Dragon Ball: l'evoluzione e le trasformazioni di Gohan prima di Super Hero

Il controverso personaggio di Gohan è pronto a una nuova trasformazione. Ripercorriamo le tappe della sua vita, in attesa di Dragon Ball Super: Super Hero.

Dragon Ball: l'evoluzione e le trasformazioni di Gohan prima di Super Hero
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Che Dragon Ball sia popolato da personaggi e volti in qualche modo indimenticabili non lo scopriamo certamente adesso. L'universo creato dalla geniale matita di Toriyama-Sensei ha sempre potuto annoverare eroi dall'aspetto iconico, affascinante, un po' bizzarro - un po' come il suo creatore! - e ancora oggi a tratti inarrivabile. Dalla mente del geniale autore di Nagoya sono nate un quantitativo smisurato di figure che sono diventate il simbolo dell'industria dell'animazione e dei manga giapponesi, la cui eco mediatica continua a risuonare con decisione ancora oggi.

Dall'amatissimo simbolo di intere generazioni, Goku, fino al tormentato e affascinante Vegeta, dal riservato Piccolo passando per lo strampalato maestro Muten e la bella Bulma, senza dimenticare Crilin e i piccoli Goten e Trunks, quest'ultimo apprezzatissimo anche nelle sue versioni futuristiche, Dragon Ball ha sempre potuto vantare un cast di protagonisti, comprimari e antagonisti semplicemente indimenticabile, di cui questi nomi sono soltanto un piccolissimo esempio. Tra questi, però, ce n'è uno che ha da sempre suscitato sensazioni contrastanti nel pubblico, risultando quasi all'unanimità uno dei personaggi più enigmatici dell'universo di Toriyama, a causa della sua mutevole natura.


Stiamo parlando di Gohan, figlio di Goku e Chichi, il cui "trasformismo" ha da sempre suscitato grande interesse negli appassionati ma anche diversi dubbi. Del resto, per buona parte della storia si è parlato di Gohan come uno dei Guerrieri Z più forti, ma la sua scarsa inclinazione alla lotta ha in qualche modo arrestato la crescita di un personaggio che comunque continua a far parlare molto di sé, anche e soprattutto per quanto visto in Dragon Ball Super. E così, in attesa proprio di scoprire quale sarà il futuro dell'eroe, protagonista del nuovo film dedicato alla saga, Dragon Ball Super Hero, vogliamo provare a ripercorrere le tappe della vita e le trasformazioni del giovane guerriero, in qualche modo diventato il simbolo del "vorrei ma non posso" dell'opera, ma che comunque continua a risultare uno dei volti più amati e controversi dell'intera opera. Prima di continuare vi ricordiamo che Dragon Ball Super: Super Hero sarà distribuito da Warner Bros Italia e che arriverà nei nostri cinema il 29 settembre.

Son Gohan, un bambino...particolare!

Alzi la mano chi, la prima volta che ha visto Gohan, non ha gridato qualcosa tipo "che tenerezza!". Nelle fasi iniziali di Dragon Ball Z, iconicamente ricordata come una delle saghe più amate e qualitativamente più imponenti della vita del manga/anime, si vede infatti un Gohan molto piccolo (4 anni) che evidenzia subito un carattere e un'indole profondamente diversi dal padre. Schivo, dolcissimo e facilmente spaventabile, il piccolo Gohan si presenta esattamente come l'opposto di Goku, palesando anche sin da subito una spiccata predisposizione agli studi e un amore viscerale per la natura. Nonostante questo, però, il sangue Saiyan scorre nelle vene del bambino dai capelli corvini, e i primi eventi sono destinati a tirar fuori un tratto della sua natura fino a quel momento sconosciuto ma comunque prevedibile e inevitabile. Durante le fasi iniziali della saga, infatti, si assiste all'arrivo dei Saiyan sulla Terra, e in particolare di Radish, suo zio, che rapisce proprio Gohan per attirare Goku allo scoperto.

