Dragon Ball Super: 5 cose che vorremmo nella nuova serie

Stando a un rumor, Dragon Ball Super tornerà nell'estate 2019: ecco da cosa vorremmo che una nuova serie anime ripartisse.

Dragon Ball Super: 5 cose che vorremmo nella nuova serie
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È da quasi un anno, ormai, che i fan di Dragon Ball Super confidano in un ritorno dell'anime. Insaziabili, finanche dopo il successo di Dragon Ball Super: Broly, gli appassionati chiamano a gran voce un prosieguo delle avventure di Son Goku che porti avanti la trama, sia successivamente al Torneo del Potere che all'epico scontro con il brutale Super Saiyan dai capelli verdi. Nelle ultime ore la rete è stata scossa da un rumor che avrebbe del clamoroso: l'anime ideato da Akira Toriyama potrebbe tornare molto prima del previsto, già nel corso del 2019.

Ciò che avvalora maggiormente l'indiscrezione, rispetto alle numerose voci di corridoio emerse online in passato, è l'autorevolezza della fonte, un noto insider particolarmente accreditato sull'argomento. In questo speciale, dunque, vogliamo stilare un elenco di 5 novità che vorremmo in "Dragon Ball Super 2", sia a livello stilistico che - soprattutto - narrativo, cercando di ipotizzare cosa abbiano in serbo Toei Animation e Shueisha per i fan del franchise.

Nel segno visivo di Dragon Ball Super: Broly

Uno dei punti da cui ci sembra doveroso partire è il comparto tecnico che potrebbe portare con sé la nuova tornata di episodi di Dragon Ball Super. L'arco narrativo finale dell'anime, La Sopravvivenza degli Universi, vide un cambio importante alle redini dello staff di animazione: Tatsuya Nagamine subentrava alla regia della produzione. Il suo lavoro l'ha portato, poi, a dirigere Dragon Ball Super: Broly, supportato dallo screenplay di Toriyama e dai disegni di Naohiro Shintani.

Proprio questo secondo nome figura tra i rumor che recentemente hanno riportato in auge la possibilità del ritorno di Super: lo stile di Shintani ha dato nuova verve grafica a Dragon Ball, introducendo un tratto di disegno più minimale ma estremamente d'impatto, molto vicino all'attuale stile di Toriyama stesso e a quello del suo allievo, Toyotaro. L'estro di DB Super: Broly è stato soprattutto artistico e ci auguriamo che, qualora Toei stesse realizzando Dragon Ball Super 2, riparta proprio dalle animazioni e dai disegni del 20° film cinematografico.

Il Prigioniero della Pattuglia Galattica

Passando alla trama, è indubbio quanto Toyotaro stia svolgendo un lavoro interessante sulla versione manga di Super. Supportato dalla supervisione di Akira Toriyama, e dalle sue correzioni sulle bozze dei disegni, il giovane sensei ha modificato leggermente gli archi narrativi di Zamasu e del Torneo del Potere, mentre attualmente sta dando vita a un arco narrativo completamente inedito per l'anime, ambientato sia al termine della competizione tra gli universi che in seguito alla battaglia contro Broly.

In questa nuova saga emerge un nuovo nemico, Moro lo Stregone. Si tratta di un essere millenario, che fu sconfitto dal Grande Kaioshin che al momento dimora nel corpo di Majin Bu grasso. Moro è recentemente evaso dalle carceri della Pattuglia Galattica ed è intenzionato a cercare le Sfere del Drago: la forza di questo arco narrativo sta nell'aver riportato Dragon Ball alle sue origini, dal momento che i poteri del nemico rendono inefficaci le trasformazioni di Goku e Vegeta, oltre il fatto che le nuove avventure dei protagonisti ci stanno riportando dalle parti di luoghi e personaggi classici, come il pianeta Namek o le divinità introdotte in Dragon Ball Z. Stando alla voce diffusa da Geekdom101, il primo arco della nuova serie di Super potrebbe essere proprio quello che vede Moro come antagonista. E noi, francamente, ci speriamo.

