Dragon Ball Super: analisi episodio 122, l'orgoglio di Vegeta!

Iniziata la battaglia finale fra il Settimo e l'Undicesimo Universo, l'orgoglio spinge il Principe dei Saiyan a compiere una pericolosa scommessa!

Dragon Ball Super: analisi episodio 122, l'orgoglio di Vegeta!
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Terminata l'estenuante pausa che, la scorsa settimana, ha messo a dura prova la pazienza dei fan, Dragon Ball Super è infine tornato sulla rete nipponica FujiTV per alzare il sipario sullo scontro finale fra gli unici due universi ancora in gara presso il Torneo del Potere: il Settimo e l'Undicesimo. A soli nove minuti dal termine della competizione, i Saiyan, Freezer e C-17 dovranno cercare di sconfiggere i tre indiscussi campioni di Lord Belmond, incluso il fantomatico mortale che nemmeno un Dio della Distruzione può sconfiggere: Jiren il Grigio.

Goku e Jiren di nuovo a confronto!

Come anticipato dai moltissimi screenshot pubblicati negli ultimi giorni da Toei Animation, l'episodio 122 di Dragon Ball Super, intitolato "Per il proprio orgoglio! La sfida di Vegeta per essere il più forte!!", ha difatti proposto agli spettatori tre scontri diversi, focalizzandosi tuttavia su quello che vede protagonista Jiren. Già nei primi minuti della puntata, infatti, Goku e il Pride Trooper si sono a lungo scrutati, consapevoli di doversi affrontare una seconda volta per potere garantire la sopravvivenza al proprio universo. Ma mentre i pochi combattenti ancora in gara studiavano i rispettivi avversari, i due Zeno si sono accorti che la tribuna coi guerrieri sconfitti e le divinità dei vari universi era ormai abbastanza desolata, ragion per cui il Grande Sacerdote in persona si è visto costretto a rimpicciolirla; come risultato, i componenti del Settimo e dell'Undicesimo Universo, si sono ritrovati a pochi metri di distanza, per di più circondati dalle divinità delle realtà non coinvolte nella competizione e dagli Angeli degli universi ormai cancellati. Come prevedibile, questo improvviso avvicinamento ha provocato qualche antipatico scambio di sguardi fra Lord Beerus e Lord Belmond, e soprattutto all'acceso scambio di battute fra Marcarita e la sorella Vados, "accusata" di essersi aggrappata a Whis e al suo universo dopo la triste scomparsa di Lord Champa. Finalmente faccia a faccia, Goku, sul ring, sprigiona tutta la propria forza e si scaglia contro il Pride Trooper che già una volta è riuscito a sopraffarlo. Sin dai primi istanti del combattimento appare immediatamente chiara una prima e fondamentale differenza fra questo scontro ed il precedente: mentre la volta scorsa era Goku a lanciare attacchi prontamente schivati dall'avversario, stavolta la situazione è del tutto capovolta.

Dopo l'iniziale assalto del Saiyan, è dunque il Grigio a tempestarlo di colpi subito parati senza il benché minimo sforzo dal nostro eroe, che per tutta risposta sorride e intrattiene il rivale con un discorso basato sul desiderio di diventare sempre più forte. Il secondo round fra i due contendenti è però interrotto da un Vegeta alquanto irritato e desideroso di mettere alla prova non solo il mastodontico Pride Trooper, ma anche sé stesso, al fine di dimostrare a tutti i presenti quanto lui sia il guerriero più potente di tutti gli universi.

I potenti Pride Trooper in azione

Immediatamente dopo il subitaneo intervento del Saiyan, la scena si sposta per qualche minuto sugli altri cinque finalisti in gara, e in particolar modo su Dyspo e Freezer. Sebbene il defunto tiranno intergalattico tempesti l'intero ring di rapidi colpi energetici abbastanza simili a dei laser, la velocità del Pride Trooper, che non a caso si dichiara l'essere più svelto del multiverso, gli consente di evitare qualsiasi attacco. Udita questa pomposa affermazione ancora da verificare, Freezer gioca una delle sue armi migliori: una lingua alquanto tagliente.