Durante questa fase, si assiste alla sua primissima trasformazione, a livello più caratteriale che estetico, per quanto comunque quello sguardo carico di odio e disperazione disegnato sul suo volto non lo abbiamo mai veramente dimenticato. Sulle "note" della voce di Radish che, una volta compiuta la sua missione di adescamento, riduce Goku e Piccolo quasi in fin di vita, Gohan esplode completamente di rabbia, tanto da raggiungere un livello di combattimento tale da spaventare a morte lo spavaldo guerriero intergalattico e soprattutto raddoppiare (o quasi) l'attuale livello di forza del padre. È in quel momento che Kakaroth si rende conto del vero potenziale di suo figlio, la cui inclinazione alla lotta, per quanto flebile, è comunque destinata ad abbracciare un percorso evolutivo imponente ma anche tortuoso.

Dagli studi alle arti marziali, con un maestro "particolare"

Si dice, da tempo immemore, che l'uomo fa di necessità virtù, ed è proprio questo quello che avviene a Gohan da lì in avanti, per quanto il giovanissimo ibrido umano/Saiyan, probabilmente, non avrebbe mai voluto tutto questo. La morte di Goku e Raditz ha aperto le strade a una nuova minaccia per la Terra, con quest'ultimo che prima di morire ha avvisato i temibili Nappa e Vegeta dell'accaduto, "invitandoli" a raggiungere il pianeta per appropriarsene e, perché no, vendicare la sua dipartita.

Con tutti i guerrieri Z "costretti" a lavorare duramente per prepararsi all'arrivo degli spaventosi avversari, anche Gohan deve fare la sua parte, per quanto l'ipotesi di allenarsi a tu per tu con Piccolo, fino a quel momento considerato un vero e proprio nemico (questo è soltanto l'inizio del grande legame che unirà i due per sempre), non sia esattamente allettante. Ed è proprio qui che si assiste a un'altra trasformazione del piccolo Gohan, stavolta anche a livello estetico.

Durante l'anno trascorso in compagnia di Piccolo, infatti, il giovane guerriero cresce sensibilmente sia in stazza sia in statura, tanto da raggiungere (o quasi) il "veterano" Crilin, che rimane sorpreso proprio nell'osservare l'evoluzione avuta dal bambino in così poco tempo. Il tocco di classe, che suggella definitivamente questo cambiamento, è però la divisa. Per la prima volta (così come capiterà spessissimo in futuro) Gohan sfoggia lo stesso Gi del suo nuovo mentore, a cui unisce una lunga chioma che ricorda un po' lo stile vintage di Yamcha, a completamento di una trasformazione che anche sul campo di battaglia (seppur con qualche incitamento) si avverte in maniera sensibile, sebbene siano ancora le emozioni a far esplodere nel piccolo eroe le sue reali capacità.

La battaglia contro Freezer e il vero "nemico" dell'umanità: il taglio di capelli di Chichi

Dopo le incredibili peripezie generate dall'interminabile scontro con Vegeta, in cui perde la vita anche il compianto Piccolo, la situazione per i - pochi - guerrieri Z rimasti è tutt'altro che semplice. La morte del guerriero namecciano ha portato con sé anche la scomparsa delle Sfere del Drago, e di conseguenza diventa impossibile riportare in vita i tantissimi caduti in battaglia, sia gli innocenti sia i tanti guerrieri coinvolti nello scontro, tra cui Yamcha, Piccolo, Jiaotzi e Tenshinhan.

Per fortuna, grazie alle informazioni ottenute da Radish e alle geniali capacità di Bulma e della sua famiglia, a capo dell'altrettanto geniale compagnia Capsule Corp, gli eroi vengono a conoscenza dell'esistenza di altre sfere del drago, delle sfere incredibilmente potenti e a quanto pare molto ambite. Per trovarle, Bulma in persona si incammina verso il pianeta Namecc, accompagnata dall'immancabile Crilin e proprio da Gohan, desideroso di schierarsi in primissima persona per salvare l'amico e mentore perduto e tutti gli altri caduti durante la comparsa dei Saiyan. In questa fase, in realtà divisa in più step, la crescita di Gohan e di conseguenza anche la sua trasformazione estetica appaiono più morbide e meno drastiche, anche se dobbiamo ammettere che il terribile taglio di capelli che la preoccupatissima Chichi gli ha "donato" risulta in qualche modo indimenticabile. Durante la prima fase su Namecc assistiamo comunque a un Gohan decisamente più intraprendente, che non ha timore di partire verso un'avventura che si rivelerà poi pericolosa e ricca di sfaccettature "esterne" di cui nessuno era ancora al corrente.

