegno del protagonista si trasforma spesso in apparente crudeltà. Pian piano il suo personaggio diventa una figura senza scrupoli, dagli obiettivi incerti, pronto a sfruttare qualsiasi mezzo per... Andare avanti? O per salvare i suoi amici? È qui che viene il bello. Per una buona manciata di capitoli, lo spettatore nuota nella totale incertezza. Una buona azione ne cancella una malvagia, e questa è pronta a lasciare il suo posto ad un altro atto spregevole. Mediante azioni discutibili, Yuichi dimostra di essere un ragazzo molto furbo, un buon osservatore in grado di captare ogni singolo legame altrui. Individuato un punto debole, egli farà di tutto per colpirlo a dovere, fino a far crollare chiunque. Le organizzatrici del gioco considerano la sua mente subdola, capace di sfruttare la psicologia di tutti, specialmente dei propri amici, per ottenere qualcosa. Lo fa per sé? Yuichi è davvero così sadico come sembra? Sta di fatto che un protagonista del genere non può non catturare a sé tutta l'attenzione, facendo impazzire il pubblico che, ancora una volta, si sente la perenne vittima di un grande inganno.

Le tinte horror e l'animazione di Tomodachi Game

A cominciare da Manabu, raccapricciante figura dai denti aguzzi e dalla voce stridula e agghiacciante, lo studio d'animazione si diverte a creare continuamente atmosfere cupe e inquietanti, ricorrendo ad una lunga serie di espedienti, non tanto narrativi quanto, appunto, visivi e sonori.

Il racconto prosegue senza mai cadere nell'eccessiva violenza o crudezza, al contrario di come ci si può aspettare. Pochi i momenti davvero terrificanti e, soprattutto, mai espliciti (ma ugualmente indicati con un content warning). Molti intermezzi, puramente d'atmosfera, sono invece tipici del genere horror. Voci distorte, finte interferenze tecniche come se ci fosse una vera macchina da presa, cambi di colore improvvisi in occasione di inquadrature particolari, primi piani disturbanti: questi sono i principali elementi che, poco alla volta, vogliono provocare nello spettatore un forte senso di disagio, d'ansia e quasi di paura. In un primo momento, questo cambio repentino risulta parecchio disorientante, dando l'impressione di assistere alla totale assenza di uno stile univoco ed omogeneo. Col senno di poi, questo aspetto diviene un grande tratto caratteristico, sempre più frequente e mai del tutto decontestualizzato. Alcuni effetti, anzi, sono fortemente simbolici; ne è un esempio l'inquadratura rotta in mille pezzi come fosse uno specchio nel momento in cui si parla di un'amicizia distrutta. Resta un grande tasto dolente la scelta di mostrare lunghi testi scritti durante la spiegazione delle regole del gioco, quasi impossibili da leggere. Questo fa sempre pensare che l'adattamento animato di alcune opere grafiche non sia in grado di calibrare il tempo di lettura e assimilazione delle informazioni.

Tomodachi Game Anime Tomodachi Game non sfrutta appieno il proprio biglietto da visita, ma pian piano riesce a recuperare, mostrando di essere un anime pieno di schemi strategici che impreziosiscono la narrazione, catturando l'attenzione e la curiosità dello spettatore. L'obiettivo principale è sicuramente quello di trarlo continuamente in inganno come fosse parte della messa in scena. Una storia che solo più tardi si rivela davvero avvincente e che, una volta proiettata sul piccolo schermo, riesce a coinvolgere il pubblico con le sue animazioni, pur con qualche piccola pecca dovuta alla trasposizione. La serie di Tomodachi Game sa immergere chi la guarda in un'atmosfera raccapricciante, capace di riflettere le azioni di alcuni personaggi.

7.8