Da Mononoke a SSSS Gridman: i 10 anime più sottovalutati di sempre

Moltissimi anime sono rimasti ingiustamente ignorati dal grande pubblico. Ecco secondo noi i 10 più sottovalutati di sempre.

Da Mononoke a SSSS Gridman: i 10 anime più sottovalutati di sempre
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Come in ogni settore dell'intrattenimento, anche gli anime giapponesi sono soggetti alle inesorabili regole del successo e del fallimento. Ecco quindi che, nella storia di questo medium, abbiamo avuto numerosi casi di serie animate di grande successo in patria come all'estero (l'ultimo esempio eclatante è senza dubbio Demon Slayer), e di conseguenza note alla maggior parte degli appassionati. Allo stesso modo, l'animazione giapponese è piena di lavori dimenticati, opere meritevoli passate in sordina all'epoca della loro uscita, cadute nell'oblio col passare del tempo, oppure, più semplicemente, conosciute in patria ma ignorate al di fuori dei confini nipponici.

In questa sede vi presentiamo 10 anime sottovalutati di assoluto valore, piccole perle che hanno bisogno di più visibilità e che meritano di essere riscoperte dalle nuove generazioni. Per elaborare questa lista, sulla carta sterminata, abbiamo preso in considerazione in egual misura i casi più clamorosi e alcune scelte personali di chi vi scrive in particolare per quanto riguarda l'ultimo decennio. Cominciamo!

Utawarerumono

Utawarerumono è l'adattamento animato in 26 episodi dell'omonimo videogioco strategico/visual novel sviluppato da Leaf nel 2002, che il prossimo 29 maggio sarà protagonista di un remake per PS4 e PS Vita con il titolo Utawarerumono: Prelude to the Fallen. Trasmesso in patria nel 2006 e realizzato dallo studio OLM, l'anime è un adattamento dell'intera storia del titolo originale.

Utawarerumono è ambientato in un mondo fantasy, ispirato al Giappone feudale e alla cultura degli Ainu, popolato da esseri umani con tratti animaleschi, come per esempio la coda e le orecchie. Il protagonista è un uomo misterioso, che soffre di amnesia e con indosso una maschera che non si può togliere, che viene ritrovato da due ragazze e portato al loro villaggio. L'anime racconta prima le battaglie e la scalata al potere a cui andranno incontro il protagonista, ribattezzato Hakuoro, e i personaggi che conoscerà nel suo cammino, e successivamente la dura lotta per mantenere la pace con i territori confinanti.

Questa serie è uno degli anime più sottovalutati degli anni 2000. Pur non brillando in nessun aspetto, Utawarerumono regala allo spettatore una storia appassionante, in perfetto equilibrio fra dramma e commedia, che assume un respiro sempre maggiore fino al finale, di grande impatto nonostante sia un po' accelerato.

Il vero tratto distintivo sono però i personaggi, tutti semplicemente adorabili pur nei loro stereotipi, e non dovete lasciarvi ingannare dalla presenza della componente furry nel loro character design, che non viene mai usata per proporre un inutile fanservice fine a sé stesso.

Ancora inedito nel nostro paese e disponibile solo amatorialmente, Utawarerumono è un anime fantasy che vi consigliamo di riscoprire e che farà felici tutti i fan del genere. Nel 2015 la serie ha avuto un seguito, Utawarerumono: Itsuwari no Kamen (adattamento del secondo capitolo della trilogia videoludica Utawarerumono: Mask of Deception), realizzato dallo studio White Fox, che purtroppo non riesce a raggiungere la medesima qualità del primo capitolo.

Girls' Last Tour

Girls' Last Tour, in originale Shojo Shumatsu Ryoko, è un anime del 2017 di 12 episodi realizzato presso lo studio White Fox. Si tratta dell'adattamento dell'omonimo manga seinen dell'autore Tsukumizu, serializzato in 6 volumi dal 2014 al 2018 e ancora inedito nel nostro paese.