Nuovi e terribili nemici si affacciano all'orizzonte, ma anche nuovi e formidabili alleati. Il popolo namecciano, infatti, è preso d'assedio dal temibile Freezer e dal suo spaventoso esercito, anche loro alla ricerca delle misteriose Super Sfere del Drago. I giovani eroi stringeranno dunque una scontata alleanza con gli abitanti del posto, per contrastare una minaccia ben più grande di quanto possa sembrare, contro un nemico che minaccia l'intera galassia. In attesa dell'arrivo del convalescente Goku, è proprio Gohan - insieme a Crilin - a dover tenere testa alle truppe nemiche, al netto di un potenziale combattivo ancora nascosto e lontano da quello degli avversari.

A tal proposito, in aiuto del giovane eroe arriva l'Anziano Saggio del popolo namecciano, in grado di risvegliare il potenziale nascosto di Gohan (e di Crilin) liberando in qualche modo un potere offensivo decisamente superiore. Questa "trasformazione" è però limitata a un discorso puramente intrinseco e non ha ripercussioni estetiche, che diventano più evidenti nella fase conclusiva della saga dedicata a Freezer, in cui si assiste a un Gohan sia più potente sia con una nuova "veste", con addosso gli abiti tipici dei guerrieri Saiyan e delle truppe di Freezer in generale, per resistere maggiormente ai duri scontri che lo aspettano.

L'evoluzione definitiva: il Super Saiyan

La saga che ha letteralmente trasformato in maniera definitiva Gohan, però, è senza dubbio quella dei Cyborg prima e quella di Cell poi. Contro il temibile nemico in grado di assorbire il potenziale e l'essenza vitale stessa delle sue vittime, le speranze dei Guerrieri Z e di tutta l'umanità sono appese a un filo sottilissimo e pericolosamente facile da spezzare.

Il durissimo scontro con il temibile avversario, che fa da immediato seguito alla lotta contro i cyborg, che viene "anticipata" dall'arrivo di Trunks del futuro, che rivela a Gohan che nella sua linea temporale lui è l'ultimo dei guerrieri Z ancora sopravvissuti (e in questo frangente si assiste anche a una versione adulta dello stesso Gohan, che ricorda parecchio il Goku di "fine" Dragon Ball), un dettaglio che risuona sia come un segnale della grande pericolosità della nuova minaccia sia ancora una volta un indice del grande potenziale del giovane guerriero. In questa fase Gohan, così come tutti gli altri guerrieri, è chiamato a superare i propri limiti per arrivare preparato al decisivo Cell Game, un torneo che sancirà proprio il futuro della razza umana, organizzato dagli stessi eroi in accordo con la spaventosa creatura, nel frattempo assestatasi nella sua forma Perfetta.

Il primo step da superare, e di conseguenza la primissima trasformazione se vogliamo "radicale" di Gohan, sia a livello estetico sia a livello di potenza, è ovviamente il passaggio allo stadio di Super Saiyan, che come abbiamo già visto con Goku e Vegeta altera in maniera anche sensibile l'aspetto dei Saiyan in grado di padroneggiarne il potere.

Dai classici colori corvini al biondo quasi platino dei capelli, passando per gli immancabili occhi azzurri, il "nuovo" Gohan appare decisamente diverso a livello estetico, pur mantenendo però l'ormai tradizionale abito viola tipico dei guerrieri namecciani e soprattutto identico a quello del suo maestro, Piccolo. Stavolta, però, per l'allenamento di Gohan è Goku a volersi confrontarsi con il figlio, poiché convintissimo che quest'ultimo possa rivelarsi l'arma decisiva per il genere umano e l'unico in grado veramente di fronteggiare la minaccia portata da Cell.

A tal proposito, l'allenamento particolare nella stanza dello Spirito e del Tempo porta con sé un'altra mini trasformazione, che scaturisce dall'abilità dei due guerrieri di padroneggiare in maniera particolare e più "intima" l'essere Super Saiyan. Grazie a una particolare preparazione i due Saiyan riescono a rimanere nello stadio di Super Saiyan in maniera più naturale, senza la necessità di far leva su uno stato emozionale alterato, cosa che influisce pesantemente anche sullo sguardo e sull'aspetto dei due. Sia Goku ma soprattutto, Gohan subiscono un'altra piccola trasformazione, in cui i tratti somatici risultano più simili a quelli di "partenza" e decisamente più dolci e morbidi, contraddistinti però dalla sfumatura cromatica tipica dei super guerrieri.

