Berserk: il falò dei sogni di Kentaro Miura continuerà ad ardere

Dopo la tragica dipartita di Kentaro Miura, cosa resta di Berserk? L'unica risposta possibile è "moltissimo", per un capolavoro artistico e umano.

Berserk: il falò dei sogni di Kentaro Miura continuerà ad ardere
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Esistono storie capaci di intrecciarsi indissolubilmente con l'anima. Berserk è una di quelle storie. Con il verbo rigorosamente al presente, perché il valore di questo indiscusso capolavoro non sarà scalfito dalla prematura dipartita di Kentaro Miura. Mangaka dal tratto ineguagliabile, artista visionario capace di attrarre milioni di lettori tra i confini di carta e inchiostro di un mondo fantastico che tra le pieghe del mantello di un Cavaliere Nero in cerca di vendetta nasconde l'intero spettro di emozioni dell'essere umano.

Opera in grado di far vibrare l'anima, Berserk resta un inno all'infinita potenza della narrazione, qualunque sia la decisione che Hakusensha prenderà sul suo futuro. Per tale ragione, tra queste righe non troverete dettagli espliciti sull' eccezionale intreccio narrativo del manga, ma solo riferimenti volutamente vaghi, nella volontà di rispettare un'opera che, ne siamo certi, continuerà a incantare i cuori di milioni di lettori, immortale nei ricordi di chi ne ha condiviso il viaggio in compagnia di Miura, pronta ad ammaliare chi non farà l'errore di farsi frenare dalla sua incompiutezza. 

Eredità artistica

"Devo dire che, all'inizio, la mia tecnica non mi soddisfaceva del tutto: mi sembrava di non essere abbastanza preciso e accurato. Perciò mi impegnai a migliorare, almeno finché non fossi riuscito a disegnare qualcosa che mi accontentasse davvero. Questo, ovviamente, non è ancora avvenuto. Credo che io non sarà mai del tutto soddisfatto delle mie tavole".
- Kentaro Miura

Nell'autunno del 1989, Miura proponeva al pubblico giapponese un immaginario destinato a divenire l'emblema stesso del concetto di dark fantasy. Il mangaka stregava chiunque venisse in contatto con la sua opera, grazie alla combinazione tra tecnica eccellente, storyboard permeati di lirismo e personaggi straordinariamente reali e sfaccettati. In breve tempo, la serializzazione di Berserk raggiungeva migliaia di lettori nel Sol Levante, per poi varcare i confini dell'Estremo Oriente e conquistare appassionati in tutto il mondo. Dopo molteplici candidature, per il lavoro svolto su Berserk, Kentaro Miura veniva insignito nel 2002 del prestigioso Premio Culturale Osamu Tezuka. Nel frattempo, l'epopea di Gatsu prendeva forma in adattamenti anime e in lungometraggi d'animazione. Ma qual è il segreto alla base dell'incredibile successo di un manga così oscuro e violento? 

Dedizione, amore, passione ed empatia. Sono tutti elementi cardine dell'approccio adottato da Miura per dare vita a un'opera maestosa. Costantemente insoddisfatto del proprio tratto, il sensei ha sempre curato l'aspetto grafico del manga in maniera maniacale, dando vita negli anni a tavole potentissime. Minuziosamente pregne di dettagli, le pagine di Berserk non trascurano nulla, dagli scenari da incubo dell'Eclissi a sguardi muti che esprimono i sentimenti più complessi, da personaggi ormai iconici a esseri umani convenzionali, che si aggrappano alla propria mortalità per farsi strada in un mondo feroce. 

Per dar vita a Gatsu, Grifis, Caska e la Squadra dei Falchi tutta, Miura ha svolto un attento lavoro di world building, tra ricerche legate al Medioevo europeo, alla caccia alle streghe, passando persino - in occasione dell'introduzione di Shilke nel party di Gatsu - per testi di magia. In una ricchissima intervista concessa dal sensei per celebrare lo sbarco dei personaggi sull'Isola degli Elfi, Miura ha aperto uno scorcio sul proprio modus operandi, fatto di studio attento e rigoso degli elementi da introdurre nella storia. Sin dall'inizio della serializzazione, l'autore aveva chiaro quale sarebbe stata l'evoluzione di Berserk, tra gli orrori dell'Eclissi, la necessità di introdurre la magia, di dipingere la crescita interiore di Gatsu attraverso un percorso che superasse le banali dicotomie tra bene e male, giusto e sbagliato. 

