Halloween, manga e fumetti da leggere per la notte delle streghe

Vi consigliamo 10 opere a fumetti da recuperare per tutti gli appassionati delle atmosfere più horror e angoscianti per celebrare Halloween!

Halloween, manga e fumetti da leggere per la notte delle streghe
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In questo speciale dedicato alla festa di Halloween seguiremo un percorso cronologico attraverso alcune delle opere più famose e influenti per quanto riguarda il panorama del fumetto horror, psicologico, e splatter. Si tratta di veri e propri cult, che vanno oltre i paletti imposti dal loro genere di appartenenza, imprescindibili per tutti gli appassionati del fumetto, sia giapponese che occidentale, capaci di costruire vicende e personaggi in grado di analizzare e mettere a nudo le paure e le insicurezze che si celano all'interno di ciascuno di noi. Se invece siete appassionati di animazione, vi suggeriamo il nostro speciale sugli anime da guardare ad Halloween!

Kitaro dei Cimiteri (1959)

Si tratta dell'opera più famosa del maestro Shigeru Mizuki, pubblicata dapprima come manga a noleggio nel 1959 (con il nome di "Hakaba Kitarou") e poi sulle pagine di Shounen Magazine dal 1965 al 1970, considerata una tappa fondamentale per l'evoluzione e affermazione del manga moderno. Kitaro è un bambino nato dal grembo di una madre già morta, intrappolato tra il mondo degli Yokai e quello degli esseri umani, disperatamente alla ricerca di un filo conduttore che gli permetta di vivere in equilibrio tra due piani di esistenza. Le sue avventure ci porteranno a scoprire come gli Yokai siano in realtà incompresi dagli esseri umani, che li vedono esclusivamente come elementi pericolosi (oltre che spaventosi).

Nel mondo degli umani il progresso tecnologico ha sconfitto la tradizione, le credenze, rigettando i famosi mostriciattoli del folklore giapponese, ora costretti ad una vita ai margini, incompatibili con i meccanismi che muovono la società moderna. Mizuki porrà il giovane Kitaro come anello di congiunzione tra questi due universi apparentemente opposti, fondendo in maniera impeccabile la satira sociale ad elementi horror e umoristici.

Devilman (1972)

Opera leggendaria, figlia di una delle penne più importanti e influenti nella storia del fumetto giapponese: Go Nagai (Mazinga, Getta Robo, Cutie Honey, ecc..). Pubblicato su Weekly Shonen Magazine di Kodansha tra il giugno del 1972 e l'aprile del 1973, Devilman spinge sull'acceleratore per quanto riguarda le atmosfere dark all'interno di un fumetto per ragazzi. Akira Fudo è un timido ragazzo che frequenta

le superiori, i suoi genitori sono all'estero mentre lui vive a casa di amici di famiglia, i Makimura. Akira è particolarmente affezionato alla giovane Miki, primogenita della famiglia, e inizia a provare dei sentimenti per lei. Un giorno, mentre Akira e Miki cercavano di difendersi da un gruppo di teppisti, un ragazzo dai capelli chiari fa la sua entrata in scena per salvarli. Il suo nome è Ryo Asuka, il migliore amico di Akira, che informa subito quest'ultimo di avere qualcosa di molto importante da mostrargli. I due si dirigono alla villa di Ryo, dove quest'ultimo rivela ad Akira una realtà scioccante venuta a galla grazie agli studi del padre: i Demoni sono tra noi, nel nostro mondo, e programmano di prenderne il possesso. Inutile dire che gli elementi horror e grotteschi saranno protagonisti all'interno della narrazione: sbudellamenti, mutilazioni, decapitazioni, fiumi di sangue, insieme a una notevole quantità di elementi erotici ed espliciti, ma mai inopportuni.

Devilman è un'opera breve, ma estremamente sui generis, caratterizzata da una narrazione incalzante, elementi religiosi, critica sociale, e dall'inconfondibile tratto del maestro Go Nagai. Per gli amanti dell'animazione, consigliamo l'adattamento della serie diretto da Masaaki Yuasa su Netflix: il violento ma sorprendente Devilman Crybaby

Aula alla deriva (1972)

Stesso periodo di Devilman, ma qui parliamo di un'autore che può essere considerato a tutti gli effetti il padre del fumetto dell'orrore giapponese: Kazuo Umezu, un personaggio a dir poco singolare, che si mostra sempre vestito a righe bianche e rosse, pieno di allegria e col sorriso stampato in faccia, ma capace di partorire storie estremamente disturbanti governate da una opprimente angoscia. Aula alla deriva, pubblicato da Shogakukan sulla rivista Weekly Shounen Sunday dal 1972 al 1974, è un'opera che custodisce una incredibile potenza narrativa, capace di tenerti incollato alle pagine con i suoi risvolti misteriosi e situazioni disperate, che renderanno impossibile interromperne la lettura. In seguito ad una scossa di terremoto durante l'orario di lezione, la scuola elementare frequentata dal giovane Sho si ritrova senza alcuna spiegazione nel bel mezzo di un mondo deserto e desolato, trascinando con sé alunni e insegnanti, che si ritroveranno a dovere affrontare una situazione che metterà alla prova la loro psiche e che farà emergere i loro istinti più primordiali, privando completamente l'universo scolastico e fanciullesco delle sue componenti positive e rasserenanti.

