Attack on Titan 4: chi sono i personaggi più controversi?

Quale dei protagonisti di Attack on Titan si è messo più in discussione, durante gli ultimi episodi, dividendo così tanto il pubblico?

Attack on Titan 4: chi sono i personaggi più controversi?
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L'anime de' L'Attacco dei Giganti si è interrotto ormai da un po', eppure il suo fandom è sempre molto attivo, soprattutto ora che mancano appena 9 episodi alla rivelazione, su piccolo schermo, del finale pensato da Hajime Isayama. Ricordiamo, infatti, che il finale della quarta stagione di Attack on Titan è previsto per il 2023.

Gli episodi trasmessi in simulcast da Crunchyroll da gennaio sorso fino agli inizi di aprile sono stati motivo di riflessione. Tra lo Studio Mappa in evoluzione e un profondo sviluppo della storia e dei personaggi, gli ultimi capitoli a cui il pubblico ha assistito hanno avuto un impatto fenomenale, indice di una profonda maturità dell'opera. L'intera quarta stagione, in realtà, costituisce uno stadio importante per Attack on Titan, in cui i protagonisti hanno preso coscienza di avvenimenti, segreti, consapevolezze e responsabilità. Qualcuno, nel bene o nel male, ha destato attenzione più di altri. Di chi si tratta? Scopriamolo subito.

Il lento cambiamento di Gabi

La giovane cadetta di Marley, di origini eldiane, compare per la prima volta all'inizio della stagione finale. Il nuovo personaggio desta subito l'attenzione. Gabi è una ragazzina dalla forte personalità, coraggiosa, un po' prepotente e dalla battuta pronta. È uno stereotipo che, nella narrativa, piace quasi sempre a tutti. La sua figura, tra l'altro, è in netto ed armonioso contrasto con quella di Falco, sua spalla: un ragazzino silenzioso, discreto, tranquillo e molto poco egocentrico.

Le prime buone impressioni che i fan hanno di lei inizia ad essere distorta quando, insieme alla famiglia di Reiner, si parla degli Eldiani. Si assiste ad una Gabi apparentemente lontana dalla sua età, che discute di guerra insieme agli adulti. D'altronde, è del tutto normale che i più giovani siano già dediti al combattimento, ma in Gabi si avverte una maggiore consapevolezza. Il suo pensiero, tuttavia, è in gran parte plasmato dalla politica marleyana e dall'odio per gli Eldiani tramandato dal passato. Si è di fronte ad una giovanissima donna, figlia della cultura e della credenza del territorio in cui è nata, esattamente come era successo per Reiner e i suoi compagni.

Quand'è che il pubblico si allontana da Gabi? Precisamente quando, salita sul dirigibile, uccide uno dei personaggi più amati: Sasha. È un colpo di scena fondamentale per la percezione che il pubblico ha del suo personaggio.

Sasha, membro del Corpo di Ricerca di Paradis, piace sin da subito grazie alla sua spontaneità e la sua goffaggine, ma anche per la sua sensibilità e il suo coraggio. Oltre a forti momenti di azione e tensione, intorno a lei ruotano spesso siparietti comici che le garantiscono un posto speciale nel cuore dei fan. Quando ci si affeziona così tanto ad un personaggio, nel corso degli anni, risulta difficile non detestare chi lo porta via. Con la sua azione a sangue freddo, Gabi entra subito nell'occhio del ciclone, deludendo coloro che provavano simpatia per lei.
La situazione si fa molto più complicata ed interessante nel corso degli episodi di quest'anno. Il caso fa la propria parte: quante probabilità c'erano di incontrare ancora una volta Kaya, la bambina salvata da Sasha anni prima? Il tormentato confronto con lei e con la famiglia della sua vittima suscita un mutamento in Gabi che corre in maniera graduale. Le sue indottrinate convinzioni sulla natura maligna degli Eldiani si scontra con la realtà e, soprattutto, con un diverso punto di vista.

