Bleach: l'importanza della Saga della Soul Society

Analizziamo la Saga della Soul Society, finalmente disponibile interamente sulla piattaforma streaming di Amazon.

Bleach: l'importanza della Saga della Soul Society
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È da poco arrivata su Prime Video la terza stagione dell'acclamato anime di Bleach, per la prima volta doppiato in italiano sulla piattaforma streaming di Amazon. Con l'aggiunta dei 22 episodi che compongono la stagione appena inserita giunge al termine la Saga della Soul Society, unanimemente ritenuta la più avvincente dagli appassionati. È con la Saga della Soul Society che Bleach abbandona la fiacchezza introduttiva e palesa tutto il suo spirito action (l'inizio di Bleach, come abbiamo sottolineato nel nostro speciale, fu un po' particolare), dando inizio all'opera che conosciamo, fatta di scontri mitici e personaggi memorabili, di pompose tecniche mortali e poteri intriganti. La saga è la fondamentale introduzione dei capitani della Soul Society, tra cui figurano i personaggi più carismatici, delle abilità e delle possibilità di uno shinigami e dell'antagonista per antonomasia, Sosuke Aizen, villain principale per gran parte della serie. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di esaminare i motivi del grande apprezzamento della Saga della Soul Society e la sua importanza nell'anime e nel manga di Tite Kubo.

L'infiltrazione nella Soul Society: un nuovo inizio

L'entrata clandestina nel Seireitei da parte di Ichigo e compagni, nel tentativo di riscattare la condannata Rukia, è da subito fondamentale per lo sviluppo individuale dei personaggi dell'inesperta combriccola, per il vitale accesso ad inedite ambientazioni e, dunque, a nuovi orizzonti narrativi.
L'obbligata separazione dei nostri protagonisti, forzatamente sparpagliati per il contatto con la barriera della città degli shinigami, permette immediatamente la narrazione parallela delle peripezie dei diversi gruppi. Ognuno di loro ha, dunque, la possibilità di mettersi in mostra singolarmente, di far valere il loro protagonismo, il che risulta il modo migliore per presentare poteri ed approfondire ed ampliare la loro backstory.

L'infiltrazione è poi un vero e proprio punto di partenza per l'anime dello Studio Pierrot. Nonostante l'effettiva sensazione che si tratti di una saga comunque di "passaggio", in quanto "presentatrice", la parte legata alle vicende dei nostri eroi all'interno della Soul Society è vera e propria iniziatrice dell'essenza "bleachiana", nucleo per la consacrazione dell'adrenalinica personalità di Bleach. La saga porta con sé una grande profondità e varietà narrativa e costituisce le fondamenta per livelli di forza, gerarchie e tipi di potere. Facciamo la conoscenza dei capitani delle divisioni del Gotei 13. E la grandezza della saga, la sua appetibilità e il coinvolgimento che suscita sono dovuti evidentemente dalla curiosità stimolata dall'entrata in scena di personaggi dal carisma e dal potenziale spropositato. Non è difficile sviluppare una spontanea adorazione per lo straripante Kenpachi, un sincero affetto per l'orgoglioso Renji, un facile ripudio per l'inquietante Kurotsuchi e per il criptico Ichimaru, un cauto interesse per il potere dell'altezzoso Byakuya. Sono, insomma, i terribili combattenti della Soul Society a reggere (o meglio elevare) l'intera saga dedicata al salvataggio di Rukia.

Zampakuto, Shikai e Bankai

La seconda e la terza stagione dell'anime ampliano decisamente il parco abilità possedute dagli shinigami e dagli altri combattenti. Conosciamo l'importanza dell'arma degli dèi della morte, la Zampakuto, e comprendiamo il valore del rapporto guerriero-arma, il peso del legame tra shinigami e spada. Ichigo acquisisce dimestichezza della sua Zangetsu, Renji della sua Zabimaru, i capitani padroneggiano le loro potenti armi mentre Kenpachi fa a meno di instaurare una connessione con la sua katana. È proprio lo scontro tra Ichigo e Kenpachi Zaraki ad essere rivelatore di molti concetti ancora occulti fino a quel momento. Durante la prima parte della saga, tutto porta dritto verso la battaglia tra il giovane e il burbero capitano dell'undicesima compagnia del Gotei 13. Il combattimento tra i due costituisce il climax della seconda stagione, unico vero scontro rilevante e non riempitivo o funzionale.

