L'evoluzione di Lupin III: dal manga all'anime fino alla CGI

In vista dell'esordio di Lupin III - The First nei cinema italiani ripercorriamo la storia di Lupin, tra manga, serie e lungometraggi animati.

L'evoluzione di Lupin III: dal manga all'anime fino alla CGI
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"Nel 2017, Lupin compirà cinquant'anni. Non ho mai disegnato Lupin pensando alle mode del momento. Credo che i realizzatori di Lupin III - L'Avventura Italiana abbiano creato un Lupin tenendo a mente il Lupin che hanno visto da bambini; e finché si continuerà a realizzare un'opera che fa sognare i bambini e magari trasmette loro il desiderio di entrare nel mondo dell'animazione, vorrei che Lupin continuasse per sempre". Con questa riflessione, nel 2015, Monkey Punch, creatore di quel ladro destinato a diventare nei decenni una vera e propria icona pop, ne commentava l'esordio all'interno di una nuova serie animata. Un percorso pressoché inarrestabile, che ha visto Lupin protagonista di un continuo processo di trasformazione, che in oltre mezzo secolo lo ha portato ad emergere dalle pagine di un manga che ha fatto storia, per conquistarsi il proprio posto nell'universo dell'animazione su piccolo e grande schermo.

Ad oggi, il "fenomeno Lupin" vanta all'attivo una longeva carriera cartacea, cinque serie animate principali, un'incredibile quantità di speciali per la televisione, molteplici OAV ed ancor più lungometraggi approdati sul grande schermo. Eppure, il viaggio non è ancora terminato. Il prossimo 27 febbraio, a breve distanza dal debutto in Giappone, giungerà infatti nei cinema italiani Lupin III - The First, distribuito da Koch Media e Anime Factory. Sfoggiando uno stile grafico completamente inedito, che vede Lupin e la sua banda ritratti per la prima volta integralmente in CGI, la nuova pellicola andrà a porre un ulteriore tassello lungo un sentiero che, speriamo, saprà dimostrarsi capace di mantenere fede alle speranze espresse dal suo creatore in quel 2015, contemporaneamente così vicino, ma che, in seguito alla morte di Monkey Punch, non può non sembrare anche incredibilmente lontano.

Il manga di Monkey Punch: le origini di Lupin III

Lupin III nasce sulle pagine di Weekly Manga Action, magazine nipponico edito da Futabasha, nel corso dell'ormai lontano 1967. In un certo senso, tuttavia, le sue origini hanno radici ben più lontane nel tempo. Nel dare forma al proprio fuorilegge, infatti, Kazuhiko Kato decise di ricollegarne la figura a quella di un secondo celebre ladro letterario. Stiamo parlando di Arsène Lupin, personaggio partorito dalla fantasia di Maurice Leblanc, scrittore francese vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Lupin III, o Rupan Sansei in giapponese, veniva così presentato dal mangaka come il nipote dell'originale Arsenio Lupin, del quale aveva ereditato l'incredibile astuzia ed abilità nel campo del furto e del raggiro.

Con queste premesse prendeva il via la serializzazione dell'opera, del cui successo, tuttavia, gli editori non parevano essere particolarmente certi. Lupin III nasceva infatti come una sorta di progetto pilota, destinato a protrarsi inizialmente per soli tre mesi, scaduti i quali si sarebbero valutati i risultati. Per pubblicare l'opera, il mangaka accetta di utilizzare uno pseudonimo, diventando così Monkey Punch. Un appellativo che non gli fu mai particolarmente gradito, ma che in seguito all'esplosivo successo dell'opera risultava ormai impossibile abbandonare. Rupan Sansei diventava rapidamente un cult, capace di conquistare il pubblico con il suo stile nervoso e graffiante. L'autore si rivolgeva espressamente ad un target adulto, inserendo nel suo manga elementi à la 007 ed espliciti e frequenti riferimenti all'erotismo.

I personaggi di Koichi Zenigata, Daisuke Jigen, Goemon Ishikawa XIII e Fujiko Mine andavano piuttosto rapidamente ad affiancare il protagonista, dipingendo quel fulcro narrativo che ancora oggi è alla base di ogni produzione che porti su di sé il peso del nome di Lupin III. Interessanti in tal senso alcuni aneddoti e retroscena svelati negli anni dallo stesso mangaka. Riferendosi alle origini del noto pistolero dalla sigaretta costantemente a portata di mano e dal cappello calato sul viso, Monkey Punch ha ad esempio citato come fonte d'ispirazione il James Coburn de I Magnifici Sette.

