Dragon Ball Super: Super Hero, l'evoluzione di Cell in attesa di Cell Max

Cell è indubbiamente uno dei villain più amati dell'universo di Dragon Ball e Toriyama ha deciso di riservargli un ruolo "speciale" nel nuovo film.

Dragon Ball Super: Super Hero, l'evoluzione di Cell in attesa di Cell Max
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Il grande successo di Dragon Ball, e lo abbiamo anche sottolineato, è passato e passa a tutt'ora anche e soprattutto per la qualità del suo immenso character design. Non è un mistero: Akira Toriyama ha saputo tirar fuori dalla sua geniale matita un quantitativo spropositato di personaggi epici, memorabili e per certi versi unici, e ciò ha indubbiamente contribuito a rendere Dragon Ball il capolavoro mediatico che tutti noi conosciamo. Tra personaggi principali, comprimari, meteore e comparse varie, però, dobbiamo ammettere che gran parte di questo grande fascino risiede nella cura dei villain, che all'interno dell'opera di Toriyama hanno sempre goduto di un'attenzione impressionante, sin dalle primissime pagine. Dai pittoreschi generali dell'esercito del Red Ribbon al temibile e spietato Tao Bai Bai, passando per lo spaventoso Piccolo fino allo spietato Frieza, senza dimenticare Majin Bu e il più "recente" Zamasu, Dragon Ball ha sempre saputo regalare al pubblico un parterre di antagonisti affascinanti e stilisticamente memorabili.

Tra questi, chiaramente, non possiamo non menzionare anche Cell, il quale incarna alla "perfezione" (in questo caso non si tratta di un gioco di parole!) anche un'altra delle "passioni" stilistiche di quello che è uno dei mangaka più amati e famosi al mondo: le trasformazioni e i "power up". Cell, insieme a Frieza, è sicuramente l'antagonista con cui Toriyama ha giocato maggiormente sotto il profilo delle evoluzioni sia fisiche sia in termini di mera potenza di combattimento, tanto da diventare uno dei nemici più riusciti e acclamati nella storia del franchise, cosa testimoniata anche dal ritorno in più occasioni dello stesso Cell nelle saghe successive, seppur con ruoli marginali e piccoli cameo. E, con l'arrivo di Dragon Ball Super: Super Hero, ancora una volta la storia è destinata a ripetersi, col personaggio di Cell che di nuovo sembrerebbe essere chiamato a fare la sua apparizione, stavolta però con un ruolo potenzialmente più importante e centrale. Il suo ruolo nella storia sembrerebbe destinato a risultare ancora una volta di primaria importanza, anche e soprattutto in vista di una sorta di "rivincita" con il suo carnefice, Gohan (a tal proposito, vi invitiamo a recuperare il nostro approfondimento sull'evoluzione di Gohan in attesa di Dragon Ball Super: Super Hero.

The Butterfly Effect

Il primo "contatto" con la figura di Cell è sicuramente molto particolare. Il Cell che conosciamo è infatti proveniente da una diversa linea temporale, cosa che diventa chiara quando viene ritrovata una seconda macchina del tempo ricoperta di muschio. Cell, infatti, è giunto sulla Terra all'insaputa di tutti ben quattro anni prima degli eventi correnti, riuscendo a nascondere la propria presenza e a rimanere al sicuro, con l'obiettivo di iniziare quel percorso evolutivo che l'avrebbe condotto verso lo stadio finale della sua mutazione, la cosiddetta "Forma Perfetta".

Trattandosi di un essere dalle sembianze tipiche della famiglia degli insettoidi, nelle sue forme iniziali Cell si presenta come una vera e propria larva. Nella timeline canonica, invece, di Cell viene ritrovata soltanto la vecchia pelle, testimonianza della muta compiuta e del fatto che il minaccioso essere sia ormai a piede libero. Una forma, quella iniziale, non esattamente splendida, ma che comunque riesce a rendere alla perfezione quello che Toriyama ha in mente per uno dei suoi villain più riusciti e apprezzati dal pubblico.

Essere imperfetto

Il percorso evolutivo dell'ibrida creatura è ancora molto lungo. Per ottenere il proprio scopo e per continuare l'iter di cui necessita, Cell ha bisogno di assorbire energia da fonti esterne. Televisione, giornali, media, nessuno parla più di altro: in giro vi è una creatura che, nell'ombra, sta seminando morte in maniera subdola, lasciando dietro di sé una scia di cadaveri di cui, in realtà, non rimane alcuna traccia, se non quella degli indumenti indossati. Inevitabilmente, questa prima forma di Cell appare ancora fortemente legata al suo status di insettoide, ma assume lentamente sembianze antropomorfe, che si evidenziano con una corporatura che ricorda molto, sul piano strutturale, quella di un essere umano. Nella sua forma "Imperfetta", Cell è in grado di parlare, e di studiare con cura le sue mosse, e a livello puramente estetico si presenta come una sorta di ibrido tra un uomo e una specie di falena gigante, con tanto di ali e una sorta di antenne sulla testa, ma con due braccia e due gambe, tipiche degli esseri umani.

