Demon Slayer: i 10 momenti migliori del manga

A manga appena concluso, vediamo quali sono stati i dieci momenti migliori e più significativi di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba.

Demon Slayer: i 10 momenti migliori del manga
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Ogni manga che si rispetti ha degli eventi o situazioni che diventano importanti o particolarmente apprezzate dai fan. Questi possono essere una trasformazione che diventa iconica, un attacco spettacolare e riuscito oppure un momento fondamentale della trama. E Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba, da buon battle manga pubblicato sulla rivista più famosa al mondo, ne possiede diversi.

Dopo una pubblicazione su Weekly Shonen Jump durata ben quattro anni e tre mesi, la mangaka Koyoharu Gotouge ha deciso di staccare la spina e, con i suoi 205 capitoli, Demon Slayer ha regalato ai fan diversi momenti importanti e d'impatto. Dalle battaglie con i demoni a momenti significativi, abbiamo deciso di stilare un elenco con i dieci migliori momenti di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba.

Nezuko diventa un demone

Il primo capitolo di Demon Slayer parte già con una pagina a colori che ci catapulta in un mondo oscuro e sanguinario. Tanjiro sta portando in spalla sua sorella Nezuko dopo l'aggressione subita a casa sua da un demone. Fino a quel momento né i lettori né il protagonista avevano ben capito cosa stesse succedendo né quali fossero queste micidiali creature. Tutto però cambia nel momento in cui Nezuko si risveglia e urla in modo disumano, sfoderando i denti e con gli occhi senza pupille che acuiscono la sua aura demoniaca.

Sarà quello il momento che darà inizio al percorso di Tanijro e Nezuko, che dovranno darsi da fare uccidendo demoni su demoni per arrivare fino a Kibutsuji Muzan, il progenitore di questa specie maledetta, e trovare una cura che permetta di riportare umana la ragazza.

La battaglia contro Rui

Fino alla saga del monte Natagumo, Demon Slayer era un manga shonen piuttosto normale. Non spiccava per doti particolari nonostante avesse appena introdotto due nuovi comprimari, Zenitsu e Inosuke. La consacrazione della serie di Koyoharu Gotouge è avvenuta con questa fase che ha visto affrontarsi Tanjiro e Rui, uno dei dodici demoni più forti creati da Muzan.

Durante lo scontro che vedeva da una parte il demone ragno e dall'altra i protagonisti Tanjiro e Nezuko, Demon Slayer ha sfoderato tutta la sua spettacolarità e la capacità di creare tensione che lo renderanno famoso. Non a caso è stata questa battaglia, realizzata nell'anime di Ufotable nell'episodio 19, a far decollare definitivamente anche la serie televisiva.

La morte di Rengoku

Tanjiro, Nezuko, Inosuke e Zenitsu hanno affrontato tanti demoni. In tanti erano minori, solo il demone della casa dei tamburi prima e Rui poi avevano mostrato di essere davvero letali per i ragazzi. Tutto sembra cambiare nella saga del Treno Infinito, che sarà al centro del film Demon Slayer Movie: Infinity Train. Qui entrerà in azione il pilastro della fiamma Kyojuro Rengoku che segnerà un netto cambio di passo rispetto alle storie precedenti.

Ma lo stesso accade dal lato dei demoni dato che appare Akaza, terza luna crescente e quindi il terzo demone più forte nello scacchiere di Muzan. Lo scontro che si terrà sarà senza precedenti per spettacolarità e forza dimostrata dai due contendenti, ma alla fine la mortalità umana di Rengoku ha il sopravvento e condanna il pilastro alla prima morte importante dal lato dei protagonisti. Con la fine di Rengoku, Demon Slayer ha ricordato ai suoi lettori che tutti possono morire e quindi la guardia va tenuta sempre alta.

La trasformazione di Nezuko

Durante la saga del quartiere a luci rosse, Uzui porta con sé il quartetto di protagonisti. Non sa che il demone che si nasconde in quell'area e che lui sta cacciando è nientedimeno che la sesta luna crescente, Daki. La battaglia contro la donna demoniaca diventerà subito terribile per Tanjiro ma un aiuto insperato arriva a dargli man forte.

È Nezuko che, fino a quel momento, si era sempre trattenuta e aveva utilizzato i suoi poteri da demone senza mai andare oltre. In quell'occasione però la ragazza sfoderò un potere eccezionale e dimostrò quanto la sua controparte mostruosa fosse temibile. Nonostante sia poi riuscita a mettere in difficoltà Daki, la perdita di controllo provocata da quello stato stava per vedere un'umana divorata da Nezuko.

Fine della battaglia contro i fratelli demoni

Diversi capitoli dopo, superata una battaglia davvero intensa e lunghissima per gli standard a cui Demon Slayer ci aveva abituati, arriva la morte di Daki e Gyutaro. Il duo di demoni, fratelli da umani e da mostri, moriranno per mano dei protagonisti in contemporanea con alcune tavole piuttosto poetiche e che vede le loro teste rotolare l'una di fianco all'altra.