Il Cell Game: l'arrivo del Super Saiyan di secondo livello

La trasformazione se vogliamo più netta e drastica di Gohan è sicuramente quella che avviene durante le fasi finali del Cell Game, in cui lo spietato e apparentemente imbattibile nemico si libera con grande facilità e soprattutto con grande violenza di buona parte dei guerrieri Z, tra cui il Cyborg C16, brutalmente distrutto con pochi colpi. La rabbia, l'odio, il desiderio di vendetta: le emozioni più oscure dell'animo umano cominciano a farsi largo nella testa del giovane guerriero, la cui sete di distruzione diventa praticamente inarrestabile, tanto da spingerlo a superare in maniera repentina il limite del Super Saiyan fino a raggiungere il secondo livello della trasformazione, cosa che gli permette di sfoderare un livello di potenza inaudito, a cui nemmeno i valorosi Vegeta e Goku sembrano nemmeno potersi avvicinare.

Sotto questa nuova veste, Gohan appare praticamente un'altra persona: spavaldo, "cattivo", incapace di ascoltare, fin troppo sicuro di sé sul piano morale, mentre a livello estetico la trasformazione, oltre a fargli aumentare la massa muscolare e il volume della capigliatura, lo rende in qualche modo più "adulto", con tratti decisamente più marcati e meno delicati.

Great Saiyaman: il nuovo, vecchio Gohan

Dopo le fatiche relative allo scontro con Cell e a tutto ciò che ne è conseguito sul piano umano ed emozionale, il personaggio di Gohan subisce una nuova "trasformazione". Il giovane guerriero, rimasto orfano del padre Goku, decide di trascurare la lotta, e decide di abbracciare la vita da studioso tanto agognata dalla madre ChiChi e che, in fin dei conti forse lo ha sempre affascinato.

Nel frattempo, Gohan è ormai cresciuto: da ragazzino nelle battute finali della saga di Cell, ora il guerriero è diventato adolescente, con un fisico decisamente più possente al netto degli allenamenti mancanti e di una vita decisamente più tranquilla. La voglia di combattere, però, risiede sempre nel sangue di Gohan e, per quanto più "leggera" sia per contesto sia per interesse diretto dell'interessato, si traduce in un desiderio di giustizia e di ordine, che trasforma Gohan in un vero e proprio supereroe. Per muoversi liberamente nella città e per tenere nascosta la sua identità, Gohan si munisce di un bizzarro costume di colore verde, nero e bianco, con rifiniture rosse, il cui design ricorda molto quello dei costumi dei "piloti" dei vari robot protagonisti dei manga e anime degli anni 70-80.

Questa nuova veste di Gohan è sicuramente molto particolare, ma rende il personaggio in qualche modo forse un tantino più debole rispetto a quanto visto nella saga precedente, sia sul piano strettamente comportamentale sia e soprattutto su quello estetico, per quanto comunque la trasformazione in Great Saiyaman è sicuramente uno dei tratti più iconici che lo contraddistinguono.

Se nella fase iniziale del nuovo arco narrativo Gohan è diventato un paladino della giustizia, nella seconda è costretto invece a diventare nuovamente un eroe "vero e proprio", poiché la flebile pace sulla Terra è destinata a infrangersi contro il muro della paura e del dolore. Una nuova minaccia, quella di Majin Bu, si para davanti ai guerrieri Z e, ancora una volta, nonostante i grandi passi indietro compiuti, Gohan si presenta come una delle migliori armi dell'umanità, uno dei pochi in grado di tenere testa agli spaventosi avversari demoniaci.

È proprio qui che avviene una nuova trasformazione per Gohan che, sotto l'addestramento di Kaioshin, oltre a indossare una divisa completamente nuova, proveniente proprio dalla simbologia classica delle divinità in questione, sfodera un nuovo livello di potenza e una nuova trasformazione, denominata iconicamente come "Suprema", oltre a una componente estetica decisamente intrigante e affascinante, di cui uno dei tratti fondamentali è un ciuffo singolo sporgente che diventa un po' il simbolo della sua nuova forma. Basta così? Nemmeno per sogno! Perché, dopo la lunghissima ed estenuante battaglia contro Bu, il ritorno della pace segna anche quello che sembra il definitivo passaggio da guerriero a studioso, con Gohan che si vede nelle fasi finali della saga leggermente più avanti con l'età, con un bel paio di occhiali e soprattutto munito del titolo più insospettabile di marito e papà.

