L'Attacco dei Giganti 4, in difesa di MAPPA: l'anime tra odio e crunch

Analizziamo i risultati de L'Attacco dei Giganti 4 fino ad oggi: il punto della situazione sull'adattamento dello Studio MAPPA

L'Attacco dei Giganti 4, in difesa di MAPPA: l'anime tra odio e crunch
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Doveva essere l'apice di un prodotto cult, di un'icona che ha contribuito a rendere grande l'animazione nipponica in tutto il mondo. Eppure, L'Attacco dei Giganti 4 sta facendo parlare di sé sia nel bene quanto e soprattutto nel male. Studio MAPPA, consapevole della straordinaria portata mediatica del franchise, si è preso l'onere di caricarsi sulle spalle il peso di un progetto importantissimo, quello della stagione finale dell'adattamento anime del capolavoro di Hajime Isayama.

Non discuteremo in questa sede il futuro del brand, né tanto meno faremo ulteriori ipotesi su cosa accadrà al termine della "final season" che, a nostro parere, non riuscirà con i suoi 16 episodi ad adattare tutti i capitoli restanti del manga, ma analizzeremo alla luce delle indiscrezioni trapelate nel corso delle settimane il lavoro di Studio MAPPA fino ad oggi.

Da WIT a MAPPA: il cambio di studio

Era il maggio del 2019, la terza stagione de L'Attacco dei Giganti non era ancora nemmeno terminata e già gli insider avevano iniziato a parlare del futuro del franchise. La controversa questione della stagione finale iniziava proprio in quel preciso momento, quando venne annunciato il cambio di studio per l'anime di Attack on Titan. Secondo le indiscrezioni, WIT avrebbe rinunciato all'anime al termine della stagione 3, cosa che effettivamente è successa. Tuttavia, per diverso tempo, i leak hanno iniziato a sovrapporsi generando una massiccia mole di confusione. Le fonti erano diverse e gli insider si erano divisi tra chi fosse convito nel passaggio di consegne tra WIT e un altro studio e chi, invece, riteneva che WIT non avrebbe lasciato il timone. Grazie ai membri del Comitato di Produzione fu svelato che Production I.G. rimase ancorato al progetto, unendo definitivamente le due differenti tipologie di leak.

Ma cosa ha a che vedere con la stagione finale tutto ciò? La risposta è presto detta, poiché suggerisce le motivazioni che hanno spinto WIT Studio a salutare L'Attacco dei Giganti. Non facendo parte del comitato, ed essendo uno studio secondario di Production I.G., i compensi che rientravano in tasca alla compagnia di George Wada (presidente di WIT Studio) erano davvero iniqui se rapportati al carico di lavoro affrontato dalla società nelle prime 3 stagioni dell'anime.

WIT, dopo una terza stagione prodotta in tempi al limite del ridicolo, non ha più voluto saperne nulla e ha lasciato il timone ai produer per trovare qualcun altro che si occupasse della stagione finale. Solo allora MAPPA si dimostrò disponibile a farsi carico della produzione, tant'è vero che oggi è parte del Production Committee ed è dunque di suo interesse realizzare una stagione artisticamente alle aspettative del pubblico per guadagnarsi la sua fetta di incassi. L'animazione, dopotutto, non è diversa da altri settori legati al medium televisivo e non guarda in faccia a poco altro che al profitto.

Il problema della comunicazione

Sempre a maggio, questa volta dello scorso anno, arrivò la conferma ufficiale: Studio MAPPA avrebbe adattato la stagione 4 e l'annuncio fu accompagnato da un primo trailer promozionale. Ma come rivelò il regista del PV, Shuhei Yabuta (Vinland Saga), il primo trailer de L'Attacco dei Giganti 4 fu realizzato ad hoc per l'occasione, e ciò significava che quanto mostrato non avrebbe rispettato per forza di cose il risultato finale.


E il caso più eclatante di tutto ciò, e che potete constatare voi stessi, riguarda l'uso della computer grafica che, nel filmato promozionale, non era presente per i Giganti. Ovviamente non si tratta di una pratica scorretta, e non stiamo citando questo caso per un motivo del genere, anzi, era più che comprensibile che MAPPA decidesse di tirare fuori il meglio delle sue capacità già con la preview. Mostrare agli spettatori più scettici sul cambio di studio che la serie televisiva era comunque stata affidata ad una compagnia capace di grandi cose era l'ideale per una questione di marketing e alzare le aspettative sul suo carico, se non fosse per la questione della comunicazione.

Proprio come aveva successivamente preannunciato un insider, nessun altro trailer de L'Attacco dei Giganti 4 sarebbe uscito prima della messa in onda. Fino al debutto dell'anime a dicembre, dunque, i fan non avevano di che aspettarsi ad eccezione della qualità mostrata nel video promozionale distribuito a maggio, tra l'altro sommariamente affidabile.