La storia dell'anime è ambientata in un futuro post-apocalittico imprecisato dove l'umanità è stata quasi del tutto annientata a seguito di una guerra mondiale. In questo contesto seguiamo le vicende quotidiane di due ragazzine, Chito e Yuri, mentre esplorano un mondo ormai desolato e in rovina a bordo di una moto cingolata.

Girls' Last Tour è una piccola perla passata in sordina già all'epoca della sua prima trasmissione, avvenuta nell'autunno del 2017, ma capace comunque di conquistare una piccola schiera di appassionati. L'anime è infatti uno slice of life pregevolissimo dove il character design chibi dei personaggi non risulta assolutamente fuori luogo, anzi costituisce uno dei tratti distintivi dell'opera e si amalgama alla perfezione con il contesto post-apocalittico.

Nel corso degli episodi, la responsabile Chito e l'infantile e stralunata Yuri saranno protagoniste di semplici vicende quotidiane, come la ricerca di carburante e cibo per il loro viaggio, in una realtà deserta, silenziosa e surreale. La regia dell'anime, lenta e misurata, rende l'atmosfera molto affascinante, così come le splendide musiche, e vi affezionerete subito a Chito e Yuri grazie alla loro caratterizzazione e ai loro scambi di battute. Anche questa serie è purtroppo inedita in Italia, ma qualora ne abbiate la possibilità vi consigliamo di recuperarla assolutamente.

Legend of the Galactic Heroes

Nonostante il grandissimo successo ottenuto in patria, la longevità e la nutrita schiera di appassionati in tutto il mondo, Legend of the Galactic Heroes (Ginga Eiyuu Densetsu) è ancora poco conosciuto a livello internazionale e mainstream. E questo giustifica senza alcun dubbio la sua presenza in questa lista.

LOGH (questa l'abbreviazione usata nel fandom) è nato originariamente come serie di light novel scritte dal noto autore di romanzi Yoshiki Tanaka, considerato unanimemente il suo magnum opus e capace di vendere 15 milioni di copie. Ma la forma con cui questa saga si è fatta conoscere è quella della prima, storica serie animata in OAV (cioè non trasmessa sulla TV giapponese), realizzata dal 1988 al 2000 dagli studi Artland, Magic Bus e Madhouse, che si compone di 110 episodi a cui vanno aggiunti i 52 della serie Gaiden.

LOGH è ambientato in un lontano futuro dove l'umanità si è espansa nello spazio grazie ai viaggi interstellari, e dove la società è divisa in due potenze contrapposte: la democratica Alleanza dei Pianeti Liberi e il monarchico Impero Galattico. Nel corso di questa lunga saga, assistiamo allo scontro delle due fazioni e alla contrapposizione fra due personaggi, l'ambizioso e geniale Reinhard von Musel dell'Impero e l'ammiraglio Yang Wen-li dell'Allenza.

Non ci sbilanciamo in alcun modo quando vi diciamo che Legend of the Galactic Heroes è probabilmente uno degli anime più belli mai realizzati, in assoluto. Si tratta di una space opera capolavoro che brilla per complessità, caratterizzazione dei personaggi e del mondo in cui è ambientata, profondità dei temi trattati (politici, sociali, filosofici, religiosi), e per moltissimi altri aspetti.

Purtroppo la sua lunga durata, l'assenza di un'edizione italiana e i ritmi narrativi di non facile approccio hanno impedito a questa spettacolare serie di acquisire notorietà nel nostro paese come in tutto il mondo, facendola rimanere confinata allo status di anime cult celebrato dagli appassionati.

Qualora siate fan del genere e avete tempo a disposizione, visto che LOGH è disponibile amatorialmente con sottotitoli vi consigliamo di recuperarlo senza esitazione, perché si tratta di un lavoro che accrescerà a dismisura la vostra cultura del mondo degli anime.

Qualora siate indecisi, potete iniziare il reboot Legend of the Galactic Heroes: Die Neue These la cui prima stagione è disponibile in streaming su VVVVID. Per quanto ben fatto, tuttavia, si tratta di un nuovo adattamento che non riesce a replicare in alcun modo la magnificenza della serie originale.

