Dragon Ball: tutta la storia di Piccolo, aspettando Super Hero

Piccolo è l'emblema di quanto il confine tra il bene e il male sia incredibilmente sottile. Ripercorriamo la sua storia, in attesa di Super Hero.

Dragon Ball: tutta la storia di Piccolo, aspettando Super Hero
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Il confine tra il bene e il male, specialmente nel mondo degli anime e dei manga giapponesi, è storicamente molto sottile. Molto spesso, abbiamo assistito a storie di redenzione capaci di lasciare di stucco anche il più preparato dei lettori e telespettatori. Di conseguenza, non è assolutamente un caso che questa "moda" si sia diffusa così tanto nel corso degli anni, tanto da diventare una sorta di tratto distintivo di buona parte delle opere del mondo dell'intrattenimento in generale. E, parlando di personaggi che hanno cambiato radicalmente il proprio "stile di vita", è impossibile non pensare a Toriyama e al suo eterno Dragon Ball, capace di fare di questo particolare narrativo uno dei suoi principali punti di forza e di interesse.

Da Tenshinhan fino a Majin Bu, passando per il piccolo Jiaozi, diverse figure dell'universo creato da Toriyama sono partite col "piede sbagliato" per poi tornare sui propri passi, fino a diventare delle figure cardine per l'intera storia (a proposito, potete leggere a tal proposito un nostro vecchio approfondimento sui cattivi redenti in Dragon Ball). Tra questi, però, è impossibile non menzionare la figura per eccellenza, colui che simboleggia in pieno lo spirito e l'essenza di questa trasformazione. Stiamo parlando, ovviamente, di Piccolo, partito come uno dei principali antagonisti della serie, per poi diventare un vero e proprio pilastro.

Per quanto la sua "rilevanza" in battaglia non sia stata sempre centrale, Piccolo ha comunque conservato intatto il suo incredibile fascino, a testimonianza del grande rispetto e del grande affetto che Toriyama-sensei nutre per la sua creazione - e non a caso l'autore ha più volte ribadito quanto il namekkiano sia il suo personaggio preferito. A tal proposito Piccolo, insieme a Son Gohan (volate dritti verso il nostro speciale sull'evoluzione di Gohan aspettando Dragon Ball Super: Super Hero), con cui compone una coppia ormai storica, sarà uno dei volti principali del tanto atteso Dragon Ball Super: Super Hero, con tanto di nuova e inedita trasformazione. Siete curiosi? Anche noi, e per ingannare l'attesa abbiamo deciso di ripercorrere insieme le tappe più significative del guerriero che non sorride mai (o quasi).

Un "Piccolo" terribile avversario

La prima volta che il personaggio di Piccolo ha fatto la sua comparsa nell'universo di Dragon Ball - siamo sicuri - ha sicuramente spaccato in due la platea. Il figlio del Grande Mago Piccolo (Al Satan, nella localizzazione italiana) si presenta infatti come un bambino caratterizzato da un colore della pelle verde, due grandi antenne, due grandi orecchie e un look che ricorda molto la figura dello stregone, il che lo rende, almeno esteticamente, ancor più "carino", seppur però sempre pregno di quella violentissima energia negativa, figlia anche di un desiderio di vendetta e di sterminio impossibili da tenere sotto controllo. Il piccolo "Junior" (anche questo nome è figlio della localizzazione italiana), già dalla tenerissima età, è una macchina di morte e distruzione, e sembra che il suo unico obiettivo sia quello di vendicarsi di coloro che hanno ucciso suo padre e in particolare di Son Goku.

Questo fortissimo desiderio accompagna il giovane in tutta la sua oscura crescita, che viene avvolta nel mistero di un buco temporale che lo porta a diventare un adulto, anche sotto il punto di vista estetico. L'iconico vestiario è anche lo stesso con cui Piccolo si presenta per la prima volta agli occhi dei suoi nemici giurati, durante il torneo di Arti Marziali, che rappresenta, tra le altre cose, anche la conclusione della saga di Dragon Ball, prima dell'arrivo di Z e delle sue incredibili rivoluzioni narrative (e non solo).

L'alleanza con Son Goku: il primo passo verso una nuova vita

La fase iniziale di Dragon Ball Z rappresenta uno spartiacque importante per tutto l'immaginario creato da Toriyama. Nuove rivelazioni, nuove verità, ma soprattutto nuove e impensabili alleanze si affacciano all'orizzonte di un agglomerato narrativo che sta per entrare in una fase incredibilmente ricca, dal punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. A tal proposito, a scatenare la lunga serie di eventi, è l'arrivo di Raditz, un personaggio di cui vi abbiamo già parlato in occasione dello speciale su Gohan e che anche in questo caso ha avuto un ruolo chiave nella storia.