Suggerendo quanto il potere principale dell'avversario sia invece l'abilità nella divina arte della fuga, l'alieno riesce a provocare Dyspo con successo, che per tutta risposta interrompe la folle corsa per l'intera arena, ma si limita a circondarlo con delle immagini residue di sé stesso (un po' quel che faceva Goku nella prima serie di Dragon Ball, e più di recente nello scontro con Caulifla). In mezzo alle tante illusioni, il vero Dyspo tenta poi di colpire Freezer alle spalle con una sfera di energia, ma questi, comprese le reali intenzioni dell'astuto avversario, sfrutta la propria coda per vanificare l'attacco e sottolineare l'utilità del proprio arto. Per nulla impressionato, il Pride Trooper risponde alla provocazione dell'avversario dandone atto, e nell'attimo successivo afferra il nemico per la coda e lo trascina per tutta l'arena, facendolo ripetutamente schiantare contro massi e pareti. Dall'altro lato del ring, invece, il veterano Toppo è alle prese con Gohan e C-17, che, dopo lo scontro preliminare tenuto con Goku, sanno di dover evitare a qualunque costo la tremenda presa delle sue possenti braccia. Avvantaggiati dalla superiorità numerica, i due combattenti tentano dunque di sopraffarlo combinando i propri attacchi, ma il candidato a diventare il prossimo Dio della Distruzione dell'Universo 11 incassa persino una Kamehameha senza riportare il benché minimo graffio.

Una scommessa pericolosa!

Mentre Toppo e Dyspo sembrano giocare coi rispettivi avversari, l'offensiva di Vegeta appare alquanto inutile contro l'invalicabile difesa di Jiren, che difatti incassa i suoi colpi senza battere ciglio e mostrando un totale disinteresse nei confronti del Saiyan. Il comportamento dell'alieno cambia radicalmente soltanto quando il principe, in preda al proprio orgoglio smisurato, annuncia che sarà lui a sconfiggerlo e ad usare le Super Sfere del Drago (come promesso Cabba diversi episodi prima); in quel preciso istante, infatti, Jiren lo atterra con una ginocchiata e una gomitata, e nei secondi successivi prova a finirlo con un colpo energetico. La manovra del Grigio viene però nullificata dal repentino intervento di Goku, che dapprima lo scaglia via con un calcio ben assestato, per poi limitarsi a parare la sua controffensiva. Intanto Vegeta, dopo essersi ripreso, osserva i movimenti del nemico e riesce persino a individuare il punto debole della sua straordinaria offensiva: non appena Goku è sopraffatto dal Pride Trooper, il Principe dei Saiyan interviene e mette infatti in atto quanto appreso alcuni istanti prima, riuscendo finalmente ad assestare un potente pugno nel ventre dell'alieno, lasciando senza parole sia lui che lo stesso Kakaroth. Mentre l'intera tribuna commenta la sua miracolosa prova, è ancora una volta Whis a cercare di spiegare cosa stia accadendo: è probabile che Vegeta stia sfruttando questo scontro per risvegliare l'Ultra Istinto!

Irritato dalle parole del Saiyan, che lo provoca a sfruttare la forza e la velocità utilizzate nel primo scontro con Goku, Jiren prende il sopravvento e lancia al rivale un terrificante colpo energetico che quasi lo spinge fuori dall'arena: il Saiyan, tuttavia, si libera dalla presa del suo attacco solo un istante prima di raggiungere il limite del ring, pagando tale prova con un immenso dispendio di energie. Ferito e senza fiato, Vegeta attinge ancora una volta alla propria caparbietà, e anziché arrendersi raccoglie le sue ultime forze per dimostrare all'avversario il limite del suo orgoglio di Saiyan e spedirgli scontro un terrificante Final Flash. Come sottolineato da Goku e Piccolo, e da un Lord Belmond apparentemente terrorizzato dal livello di energia adoperato dal guerriero, il colpo di Vegeta sconvolge l'intero ring con una luce abbagliante e si abbatte contro Jiren, costringendolo a proteggersi il volto con ambedue le braccia. Convinto di aver sconfitto l'avversario, ormai accasciato per terra e all'apparenza privo si sensi, Vegeta pecca ancora una volta di arroganza e compie un errore fatale: abbassando incautamente la sguardia, il Saiyan permette al Grigio di arrivagli a un palmo dal naso e di colpirlo in pieno ventre con una tecnica mai vista prima. Come risultato, il Saiyan crolla per terra inerme e incapace di mantenere la trasformazione in Super Saiyan Blue.

Dragon Ball Super (Anime) Dopo un’intera annata alquanto deludente, questo primo episodio di Dragon Ball Super del 2018 sembra voler promettere agli spettatori un radicale cambio di direzione: mentre la prima parte del Torneo del Potere era stata infatti caratterizzata da una narrazione fiacca a da disegni non proprio esaltanti, la fase conclusiva dell’evento ha premuto non solo l’acceleratore, ma soprattutto può contare sul prezioso character design di Yuuya Takahashi, che ancora una volta ci regala dei primi piani a dir poco magnifici e accurati, nonché all’altezza di un brand così importante. Non è ancora chiaro quanti episodi occorreranno per coprire gli otti minuti che ancora ci separano dalla conclusione della competizione, ma con queste premesse possiamo quantomeno aspettarci un finale di indubbia qualità artistica.