Contemporaneamente, sarà narrata la storia dei due personaggi che mostrano come in realtà anche senza i demoni il mondo sia ricco di malvagità a causa degli umani. La storia di Daki e Gyutaro è stata la prima a far provare ai lettori un po' di empatia verso queste creature che si nascondono nella notte.

Muichiro sconfigge Gyokko

Archiviato il quartiere a luci rosse, Tanjiro arriva nel villaggio dei forgiatori con Nezuko per farsi riparare la lama e li otterrà quella di Yoriichi, un cacciatore di demoni leggendario. Sul luogo ci sono anche Kanroji Mitsuri e Muichiro Tokito, rispettivamente i pilastri dell'amore e della nebbia, ma si presenteranno poco dopo anche due lune crescenti, Hantengu e Gyokko.

Durante quest'arco ci sarà presentato per la prima volta un vero scontro 1 VS 1 che ha visto Muichiro da una parte e Gyokko dall'altra. La potenza del pilastro è impressionante e fa sfoggio di alcuni power up che lo consacrano tra i cacciatori di demoni più forti esistenti nonostante la giovanissima età.

Il flashback di Akaza

L'arco finale di Demon Slayer ha visto tanti combattimenti vissuti in contemporanea. Uno di questi riguarda Akaza, il demone della terza luna crescente che sconfisse Rengoku, contro Tanjiro e Giyu. Dopo uno scontro ad alti livelli che vide Tanjiro sferrare il colpo finale all'avversario, siamo stati gettati in un nuovo flashback.

Come accaduto per Gyutaro e Daki, anche Akaza ha vissuto da demone con un obiettivo che si era posto da umano e il suo passato risulta estremamente triste. Ci proietta infatti in quel Giappone feudale del 1600-1700 dove poveri e malati non avevano altre scelte se non rubare per non morire, cercando di non incorrere nelle ire dei potenti. Ad Akaza questa punizione verrà impartita per ben due volte e in modo dolorosissimo finché non incrocerà Muzan che gli darà una chance per abbandonare i suoi ricordi abbracciando la forza.

La battaglia con Kokushibo

La più sanguinaria e importante delle battaglie intercorse contro le tre lune crescenti. L'ex cacciatore di demoni Kokushibo affronta ben quattro dell'attuale organizzazione, tra cui i tre pilastri più forti e Genya Shinazugawa. Capitolo dopo capitolo, Kokushibo dimostra perché è la prima luna crescente e servo più forte di Kibutsuji Muzan.

Tutti e quattro i cacciatori si sacrificano per quanto possibile, con Muichiro e Genya in particolare che anche da smembrati diedero il tutto per tutto, in modo da aiutare Gyomei Himejima e Sanemi Shinazugawa nei loro attacchi. Il risultato è una battaglia triste da ambo i lati, con sconfitte cocenti e un passato rivelato parzialmente sull'origine dei cacciatori di demoni e sul più forte di questi, Yoriichi. Tutti questi elementi permettono di considerare questa battaglia come il punto più alto raggiunto dal manga di Demon Slayer.

Il saluto ai pilastri

Dopo la battaglia con Kibutsuji Muzan sono stati in tanti a doverci salutare. Praticamente ogni pilastro è arrivato faccia a faccia con la morte e la sensei Gotouge decide di dedicare un capitolo solo per loro. Il capitolo 200 di Demon Slayer ci offre quindi una panoramica sulla situazione di ogni personaggio.

Una girandola di addii, di ultimi discorsi e di passaggi di testimone che terminerà con pochissimi sopravvissuti in quelle che è stata una delle battaglie con più vittime di uno shonen.

Capitolo finale

Il capitolo 205 di Demon Slayer è strutturato con un timeskip, scelta spesso intrapresa in altri manga per dare il saluto finale ai personaggi. Ma stavolta il manga non si concentra su quei ragazzi che abbiamo visto crescere e lottare fino alla morte, bensì sui suoi discendenti. Il mondo nuovo, quello che hanno costruito i pilastri e i cacciatori di demoni con le loro morti è davanti ai lettori. Nonostante non abbia permesso di salutare a dovere i protagonisti principali, la sensei dimostra che loro sono vivi nei loro discendenti e nelle loro reincarnazioni.

È infatti una questione di passaggio di volontà, quella che ha provocato per lungo tempo lo scontro tra la famiglia Ubuyashiki, che tramanda i sentimenti di generazione in generazione, a Kibutsuji Muzan che invece è costretto a possedere gli stessi in eterno. E sempre in quest'ultimo capitolo, la sensei Gotouge vuole sottolineare quanto sia triste un'esistenza eterna come quella di un demone spiegandoci che fine ha fatto Yushiro. Un finale quindi degno e in linea con il tema che è stato portato avanti nelle ultime fasi del manga di Demon Slayer.