L'aspetto iconico di questa forma (ma anche delle altre) è però, senza dubbio, la coda: lunghissima e potentissima, in grado di spezzare anche le superfici più resistenti, questo importantissimo pezzo del corpo di Cell è fondamentale per la sua crescita a causa del pungiglione, che svetta sull'estremità di essa. Quest'ultimo consente all'essere di assorbire l'energia vitale dagli esseri umani, ma non soltanto. All'occorrenza, il pungiglione è in grado di diventare una sorta di imbuto che, aprendosi, consente alla creatura di assorbire il Cyborg numero 17, uno dei due tasselli fondamentali per la sua trasformazione finale e primo step evolutivo della sua lenta ma inesorabile ascesa.

Perfettamente imperfetto

Una volta assorbito C-17 Cell raggiunge un nuovo livello di potenza e un nuovo stato evolutivo, il che, ovviamente, ha effetti tangibili anche sulla sua natura estetica. Il nuovo step corrisponde a una seconda trasformazione, o se vogliamo alla prima, in cui l'insettoide cambia profondamente la sua struttura corporea. Se i tratti generali rimangono molto simili a quelli della precedente forma, quello che risulta decisamente evidente è l'avvicinarsi ad un aspetto sempre più simile a quello degli esseri umani.

Oltre al già citato aumento spropositato della massa muscolare, la coda e le gambe cambiano anche colore. In questa nuova forma, le ali, poi, scompaiono completamente, un dettaglio che enfatizza ancor di più l'avvicinarsi ad uno stadio più umanoide. Ora il potere distruttivo di Cell cresce in maniera esponenziale, fino a renderlo più potente di un guerriero del calibro di Piccolo e Trunks del futuro, ma non abbastanza da fronteggiare Vegeta, che nel frattempo ha superato il limite del Super Saiyan. Proprio quest'ultimo contribuisce in maniera diretta all'evoluzione finale della creatura, proprio perché convinto del grande potere di quest'ultimo, gli permette di assorbire il cyborg Numero 18, l'ultimo tassello per la trasformazione in essere perfetto della creatura partorita dalla mente diabolica del Dottor Gero.

L'essere perfetto

Una volta assorbita l'energia vitale di C-18, la trasformazione di Cell in essere Perfetto è da considerarsi ultimata. Oltre a raggiungere un livello di potenza smisurato e nettamente al di là delle competenze dello stesso Vegeta, diventato inerme dopo la trasformazione dell'avversario, e degli altri guerrieri Z, l'aspetto del guerriero ibrido cambia radicalmente. Nella sua forma finale, Cell assume sembianze praticamente umane, soprattutto se si vanno ad analizzare aspetti come i tratti del volto, la struttura corporea e in generale tutta la linea anatomica della creatura, che ormai ha ufficialmente completato - in tutti i sensi - la sua trasformazione.

Come Perfect Cell, tutta la linea cromatica del minaccioso guerriero diventa molto più chiara. Il verde scuro che compone la maggior parte del corpo lascia spazio a una tonalità dello stesso colore molto più leggera ed elementi quali le braccia, le gambe e soprattutto il volto assumono una colorazione argentata, quasi metallica, che mette in risalto anche la natura da cyborg che comunque gli appartiene. Inoltre, nelle sembianze più "umane" possibili, il Corpo di Cell diventa più equilibrato dal punto di vista della struttura muscolare, le due "antenne" risultano decisamente più compatte e si mostrano come una sorta di elmetto con tanto di "chiusura" sulla parte posteriore del volto. Infine, ritornano le ali, assenti nella forma semi-perfetta, mentre la coda, ormai praticamente inutile, si ritrae. Questa trasformazione dona a Cell, chiaramente, anche un nuovo e spaventoso potenziale offensivo, con cui nessuno dei fortissimi guerrieri Z, compresi Vegeta e Goku, sembra potersi confrontare. Il destino dell'umanità sembra dunque passare per le mani dello stesso Cell che, assunta la forma perfetta, subisce anche un importante "boost" a quello che è un altro dei suoi tratti più caratteristici: la sfrontatezza e la pienezza di sé. Conscio di aver raggiunto uno status inarrivabile, Cell inizia a giocare con i guerrieri Z, scatenando in tal modo l'ira di Gohan. Durante le fasi finali dello scontro, Gohan risulta talmente potente da costringere il nemico a una vera e propria regressione. Il giovane Saiyan, infatti, impone a Cell di espellere il corpo dell'androide numero 18, cosa che chiaramente costringe l'essere a ritornare allo stadio precedente e, di conseguenza, a rinunciare alla sua forma perfetta (per il momento).

