Dragon Ball Super Broly su Netflix: il peso di un reboot epocale

Il film sul Super Saiyan della leggenda è ora disponibile su Netflix: vediamo che peso ha avuto la pellicola di Toei Animation sul brand storico.

Dragon Ball Super Broly su Netflix: il peso di un reboot epocale
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Dragon Ball Super: Broly approda sulla piattaforma streaming a tre anni di distanza dalla sua uscita nelle sale, a traguardi già raggiunti e record già stracciati. Il film d'animazione dedicato al Super Saiyan della Leggenda è pronto per un doveroso rewatch e per la prima visione dei più ritardatari. In attesa dell'uscita della nuova pellicola di Dragon Ball Super annunciata per il 2022 e ancora avvolta nel mistero, tutti gli abbonati alla piattaforma potranno godersi l'ultima fatica della Toei Animation.

Una fatica ripagata quella dello studio d'animazione giapponese, visto che Dragon Ball Super: Broly ha realmente rappresentato un punto di svolta per il brand, con una qualità realizzativa di cui il clamoroso successo economico è la naturale conseguenza. Il film sceneggiato da Akira Toriyama e diretto da Tatsuya Nagamine è un gigantesco passo avanti per il lato tecnico della serie animata e un trionfo al botteghino di diversi paesi. Il lungometraggio costituisce, dunque, una mossa produttiva e narrativa di una rilevanza sottovalutata. Ma analizziamo attentamente i risvolti dell'"operazione Broly" nell'economia della storia serie di Akira Toriyama.

Il boom al botteghino e l'operazione nostalgia

Il film del 2018 è, in termini prettamente economici, una considerevole vetta per il brand Dragon Ball. La pellicola, vera e propria record-breaker, ha conseguito importanti risultati a livello di incassi, esordendo in Giappone con la cifra mai raggiunta di 35,4 milioni di dollari e sbancando al Box Office statunitense (terzo anime più redditizio di tutti i tempi) e totalizzando un'ottima somma in Italia (circa 2,3 milioni di euro nelle sale italiane).

Dragon Ball Super: Broly è, di fatto, l'undicesimo incasso più alto di sempre nella storia dell'animazione giapponese, frutto di una programmazione e pianificazione intelligente da parte di Toei Animation, sempre attenta alle logiche di mercato. La scelta della canonizzazione di un personaggio amato come Broly è ragionata e studiata fino in fondo da parte delle menti dietro alla macchina produttiva. La decisione di rispolverare uno dei villain più apprezzati dai fan di Dragon Ball porta con sé evidenti vantaggi di natura economica: reintegrare un vecchio personaggio significa ovviamente reintegrare una fetta di pubblico.

L'operazione nostalgia è un efficace espediente per il ritorno dei "tradizionalisti", un imbattibile stratagemma per permettere alla serie Super di far breccia nei cuori scettici dei finora reticenti fan conservatori, refrattari all'arcobaleno delle trasformazioni, tra capigliature rosse, rosé e blu. La presenza di Broly è un richiamo troppo potente per gli appassionati di vecchia data che riluttanti avevano deciso di non proseguire la visione dell'opera.

Ed è, poi, una scommessa per il futuro e per la nuova generazione di fan che per la prima volta fa la conoscenza di un personaggio dal fascino e dal carisma tali da catturare l'interesse per una sua futura ricomparsa. Un soggetto riproposto e adesso riproponibile, visto che il film è importante per il personaggio stesso, il cui background è stato rivisitato per renderlo meno piatto e la cui personalità è stata plasmata proprio in virtù di un suo riutilizzo. Broly è, allora, risorsa in più per il presente e per il futuro, considerata la sua visibilità e popolarità.

Le combinazioni di Dragon Ball Super tra anime e manga

Un aspetto interessante e altrettanto meditato dai creatori è l'inesauribile gamma di possibilità narrative introdotta con la pellicola. Dragon Ball Super è, a partire dal film su Broly, sviluppabile in molteplici direzioni, più precisamente delineabile secondo due media (il manga e l'anime) che si incastrano e combaciano, che possono fare a meno l'uno dell'altro ma che si rendono complementari nella loro contemporanea fruizione.

È una fonte di multiple varianti di evoluzione narrativa, con la possibilità per Toriyama & Co. di effettuare scelte oculate e proporzionate al medium. L'opzione ripescaggio si rivela, dunque, ancora una volta utile, in questo caso fondamentale per definire la "discrepanza funzionale" tra l'opera disegnata da Toyotaro e la serie animata firmata Toei Animation.

Divisione e complementarità che non rispondono ad altro che alle stesse logiche di mercato già citate, vista l'innata facoltà di un medium di completare ed arricchire le vicende omesse dall'altro (è il caso dell'avvento di Golden Freezer, non presente nel manga, e del caso in questione, con gli eventi del film non riportati sulla versione cartacea). È necessario leggere il manga per avere una visione completa dell'opera, è indispensabile guardare l'anime per essere davvero in pari con la storia ideata da Toriyama.

Il grande lavoro produttivo di Toei Animation

Per quanto riguarda il lato tecnico, Dragon Ball Super - Broly costituisce un punto d'arrivo prestigioso per la saga. Toei Animation compie un miracolo con le animazioni del film, sempre fluide e mai caotiche, con scontri che rimangono limpidi pur nella loro incredibile dinamicità. I pugni ad alta velocità di Goku e Broly, le pompose e colorate trasformazioni e la generale distruzione degli ambienti sono realizzati con la massima cura e scorrevolezza, con scene concitate sempre distinguibili e una CGI non sempre perfetta ma che regge l'urto dei vigorosi colpi dei guerrieri Saiyan. Il livello qualitativo acquisito con lo scontro tra l'impetuoso Broly e i suoi simili, le animazioni e gli effetti visivi del film del 2018 alzano decisamente l'asticella tecnica della serie, dando vita senza alcun dubbio al prodotto del brand più riuscito sotto questo punto di vista e permettendosi persino di osare con scene più sperimentali. Ma Dragon Ball Super: Broly impone uno standard elevato per tutti gli action shonen dalla sua uscita a venire, delineandosi sì come punto di arrivo, ma anche come punto di partenza, come modello da seguire.

Dragon Ball Super: Broly Il film di Dragon Ball Super, adesso disponibile su Netflix, è indubbiamente importante per il brand e per l’animazione giapponese in generale, con particolare riguardo per l’action-shonen di nuova generazione. Il ritorno di Broly è quanto di meglio i produttori potevano concepire per assicurarsi una calorosa accoglienza da parte di fan di vecchia data e neofiti appassionati di Dragon Ball. È modello tecnico e di programmazione, capace di sfruttare al meglio le combinazioni narrative e le risorse a disposizione per costruire accuratamente un successo d’incassi senza precedenti.