La straordinaria potenza di Raditz, infatti, viene avvertita chiaramente non soltanto da Goku, Tenshinhan e gli altri protagonisti, ma anche dallo stesso Piccolo, per la prima volta da quando la sua figura ha fatto la sua apparizione visibilmente spaventato e preoccupato. Per tal motivo, sotto gli occhi sbigottiti di tutti i presenti, Piccolo si reca alla Kame House per proporre una temporanea alleanza a Goku e ai guerrieri Z, per fare fronte comune al fine di affrontare la terribile minaccia che ormai coinvolge non soltanto le forze del bene, ma in generale tutti gli abitanti della Terra.

Un Piccolo visibilmente più potente si unisce dunque allo scontro con il temibile guerriero Saiyan, quello stesso scontro in cui a perdere la vita è lo stesso Goku, che lascia così incustodita la Terra, esposta ora a minacce ancora maggiori. Piccolo, per questo motivo, decide di "adottare" il piccolo Gohan perché conscio del suo grande potenziale, nonché uno dei pochi in grado di affrontare l'ormai ben nota minaccia portata dai Saiyan Napa e Vegeta, in arrivo sulla Terra nel giro di un anno per dare l'assalto alle sfere del Drago e, ufficiosamente, vendicare Raditz, il loro compagno caduto.

Seppur ufficialmente spinto da motivi "personali", lo sguardo di Piccolo tradisce le sue emozioni. Il temibile guerriero assetato di vendetta e distruzione sta lentamente ma inesorabilmente cambiando, e la sua stessa espressione è il simbolo di una trasformazione che, da lì a poco, diventerà a dir poco lampante.

Il sacrificio del figlio di All Satan

La battaglia contro i Saiyan è indubbiamente lo spartiacque definitivo per le sorti del guerriero namecciano. Sia chiaro, le sensazioni positive c'erano già tutte, e per quanto egli potesse negare, era fin troppo evidente quanto - specialmente dopo il tanto tempo passato con Gohan - il destino di Piccolo fosse quello di diventare un prezioso alleato e amico dei guerrieri Z e non il temibile e mortale nemico che avrebbe dovuto essere. A suggellare definitivamente questa trasformazione ci pensa uno dei momenti più iconici di tutta la storia di Dragon Ball, divenuto anche a livello visivo uno dei momenti più toccanti e indimenticabili di tutto l'immaginario creato da Toriyama.

La scena in questione è ovviamente quella in cui Piccolo sacrifica la sua stessa vita per salvare Gohan, con un gesto che palesa tutto lo sconfinato affetto che il guerriero verde nutre per il figlio del suo eterno rivale Goku, diventato un po' una sorta di figlio acquisito. Con un ultimo gesto "disperato", per salvare la sua immagine, Piccolo prova a prendersi gioco di se stesso in punto di morte, esclamando con convinzione che non avrebbe mai immaginato di morire per salvare la vita di un "moccioso", autodefinendosi patetico. Al netto delle parole, questo momento rappresenta di fatto il momento di rottura tra il vecchio e il nuovo Piccolo, a tutti gli effetti diventato quello che egli stesso disprezzava maggiormente.

La fusione con Nail: un guerriero namecciano (quasi) completo

La morte di Piccolo ha scosso non poco i (pochi) sopravvissuti della battaglia contro Vegeta e Napa. Quello che era un nemico giurato dell'umanità è diventato uno dei baluardi della vittoria contro i temibili alieni e non a caso anche il suo nome finisce nella lista dei "buoni" da salvare con le nuove sfere del drago. Come ormai ben noto, il viaggio di Bulma, Crilin e Gohan alla ricerca delle nuove sfere sul pianeta Nameec non soltanto suggella definitivamente lo status di personaggio buono di Piccolo ma compie anche un lungo viaggio nelle origini del namecciano.

Su Namec, infatti, gli esseri che popolano il pianeta sono tutti molto simili a Piccolo a livello estetico, e sono tutti dotati (in diverse proporzioni) di poteri magici fuori dal comune, che li rendono in molti casi dei guerrieri fenomenali. Con quel classico mezzo sorriso stampato sempre sulle labbra, Piccolo ritorna tra i "viventi" grazie al potere delle sfere del drago di Namec, e con egli anche il "Supremo" (Dio), le cui due entità rappresentavano in origini quella di un unico e potentissimo essere. Una volta tornato in vita, Piccolo si reca subito su Namec, dove fa la conoscenza di Nail, universalmente riconosciuto come uno dei guerrieri più potenti del pianeta.