Probabilmente anche questa è stata una mossa di marketing, a nostro avviso non imputabile a Studio MAPPA bensì a scelte del Comitato, onde evitare di mostrare troppo presto il fianco della produzione. Com'è diventato evidente nel corso delle settimane, anche alla luce di alcuni insider che sono entrati in possesso in early access del primo episodio, la stragrande maggioranza dei Giganti sarebbe stata animata in CGI, persino quelli posseduti dai protagonisti.

Di fatto questo non è necessariamente un male, dopotutto la computer grafica è stata affidata allo Studio V-Sign che aveva già collaborato precedentemente con MAPPA in Inuyashiki e Dorehedoro , con risultati ben al di sopra della media alla quale l'animazione nipponica ci ha abituato. La CGI è una componente che sta diventando sempre più importante nel settore, non tanto per la sua economicità ma soprattutto per la versatilità con la quale alleggerisce il compito allo staff e agli animatori nella composizione di determinate scene che, altrimenti, avrebbero richiesto troppi cut in tecnica tradizionale. Non è semplice animare i Giganti: persino WIT aveva dovuto prestare il Colossale alla computer grafica. Tuttavia, in questa industria tanto appagante quanto pericolosa, ogni ora di lavoro risparmiata può fare la differenza. Con tutti i limiti del caso, potete imparare a conoscere il mondo dell'animazione giapponese con la serie tv di Shirobako a cura dello studio P.A. Works. Tuttavia, la mancanza di nuovi trailer, di informazioni sul numero di episodi e sul destino dell'anime sono tutti elementi che hanno contribuito ad alimentare episodio dopo episodio i timori di quei fan che si aspettavano animazioni clamorose per la stagione finale.

L'inferno è una giustificazione?

Nonostante il problema della comunicazione, su cui torneremo per chiarire un punto più avanti, non possiamo dire che il regista Hayashi non sia stato fin troppo onesto. A suo dire, la situazione inerente alla produzione de L'Attacco dei Giganti 4 è paragonabile all'inferno. La mole di lavoro è davvero immensa e come se ciò non bastasse il tempo a disposizione per lo staff è persino inferiore a quello di un anime normale.

L'astio degli ultimi giorni ha infatti costretto MAPPA ad intervenire con un comunicato in cui ha espressamente rimproverato i fan di non molestare o infastidire i lavoratori, piuttosto a rispettare gli sforzi che stanno compiendo finora. Hanno ben ragione a placare gli animi, così come è legittimo il rispetto per la professione e per il lavoro altrui. Eppure, sorge una domanda scontata e piuttosto banale: perché farsi carico di un progetto come questo nonostante fossero consapevoli di avere davvero troppo poco tempo? E ancora, per quale motivo continuare ad annunciare nuovi progetti televisivi per la stagione invernale o attesi al debutto durante il corso del 2021?

Siamo al corrente che lo staff è diverso per ciascuna produzione a cui MAPPA deve lavorare. Eppure, con la carenza di animatori freelancer nel settore, gli stessi che faticano ad entrare e a restare nell'industria a causa dei salari irrisori, perché tagliare tanta manodopera? Dopotutto, è raro non trovare tra i siti ufficiali degli studi di animazione annunci di offerte di lavoro come Key Animator o altri tipi di collaboratori.

Il rischio, come ha dimostrato con l'anonimato un production assistant de L'Attacco dei Giganti 4, è che gli animatori si prendano tanti cut per farli poi frettolosamente e male, costringendo di conseguenza i direttori delle animazioni e il regista a farsi carico di un'ulteriore quantità di lavoro che poi grava sulle loro spalle e su coloro che sono poi obbligati a rifare le scene. L'assistente aveva infatti segnalato casi di Key Animator che si vantavano del proprio cut quando lo stesso era stato totalmente - o quasi - rifatto da zero da altre persone a causa dello scarso risultato.

A riassumere la condizione dei lavori della "final season" fu un Key Animator che rivelò su Twitter, per poi rimuovere il post a causa della viralità del suo messaggio, che la situazione interna allo staff di MAPPA era un disastro tra ritardi e cambiamenti improvvisi che avrebbero prima o poi sortito gli effetti durante il corso delle puntate. Possiamo dire che ad oggi, fino all'uscita dell'episodio 6, questo disastro non sembra essersi manifestato, anzi, pare che Studio MAPPA sia stato in grado di gestire ottimamente la schedule per queste prime puntate.