• Il Corvo (1989)

Famosissima serie a fumetti cult degli anni '80 scritta e disegnata da James O'Barr, pubblicata tra il 1988 e il 1989 da Caliber Comics.

Si tratta di un'opera che imprime in maniera impeccabile lo stato d'animo dell'autore, esprimendone gloriosamente la forza narrativa nata dal dolore che abita l'animo di un uomo sofferente. Il corvo è un'opera senza tempo, un'icona per generazioni di persone, concepita dall'autore nel periodo successivo alla morte della fidanzata in un incidente d'auto.

La storia ruota attorno a un uomo e una donna, Eric e la sua compagna Shelly, vittime di un'aggressione da parte di un gruppo di teppisti, che violenteranno la ragazza per poi ucciderla di fronte agli occhi del suo uomo, che muore pochi istanti dopo. Eric viene riportato in vita da un corvo, che gli donerà la forza per ottenere l'agognata vendetta sulle persone che hanno distrutto la sua vita.

Un'opera capace di aggirare i confini generazionali, carica di una potenza narrativa travolgente, personaggi ben caratterizzati, citazionismo, spunti di riflessione, espressività, e uno sconfinato amore, che anima le pagine muovendo le sorti dei personaggi che le abitano.

Batman: Il lungo Halloween (1996)

Amatissima e pluripremiata miniserie a fumetti degli anni '90 dedicata allo storico eroe DC per Detective Comics, scritta da Jeph Loeb e disegnata da Tim Sale, con cui ha collaborato anche a Batman: Vittoria oscura, Superman: Stagioni e Catwoman: When in Rome.

Si tratta di una storia investigativa, relativa agli albori della carriera del Detective della Notte, un anno dopo le vicende narrate in Batman: Anno Uno di Frank Miller.

L'obiettivo principale è il killer Festa (Holiday in lingua originale), così chiamato per la sua tendenza a commettere crimini in occasione di ricorrenze particolari di tutto l'anno, come il Capodanno, san Valentino, o la notte di Halloween. All'interno dell'opera vedremo un contesto particolare, ovvero quello dei ranghi della mafia di Gotham. Si tratta di un'opera fortemente citazionista nei confronti di cult come Il padrino di F.F. Coppola, film per il quale Loeb ha espresso a più riprese la propria ammirazione. L'intreccio, le inquadrature, le svolte, tutto appare come una appassionata dichiarazione d'amore al capolavoro del regista premio Oscar. Il lungo Halloween pone il lettore in una posizione centrale, portandolo a riflessioni sulla psicologia dei personaggi, elaborare supposizioni, mettere insieme i pezzi e analizzare gli scenari insieme ai protagonisti della storia, dando vita ad un giallo particolarmente sui generis.

Uzumaki (1998)

Se Kazuo Umezu è il padre del fumetto horror giapponese, il maestro Junji Ito ne è invece il suo ambasciatore nel mondo, capace di portare il manga horror ad una esposizione mediatica senza precedenti. Uzumaki è forse (insieme a Tomie) l'opera più conosciuta dell'autore, pubblicata dal 1998 al 1999, sulla rivista Big Comic Spirits per un totale di 19 capitoli, della quale è stato recentemente annunciato un adattamento animato, previsto per il 2021. Uzumaki narra le vicende della piccola cittadina costiera di Kurozu-cho, vittima di una singolare maledizione. È infatti costantemente minacciata da un nemico impossibile da carpire, che sistematicamente porta gli abitanti della città ad atroci sofferenze e tragedie agghiaccianti, tutte legate da uno strano filo conduttore: la spirale. Attraverso una narrazione e un tratto che esaltano il realismo e l'ordinario, vediamo raccontate in quest'opera delle vicende che di ordinario hanno ben poco, attraverso gli occhi di Kirie Goshima, la giovane scolaretta che ci accompagnerà nel nostro viaggio all'interno della spirale dell'orrore di Junji Ito.

Gantz (2000)

Gantz, pubblicato su Weekly Young Jump di Shueisha dal 2000 al 2014, è l'opera più importante nata dalla penna di Hiroya Oku, maestro dell'erotismo e delle atmosfere angoscianti, fili conduttori fondamentali all'interno delle sue opere. Due ragazzi, Kei Kurono e Masaru Kato, vengono travolti da un treno in corsa nel tentativo di aiutare un senzatetto a spostarsi dai binari della metropolitana.