È, invece, lo scontro con il superbo fratello di Rukia, Byakuya Kuchiki, il corrispettivo strutturale della terza stagione, altro punto di arrivo all'interno della Saga della Soul Society. Seppure siano ottime le parentesi Renji vs Ichigo, la lotta a senso unico tra Kenpachi e il duo Kaname Tosen-Sajin Komamura, l'entusiasmante Ishida vs Kurotsuchi (Uryu riceve in questo caso lo spazio che si merita per una reale evoluzione con tanto di power-up), si tratta sempre (ancor di più per gli altri, numerosi, scontri della saga), di combattimenti "conoscitivi" e comparativi, utili per calibrare, per proporzionare, per risaltare limiti e capacità, per evidenziare potenzialità e mezzi. Scontri che esaltano definitivamente l'unicità del protagonista, tipico combattente precocissimo da battle shonen, capace di acquisire in meno di 3 giorni di allenamento facoltà che richiederebbero una preparazione ben più lunga. È il secondo stadio raggiungibile dalla Zampakuto, il Bankai, ad essere appreso da Ichigo in men che non si dica, grazie all'aiuto prezioso del mentore Yoruichi, donna potente e misteriosa. Bankai che è, di fatto, una nozione essenziale per l'espansione dei confini dei poteri degli shinigami, e quindi della storia di Bleach. Tanti power-up, quindi, nel corso della Saga della Soul Society, con Ichigo e Renji che ottengono il Bankai, Ishida che scatena il suo potenziale sfilandosi il Guanto Sanrei, ancora Ichigo che mostra una prima embrionale forma da Hollow. Tutti i protagonisti, chi per sconvolgenti rivelazioni, chi per istinto di sopravvivenza, chi per spirito di superamento, subiscono un violento cambiamento grazie all'incontro con i capitani del Gotei 13.

La Saga della Soul Society alza l'asticella

Lo scontro Ichigo vs Kenpachi alza l'asticella anche in termini di animazioni. Lo Studio Pierrot realizza uno dei migliori combattimenti dell'intero anime e lo fa raggiungendo vette difficilmente toccate negli episodi precedenti. Il duello tra gli shinigami mette in mostra una fluidità e una dinamicità invidiabili se si considera che l'uscita della seconda stagione è datata 2005. È, in generale, un combattimento visibilmente superiore, di proporzioni più elevate e, quindi, oggetto di una maggiore cura tecnica da parte degli animatori di Bleach. Lo stesso avviene con l'iconico scontro con Byakuka. La prima volta della Tensa Zangetsu non si scorda mai anche grazie alla perizia grafica e all'eccellente resa del combattimento. Menzione speciale anche per la sorprendente battaglia tra il Quincy Ishida e il capitano Mayuri, meno prestigiosa ma sullo stesso gradino degli altri per quanto riguarda le animazioni.

C'è poi un ulteriore innalzamento dell'asticella anche per quanto riguarda i toni della serie. Viene del tutto abbandonato il lato comico-demenziale della prima stagione e ne giovano suspense e drammaticità. È adesso opportunamente percepibile la pericolosità degli oppositori e la gravità delle situazioni. Se da un lato i combattimenti hanno un peso e una complessità rinnovati, l'angosciante corsa contro il tempo infonde tragicità agli eventi, e l'apparente assassinio in circostanze misteriose di Sosuke Aizen instilla in Bleach un'inconsueta anima mystery. Bleach si prende finalmente sul serio e conquista intensità, vigore, attesa, tensione trepidante. La Saga della Soul Society è, insomma, punto di partenza e di arrivo per la serie tratta dal manga di Tite Kubo, ancora introduttiva ma indubbiamente la migliore, ancora "d'apertura" ma con certezza uno dei punti più alti per Bleach.