Nel mondo di Berserk, esattamente come in quello reale, non vi sono risposte semplici e nulla è immutabile o definitivamente predeterminato. Non solo un uomo può nascere a dispetto della morte che lo circonda, ma può tramutarsi nel simbolo stesso di ciò che sfugge al "Destino". Gatsu nasce da una madre defunta, cresce nella violenza quotidiana della guerra, subisce violenze e abusi, ma ogni volta si rialza. È un uomo che si rende conto di ciò che ama davvero quando sembra ormai essere troppo tardi, ma che è disposto a sfidare ogni legge di spazio e tempo per offrire spazio all'umanità in un mondo mostruoso. 

Con un world building in grado di competere con i grandi nomi della letteratura fantastica, l'universo di Berserk è vivo, respira e assorbe al suo interno i viaggiatori che muovono i propri passi tra carta e inchiostro, trovando tra le pagine un rifugio, un compagno, uno specchio, uno sprone. In un periodo storico in cui in Giappone il fantasy era appannaggio esclusivo di videogiochi quali Dragon Quest o Final Fantasy e tra i manga dominavano modelli narrativi hollywoodiani, immaginari dicotomici e scenari post-apocalittici, Miura codificava i tratti caratterizzanti del dark fantasy. 

Impossibile citare tutte le fonti d'ispirazione del mangaka, che negli anni ha annoverato tra queste tanto Guin Saga quanto Lady Oscar, passando senza soluzione di continuità dalle opere di Escher a Il Nome della Rosa, senza dimenticare Pinocchio, i classici Disney, Hellraiser, Mad Mak, Hokuto no Ken e moltissimi altri. Tra omaggi palesi e richiami più velati, l'influenza di Berserk sul mondo del fumetto nipponico è altrettanto incalcolabile.

Senza il Guerriero Nero, non vi sarebbero stati né i palesi echi di Claymore, né il citazionismo de L'Attacco dei Giganti di Isayama. Ma l'impatto degli oltre 30 anni di serializzazione di Berserk supera i confini del proprio medium, per raggiungere anche la sfera videoludica. Tra gli esempi più celebri, non possiamo non annoverare la tradizione soulsborne di casa From Software, con Miyazaki che ha attinto con passione alle suggestioni del dark fantasy di Kentaro Miura per plasmare tanto Dark Souls quanto Bloodborne. Oggi non solo il mondo del fumetto piange la perdita dell'arte e del messaggio di Miura: il mangaka lascia orfano il suo capolavoro incompiuto, ma anche ogni autore che si sia mai cimentato con il dark fantasy contemporaneo. 

Eredità umana

"A guardarle così, sembra che dentro ognuna di quelle luci dimorino i loro piccoli sogni e i loro ideali...il falò dei sogni. Uno per uno si sono riuniti qui portando quelle fiammelle. Poi, per non lasciar spegnere quei piccoli fuochi, li lanciano in uno più grande: in una fiamma enorme chiamata Grifis. Però, il mio fuoco non è qui. Può darsi che, senza riflettere, mi sia fermato per riscaldarmi a quel falò".
- Gatsu

Berserk è sinonimo di condivisione, affetto e passione. Quella lettura che non puoi non consigliare alle persone che ami, perché ti ha donato talmente tanto che non puoi fare a meno di desiderare che possa fare lo stesso con chi occupa un posto speciale nel tuo cuore. Perché Gatsu è uno di quei compagni di vita che a un certo punto senti l'esigenza di presentare a chi hai accanto di più caro. 
Ed è probabilmente questa l'eredità più grande che Berserk lascia al mondo della narrativa. La capacità riservata solo alle grandi opere di trascendere i confini del medium sul quale si sviluppa per divenire parte della quotidianità di chi ne è rimasto ammaliato. L'avvertire all'istante un amico all'annuncio di un capitolo inedito, elaborare teorie sull'evoluzione della storia, sulla reale natura della Mano di Dio, l'identità del Cavaliere del Teschio, il mistero che avvolge il Moonlight Boy, sognare di un Gatsu finalmente felice accanto a Caska: tutto questo è stato parte di un viaggio intenso. 