Mononoke

Altra opera molto conosciuta in patria ma quasi del tutto ignorata fuori dai confini giapponesi, Mononoke (da non confondere assolutamente con Princess Mononoke di Hayao Miyazaki) è un anime del 2007 di Toei Animation, sequel/spin-off della serie Ayakashi: Samurai Horror Tales andata in onda un anno prima. Lungo 12 episodi, l'anime è rimasto inedito nel nostro paese fino a quando Dynit non lo ha pubblicato in streaming sottotitolato sul portale VVVVID ad aprile 2020.

Mononoke è suddiviso in cinque storie separate aventi come filo conduttore la presenza del protagonista, un misterioso speziale che in realtà svolge il lavoro di esorcista di spiriti maligni nel Giappone dell'epoca feudale.

Armato di una spada in grado di smascherare la vera identità di questi spiriti dopo essere venuto a conoscenza della Forma, della Verità e del Rimpianto alla base delle loro azioni, seguiamo le indagini e le battaglie del protagonista in un mondo che sembra un dipinto ukiyo-e in movimento.

Mononoke è un horror-mystery di stampo sovrannaturale appassionante che basa tutto sul turbamento psicologico generato nello spettatore, ottenuto grazie alla superba regia e allo splendido comparto visivo. Una piccola perla dimenticata che merita di essere riscoperta e conosciuta da un pubblico maggiore. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo alla nostra recensione di Mononoke.

Denno Coil

Denno Coil è un altro anime decisamente sottovalutato degli anni 2000. L'opera nasce da un'idea del regista Mitsuo Iso, autore anche della sceneggiatura, e ha avuto la sua prima trasmissione da maggio a dicembre 2007 per un totale di 26 episodi. Realizzato dallo studio Madhouse, l'anime è stato licenziato nel nostro paese nel 2012 da Dynit, che lo ha trasmesso su Rai 4 e lo ha pubblicato in formato home video. È stato inoltre reso disponibile in streaming gratuito e legale su VVVVID ma sfortunatamente, allo stato attuale, non risulta presente nel suo catalogo.

L'anime è ambientato nel 2026 in un mondo dove ormai la realtà aumentata ha preso piede e dove l'umanità ha compiuto passi da gigante nell'uso di questa tecnologia. La protagonista, la giovane Yuko Okonogi, giunge nella città di Daikoku con la sua famiglia ed entra a far parte della "Agenzia di cyber investigazioni Coil", grazie alla quale scoprirà la vera natura e lo scopo dietro alla realtà aumentata.

Denno Coil è senza dubbio un anime profetico, e mai come in questo momento, in un periodo dove la realtà aumentata si sta diffondendo sempre di più, merita di essere riscoperto. Questa sottovalutatissima serie è un'opera pregevole che parte in maniera lenta e lineare, per poi esplodere nella seconda parte quando la trama vera e propria si sviluppa nel pieno del suo potenziale.

Tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera ineccepibile, e la storia solleva interrogativi notevoli e mai banali legati all'applicazione delle tecnologie trattate. Denno Coil è un lavoro di tutto rispetto, pieno di misteri e intrighi che appassioneranno lo spettatore, consigliato a tutti i fan degli anime sci-fi e non solo.

Flip Flappers

Flip Flappers è quella classica sorpresa inaspettata presente (per fortuna) in quasi tutte le stagioni anime. In questo caso stiamo parlando dell'autunno 2016, periodo in cui la serie è andata in onda sulle reti televisive giapponesi per la durata di 13 episodi. Prodotto da Studio 3Hz e diretto da Kiyotaka Oshiyama, Flip Flappers è un anime originale, non basato su un'opera precedentemente pubblicata, ed è disponibile amatorialmente nel nostro paese.