L'introduzione del samurai maestro nell'arte della spada è invece stata legata, tra gli altri, alla volontà di inserire in Lupin III dei riferimenti a cultura e tradizione nipponiche, in un manga che non ne faceva il proprio nucleo caratterizzante. Con l'obiettivo di dar vita a frenetici inseguimenti in stile "Tom e Jerry, ma per adulti", venne invece introdotto l'Ispettore Zenigata, membro dell'Interpol ed assiduo inseguitore del principe del crimine. A chiudere il cerchio, la conturbante e pericolosa Fujiko, vera e propria femme fatale, imprevedibile, inarrestabile, misteriosa e senza scrupoli.

Questa piccola, e al contempo enorme, galassia di personaggi, tuttavia, presentava in origine caratteristiche caratteriali piuttosto differenti da quelle con le quali si sarebbe in seguito affermata nell'immaginario collettivo generato dalle trasposizioni animate. Primo fra tutti, lo stesso protagonista: la sua versione cartacea è infatti lungi dall'essere quella di un criminale "gentiluomo". Nell'opera originale, Lupin III è un uomo di rara intelligenza ed astuzia, estremamente ambizioso, ossessivamente attratto dal sesso e privo di particolari remore nei confronti del ricorso alla violenza.

Il suo unico scopo è quello di affrontare costantemente nuove sfide: raggiungere obiettivi apparentemente impossibili è un fine imprescindibile, indipendente dall'effettivo valore della refurtiva su cui metterà infine le mani. Un uomo incurante delle frontiere e dei passaporti, privo di una vera patria e pronto a dirigersi ovunque i venti del desiderio e dell'ambizione possano di volta in volta sospingerlo.

Il Ladro diventa Gentiluomo: una giacca per ogni occasione

Gli anni Settanta regalano a Rupan Sansei un secondo debutto, quello nel mondo dell'animazione. Inizialmente scettico sulla possibilità di trasporre il proprio tratto e lo spirito del manga all'interno di un anime, Kazuhiko Kato era piuttosto restio ad avvallare il progetto. Un episodio pilota realizzato dalla TMS riesce tuttavia nell'intento di persuadere l'autore: nel 1971 prende così il via in Giappone la prima serie animata, nota in Italia come Le Avventure di Lupin III, all'interno della quale il protagonista indossa l'iconica giacca verde.

La messa in onda televisiva determina un ampliamento del pubblico esposto all'opera, il che genera a sua volta alcune problematiche a livello produttivo. Dopo soli pochi episodi, la serie sarà giudicata eccessivamente "adulta" ed il regista Masaaki Osumi verrà sostituito da una coppia d'eccezione: Isao Takahata ed Hayao Miyazaki.

Progressivamente, i riferimenti erotici e gli elementi più violenti vengono smorzati, mentre arriva la consacrazione definitiva di Lupin III a "ladro gentiluomo". Da questo momento, e sino agli Anni Ottanta inoltrati, seguiranno due ulteriori serie animate dedicate all'opera di Monkey Punch, alla quale lavoreranno diversi professionisti del settore. In particolare, tra 1977 e 1980, sarà trasmessa nel Sol Levante Le nuove avventure di Lupin III, che vanta un totale di ben 155 episodi, due dei quali nuovamente diretti da Miyazaki. Durante questa seconda serie, il protagonista veste la celebre giacca rossa.

In questa fase, il personaggio e la sua iconografia hanno ormai trovato piena affermazione anche al di fuori del Giappone. Questa nuova trasposizione animata sarà trasmessa in Italia a partire dal 1985, con una sigla d'eccezione realizzata appositamente e nota al pubblico come Lupin - la fisarmonica. Coinvolti nel progetto troviamo Franco Migliacci, paroliere di diversi successi di Domenico Modugno (tra cui Nel blu dipinto di blu) e Gianni Morandi, e Franco Micalizzi, compositore della colonna sonora di Lo chiamavano Trinità. Tra 1984 e 1985, andrà invece in onda la terza stagione anime, intitolata Lupin, l'incorreggibile Lupin, decisamente più breve e che vede il protagonista vestire una nuova giacca, questa volta di colore rosa.

Gli Anni Novanta ed i primi Duemila rappresenteranno un periodo di pausa sul fronte delle produzioni dedicate al personaggio creato da Monkey Punch. L'immaginario del mangaka tornerà ad essere protagonista sul piccolo schermo solamente a partire dal 2012, con un progetto particolare: Lupin III - La donna chimata Fujiko Mine.

Il progetto vede per la prima volta alla regia una donna, nello specifico Sayo Yamamoto, che cerca di recuperare le atmosfere originali del manga. Concentrandosi sulla figura di Fujiko ed ambientando la produzione in una fase antecedente alla prima serie, i tredici episodi che la compongono segnano un ritorno dell'erotismo e dei toni più maturi, andando a costituire un interessante tentativo di riproporre su schermo il tratto tipico di Kazuhiko Kato.