È questo il fulcro di diverse chiavi di lettura, non solo in tal caso ma in tutta l'opera. Attack on Titan, nella sua ultima stagione, insegna a considerare più prospettive, rivelando una visione non univoca per tutte le cose. Si è riflettuto spesso sull'identità del vero nemico. Per gli abitanti di Paradis, fino a un certo punto, sono i Giganti, poi i Marleyani. Per questi ultimi sono i discendenti di Ymir. Il punto di vista degli Eldiani, ad esempio, non è mai andato "al di là del mare", ed è il primo caso in cui si capisce che la prospettiva con cui si guardano le cose è fondamentale.

Ma torniamo a Gabi. La ragazza, vittima di una storia raccontata solo da una delle parti coinvolte, rivaluta le sue certezze, assumendone piena consapevolezza durante la battaglia prima del Boato. Questa redenzione trova il suo culmine in un atto significativo: salvare Kaya proprio come aveva fatto Sasha - e MAPPA crea un parallelismo sensazionale. Sembrerebbe, a questo punto, che Gabi possa tornare nelle grazie di una parte dei fan, pur con qualche risentimento. Qualcun altro, invece, non riesce proprio a perdonarla per il suo gesto spietato, ed è qui che nasce una riflessione particolare: in fondo, c'è una vera ragione per odiarla così? In fin dei conti, un pubblico ragionevole è consapevole della malleabilità del suo pensiero e dell'influenza esterna che il personaggio ha sempre subito. È davvero sufficiente l'aver portato via una protagonista cara al fandom per portare sulle spalle tanto disprezzo?

La sorpresa di Connie

Un altro personaggio che ha fatto discutere proprio durante gli ultimi capitoli della stagione finale è Connie, quella figura su cui forse si è sempre scommesso poco. Membro non solo del Corpo di Ricerca, ma anche dello strano trio insieme a Sasha e Jean. Anche lui, infatti, partecipa spesso a quegli intermezzi d'ilarità che donano alla serie piccoli momenti di leggerezza.

Dopo il Boato, gli ex compagni di Eren si ritrovano a discutere parecchio sul da farsi. Connie, tra quelli che non si fidano più del giovane Jaeger, ci coglie di sorpresa più di una volta.
Facciamo un passo verso la seconda stagione dell'anime, quando ancora non si conosceva la vera natura dei Giganti. Alcune pattuglie, tra cui lo stesso Connie, sono inviate nel paese di Ragako che, dopo l'attacco dei Titani, è raso al suolo. Sua madre è apparentemente scomparsa, ma nella vecchia casa Springer c'era un enorme Titano dalle sue sembianze. Ora, chiaramente, sappiamo che si tratta esattamente di lei, intrappolata sotto le macerie con la bocca spalancata. Da quel momento il pensiero del figlio si rivolge spesso a lei e alla speranza di liberarla. Questa sottotrama, in realtà, viene poi accantonata fin quando, in maniera piuttosto repentina, egli fa una scelta che spiazza tutti.

Quando Falco acquista i poteri del Gigante Mascella, nella mente di Connie si insinua un piano brutale: far sì che la madre lo mangi vivo per liberarsi. È un'idea dal fortissimo impatto, e anche qui, come nel caso di Gabi, sembra basti colpire un personaggio amato da tutti per guadagnare una buona dose di sdegno. Tra l'altro, nell'episodio 83 (qui potete recuperare la recensione di Attack on Titan 4x24) si assiste ad uno stratagemma a dir poco da brividi, completamente inaspettato da un personaggio che non ha mai rivelato questo lato più oscuro.

