Recensione Wolverine: Logan

Wolverine: Logan. Un inedito viaggio in Giappone del mutante canadese con gli artigli più famoso del mondo dei comics

Recensione Wolverine: Logan
Articolo a cura di

Uomo o mutante?

Alla ricerca di risposte sul proprio passato, Wolverine intraprende un viaggio in Giappone: dovrà fare i conti con i fantasmi di un incidente, avvenuto in quei luoghi molto tempo prima, che ne temprò lo spirito nel segno di amore, morte e distruzione.
"Perchè lui è il migliore in quello che fa e quello che fa non è piacevole".

Vaughan e Risso ci accompagnano al centro di uno dei più oscuri episodi della vita di Wolverine.
Uno di quei momenti in cui l'uomo prese il soppravvento sul mutante.
Un viaggio in Giappone, tra amore, morte, ricordi all'ombra dell'impietosa storia dell'uomo.

Riepilogando Logan

Quando si ha a che fare con personaggi come Logan sono migliaia gli interrogativi ancora aperti, sia per i lettori che per gli addetti ai lavori, per questo motivo facciamo un breve riepilogo.

Wolverine, nato come James Howlett ma comunemente noto come Logan è un mutante dotato di sensi animali, di un incredibile fattore di guarigione e di sei artigli retrattili (tre per mano). In un primo momento si pensava che gli artigli non dipendessero dal gene x ma che fossero in realtà un effetto collaterale dell'esperimento Arma X (vedi in seguito), teoria in seguito smentita.
Era l'ottobre del 1974 quando i lettori americani lo videro comparire par la prima volta sulle pagine di un albo Marvel: lo storico “The Incredible Hulk 180”. I suoi padri creativi furono Lein e John Romita Sr. (che fu il character designer incaricato dalla Casa delle idee) anche se il primo a disegnarlo in una storia Marvel fu Herb Trimpe, allora disegnatore in pectore della testata del Golia di giada. Herb Trimpe lo riprodusse nel classico costume giallo e blu, il costume marrone e la tuta in pelle nera dei film, verranno molto dopo.
Logan fin da subito viene presentato in maniera ambigua e risulta essere un super agente del governo canadese.
Nel 1975 entra a far parte della nuova serie dedicata agli X-Men, ma Cokrum gli preferiva Nightcrawler e solo l'arrivo di un altro canadese alla testata, John Byrne lo porterà ad essere un protagonista assoluto. Nel 1988 comincia la corsa a solo della sua testata. Nel Maggio del 2008 viene eletto dalla rivista specializzata di settore “Wizzard” il miglior personaggio di tutti.

Curiosità

Non tutti conoscono la teoria "alternativa" sull'evoluzione di Wolverine, teoria che fece la sua prima comparsa in uno storico dialogo con il Leupracano: originariamente si pensava che Wolverine potesse in realtà essere un orso ghiottone mutato dall'Alto Evoluzionario. Ma la scelta di questa decisione non fu accolta positivamente da tutti in casa Marvel, tanto che lo stesso Len Wein se ne dissociò pubblicamente in un'intervista.

Wolverine: come, dove, quando e perchè?

Nato nel 19essimo secolo, James Howlett aka Logan, ad Alberta in Canada è il primogenito di ricchi proprietari terrieri. Abbandonata la tenuta paterna, intraprenderà una vita piena di avventure, animato dallo spirito del cielo stellato del grande nord americano proprio come Jack London: Logan così finirà con il partecipare alla vita di una colonia mineraria nella Columbia britannica. Lascia poi la colonia per unirsi alla tribù dei Piedi Neri, dove incontra il suo primo amore "Volpe d'argento". In seguito dovrà partecipare alla Prima Guerra Mondiale tra le fila dell'esercito canadese. Finita la guerra trascorrerà del tempo sull'isola di Madripoor prima di trasfersi in Giappone dove incontrerà Itsu, con cui avrà un figlio, Daken.
Ma le guerre del mondo lo coinvolgeranno ancora, tanto che sarà coinvolto nella Seconda Guerra Mondiale, dove conosce Capitan America. Durante il D-day Logan c'è ed è tra le fila del Primo Battaglione Paracadutisti Canadese.
Finito il conflitto viene reclutato dalla CIA per far parte dll'unità segreta operativa conosciuta come Team X, ed è proprio durante la sua militanza in questo gruppo governativo che gli saranno innestati falsi impianti di memoria (che condizioneranno non poco la vita di Wolverine). Una volta liberatosi dal controllo mentale si unirà al ministero della difesa canadese, ma anche qui le cose andranno bene per poco, infatti viene rapito per essere usato come cavia
nel programma Weapon X dove il suo scheletro sarà fuso con una lega di adamantio. Logan sopravviverà al terribile esperimento solo grazie al suo potere di guarigione.
Per molto tempo si è pensato che gli artigli fossero un effetto collaterale dell'esperimento Weapon x (grazie anche ai falsi innesti mnemonici presenti nella mente di Logan) ma poi chiarezza è stata fatta: gli artigli di Logan sono dovuti al gene x presente nel suo dna.
Dopo la bellissima Weapon X (illustrata da un Barry Windsor Smith al massimo della sua arte) Logan legherà il suo destino alla coppia di scienziati canadesi, James e Heather Hudons, membri del Dipartimento H. Ed è qui, in questo punto della sua storia che fa il suo ingresso ufficiale nel mondo Marvel per la prima volta: quando viene spedito dal governo canadese a contrastare la furia di Hulk e del Wendigo, che avevano varcato i confini nazionali.

