Recensione Un Frammento Di Te

Shin Takahashi ci proietta in un mondo fantastico dominato da una notte infinita

Recensione Un Frammento Di Te
Articolo a cura di

Un Frammento di te..

Realizzato da Shin Takashi, già autore di Lei L'arma Finale (Saishu Heiki Kanojo), Kimi no Kakera, edito in Italia da Panini con il titolo "Un frammento di te", costituisce una delle più recenti proposte dell'autore nipponico, attualmente ancora in corso di serializzazione in Giappone ad opera di Shogakukan: ne è stato pubblicato il 5° volume lo scorso 18 Gennaio a quasi un anno di distanza dall'uscita del 4° , uscito nel Marzo del 2005.

La trama

Un frammento di te narra le vicende della piccola principessa Ikoro, che vive nel Paese della notte, un luogo dove il sole non è che un sogno antico e un miraggio lontano, giornate cupe si ripetono incessantemente costringendo la popolazione ad utilizzare costantemente le scarse risorse energetiche per riuscire ad alimentare le poche fonti di luce esistenti. La sua terra è divisa in due: il Mondo Superiore, situato in cima ad una montagna, dove vivono i reali ed i nobili, ed il Mondo Inferiore, situato a valle della stessa, dove vive il popolo; la neve ed un gelo perenne affliggono il paese da tempo immemore e la piccola Ikoro piuttosto che vivere in un palazzo sfarzoso come ci si aspetterebbe dato il suo status, si ritrova a vivere in una vecchia casa sgangherata assieme al suo fratellino cieco, il principino Mataku, ed alla loro governante, Sha, che lei chiama affettuosamente nonna.
La piccola ha perso sia la madre, morta tanto tempo fa, mentre il padre è partito per il bene del suo popolo in cerca del sole, una forza misteriosa narrata nei libri che illuminava il cielo e riscaldava i cuori delle persone.
Priva dell'affetto e della protezione dei suoi cari Ikoro vive esiliata dal palazzo, sede dei nobili e dei potenti, costretta, nonostante la sua giovane età, a lavorare dalla mattina alla sera come donna di servizio per poter avere cibo per sè ed il suo piccolo fratellino.
Ikoro è una principessa ma è al tempo stesso una Hitogata e questo è il suo più grande rammarico. Il termine Hitogata ha mille significati e le sue origini si sono perse nel tempo; nella sua epoca quel termine viene usato in maniera dispregiativa per indicare i bambini che sono privi di una emozione umana e lei, che non riesce a ridere ed a provar gioia, ne è un chiaro esempio.
Nulla sembra poter cambiare il destino della piccola principessa, finchè un giorno non arriva in casa sua un giovane ragazzino incatenato. Il suo nome è Shiro, egli è inseguito dai militari al servizio dei nobili che, in assenza della vecchia governante Sha, irrompono nella casa della principessa e prendono in ostaggio il principino Mataku ignari del suo status. La loro missione è recuperare l'Hitogata, ma essi ignorano cosa sia; per salvare il suo fratellino quindi la giovane principessa fugge via con Shiro, facendo credere ai militari di avere lei l'Hitogata. Nella loro rocambolesca fuga Shiro e la piccola Ikoro però precipitano nel mondo inferiore. Lì la giovane principessa scopre che anche Shiro è un Hitogata, a differenza di lei egli non prova dolore, non sa cosa sia la sofferenza, ride anche nelle situazioni più disperate e sembra non abbia timore di nulla. Inizia così il viaggio della piccola Ikoro e del suo nuovo amico, in un paese a lei ignoto, che la porterà a confrontarsi con una realtà assai più crudele di quella che credeva, dove i bambini combattono armi alla mano contro le milizie dei nobili, ed ove questi ultimi vivono solamente per difendere i propri interessi e non certo quelli della popolazione. Ma chi è Shiro e perchè quel bambino che ride sempre e non prova dolore viaggia con lei? Per quale motivo i militari vogliono mettere le loro mani su di lui? C'è un qualche legame tra gli Hitogata e la leggenda del sole? Questi alcuni degli interrogativi che si pongono di fronte alla piccola in cerca della verità...

Contrasti esasperati

La storia narrata da Shin Takashi si rivela estremamente singolare, contraddistinta com'è dal forzato accostamento tra personaggi così giovani, in un' atmosfera fiabesca ed un tratto morbido e dolce, e la crudezza di certe scene, di certe tematiche, di certi comportamenti che lasciano assolutamente spiazzato il lettore.
Lo tecnica di Takashi si è ulteriormente evoluta, il suo tratto risulta dolce, gradevole ed estremamente raffinato, l'uso massiccio dei retini si adatta perfettamente al suo stile di disegno, e questa mescolanza genera tavole di straordinaria bellezza.
Sicuramente impressionante è la capacità dell'autore di riproporre le espressioni dei personaggi, fotografie di una realtà tanto surreale quanto realistica; al contempo però, volendo esser pignoli, si può rilevare come risultino confusionarie talvolta le sue tavole proprio a causa dell'eccessivo uso di retini.
Come già sottolineato, in Un Frammento di te Takashi non sembra mai fuggire al paradosso: protagonisti delle vicende narrate in quest'opera sono sì dei bambini in tenera età e dall'aspetto fanciullesco, ma bambini ai quali è stata negata un'infanzia, e che sono cresciuti tra mille sofferenze. Nonostante non manchino elementi di rottura, personaggi e fasi divertenti (uno su tutti il pupazzo parlante che porta con sè la principessa), di certo non ci sembra di poter dire che Un Frammento di te sia un prodotto adatto ai più giovani ed ai più facilmente impressionabili.
L'edizione Panini in formato 12x18 con copertina cartonata e carta sufficientemente spessa vale i 4€ di spesa, per quanto riteniamo che un prodotto come questo avrebbe meritato una edizione con sovracopertina e copertine più morbide, anche a rischio di un leggero lievitare del prezzo piuttosto che una edizione da edicola, non essendo certamente un prodotto per tutti.

Un Frammento Di Te La lentezza della narrazione, e l'apparenza eccessivamente fanciullesca dei personaggi, possono allontanare i lettori più intransigenti, ma sarebbe un errore: le tematiche trattate e la capacità narrativa di Shin Takashi rendono Kimi no Kakera una piccola perla nel panorama italiano, un prodotto assolutamente imperdibile per la sua singolarità. La storia della piccola Ikoro colpisce al cuore per la sua tenerezza e la sua crudeltà. Dobbiamo però necessariamente sottolineare l'eccessiva lentezza con cui l'autore procede in patria nella realizzazione di quest'opera: 5 volumi in 3 anni sono certamente un numero risibile, speriamo quindi che Shin Takashi si dedichi maggiormente a questo manga, e che vengano pubblicati nuovi volumi con maggior regolarità. Un prodotto quindi certamente non adatto ai meno pazienti ed a chi cerca l'azione ad ogni costo, rivolto ad un target adulto, che cerchi una lettura appassionante e piuttosto laboriosa. Kimi no Kakera saprà stupire i lettori che vogliano concedergli un'occasione.