Ritornare tra i "grandi" con Dragon Ball Super: Super Hero

Con l'arrivo di Dragon Ball Super, una saga che ha posto fin dai primissimi vagiti un forte accento sull'eterno duello tra Goku e Vegeta, il personaggio di Gohan è passato nuovamente in secondo piano. L'arrivo di Pan, la voglia di vivere un'esistenza più ordinaria e in generale quella sensazione di "impotenza" del giovane, diventato ormai un uomo, fanno sì che il "nuovo" Gohan subisca una trasformazione più che altro caratteriale e comportamentale, che non a tutti ha fatto piacere.

Con un aspetto sempre più mansueto, e in generale un quasi totale disinteresse nei confronti delle battaglie, Gohan è sempre più lontano dall'immagine di potenziale leader dei Guerrieri Z, un dettaglio che ha contribuito non poco a far scivolare il personaggio anche negli indici di gradimento del pubblico, sempre più "infastiditi" dal grande potenziale sprecato da parte di quest'ultimo. Per fortuna, però, Toriyama-sensei ha saputo intervenire giusto in tempo e, ricordandosi un po' di quelle sue stesse parole secondo cui Gohan sarebbe dovuto diventare il Guerriero Z più forte di tutti, ha saputo ritagliare al figlio di Goku e ChiChi uno spazio man mano sempre più importante, seppur complessivamente marginale, nel corso degli archi narrativi successivi.

L'espediente? Un nuovo Torneo, ovviamente, il quale contribuirà non poco a risollevare l'appeal di un personaggio tanto amato quanto "odiato" e controverso. Durante la saga della Sopravvivenza degli Universi, Gohan viene a sorpresa scelto da Goku per far parte della lista dei migliori guerrieri del settimo universo, che combatteranno nel Torneo del Potere, un palcoscenico perfetto per Gohan, che non delude le attese, riscattando in gran parte il suo nome e il suo glorioso passato con degli scontri ad altissimo livello in cui la sua grande forza da Super Saiyan Supremo rivaleggia alla grande contro i guerrieri più forti di tutti gli altri universi.

Proprio le grandi performance sfoggiate nel Torneo hanno in qualche modo convinto Toriyama a puntare nuovamente forte su Gohan per il prossimo Dragon Ball Ball Super: Super Hero, il nuovo film ambientato nell'universo del famosissimo manga in uscita nel corso del 2022 e che rappresenta il sequel di uno dei più apprezzati film animati dedicati alla saga, ossia Dragon Ball Super: Broly (recuperate pure, a tal proposito, la nostra recensione di Dragon Ball Super: Broly). Gli ultimi trailer dedicati alla pellicola, infatti, sembrano spingere fortemente in direzione di un Gohan nuovamente protagonista e non più "bollato" come comprimario, tanto da dedicargli una nuovissima trasformazione. Nel Final Trailer mostrato dalla Toei Animation, infatti, si vede un Gohan completamente diverso, il cui aspetto sembra quasi tornare ad essere un po' più giovanile, meno segnato dal passare del tempo, e soprattutto nuovamente spavaldo, sicuro di sé, con quello stesso sguardo carico d'odio e di convinzione che lo aveva contraddistinto nella saga contro Cell.

Del resto, proprio dopo le fatiche del Torneo, Gohan si era detto pronto a ritornare ad allenarsi seriamente e a puntare a un qualcosa di "nuovo", a uno stadio che nessun altro Super Saiyan avrebbe mai raggiunto, e probabilmente con Super Hero questo fatidico momento potrebbe finalmente arrivare. Gli occhi rossi, i capelli bianchi e lo sguardo pungente possono essere il simbolo della rinascita e della sua esplosione definitiva? È presto per dirlo, ma noi confidiamo nella penna di Toriyama e non vediamo l'ora di scoprirlo insieme a voi. Per fortuna, l'attesa è quasi finita e Beast Gohan è pronto a debuttare anche sugli schermi italiani.