Tik tik...boom!

La regressione di Cell, tornato nella forma "Semi-perfetta", è ormai completata. Tornato a uno stadio precedente della sua linea evolutiva, e soprattutto una volta consapevole di aver ormai perso lo scontro contro Gohan, il temibile (ormai non più tanto) guerriero perde completamente il senno. La sua ira è talmente incontrollabile che gli permette di attivare una tecnica che cambia nuovamente il suo aspetto esteriore. In questa forma, definita "autodistruggente", Cell diventa gigantesco, con la parte inferiore del corpo, in particolare l'addome, che continua a crescere a dismisura, destinata a esplodere in maniera inesorabile.

L'utilizzo di quest'ultima "risorsa" spinge Goku a sacrificarsi, rimanendo coinvolto nella detonazione del villain insieme a tutti gli sfortunati abitanti del regno di Re Kaioh, ma questo sacrificio, purtroppo, non sembra bastare. Sfruttando le cellule Saiyan presenti nel suo corpo, infatti, Cell ritorna a "nuova vita" dopo l'esplosione, generando l'ira e lo sgomento dei guerrieri Z, convinti di aver arginato una volta e per tutte la terribile minaccia. E, proprio ritornando al discorso dei Saiyan, in questa "nuova" forma il corpo di Cell rimane pressoché identico, ma risulta avvolto da quelle stesse "fiamme" e saette di color oro tipiche dei Super Saiyan. Raggiunto questo stadio "extra", la forza di Cell è praticamente superiore a quella di un Super Saiyan di secondo livello, e soltanto lo sforzo finale di Gohan e Goku (seppur presente soltanto con lo spirito) riesce a porre fine definitivamente a una battaglia lunghissima ed estenuante.

Parlando di forme "speciali" è doveroso menzionare anche quella definita "Massima Potenza", che però lo stesso Cell evita di utilizzare e con cui non sembra avere un grandissimo feeling. Sotto l'effetto di questo status, il guerriero insettoide diventa gigantesco, ma conserva i tratti della forma perfetta, e proprio l'aumento della massa corporea gli rende molto più complessi i movimenti, motivo per cui il cyborg tende a evitare di utilizzarla, se non per fronteggiare il temibile Gohan.

L'arrivo di Cell... Max!

Come ormai abbiamo già abbondantemente capito, Toriyama-sensei ha un forte debole per i ritorni (oltre che per i "power up" e per le trasformazioni), soprattutto per quanto concerne quei personaggi notoriamente più iconici. E così, dopo il ritorno in Dragon Ball Super di Freezer, il mangaka ha ben pensato di rispolverare Cell. Per l'occasione il cyborg raggiungerà un nuovo e potentissimo stadio. Questa trasformazione, come ci ha tenuto a sottolineare lo stesso autore, non si misura soltanto in termini di potenza e natura estetica, ma sembra avere un impatto ben preciso anche sulla personalità del temibile guerriero. Qui Cell ricorda molto, da un punto di vista estetico, la versione "Semi-Perfetta" vista in Dragon Ball Z, dunque con dimensioni del corpo e della massa muscolare molto generose e in generale con un aumento esponenziale della stazza, che sembra superare i limiti della "normalità", intesa come le dimensioni di un normale essere umano.

Non solo: Cell Max cambia anche vena cromatica, con una colorazione rossastra a cui comunque fa da "base" il più iconico colore verde. A cambiare radicalmente, però, stando a quanto detto da Toriyama-sensei, è la personalità: Cell Max, in qualche modo, perde quella sua caratteristica principale relativa all'intelletto, e sembrerebbe essere un vero e proprio "mostro", mosso soltanto da istinti più primitivi e incapace di accompagnare alla forza smisurata un'intelligenza altrettanto sviluppata. Ciò, probabilmente, è anche "colpa" del lavoro meno certosino compiuto dal suo creatore, Hedo (il nipote del dottor Gero), che apparentemente non possiede un legame particolarmente sviluppato con la sua stessa creazione. Insomma, l'attesa per Dragon Ball Super: Super Hero, diventa sempre più spasmodica. Per fortuna, comunque, è quasi finita