Evangelion 3.0+1.01: nuovo doppiaggio, nuova emozione, ma funziona?

Finalmente arriva al cinema l'ultimo capitolo del capolavoro di Hideaki Anno, Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time, con un nuovo, "storico" doppiaggio

Evangelion 3.0+1.01: nuovo doppiaggio, nuova emozione, ma funziona?
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Parlare di Evangelion è come descrivere un abito sartoriale di alta moda: ricucito alla perfezione, con meticolosa complessità, esperienza, cura, anche un po' di stravagante originalità e, da sottolineare, è spesso scelto da un pubblico esigente. Un pubblico che bada a tutto, soprattutto ai dettagli. Parlare di un nuovo doppiaggio nel quarto e ultimo capitolo dei film su "Rebuild of Evangelion", avrà sicuramente fatto alzare le sopracciglia a molti fan, un po' per curiosità, un po' per timore. D'altronde, Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time ha dovuto superare numerose difficoltà, prima di approdare sul grande schermo e ha pertanto alzato l'aspettativa (e la soglia critica) da parte dei suoi fedeli spettatori.

Dopo essere stato trasmesso su Amazon Prime Video, Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time debutta al cinema in più di 100 sale selezionate, dal 12 al 14 settembre, grazie al progetto nato dalla collaborazione tra Nexo Digital e Dynit. Noi l'abbiamo visto in anteprima e possiamo raccontarvi le nostre impressioni su questo nuovo doppiaggio e se merita davvero la visione.

You can (Not) dubb

Siccome abbiamo parlato in più di un'occasione del film, soprattutto con la nostra recensione di Evangelion 3.0+1.01: Thrice Upon a Time, non ci ripeteremo e non parleremo della trama. Neppure vi ricorderemo di quella volta che Netflix è stata costretta a rimuovere il doppiaggio italiano di Neon Genesi Evangelion curato da Gualtiero Cannarsi, perché anche in questo caso abbiamo più che sufficientemente approfondito nel nostro articolo.

No, sappiamo che siete preparati (o scottati) e se nel caso vi foste persi il travagliato viaggio di Rebuild of Evangelion sulle ali del doppiaggio italiano, vi siete persi battaglie, malcontento, critiche accese e tonnellate di meme, ma è come se nulla fosse mai successo, perché tanto stavolta al cinema ritroverete il cast originale che ha lavorato per tutta la tetralogia e per la serie animata nella sua versione originaria. Questa è una novità rispetto all'edizione rilasciata sul servizio streaming di Jeff Bezos, perché per quanto anche il doppiaggio su Amazon Prime Video sul quarto capitolo di Rebuild of Evangelion sia stato apprezzato e notevole, stavolta al cinema troverete tutto, ma proprio tutto la staff al completo, compresa Stella Musy nei panni del suo personaggio, Misato Katsuragi. Rachele Paolelli, che aveva dato la voce alla comandante della Wunder sia nel quarto capitolo sia nel terzo, ci aveva convinto con la sua interpretazione, ma bisogna ammettere che poter risentire "l'originale Misato", non lascerà indifferenti i fan della serie originale.

You can (Not) feel

La Dynit, celebre e storico marchio di distribuzione in Italia che tra i suoi innumerevoli titoli, vanta anche di aver portato lei l'intera saga di Evangelion nel nostro Paese, ha curato il doppiaggio della versione cinematografica.

Ciò che spicca maggiormente rispetto alla versione di Prime Video, è un'interpretazione ancora più calzante con i personaggi. E questo è un aspetto non da sottovalutare, perché già nel primo doppiaggio gli interpreti hanno saputo rendere molto bene le emozioni, i tormenti, le grida e i toni sommessi nei dialoghi. Anche Monica Ward, che nel doppiaggio di Prime avevamo trovato troppo "matura" per la sua controparte giapponese, abbiamo trovato stavolta più genuina, scherzosa e adatta all'età di Maaya Sakamoto.L'impressione generale, se doveste confrontare i due doppiaggi, è nel complesso una recitazione migliorata: più partecipe, più calzante, più vicina ai loro personaggi. Come se, ricollegandosi alla metafora dell'inizio, i doppiatori italiani avessero avuto modo di fare un lavoro di sartoria sui loro ruoli, sfruttando ago e filo dell'esperienza. C'è, però, qualche aspetto che ci ha lasciato qualche dubbio: l'adattamento. Tema sempre scottante per Evangelion. Premettiamo: nessun Evangelion è stato ferito in questo nuovo doppiaggio. Tutti i termini, i nomi e "gli angeli" che i fan della serie hanno avuto modo di imparare in tutti questi anni, sono al loro posto.

Eppure qualcosa sembra essere cambiata e lo noterete soltanto se avete dimestichezza con il doppiaggio giapponese. Nella versione di Prime si è data priorità all'affidabilità della traduzione, il più vicino possibile all'originale giapponese, e al labiale, tant'è che il sincro era praticamente perfetto. Ne perdeva, talvolta, il senso generale del contenuto, che rischiava di risultare confusionario a chi non era pratico del "linguaggio alla Evangelion".

In questo nuovo doppiaggio, che risulta un lavoro molto più definito e corposo di quanto ci si aspettava, interi dialoghi, frasi, sensi e concetti sono stati resi più "chiari". I piccoli, piccolissimi difetti della versione di Prime (specialmente in qualche termine) sono stati ora riadattati per essere resi più morbidi nella lingua italiana, più comprensibili, sebbene questo significhi non risultare magari fedeli al lessico giapponese. Il nostro dubbio, infatti, è questo: in alcuni momenti, come, ad esempio, quando Maaya spazzola Asuka o ancora quando Gendo rivela le sue vere intenzioni a Misato, ci sono alcuni termini che, probabilmente, qualche esperto madrelingua giapponese avrebbe probabilmente sostituito.

Ma questa è una discussione che possono confermare o smentire soltanto veri esperti della lingua ed è anche il fascino della traduzione: non si può trascinare una lingua, seguendo soltanto il suo significato, si può e si deve trasportare l'intero senso, rispettando anche la lingua di destinazione.

Tirando le somme, vedere al cinema Evangelion 3.0+1.01 Thrice Upon a Time ha il suo perché: non perdete l'occasione, a maggior ragione perché è un evento dalla breve durata qui in Italia. il lavoro combinato dello Studio Khara e di Hideaki Anno alla regia motivano la spesa della visione sul grande schermo, per un'animazione monumentale e che sa dare il meglio in una sala. Per i puristi del doppiaggio, anche loro non rimarranno delusi, soprattutto per un'affidabilità "storica" più cara alla versione originale italiana. Per dettagli, sfumature e la minima parola, potrebbe far destare qualche esperto del settore alla ricerca di un'altra perfezione. Una critica troppo soggettiva e infinitesimamente pretenziosa, superflua per il prodotto di qualità raggiunto.