La storia ci parla di Cocona, una ragazza delle scuole medie, che un giorno fa la conoscenza di una stravagante coetanea di nome Papika, che la invita a viaggiare insieme a lei in una misteriosa dimensione parallela chiamata "Pure Illusion". Le due ragazze cominciano così un viaggio che le porterà alla ricerca, per conto dell'organizzazione FlipFlap, dei frammenti di un misterioso cristallo che si dice sia in grado di esaudire i desideri.

Flip Flappers è probabilmente uno degli anime più originali dello scorso decennio. Un piccolo cult finito nel dimenticatoio già poco dopo il termine della sua prima trasmissione, in maniera alquanto immeritata visti i suoi innegabili pregi.

Al di là del bellissimo stile visivo, che si contraddistingue per un uso sopraffino dei colori, e dell'estremo dinamismo delle scene d'azione, l'anime racconta una storia intrigante che si basa tutta sul rapporto fra le due protagoniste, così diverse come carattere eppure così unite. Consigliato!

Basilisk

Un altro anime cult di inizio nuovo millennio, Basilisk è l'adattamento dell'omonimo manga di Masaki Segawa, pubblicato in Italia da Panini Comics e basato a sua volta sul romanzo Koga Nimpocho dello scrittore giapponese Futaro Yamada. Prodotto dallo studio Gonzo e lungo 24 episodi, l'anime è stato reso disponibile su VVVVID nel 2015 ma attualmente risulta rimosso. Nel 2018 ha avuto un seguito, Basilisk: The Ouka Ninja Scrolls, realizzato dallo studio Seven Arcs che si colloca 10 anni dopo gli eventi della prima serie.

Ambientato nel Giappone medievale, Basilisk vede contrapposti i clan ninja di Iga e di Koga, vincolati da un patto di non aggressione firmato dopo quasi quattrocento anni di guerra. I due eredi delle casate e protagonisti della serie, Oboro di Iga e Gennosuke di Koga, sono seriamente decisi a sposarsi per porre fine a questa lunga faida.

Il patto viene però spezzato dallo shogun che decide di far scontrare i due clan per stabilire a chi dei suoi due figli andrà il regno, associandone uno per ogni clan. Dieci ninja di ogni fazione vengono così scelti per sfidarsi in una battaglia all'ultimo sangue, il cui vincitore godrà dei favori del novello shogun.

Basilisk è un bellissimo anime di combattimento, violento e maturo, dove la trama (lineare ma comunque intrigante e con qualche colpo di scena) e gli ottimi personaggi sono completamente al servizio degli spettacolari scontri, fra i migliori che si siano visti in un'opera ambientata nel Giappone dell'epoca medievale.

Il lieve tocco soprannaturale che caratterizza i poteri dei singoli personaggi, ai quali consigliamo di non affezionarvi troppo, non inficia in alcun modo le qualità di un lavoro di alto livello, caratterizzato da un ottimo comparto tecnico e da una coppia opening-ending davvero memorabile.

SSSS.Gridman

Altra grande sorpresa questa volta dell'anno 2018, SSSS.Gridman è un anime del celebre studio Trigger diretto da Akira Amemiya, regista di Inferno Cop e Space Patrol Luluco. Trasmessa dall'ottobre al dicembre del 2018 per una durata di 12 episodi, la serie è ancora inedita nel nostro paese e avrà un seguito/spin-off intitolato SSSS.Dynazenon realizzato sempre presso Trigger.

Il titolo e il contesto dell'opera, prodotta in collaborazione con Tsuburaya Productions, sono un chiaro riferimento a capisaldi del filone tokusatsu come Ultraman, Kamen Rider e Godzilla e vedono come protagonista Yuta Hibiki, uno studente liceale che soffre di amnesia che un giorno, tramite un vecchio computer, incontra l'Iper Agente Gridman. Hibiki scoprirà di potersi unire a lui per combattere mostri giganti, i kaiju, comparsi improvvisamente nella sua città.

SSSS.Gridman non è solamente un bellissimo omaggio a un genere che ha fatto la storia della cultura pop giapponese, è anche una piccola gemma nascosta del catalogo di Trigger, studio conosciuto perlopiù per il suo stile esagerato e sopra le righe (pensiamo a Kill la Kill e Promare).