Berserk è stato un caro amico d'infanzia che un bel giorno ha imbracciato lo zaino ed è partito all'avventura per il mondo. Non sai mai bene dove si trovi o cosa stia facendo, ma ogni volta che guardi alle calde lettere che invia periodicamente dal suo peregrinare non puoi che sentirti ancora in profonda sintonia con lui, a dispetto della lontananza. E come per ogni globe trotter che si rispetti, l'unico modo per ricostruire l'impatto che Berserk ha avuto lungo il suo percorso è volgere lo sguardo a chi ne ha incrociato il cammino. 

L'impronta dell'opera di Kentaro Miura vive nelle profondità dei cuori di coloro che hanno tremato della rabbia e della disperazione di Gatsu, e che con lui si sono rialzati, in cerca di se stessi, di un modo di riconnettersi al mondo, di superare il dolore e la sensazione di non avere posto o scopo. E basta compiere un rapido viaggio virtuale tra la community Reddit di Berserk per trovare ben più d'una di queste storie. 

Sono storie di lettori e lettrici che hanno trovato in Gatsu uno specchio, un modello di rinascita e ostinazione a cercare di uscire da un pantano di odio e rifiuto, tanto nei confronti degli altri quanto di se stessi. Sono storie di depressioni, ossessioni, abusi, che hanno visto transitare il proprio percorso di guarigione anche dalle pagine dell'opera di Miura. Berserk ha sigillato tra carta e inchiostro la lotta al destino di chi nemmeno dovrebbe essere vivo, l'ardore del sogno, la necessità dell'amicizia, l'inappellabilità dell'amore, la disperata ricerca di una via per fare ritorno dall'oscurità, dall'isolamento, dall'ossessione, dalla paura irrazionale di compiere ogni passo.

"So che nei prossimi giorni apprenderemo di come Berserk abbia aiutato altre persone in brutti momenti. Nel mio caso, mi ha aiutato a riemergere da una brutta depressione. In quelle condizioni, utilizzi ciò con cui riesci a entrare in contatto e ti avvolgi in esso per combattere l'inferno personale che stai attraversando" o, ancora, "Ho sofferto di ansia e depressione per gran parte della mia vita adulta: Gatsu era un simbolo di resilienza, della speranza che le cose possono migliorare e che è possibile superare anche i momenti più oscuri. Berserk è una delle storie più importanti della mia vita, è strano piangere qualcuno che non si è mai incontrato e che eppure ha avuto su di me un così grande impatto".

Questi sono solo alcuni degli infiniti frammenti di vita che stanno popolando in questi giorni i luoghi di ritrovo degli appassionati.

Solo le grandi opere che riescono davvero a immortalare la complessità dell'animo umano riescono a sigillare un simile impatto su donne e uomini, che da ogni parte del mondo si stringono in un virtuale abbraccio per salutare un Artista che non hanno mai incontrato, ma che ha dato loro forse più di quanto sapesse. Perché questo è il potere che hanno le grandi Storie e i grandi Autori.

Berserk Dare a voce a chi ha vissuto Berserk ci è parso il modo migliore per omaggiare l'indiscussa eredità che quest'opera lascia dietro di sé. Che si sia stati lettori del capolavoro di Miura da 30 anni o che lo si sia scoperto solamente in tempi più recenti, non è davvero importante: le potenti emozioni che albergano tra le sue pagine non si consumeranno e l'imponenza delle tavole e delle vicende tratteggiate dal sensei non saranno smorzate dal tempo. Kentaro Miura ha ora la sua lama lucente piantata sulla Collina di Spade, ma siamo certi che l'immenso falò di sogni ammirato da Caska e Gatsu in una rara notte di quiete continuerà ad ardere nei ricordi dei lettori di tutto il mondo. Ravvivarlo con cura e invitarvi nuovi compagni a riscaldarvisi per un po' al vostro fianco è, forse, il modo migliore di onorare un'opera così eterna, influente, dolorosa e salvifica.