A riprova di queste supposizioni subentrano i dati sugli animation director (AD) e i direttori-capi delle animazioni (CAD) incaricati dei vari episodi che finora sono riusciti a mantenersi su pochi numeri. Parliamo di un CAD affiancato da due o tre direttori delle animazioni. Sembra, tuttavia, che questa situazione di pace apparente sia destinata a terminare a breve, poiché le prime indiscrezioni sullo staff incaricato dell'episodio 7 de L'Attacco dei Giganti 4 lasciano trasparire una situazione tutt'altro che rosea, paragonabile al caso di WIT Studio che soffrì delle stesse difficoltà: parliamo di 3 direttori-capi delle animazioni e 11 animation director, uno staff triplicato rispetto alle scorse puntate.

Tra hating e rispetto: l'ambiguità intollerabile dei fan

Se l'adattamento di questa parte sembra tecnicamente al sicuro, ciò che accadrà da questo momento in avanti resta un mistero solo in parte. Già precedentemente vi abbiamo avvisato che MAPPA fa parte del Comitato di Produzione ed è un suo interesse realizzare il prodotto migliore possibile. Ha investito dei soldi e, sicuramente, farà di tutto per rientrare in possesso di quel capitale e trarne profitti. La vera domande è: a quale prezzo?

Anche tra le nostre pagine vi abbiamo parlato dei problemi dell'industria dell'animazione giapponese, tra dipendenti che svengono per il troppo lavoro o per i conti che non tornano a fine mese: ricorderete quel caso eclatante dallo studio di One Punch Man. Siamo certi che lo Studio farà dunque di tutto pur di non far calare drasticamente la qualità de L'Attacco dei Giganti 4, anche se dovessimo trovarci decine di animation director in una sola puntata. La questione economica, spesso e volentieri, tende a sottostimare la salute dei lavoratori e a schiacciare pesantemente il loro benessere sul posto di lavoro per far fronte alle scadenze. Ed è proprio per questo che è impensabile, o comunque estremamente improbabile, che il Comitato di Produzione decida di spezzare in due parti l'anime proprio adesso se non per esigenze al di fuori della loro portata.

Ma tutta questa serie di fattori, unite alla mancanza di comunicazione degli ultimi mesi, sono culminate nell'evento più spiacevole di tutti, l'hating. Negli ultimi due episodi, per una questione di OST nel primo caso e per la CGI per il secondo, i fan si sono scagliati contro il direttore dell'episodio 5, Teruyuki Omine, con gravissimi e imperdonabili insulti.

Non si sono fermati neanche con la sesta puntata, di cui Omine non era nemmeno responsabile, per accusarlo della CGI come se tra l'altro fosse di sua esclusiva competenza. Inaudito: non tanto perché la vittima è stata costretta a chiudere per qualche giorno il suo account o a scusarsi ripetutamente per qualcosa che nemmeno gli apparteneva, ma piuttosto in nome del rispetto per l'animazione in generale.

Il danno che questa fetta di utenza arreca al settore è inimmaginabile poiché danneggia il benessere dei lavoratori, che come abbiamo visto si fanno in quattro per la buona riuscita del prodotto, nonché la bontà di un medium che è lontano dal promuovere queste forme di odio. Vengono in questo modo a crearsi tutti quei pretesti, anche in Occidente, per cui le serie animate di origine nipponica vengono tanto bistrattate e portate alla gogna pubblica.

Ed è paradossale e allo stesso tempo terribile come tutto questo odio possa portare persino all'apertura di un account fake dello Studio Mappa su TikTok solo per continuare ad incitare questi assurdi fenomeni di hating. D'altro canto, invece, è doveroso aggiungere come il supporto manifestato dall'altra parte della community sia stato encomiabile. Per ben due settimane è diventato virale l'hashtag "ThankYouMappa" e lo stesso Omine è stato accolto dopo i due spiacevoli eventi dal calore degli appassionati del capolavoro di Hajime Isayama, sintomo di quell'amore che dovrebbe legare ciascun fan a questa splendida cultura.

L'Attacco dei Giganti - Stagione 4 Quello che sta accadendo all'Attacco dei Giganti 4 non è che lo specchio dell'industria dell'animazione anche se il tutto è influenzato dalla grande popolarità del franchise nel mondo. Non abbiamo ancora elementi a sufficienza per tirare le somme su questa stagione finale, dato che siamo appena ad un 1/3 dell'opera, tuttavia non possiamo che augurarci che questa situazione possa aiutare uno studio relativamente giovane come MAPPA a non farsi più carico di così tanti progetti e in così poco tempo. La speranza ultima, infine, è che nessuno dei suoi dipendenti possa alla fine della fiera fare le spese di questa situazione e che l'anime, inoltre, completi la sua ultima stagione nel migliore dei modi e nei limiti del possibile.