Il remake di Broly

Inutile dirlo: la voglia di rivedere Broly in azione è forte. In un precedente speciale, in cui ipotizziamo il futuro di Dragon Ball Super dopo gli eventi del film, abbiamo già analizzato la prospettiva che il Super Saiyan Berserker diventi una presenza regolare e costante al fianco dei Guerrieri Z. Prima che ciò accada, tuttavia, è possibile che lo staff di animazione ripeta un'operazione simile a quanto avvenuto con La battaglia degli dei e La Resurrezione di F: il primo arco narrativo del nuovo Super potrebbe quindi riadattare le vicende di Broly in versione seriale, magari approfittando di una scrittura maggiormente diluita per approfondire il racconto rispetto alla pellicola.

Raccontare meglio, ad esempio, l'infanzia e la gioventù di Broly sul pianeta Vampa, o semplicemente estendere il minutaggio del lungo e furioso duello che l'ha visto protagonista insieme a Kakaroth e Vegeta. Sembra che alcune voci di corridoio, infatti, affermano che sia stato effettuato un taglio di oltre 70 minuti di scene eliminate in Dragon Ball Super: Broly. Dal momento che sembra improbabile l'uscita di una sorta di director's cut in versione home video, è piuttosto probabile che (qualora esistessero davvero sequenze inedite così prolungate) gli autori ne riversino il contenuto in una versione televisiva.

Le origini dei saiyan: da Yamoshi a Bardak

Parlando di un Broly in versione TV, inoltre, non possiamo non collegarci a un altro aspetto che nel lungometraggio di Nagamine ha avuto un ruolo preponderante: il passato dei saiyan. Le chiavi di lettura sono molteplici: non nascondiamo l'interesse di poter apprendere maggiori informazioni sul "nuovo" Bardak, che a differenza del suo corrispettivo presente in Dragon Ball Z: Le Origini del Mito ha ricevuto uno screen time estremamente irrisorio. Al tempo stesso ci piacerebbe che Toriyama esplori ulteriormente la società saiyan prima che Freezer compisse il suo crudele genocidio, ma che soprattutto ne vengano svelate le origini segrete.

Non molto tempo fa, infatti, il creatore di Dragon Ball introdusse una figura leggendaria per spiegare coerentemente la nascita del Super Saiyan e del SS God. Ci riferiamo a Yamoshi, il primo guerriero con la coda ad essersi trasformato nel leggendario lottatore dai capelli dorati: che sia in un flashback, una serie o un film prequel oppure in una saga che potrebbe sancire il suo ritorno, gradiremmo vedere finalmente Yamoshi in azione, oltre che scoprire l'aspetto del primo, mitologico Super Saiyan.

Il vero sequel di Dragon Ball Z

Infine, reputiamo che Dragon Ball Super possa realmente spiccare il volo soltanto se Toriyama compirà una scelta coraggiosa e importante: spostare cronologicamente il racconto negli anni successivi alla conclusione di Dragon Ball Z. Ricordiamo infatti che Dragon Ball Super è un midquel dell'opera classica, poiché le sue vicende si svolgono durante i 10 anni che intercorrono tra la morte di Kid Bu e la comparsa della sua reincarnazione, Ub.

Andare oltre quel punto permetterebbe al sensei, innanzitutto, di fornire un sequel veramente canonico e ufficiale, ma anche di presentare ai fan dinamiche narrative completamente nuove, scrollandosi di dosso un immaginario che rischierebbe di diventare obsoleto: le nuove avventure dei Guerrieri Z, d'altronde, potrebbero vivere una seconda giovinezza - oltre che spunti ancora più interessanti - se ci dessero la possibilità di vedere Goten e Trunks in versione adolescente, o ancora di poter assistere alla crescita sia di Pan che di Bra, senza contare l'eventualità di ammirare l'ingresso di un personaggio affascinante come Ub nei Guerrieri Z.

Insomma, è possibile che le premesse fondanti del "nuovo" Dragon Ball Super, così come nel futuro del franchise, stiano nella volontà del suo creatore di guardare oltre e di rendere onore a uno dei valori principali della storia che ci accompagna sin dal 1984: l'evoluzione.

Un concetto che non passa semplicemente attraverso le trasformazioni, ma anche e soprattutto attraverso la crescita - fisica e morale - dei suoi protagonisti. È tempo, in fondo, che Akira Toriyama scriva il suo personale Dragon Ball GT.