Venus Wars: Cronache delle guerre di Venere, Recensione dell'anime su Prime

Riscopriamo uno dei film d'animazione giapponese più sottovalutati degli anni '80, ora disponibile su Amazon Prime Video!

Venus Wars: Cronache delle guerre di Venere, Recensione dell'anime su Prime
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Siamo a metà degli anni '80 in Giappone: dopo anni di difficoltà, l'industria del cinema d'animazione giapponese vede finalmente la sua rinascita, ripartendo da un genere che è sempre stato caro al suo pubblico: la fantascienza.

Nel 1984 appaiono sul grande schermo Nausicaä della Valle del vento di Hayao Miyazaki e Macross di Shoji Kawamori, nel 1987 con Le Ali di Honneamise abbiamo l'esordio cinematografico alla regia del maestro Hiroyuki Yamaga, nel 1988 il fenomeno Akira di Katsuhiro Otomo stravolge completamente l'industria con un impatto pari almeno a quello del primo film a colori, contribuendo in maniera fondamentale ad una maggiore diffusione dell'animazione giapponese in Europa e Stati Uniti.

A partire dallo stesso anno Mamoru Oshii lavora a Patlabor e ai primi due adattamenti cinematografici usciti rispettivamente nel 1989 e 1993, per poi dedicarsi nel 1995 alla realizzazione di Ghost in the Shell, da molti considerato il suo capolavoro. In mezzo a questi giganti, si posiziona nel 1989 Venus Wars, di Yoshikazu Yasuhiko. Il film è disponibile tra gli anime di Amazon Prime Video di dicembre.

La guerra di Venere

Venus Wars è ambientato su Venere nell'anno 2089. Il pianeta è ormai abitato da milioni di persone, divise in due stati-nazione, il continente settentrionale di Ishtar e quello meridionale di Aphrodia.

Il fulcro della narrazione si concentra nella città di Io, capitale di Aphrodia, che viene improvvisamente invasa dall'esercito di Ishtar, scatenando di fatto una guerra che coinvolgerà in prima persona i protagonisti di questa storia: i Killer Commandos, una squadra di giovani motociclisti capitanata da Miranda e Hiro, e la giovane reporter terrestre Susan Sommers, inviata su Venere per documentare il conflitto tra le due nazioni Venusiane.

Insieme, i personaggi, spinti dal loro giovane spirito di ribellione, intraprenderanno un percorso che li porterà inevitabilmente sul campo di battaglia, dove vivranno in prima persona il conflitto tra le due nazioni contrapposte.

Un piacere per gli occhi (e le orecchie)

Inutile specificare le tematiche trattate: la denuncia alla guerra, al progresso spregiudicato che guarda solo al proprio interesse, la ribellione, la politica, la fragilità della vita, ma anche l'amore, il tutto all'interno della suggestiva ambientazione fantascientifica e desolata di Venere. Tuttavia la spettacolarità del film lascerà poco spazio all'approfondimento di molti dei personaggi e alla loro introspezione, concentrandosi in particolare su Hiro e sul lato visivo dell'opera.

La trama procede orizzontalmente e con un ritmo sostenuto, in un ordinato susseguirsi di eventi, solo sporadicamente accompagnati da momenti che possano anche vagamente lasciar intuire una possibile evoluzione o sviluppo dei personaggi. Questi ultimi, nella maggior parte dei casi, rimangono relegati al ruolo di semplici comparse, utili solo al fine di lasciar proseguire una trama che, per quanto pregevole e ricca a livello tematico, fatica a lasciare il segno nella mente dello spettatore, risultando talvolta troppo telefonata e acerba, se non addirittura banale, incapace di offrire nuovi spunti di riflessione degni di nota.

D'altro canto, però, è opportuno sottolineare l'altissimo livello tecnico del film, scritto e diretto da Yoshikazu Yasuhiko, storico collaboratore di Yoshiyuki Tomino e character designer di Mobile Suit Gundam, autore del manga originale The Venus Wars sul quale si basa il film del 1989.

Il curriculum di Yasuhiko è tutt'altro che scarno: scuola Mushi Production di Osamu Tezuka, tra tutti, si occupa degli storyboard per la prima serie di Starblazers del '74, passando poi alla neonata Sunrise, dove inizia il suo fortunato ciclo di "robottoni" a fianco di Tomino, dedicandosi allo stesso tempo a numerose altre opere, perlopiù a tema fantascientifico. Tra tutte citiamo Combattler V del '76, Zambot 3 del '77, e il lungometraggio Crusher Joe del 1983.

Il film prodotto da Bandai Visual, Gakken e Shochiku non fatica dunque a stupirci sotto il punto di vista tecnico. Possiamo infatti osservare una qualità delle animazioni che rende difficile credere che si tratti di un'opera di fine anni '80, soprattutto grazie ad una eccellente resa dinamica del movimento e ai pregevoli giochi di luci ed ombre, uniti ad un disegno dal tratto piacevole e ad oculate decisioni nella scelta dei colori.

La cura al dettaglio è minuziosa e ricercata, non sarà raro infatti osservare sequenze ricchissime di particolari, quasi sempre animati, soprattutto nelle scene di combattimento o negli spettacolari inseguimenti ad alta velocità. il ritmo è veloce ed incalzante, capace di tenere sull'attenti lo spettatore attraverso una progressione eccellente, in grado di compensare le purtroppo evidenti mancanze a livello contenutistico.

In tutto questo, però, ciò che rende Venus Wars un piccolo gioiello degli anni '80 è probabilmente la grandiosa colonna sonora di Joe Hisaishi, leggendario compositore che ha contribuito a rendere uniche molte delle opere di Takeshi Kitano e di Hayao Miyazaki, qui impegnato in un sensazionale mix anni '80 di rock, musica elettronica e pop, estremamente vintage, anche con intermezzi cantati, in grado di donare all'opera un'atmosfera ancor più suggestiva e coinvolgente.

Venus Wars Venus Wars è un'opera estremamente sottovalutata, ma artisticamente sopraffina. Tuttavia rimane impossibile ignorare alcune evidenti lacune a livello contenutistico. Nonostante questo, però, sarebbe sbagliato non valutarlo come un'opera di altissimo livello, forse rimasta troppo all'ombra di giganti usciti negli stessi anni quali Akira e Patlabor. Consigliamo di recuperare l'opera a tutti gli appassionati di animazione giapponese che desiderano guardare oltre la punta dell'iceberg e conoscere qualcosa in più rispetto ai titoli più blasonati degli anni '80.

7.8