Dopo la morte, però, Kurono e Kato si ritrovano perfettamente in salute all'interno di una piccola stanza d'appartamento, dominata dalla presenza di una enorme sfera nera, che muoverà i fili delle loro vite costringendoli a partecipare a un "gioco" dove di volta in volta, le persone all'interno della stanza, vengono inviate a svolgere missioni sempre più difficili e rischiose, che metteranno alla prova la psiche e le doti dei personaggi: chi è debole e sventato perisce, i risoluti primeggiano, e la sfera nera li ricompenserà adeguatamente. L'atmosfera è costantemente tesa, non c'è nulla di scontato, chiunque può perdere la vita da un momento all'altro, nelle maniere più atroci. La storia gira intorno ai misteri che si celano dietro alla sfera e al suo funzionamento. Perché i personaggi si trovano lì? A cosa servono queste missioni? Cos'è la sfera e perché esiste?

Queste domande, insieme alla struttura verticale dell'opera, contribuiranno ad un'ottima resa narrativa e ad una progressione regolare che invoglia il lettore a dare di volta in volta un'occhiata al capitolo seguente. Il tutto condito dallo stile sperimentale del maestro Hiroya Oku, che unisce un tratto realistico e curato al supporto della computer grafica, in un mix irresistibile all'occhio.

Homunculus (2003)

Homunculus di Hideo Yamamoto, serializzato da Shogakukan sulla rivista Big Comic Spirits dal 2003 al 2011, è un manga che esplora la psiche umana in maniera maniacale, attraverso un espediente narrativo geniale: gli homunculus.

Il protagonista Susumu Nakoshi, spinto da motivi economici, accetta di sottoporsi agli esperimenti di Manabu Ito, che desidera ardentemente esplorare a fondo i meccanismi che muovono la mente dell'essere umano.
Il trattamento del giovane Ito consiste in una trapanazione del cranio, un foro di pochi millimetri che permetterebbe al cervello di destarsi dal sonno in cui cade una volta raggiunta l'età adulta, risvegliandone il sesto senso. Questo esperimento permetterà a Nakoshi di vedere gli homunculus, la proiezione della psiche e dell'inconscio delle persone, con risvolti spesso drammatici e disturbanti. Attraverso gli homunculus e Nakoshi, Hideo Yamamoto ci offre un'opera di osservazione estremamente analitica e cruda dei retroscena più nascosti e misteriosi che muovono le vite e la mente delle persone.

Locke & Key (2008)

Pluripremiata graphic novel a tinte fantasy pubblicata da IDW tra il 2008 e il 2013, scritta da Joe Hillstrom King (figlio del maestro della narrativa horror Stephen King), e disegnata dall'artista cileno Gabriel Rodríguez. Tre mesi dopo la tragica morte del padre della famiglia Locke, i figli Bode, Kinsey e Tyler decidono di trasferirsi insieme alla madre Nina a Lovecraft, nella vecchia casa del padre, soprannominata "Keyhouse". All'interno di questa casa, i ragazzi scoprono l'esistenza di una serie di chiavi che custodiscono dei poteri soprannaturali, a patto che vengano usate nella maniera giusta. Nel corso della narrazione, i ragazzi, a partire dal più piccolo Bode, apprendono come utilizzare le chiavi, ma non sanno che così facendo stanno risvegliando un potere in agguato nell'ombra..

In Locke & Key spicca una forte caratterizzazione dei personaggi, esplorati minuziosamente, senza mai creare un vero e proprio eroe all'interno della vicenda. I personaggi sono fragili, le loro menti sono vittime delle loro emozioni, preoccupazioni, l'insicurezza nel compiere delle scelte. attraverso il saggio uso fatto degli espedienti narrativi messi in scena dall'autore, l'autore viene accompagnato in una sottile analisi dei semi del male che infettano la psiche delle persone.

Per gli interessati, è stata prodotta una serie TV su Locke & Key, disponibile su Netflix.

I Am a Hero (2009)

Vincitore del 58° Shogakukan Manga Award nella categoria Generale, I Am a Hero di Kengo Hanazawa è un manga perfetto per gli appassionati degli scenari apocalittici, ma anche per chi, a prescindere dal genere, ha il piacere di scoprire un'opera scritta come Dio comanda.

Seguiamo la storia di Hideo Suzuki, un trentacinquenne assistente mangaka a Tokyo, alla ricerca di un equilibrio in una vita complicata. Hideo non è una persona mentalmente stabile, lo vedremo spesso infatti in atteggiamenti strani, rimugina a lungo sulle situazioni che vive, parla con un personaggio immaginario di nome Yajima, e ha spesso allucinazioni, ma nonostane tutto, Hideo si immagina come l'eroe protagonista di un manga. Una sera, tornando a casa da lavoro, Hideo assiste ad un avvenimento singolare: un pedone viene investito per strada, apparentemente uccidendolo. Miracolosamente, nonostante le ferite e il collo rotto, la vittima si erge in piedi e si allontana. Inizialmente Hideo pensa si tratti di una delle sue allucinazioni, ma, col tempo, viene a sapere di altri incidenti particolari. Quale maledizione starà affliggendo il mondo intorno a Hideo?

I Am a Hero è una storia narrata in maniera lineare e piacevole, con dei disegni e delle tavole degni di nota, e un protagonista singolare e interessante, con personaggi ben caratterizzati che daranno vita ad atmosfere uniche per un'opera di questo tipo.