La serie principale dedicata a Lupin III ritorna in grande stile nel 2015, con Lupin III - L'avventura italiana, che vede le nuove peripezie del ladro, questa volta in giacca blu, dipanarsi principalmente tra l'Italia e la Repubblica di San Marino. Per l'occasione, un nuovo personaggio si aggiunge alla formazione tradizionale: Rebecca Rossellini.

La serie si apre con il matrimonio tra quest'ultima e lo stesso Lupin, che punta ad appropriarsi, neanche a dirlo, di un prezioso tesoro. Questo gli verrà in verità rubato dalla stessa Rebecca, che si rivela essere una giovane astuta ed in cerca di una vita di avventure. Dopo 26 episodi, l'universo del Ladro Gentiluomo, che conserva la recente giacca blu, si espande con una quinta, e per ora ultima, serie animata: Lupin III - Ritorno alle origini. Nel 2018 prende così il via una nuova avventura, che porta il protagonista, Jigen, Goemon e Fujiko a confrontarsi con il mondo contemporaneo. Ambientata in Francia, la saga vedrà la squadra destreggiarsi tra Dark Web, hacker e social network, in un tortuoso percorso che condurrà ad un incredibile ultimo episodio di Lupin III Ritorno alle origini.

Lupin III ruba la scena sul grande schermo

Al lungo e articolato percorso di nascita, trasformazione ed evoluzione del personaggio avvenuto su carta e piccolo schermo, se ne affianca in verità uno ulteriore, altrettanto rilevante. Fin dagli Anni Settanta, infatti, il progressivo successo porta Lupin III a conquistare anche le sale cinematografiche, con un numero di lungometraggi di tutto rispetto.

Ad aprire le danze sarà Lupin III - La pietra della saggezza, esordito in Giappone nel 1978. Tuttavia, la produzione certamente più nota in questo frangente è Lupin III - Il Castello di Cagliostro. Un'avventura fiabesca, ricca di avventura ed azione, che conduce la nostra banda in direzione del misterioso Arciducato di Cagliostro, solo per finire inaspettatamente coinvolta in un'operazione di salvataggio dell'ultima erede della dinastia omonima: la giovane Clarisse.

La produzione consacra definitivamente il "nuovo" Lupin: non più semplice criminale, ma vero e proprio eroe. Ma non solo, Il Castello di Cagliostro andrà ad occupare un tassello del tutto particolare nel mosaico dell'animazione contemporanea: dietro la macchina da presa troviamo infatti nientemeno che Hayao Miyazaki, qui al suo debutto nei panni di regista di un lungometraggio.

Da quell'ormai lontano 1979, le avventure cinematografiche hanno condotto l'irrequieto nipote di Arsène Lupin sulle tracce degli antichi tesori di Babilonia e persino delle profezie di Nostradamus. Un percorso ricco e variegato, che nel 2013 ha persino visto intersecarsi i destini del più grande ladro di tutti i tempi con quello del grande Detective Conan, in un film evento che ha portato sul grande schermo un crossover tra i personaggi di Monkey Punch e quelli di Gosho Aoyama: Lupin III vs Detective Conan.

Tra il 2014 e il 2019, la regia di Takeshi Koike ha invece intrapreso una strada ancora differente: rievocando lo stile utilizzato da Sayo Yamamoto in La donna chiamata Fujiko Mine, si è dato vita ad una sorta di trilogia cinematografica, con tre produzioni, ciascuna delle quali dedicata ad uno dei compagni di Lupin. Nelle sale sono così progressivamente approdati La lapide di Daisuke Jigen, Uno schizzo di sangue per Goemon Shinikawa e La menzogna di Fujiko Mine.

Lupin III The First Ora, dopo un percorso durato oltre cinquant'anni, Lupin III è pronto a gettarsi a capofitto in una nuova avventura. Il ladro nato dalla fantasia di Monkey Punch e trasformatosi nel corso dei decenni grazie all'opera e al contributo di un immenso numero di professionisti dell'animazione, è prossimo al ritorno nelle sale cinematografiche. Con un inedito stile ricreato integralmente in CGI, questo personaggio senza tempo ci attende sfoggiando per l'occasione cilindro e bastone, in una posa che non può non riportarci alla mente il suo storico antesignano: il francese Arsène Lupin. L'appuntamento in sala è fissato per giovedì 27 febbraio: non possiamo che essere curiosi di assistere a questa nuova incarnazione di un personaggio che gode ormai del rango di vera e propria leggenda.