Nail si prodiga con tutte le sue forze contro le forze di Frieza e contro lo stesso villain, ma viene sopraffatto dallo straripante potere di quest'ultimo. Prima di morire, però, Nail suggerisce a Piccolo di utilizzare la tecnica segreta dell'Assimilazione Namecciana per fondere le loro essenze e diventare così un unico - strepitoso - guerriero. Nella nuova forma, che però non dona a Piccolo una nuova veste estetica, il poderoso guerriero ottiene dei poteri senza precedenti, tanto da combattere alla pari (se non in maniera addirittura superiore) con Frieza, la cui seconda trasformazione, però, risulta sin troppo potente anche per il nuovo Piccolo, costretto nuovamente alla resa per far spazio all'ormai ex rivale, Son Goku.

Il nuovo volto di Dio

Il valore di Piccolo, non soltanto a livello di combattimenti ma soprattutto sul piano umano, è cresciuto in maniera esponenziale. La figura del guerriero verde è diventata sempre più centrale all'interno dell'opera di Toriyama, grazie anche al fatto che riesce a risultare quasi sempre uno dei pochissimi guerrieri a rimanere in linea con lo strapotere di Goku e Vegeta, ma anche di Gohan, destinato, da lì a poco, a diventare il non plus ultra dei guerrieri Z.

Durante la saga dei Cyborg, infatti, molti equilibri sono destinati a cambiare: i guerrieri sono chiamati a scelte cruciali, che vanno al di là del "semplice" campo di battaglia e anche Piccolo, ovviamente, rientra nella lista degli eroi chiamati a fare scelte importanti per il bene comune, comprese quelle inattese e insospettabili. Il nostro decide di compiere un'altra "trasformazione" fondendo il suo spirito con quello di Dio, per ricomporre in tal modo lo strepitoso guerriero di cui vi parlavamo. Ancora una volta, la trasformazione è soltanto "interiore": l'aspetto di Piccolo rimane verosimilmente immutato ma la sua anima diventa sempre più cristallina, lavando via (qualora ce ne fosse il bisogno) qualsiasi dubbio sulla bontà di quello che è diventato a tutti gli effetti il nuovo Dio e uno dei guerrieri più forti della galassia.

L'importanza di difendere la Terra...a ogni costo!

Dopo gli eventi successivi a quelli di Cell la vita dei guerrieri Z è tornata a una tranquillità quasi sconosciuta. Sfortunatamente, questa pace tanto agognata non è destinata a durare per molto, e il nuovo torneo di arti marziali, a cui anche la maggior parte dei guerrieri Z si iscrive, fa nuovamente da involontario apripista per quella che si preannuncia una battaglia incredibile e che supera definitivamente il confine tra il bene il male, nel senso più stretto della parola. Stavolta, infatti, a minacciare la Terra ci pensa Majin Bu, una sorta di creatura a metà tra un'entità magica e demoniaca, che svariati anni prima minacciava l'intera galassia con la sua sete di distruzione, prima di finire sigillato dal suo stesso creatore.

Durante la nuova saga, il sigillo di Majin Bu, ovviamente tenuto nascosto sulla Terra, si distrugge, liberando in tal modo il potentissimo nemico, che riversa il suo sconfinato potere davanti agli occhi spaventati del mondo intero. L'arrivo di Majin Bu richiede il supporto di un'entità in grado di affrontare la creatura, ossia quello di un Kaioshin, avversario proprio di Piccolo durante il torneo. È lo stesso namecciano a comprendere subito la natura divina dell'essere, arrivato sulla Terra proprio per scongiurare la terribile minaccia, che sembra andare ben oltre i poteri di buona parte dei guerrieri Z. Di fatto, la battaglia contro Majin Bu, le sue evoluzioni e i suoi "alleati" mettono in chiaro parecchie cose, tra cui quelle relative ai livelli di potenza dei guerrieri Z. Per quanto ancora potentissimo e comunque sempre in prima linea, Piccolo viene relegato, da questa parte della storia, ad un ruolo più marginale, ma comunque molto importante. Il guerriero namecciano, infatti, diventa un mentore per i piccoli Goten e Trunks nella comprensione della tecnica della Fusione, praticamente l'ultima speranza della razza umana contro il temibile Bu, ma non soltanto. Piccolo, caratterizzato dall'ormai inconfondibile look, distrugge anche la porta della stanza dello Spirito e del Tempo, convinto che in tal modo avrebbe intrappolato per sempre il "demone rosa", per poi però scoprire che per fermare la creatura, purtroppo, ci vuol ben altro. Piccolo trova nuovamente la morte proprio per mano del temibile avversario, ma viene resuscitato con le sfere del drago, insieme a Gohan, Goten e Trunks, e collabora indirettamente (tramite la sfera Genkidama) alla distruzione definitiva di Bu, per mano di Son Goku.

