Bleach: cosa rende Sosuke Aizen uno dei migliori villain di sempre?

Tra gli antagonisti degli shonen manga Sosuke Aizen è uno di quelli che si distingue di più. Ma cosa lo rende uno dei migliori villain shonen?

Bleach: cosa rende Sosuke Aizen uno dei migliori villain di sempre?
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L'annuncio del ritorno di Bleach ha destato non poco scalpore tra gli appassionati del genere, impazienti di vedere, dopo ben 10 anni dall'ultima serie animata, la sanguinosa battaglia conclusiva dell'opera di Tite Kubo. Alcune voci di corridoio non ancora confermate dicono che Bleach potrebbe arrivare in esclusiva su Disney+. Ma per ora, l'unica cosa che sappiamo con certezza è che Studio Pierrot ci delizierà con un comparto tecnico tutto nuovo già largamente approfondito in un nostro articolo, che riflette sul ritorno di Bleach tra nostalgia e promesse. Intanto, su Amazon Prime Video abbiamo occasione di vedere le nuove stagioni dell'anime fino alla saga della falsa Karakura, lì dove Sosuke Aizen entra per la prima volta in battaglia.

È proprio la sua enigmatica figura che andremo ad approfondire oggi, la rappresentazione di un villain nel vero senso della parola che ha continuato a far parlare di sé nonostante la conclusione dell'opera originale. Vediamo quindi insieme cosa rende Sosuke Aizen uno dei migliori villain shonen.

L'elegante arte della manipolazione

Estremamente intelligente, geniale, calcolatore, un osservatore attento. Sosuke Aizen non è uno di quegli antagonisti dichiarati e irraggiungibili, quanto un'ombra scura e silenziosa rimasta nascosta fino alla sua sorprendente quanto inattesa rivelazione.

Il suo voltafaccia è stato la chiave di volta che ha fatto luce sulla reale identità dell'antagonista principale della saga, ovvero su colui che sarebbe stato il nemico ultimo da sconfiggere per guerrieri inesperti ancora alle prime armi. La messinscena della sua finta morte, e successivamente i suoi piani svelati di falsificazione, sono sinonimo di abilità deduttive e persuasive degne di una mente superiore. Un personaggio che Tite Kubo ha saputo costruire fin troppo bene nelle fondamenta e di cui non ha mai voluto rivelare nulla di concreto, nemmeno il suo piano originale. O almeno non prima di arrivare alla fine della sua corsa.

Nonostante ciò, sono molte le abilità e i colpi di scena che un personaggio carismatico come lui ci ha regalato durante la sua ascesa (o semplice scoperta) a brillante e potente shinigami manipolatore. La sua rivelazione è un plot twist inaspettato quanto inesorabile che celava sotto un velo di zelante menzogna la sua incredibile forza. Se inizialmente ci era stato quindi presentato come capitano gentile e premuroso, Aizen si smaschera mostrandosi per il mostro che realmente è: un lupo solitario e provocatore dalle eccellenti abilità intellettive e offensive.

Uno shinigami imbattibile dalla mente sopraffina capace di anticipare, manipolare e controllare persone ed eventi che lo circondano. Diversi sono infatti i personaggi che si schierano dalla sua parte, mossi dal potere persuasivo del loro malvagio leader a far parte di un esercito dalla forza bellica sovrastante. La metafora del lupo solitario non è stata utilizzata per caso. Aizen vive una vita a parte in continua oscillazione tra vicinanza fisica e lontananza emotiva nei confronti dei suoi subordinati: è sempre pronto a sfruttare senza remore chi gli sta intorno pur di raggiungere i suoi obiettivi personali. Non a caso, tra tutte le parole che vengono accostano alla sua potente persona, quella che gli calza meglio è sicuramente "tradimento".

Il vero Sosuke Aizen è tradimento. Totalmente immune a qualsiasi rimorso, ciò che lo caratterizza di più sono tutte quelle sequenze in cui non esita ad alzare la sua zanpakuto (anche e soprattutto contro i suoi stessi alleati) nel momento in cui la loro utilità all'interno del progetto viene meno. Palesi sono i suoi più grandi inganni: la rivelazione della sua vera identità al Gotei 13, le bugie dette a Hinamori, la totale mancanza di esitazione del servirsi dei suoi vecchi compagni e superiori (per chi volesse approfondire qui trovate una riflessione su perché la saga del passato di Bleach è così memorabile), il tradimento rivolto nei confronti dei suoi Espada, o ad un alleato fedele come Kaname Tosen.

Anche il più grande dei mostri può avere un lato "umano"

Ciò che Aizen mette in atto è una ricerca, un dilettarsi con i suoi personali esperimenti senza provare rimorso alcuno per la sofferenza che causa agli altri. Il tutto mentre ne sfrutta le debolezze senza che essi (il più delle volte) se ne rendano conto. Non a caso, sebbene la sua natura contorta e antisociale, è innegabile lo charme che riesce a esercitare sugli altri personaggi, come è innegabile il fascino che continua a improntare tutt'oggi sullo spettatore.

Potenza, affabilità, carisma, intelligenza, freddezza, eleganza, tutte queste caratteristiche nascondono però un vissuto fatto di solitudine e incomprensione. L'accenno a questo (ennesimo) lato nascosto di Aizen avviene solo nelle fasi finali, proprio quando siamo vicini alla sua temporanea dipartita. Questo non aiuta però con un coinvolgimento emotivo totale e completo nei confronti del suo personaggio. Anche se, per quanto tardiva, risulta piacevole quanto straniante l'improvvisa presa di coscienza di quelli che sono i suoi mai citati punti deboli.

Da che era sempre stato dipinto come calcolatore infallibile e manipolatore imperturbabile ai limiti del patologico, lo spettatore è finalmente entrato in contatto per la prima volta con una parte di Aizen mai vista prima che ci permette di comprendere, almeno in piccola parte, cosa lo muove.

Una personalità indimenticabile

Sosuke Aizen, sebbene non sia il "cattivo" definitivo del panorama shonen (al seguente link vi spieghiamo perché è Meruem di Hunter x Hunter il miglior villain shonen), è un personaggio dalla ottima caratterizzazione e profondità che resta impresso nonostante il suo status di non diagnosticata anaffettività.

Apoteosi dell'autorità, figura ultima dell'imbattibilità, generale irraggiungibile all'apparenza impossibile da scalfire persino con un intero esercito di capitani. Un po' per volta, ogni singolo aspetto di Sosuke Aizen è venuto alla luce: dalla sua freddezza alla sua collera, dalla supremazia alla sua parte più fragile. Una visione quasi del tutto completa su una figura che, nonostante abbia mostrato alcuni dei suoi più piccoli lati nascosti, continua ad affascinare facendo porre molte domande su tutto ciò che di lui non è ancora stato mostrato. Resta quindi quel velato alone di mistero, una speranza di poter avere delle risposte concrete, una possibilità di poter finalmente capire a pieno una mente contorta degna di uno dei migliori villain shonen. E magari chissà, forse anche la curiosità di vedere il suo Bankai verrà prima o poi sfamata del tutto.