Recensione Yotsuba&!

Scopriamo insieme l'ultima opera del popolare mangaka Kiyohiko Azuma

Recensione Yotsuba&!
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Yotsuba&!

Il nome Kiyohiko Azuma potrà significare poco o nulla per la maggior parte dei lettori italiani, ma per chi segue con assiduità anche i mercati esteri, un campanello suonerà immediatamente. Sì, perchè stiamo parlando di uno dei mangaka più apprezzati di questi ultimi anni; la sua produzione non è vastissima se prendiamo in esame solamente le opere più commerciali e conosciute, cinque o sei solamente, ma che si allarga andando a guardare anche al prolifico mercato delle dojinshi (produzioni per lo più amatoriali, di vario genere, che riprendono personaggi di serie note reinterpretati in situazioni che possono andare dall'umoristico all'erotico; il termine è riconducibile all'inglese fanzine) con lavori con protagonisti personaggi di Neon Genesis Evangelion, Sailor Moon, Tenchi Muyo! e Battle Athletes.
Azuma viene reso celebre alla grande massa grazie al manga umoristico Azumanga Daioh, successivamente trasposto in anime da J.C. Staff e andato in onda per la prima volta nel 2002. Il lavoro immediatamente successivo è proprio questo Yotsuba&! (よつばと!, Yotsuba to!), attualmente serializzato dalla MediaWorks sulla rivista mensile Dengeki Daioh; in Italia viene pubblicato da Dynit.

Storia? Davvero?

In realtà, Yotsuba&! non possiede una storia vera e propria, fatto che a qualcuno potrebbe far storcere il naso, ma piuttosto un unico filo conduttore che lega le vicende narrate nei capitoli, una frase che viene riportata di continuo: “Oggi è il giorno più divertente”.
La protagonista è una bambina, la piccola Yotsuba appunto, che si trasferisce in una nuova città col padre; da qui iniziano le piccole/grandi avventure che la vedranno impegnata con la scoperta di molte cose: ad esempio, nel primo volume, l'altalena, la televisione o il condizionatore. Per qualche strano motivo a noi ancora sconosciuto legato in qualche modo alle sue origini sicuramente non giapponesi (alla domanda “da dove vieni?”, infatti, l'interlocutore si sentirà rispondere un criptico “da sinistra”), molte delle comodità moderne che diamo per scontate, per Yotsuba sono un'assoluta novità. Nel primissimo capitolo, ad esempio, la troviamo intenta ad aiutare nel trasloco, salvo poi allontanarsi inseguendo una farfalla e finendo in uno dei tanti parchi pubblici che costellano i quartieri residenziali. Lì, si sofferma su di un oggetto a lei misterioso (un'altalena) e inizia ad armeggiarci per scoprirne l'effettivo utilizzo; aiutata da una bambina che passava di lì per caso, comincia a giocarci nella maniera corretta. Dondola e dondola, e con un pizzico di esagerazione, si ritrova immediatamente a velocità folli, quando imprudentemente toglie le mani, facendo un volo che farebbe impallidire uno stuntman.
Atterrita dall'esperienza, scappa dal parco e ricomincia il suo girovagare per la nuova città, verso nuove e strabilianti avventure; nel frattempo, una delle nuove vicine, Fuka, era impegnata nella ricerca di Yotsuba sotto richiesta del padre. La trova aggrappata a un palo della luce, intenta a fare la cicala; sulla via del ritorno, mentre sono mano nella mano, a Yotsuba torna in mente l'avvertimento di non seguire gli sconosciuti e fugge nuovamente: dopo varie peripezie, Yotsuba riesce finalmente a tornare a casa, facendo la conoscenza della famiglia dirimpettaia, gli Ayase, con le tre sorelle Ena, Fuka e Asagi.
Questi sono soltanto i primi due capitoli del primo volume, ma le avventure quotidiane di Yotsuba continuano, fra gite al tempio a caccia di cicale, battute di pesca e pomeriggi passati in casa dei vicini; tutto sempre rispettando il punto di vista di una strana e curiosa bambina di cinque anni in grado di divertirsi in ogni occasione e con qualsiasi cosa.