L'onore del guerriero namecciano

Dopo la sconfitta di Majin Bu, la pace sulla Terra sembra ormai destinata a durare per sempre. Per diversi anni, infatti, la vita è trascorsa felice e in maniera ordinaria, ma come al solito la tranquillità e la normalità non appartengono all'universo creato da Toriyama.

Nuovi pericoli si affacciano all'orizzonte, stavolta provenienti non soltanto dallo spazio, ma anche da una dimensione divina del mondo conosciuto. Gli eventi di Dragon Ball Super, infatti, alzano in maniera sensibile l'asticella dei livelli di battaglia in gioco. Piccolo, così come Gohan, inizia a tal proposito a risultare quasi sempre un gradino sotto allo strapotere di Goku e soprattutto di Vegeta, che nel frattempo sembra aver raggiunto un livello di potenza sconvolgente.

Per tal motivo, l'attenzione sugli scontri si sposta sempre maggiormente sull'eterno duello tra i due Saiyan, perennemente in lotta l'uno con l'altro per dimostrare di essere il guerriero più forte dell'universo. Durante i tantissimi scontri del nuovo arco narrativo, al netto di ciò, Piccolo combatte quasi sempre in primissima linea, confermandosi sempre uno dei volti più amati dal pubblico di Dragon Ball, nonché dello stesso Toriyama.

Piccolo torna alla ribalta definitivamente quando viene scelto da Goku per partecipare all'ormai iconico Torneo del Potere, un palcoscenico importante, con la presenza dei guerrieri più forti dell'universo e di tutti gli altri universi, in cui, a onor del vero, Piccolo non sfigura affatto, dimostrandosi ancora una volta un guerriero incredibilmente valido. Anche negli eventi successivi il suo apporto non manca mai, seppur diventi in qualche modo via via sempre meno "decisivo" a causa dello straripante livello di combattimento dei due guerrieri Saiyan e dei tanti formidabili avversari incontrati, il cui potenziale sembra essere decisamente troppo anche per il guerriero namecciano per eccellenza. Difatti, Piccolo decide di non partecipare al 28° torneo Tenkaichi, limitandosi a osservare semplicemente gli altri guerrieri Z all'azione.

Super Piccolo!

Toriyama non ha mai nascosto il suo grande affetto per Piccolo. Dragon Ball Super ha sotto questo aspetto rappresentato un po' un terreno di "prova" per la sua figura, che ha saputo confermarsi tra le più apprezzate anche dai fan, che hanno continuato a chiedere a gran voce uno spazio maggiore anche per lui, oltre che per l'eterno "incompleto" Gohan. E, finalmente, in occasione dell'attesissimo Dragon Ball Super: Super Hero, Toriyama-San ha deciso di accontentare un po' tutti, spostando il focus proprio sulla coppia più amata del franchise, ritornata in primissima linea nella nuova pellicola animata.

Per celebrare il tutto, oltre alla nuova trasformazione di Gohan, Toriyama ha per la prima volta "donato" una vera e propria trasformazione fisica anche al namecciano che, pur conservando il solito look, può finalmente vantare una versione diversa del suo corpo, seppur sempre in proporzioni più limitate rispetto ai Saiyan.

Per stessa ammissione di Toriyama, infatti, donare a Piccolo un aspetto completamente diverso era molto difficile, a causa di dettagli come l'assenza di capelli e via dicendo, ma ha comunque dato sfogo alla sua straripante immaginazione, modificando alcuni tratti anche molto caratteristici del guerriero verde. In primis, nella nuova forma, chiamata Potenziale liberato, il colore della pelle di Piccolo sembra cambiare: il verde lascia spazio a una sorta di colore giallastro, mentre le linee rosse che ne definiscono la muscolatura sembrano addirittura scomparire del tutto.

Questo nuovo aspetto, ovviamente, significa per Piccolo anche un nuovo e incredibile potere, definito in qualche modo la sua vera Piena potenza, che non vediamo l'ora di constatare durante la nuova produzione targata Toei Animation, che sembra destinata a mescolare nuovamente le sorti dei guerrieri Z e la scala di potere che da sempre li contraddistingue. Per fortuna, l'attesa è quasi finita!