Anche in questo caso, c'è una riflessione da fare. Quello di Connie è un gesto disperato. Per quanto nella narrazione sembri quasi ingiustificato, il suo piano è frutto del corso degli eventi ed è dettato da un desiderio viscerale che, purtroppo, va oltre la ragione. Si assiste, appunto, ad un ragazzo improvvisamente privo di senno, quasi senza scrupoli, o almeno è ciò che traspare. È la stessa sensazione che il pubblico prova più avanti, in "Traditore", episodio difficile da dimenticare. Un altro atto disperato arriva in maniera spietata, e l'impressione che si ha è forse quella di un Connie diverso, profondamente cambiato. Sono azioni forti, molto controverse, che lo pongono sotto una luce differente e che lo espongono al duro giudizio del pubblico, specie quello di chi non riesce ad andare a fondo nelle questioni.

Armin: odi et amo

La verità è che i personaggi fortemente discussi sono tantissimi. Sarebbe impossibile non parlare di Zeke, Ymir o Eren. Insomma, sarebbe quasi assurdo non menzionare le controversie che ruotano intorno al primo protagonista, sicuramente colui che ha fatto parlare di più e di cui sembra sempre di non sapere abbastanza.

Al centro tra il bene il male, il perdono e la vendetta, la libertà e la guerra, la fine del dolore e la distruzione di ogni cosa. Ma forse sarebbe banale, a questo punto, perdersi nei meandri di una lunghissima riflessione che, finora, ha sempre avuto modo di emergere. Della sua ambiguità si è discusso già tanto, e i fan hanno avuto modo, nel corso del tempo, di ipotizzare il suo piano definitivo, ormai chiarito, e di scegliere se appoggiarlo o disprezzarlo, proprio come hanno fatto i suoi vecchi compagni. Chi di loro si è ritrovato al centro di interessanti polemiche se non Armin? Fedele amico, membro del Corpo di Ricerca, è sempre stato tra i più favoriti. Intelligente, astuto, pragmatico, dolce e affabile. La sua mente ha spesso partorito piani vincenti, guadagnando la stima degli altri. È un personaggio che ha subito un'evoluzione straordinaria, acquisendo forza e sicurezza un passo alla volta, grazie anche al sostegno dei suoi compagni, di Eren e Mikasa in particolar modo. Qualcosa cambia durante un momento cruciale delle stagioni precedenti: Levi Ackerman ha l'arduo compito di decidere se salvare Armin o il Comandante Ewrin, sua prima scelta ma quest'ultimo rifiuta l'aiuto. Da quel momento, il nostro favorito subisce un tracollo importante, convivendo ogni giorno con un martellante quesito: "E se...?"

Più volte, infatti, egli manifesta un senso di inadeguatezza nell'aver ricevuto il dono della sopravvivenza a discapito di Smith. E come biasimarlo? C'è il rischio di perdersi senza una guida così importante, e forse Armin si fa carico da solo di una responsabilità fin troppo grande. Nonostante questo, i fan tendono a non colpevolizzarlo, o almeno così è stato fino all'episodio 83.

Quando Connie cerca di ingannare Falco, Armin accorre con Gabi per mettere fine al suo piano scellerato. Peccato che il contrattacco sia altrettanto sconsiderato. Ricorderete perfettamente il colpo di scena in cui egli mette a rischio la sua stessa vita per salvare il piccolo cadetto, ma forse anche per una serie di sensi di colpa. Da quando è diventato il Colossale, le sue azioni per porre fine alla guerra sono altrettanto spietate. Calpestare civili e uccidere vecchi compagni a sangue freddo non sono nella sua natura. Sente di tradire la propria etica e la propria morale, pur sapendo che non c'è altro modo. O meglio, la colpa di cui si macchia è proprio il non riuscire a trovare un'altra via.

Ed è qui che entra in gioco, ancora una volta, il grande dilemma: "E se fosse stato Erwin a sopravvivere?". Convivere con questo peso si incontra con il giudizio del pubblico, il quale si chiede lo stesso. In realtà sappiamo bene che non si tratta di un becero "Armin vs Erwin", tuttavia la tentata azione del capitolo 83 risulta poco coraggiosa, non degna di un uomo che, di fatto, vive al posto di Smith. È così che uno dei protagonisti più apprezzati può cadere in una sorta di avversione e di sfiducia, dividendo così gli spettatori.