Semplicità vincente

Mai parola fu più esatta per descrivere un manga: semplice. É quello che traspare aprendo ogni volume, girando ogni pagina; lo stile del maestro Azuma è inconfondibile. Storie di vita quotidiana si susseguono senza una continuità apparente, legate soltanto da un sottile filo temporale; molti capitoli infatti si svolgono il giorno successivo al precedente, dando al lettore una piacevole sensazione di armonia e naturalezza.
La forza di Yotsuba&! risiede proprio in questa formula ampiamente collaudata e rodata coi lavori precedenti: alcuni personaggi apparvero già nel 1998, in questo caso parliamo di Yotsuba, il padre e le tre sorelle Ena, Fuka e Asagi, in un manga a volume unico e due online dal titolo “Try! Try! Try!” in cui la caratterizzazione di ognuno era pressapoco la stessa delle versioni che possiamo apprezzare oggi.
Un grande contributo allo sviluppo dei personaggi è stato dato inoltre dal successo ottenuto con Azumanga Daioh, un manga dalla formula 4koma (brevi storie racchiuse in quattro vignette solamente, dal tono prettamente umoristico), da cui Yotsuba&! differisce, optando per un'impostazione più classica e garantendo così maggiore libertà creativa. Azuma infatti emerge dalla massa grazie al suo stile gioioso, al tratto pulito e preciso (in special modo nella riproduzione maniacale e certosina di ambienti e oggetti) e a dei personaggi eccentrici, ma al tempo stesso realistici e mai troppo sopra le righe. Menzione particolare per la piccola protagonista, Yotsuba, resa unica e inconfondibile, complici anche le esilaranti espressioni che spesso e volentieri portano quasi senza rendersene conto a sorridere.
Numerose testate di settore hanno decantato le lodi di Yotsuba&! soffermandosi in particolar modo sulla sua capacità di rievocare la spensieratezza dei nostri giorni da bambini, dove tutto era una continua scoperta e niente era in grado di porne fine. Ma dove c'è una luce troviamo anche l'ombra, seppur lieve; alcune gag infatti potrebbero risultare fin troppo ripetitive, a lungo andare; mentre i personaggi secondari perdono di mordente se utilizzati a lungo. Difetti puramente soggettivi che comunque non vanno a intaccare minimamente il valore finale dell'opera, che rimane di altissimo livello per un manga dichiaratamente infantile.

Edizione

Come al solito, Dynit non lesina in fatto di qualità proponendo dei volumi di grande formato e rilegati efficacemente; anche maltrattando l'albo, le pagine rimangono saldamente incollate. La robusta sovracoperta nasconde dei simpatici bonus, mentre la carta all'apparenza leggera non permette alle stampe di apparire in trasparenza, risultando pulite e prive di sbavature, con l'inchiostro che non rimane sulle dita; indice di una certa cura nei particolari.
L'edizione italiana presenta un buon adattamento generale; purtroppo le modifiche ad alcuni dialoghi vanno a rovinarne in parte la forza comica e creano delle incongruenze fra i capitoli, ma è un sacrificio necessario per mantenere una scorrevolezza nella lettura quantomeno accettabile: niente di trascendentale comunque, l'espressività dei personaggi aiuta molto a sopperire a queste carenze, se così vogliamo definirle.
Nota finale, e per alcuni dolente, il prezzo: i 6,50€ necessari ci paiono decisamente eccessivi; potremmo individuarne la ragione nella volontà di rischiare il meno possibile con un autore in fin dei conti semisconosciuto in Italia, seppur affermato nei mercati principali di Giappone e America.

Yotsuba&! Yotsuba&! è un manga per tutti. Il target principale sono soprattutto i bambini, ma anche gli adulti, una volta entrati nell'ottica, sapranno apprezzare al meglio le grandi/piccole avventure della vivace Yotsuba e l'allegra compagine formata da parenti e amici. Storie di normale quotidianità si avvicendano a ritmo serrato, trascinando il lettore fino all'ultima pagina, lasciandolo in balia della voglia di averne ancora. In attesa di nuovo materiale, in Giappone infatti siamo appena all'ottavo volume, consigliamo caldamente l'acquisto dei cinque numeri già pubblicati. Come rifiutare quindi, questo invito a tuffarsi nei ricordi dell'infanzia, magari insieme al proprio figlio, e trascorrere qualche momento di serenità al riparo dallo stress che ci attanaglia? Andate a trovare Yotsuba, vi accoglierà con un bellissimo sorriso.