La strana coppia

Brian k. Vaughan non scrive solo di fumetti, ma anche per la televisione, e se un titolo come Lost vi dice qualcosa, beh dovete sapere che a partire alla terza stagione dell’isola di naufraghi più nota del piccolo schermo, c'è la sua mente creativa e se come credenziali non vi bastano, aggiungiamo il fatto che per la quarta stagione di Lost ha anche ricevuto una nomination dalla Writers Guild of America.
Nato a Cleveland, in Ohio, partecipa al progetto Marvel Stan-hattan, e lo vediamo accreditato in una serie a fumetti per la prima volta nel 1997; era la serie di Cable, numero 43, da lì in poi ha lavorato su molti personaggi, sia Marvel che Dc. Ma il carniere di Mister Vaughan è colmo di successi, nominato diverse volte agli Eisner Awards, riesce a spuntarla nel 2008 quando assieme a Pia Guerra Josè Marazan Jr, vince il premio come miglior serie per Y: the last man. Tre anni prima aveva vinto per il suo lavoro di scrittore su Y: The Last Man, Runaways, Ex Machina e Ultimate X-Men. Nel 2006 la rivista Wizard lo nomina "Comic's Best Writer" (2006),

Eduardo Risso, disegnatore argentino noto per il suo impegno nella serie Vertigo “100 bullets” dove le sue matite sposano i testi di Brian Azzarello. Nel nostro paese è noto per la sua collaborazione con la casa edtrice romana l'eura editoriale. I sui lavori sono stati stampati anche in francia, germania, Danimarca, Belgio, Olanda, Polonia. Risso ha vinto quattro premi Eisner, tutti per 100 bullets. Nel 2001, nel 2002 e nel 2004, nel 2002 fu eletto anche miglior artista.

L'inafferabile leggerezza di Logan

Una graphic novel deluxe, formato prestige che ha un incipt come: "Quando strappate il cuore a un uomo, il sangue all'interno puzza di ferro incandescente e fiori appassiti. Dopo tutti questi anni, è ancora questo l'odore che il Giappone ha per me" su di una tavola bianca, innevata per tre quarti e splendidamente illustrata. Siamo partiti proprio da qui per spiegarvi al meglio il pregio e il difetto di un lavoro come questo. Bellissimo, incantevole nei disegni di Risso che ci mostra il Giappone come una terra fantastica, ricca di miti e di spiritualità. Profondo e ben levigato dalla prosa sapiente di Vaughan che delinea al meglio la nostalgia e la malinconia di un personaggio carismatico come Logan. Bellissima e pertinente la localizazzione storica effettuata da Vaughn, dai riferimenti bellici nei dialoghi alla conoscenza della cultura giapponese, tutto rende palusibile, verosimile e toccante questa nuova avventura di Logan nella terra del Sol Levante. Senza invece anticiparvi troppo sulla storia, a nostro avviso godibilissima, ci poniamo invece il dubbio: ma c'era bisogno davvero di tutto ciò?

Logan è prigioniero di guerra, chiuso in una cella insieme al tenente americano Warren. I due provano una fuga disperata riuscendovi in parte, fino all'incontro sul ponte con la bellissima Atsuko, figlia di un kamikaze morto in guerra. Qui vengono fuori le nature dei due uomini e se Wolverine diventa più umano dell'umano, Warren rovescia tutto il suo io in un odio folle e disperato. Ma due persone così diverse, come il canadese e l'americano, erano davvero per caso chiuse insieme in quella cella?

Un altro dramma, un altro amore di Logan dimenticato, un'altra manipolazione mentale, una beffa della continuity e l'ennesimo intervento nella storia ufficiale di Logan. Non bastavano due Guerre Mondiali, la Guerra di Spagna e cos'altro, ora Logan doveva proprio essere a Hiroshima allo scoppio di Little Boy come nemmeno Fantozzi?

Wolverine: Logan In poche parole, Wolverine: Logan è un fumetto come pochi ce ne sono in giro, per qualità dei testi e dei disegni meriterebbe un nove ma ha il difetto di cadere nella continuity sbugiardata e complessa del personaggio. Il lettore appassionato ed esperto si sente forse un po' preso per il naso dal solito escamotage narrativo, pretesto tecnico, utile solo a raccontare una bella storia. Logan come Fantozzi, scusate il paragone, ma ormai ovunque c'è dramma ove c'è lui. Forse è un po' troppo, o forse no... tanto che un sette e mezzo se lo merita tutto.