In questa serie, che consacra il talento del regista Akira Amemiya, abbiamo una storia appassionante che miscela sapientemente spettacolari combattimenti fra mecha e kaiju e momenti più introspettivi che acquisiranno un'inaspettata profondità negli episodi finali. Dulcis in fundo, la presenza di due vere e proprie best girl come Akane e Rikka.

Mushishi

Un piccolo capolavoro sia nella sua forma cartacea che in quella animata, Mushishi è senza dubbio una delle opere più sottovalutate di sempre. Adattamento del manga in 10 volumi dell'autrice Yuki Urushibara, disponibile nel nostro paese grazie a Star Comics, l'anime è suddiviso in due stagioni realizzate dallo studio Artland.

La prima di 26 episodi è andata in onda per la prima volta dall'ottobre 2005 al giugno 2006, ed è disponibile su VVVVID; la seconda, intitolata Mushishi zoku-sho e lunga 20 episodi, è stata trasmessa nel 2014 e si può trovare su Crunchyroll. Entrambe le stagioni, nel nostro paese, sono sottotitolate in italiano.

Mushishi è costituito da episodi auto-conclusivi in cui di volta in volta il protagonista, il misterioso Ginko, entra in contatto con un diverso caso che coinvolge i Mushi, strane creature viventi né insetti né animali, né buone né cattive. La convivenza di questi esseri con l'uomo dà spesso luogo a problematiche che soltanto un Mushishi (cacciatore/esperto di Mushi) è in grado di risolvere.

Protagonista anche di un live action diretto da Katsuhiro Otomo nel 2006, Mushishi è una serie episodica dove si esplorano temi come il misticismo, il rapporto uomo-natura, l'onirico, il sentimento delle persone. Caratteristiche evidenti dell'opera sono l'atmosfera malinconica, sovrannaturale con tinte horror, e l'ambientazione rurale che sembra sospesa nel tempo. Queste componenti contribuiscono moltissimo al fascino di un anime che tutti gli amanti del lato più spirituale e mistico della cultura giapponese dovrebbero recuperare il prima possibile.

Crest of the Stars

Secondo anime più vecchio di questa lista, Crest of the Stars (Seikai no monsho) è l'adattamento in 13 episodi dell'omonima trilogia di light novel di fantascienza scritte nel 1996 da Hiroyuki Morioka, a cui è seguita una nuova serie di 4 volumi (Banner of the Stars) a sua volta trasposta in tre serie animate. Realizzato dallo studio Sunrise, l'adattamento di Crest of the Stars è andato in onda dal 2 gennaio al 27 marzo 1999.

La serie racconta le vicende del protagonista Jinto, un comune ragazzo umano che viene mandato sul pianeta Delktou per imparare gli usi e i costumi degli Abh, una razza dai tratti simil elfici il cui Impero aveva invaso il pianeta natale di Jinto parecchi anni prima.

In quell'occasione, Jinto incontra la giovane principessa Abh Lafiel, incaricata in qualità di pilota di scortarlo nel suo viaggio. I due protagonisti rimarranno presto coinvolti nell'incidente che scatenerà la guerra tra l'Impero Abh e l'Alleanza dell'Umanità.

Crest of the Stars è un'altra space opera animata che merita di essere riscoperta dalle nuove generazioni. Questa prima serie è in realtà solo il primo atto di una storia di grande respiro che esplode nella seconda parte, Banner of the Stars, perciò quello che vi consigliamo è di recuperare l'intera saga.

Nonostante gli evidenti richiami a Legend of the Galactic Heroes, opera che ha influenzato inevitabilmente tutte le produzioni analoghe successive, questa serie propone una storia interessante, dove l'autore caratterizza molto bene il mondo in cui è ambientata (tanto da aver inventato una nuova lingua per l'occasione, il baronh), e il cui comparto tecnico non risente troppo degli anni. Consigliato a tutti gli amanti del genere.