Holly e Benji Due Fuoriclasse: guardarlo su Prime Video non è lo stesso

Riflessioni "adulte" sulla serie classica di Holly e Benji, arrivata su Amazon Prime Video. Come è recepita dal pubblico dopo quasi 40 anni?

Holly e Benji Due Fuoriclasse: guardarlo su Prime Video non è lo stesso
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Tra le novità di Amazon Prime Video di Ottobre, avevamo accennato a Holly e Benji - Due Fuoriclasse. Il primo adattamento anime del manga Capitan Tsubasa di Yoichi Takahashi, realizzato dal 1983 al 1986 dalla Tsuchida Production, consiste di 128 emozionanti episodi. Amazon Prime Video ha sempre vantato la possibilità di accedere a contenuti multimediali non proprio recenti, dando al pubblico la possibilità di lunghi e nostalgici rewatch. Nel caso di Holly e Benji, si tratta di un anime nato quasi due ventenni fa e che ha potuto abbracciare almeno due generazioni di spettatori. Il nuovo pubblico può certamente recuperare l'anime sportivo più famoso di tutti i tempi, ma coloro che hanno guardato la serie durante l'infanzia sono certamente i primi ad approcciarsi alla versione streaming.

In questa sede vogliamo porre l'attenzione proprio su questo nuovo approccio alla serie da parte di chi si era già appassionato alla storia decenni fa, quando la televisione italiana - prima Finivest e poi Mediaset - trasmetteva l'anime rendendolo accessibile a un'audience molto vasta, composta soprattutto da giovanissimi spettatori. Cosa cambia attraverso l'esperienza visiva odierna?

Il problema dell'essere adulti

Sarà utile un piccolo recap della trama principale. Oliver Hutton (Tsubasa Oozora nella versione originale) è un giovanissimo aspirante calciatore che, trasferitosi a Nankatsu City insieme alla propria madre, vuole entrare a far parte della squadra di calcio della St. Francis, rinomata scuola elementare privata della città.

Ben presto nascerà una rivalità tra Oliver (Holly) e Benjamin "Benji" Price (Genzo Wakabayashi), il portiere della St. Francis, grazie alla quale Oliver sceglierà di iscriversi, invece, alla scuola pubblica di Newppy, dove incontrerà i suoi nuovi amici. Questa primissima storyline pone le basi per conoscere altri personaggi principali, come Roberto Sedinho, famoso calciatore brasiliano che, dopo aver terminato la propria carriera per motivi di salute, cerca di rivivere la propria passione per il calcio attraverso Oliver. Egli diventa allenatore della squadra della Newppy ma soprattutto personal coach di Holly. L'obiettivo principale è quello di poter partire insieme per il Brasile per permettere al piccolo protagonista di diventare calciatore professionista. Tutti i 128 episodi si incentrano sul Torneo di Calcio delle elementari, evento che darà modo di conoscere l'intera sfera di personaggi e porre l'attenzione su come il rapporto tra Holly e Benji si trasformerà gradualmente.

I fan ricorderanno sicuramente quanto lungo fosse il ritmo della narrazione. Più di 100 episodi per un solo torneo rischiano di risultare poco scorrevoli. La sceneggiatura, infatti, concentrandosi prevalentemente sui vari momenti di ogni match calcistico, propone al pubblico una struttura che pecca di una forte ripetitività. Questa osservazione, di cui si è parlato anche nella nostra recensione di Holly e Benji Due Fuoriclasse, è frutto in realtà di una rielaborazione successiva da parte dello spettatore adulto. Guardare questo anime oggi non è come guardarlo in un'età infantile. Un rewatch da parte di un utente abbonato alla piattaforma di Prime Video è, in qualche modo, un processo utile ad una presa di coscienza che lo stesso utente, da bambino, non aveva.

Parliamo di un'opera figlia del suo tempo, talmente spettacolare e coinvolgente che il pubblico non era condizionato dai ritmi lenti della narrazione. In un Paese dove il calcio domina da sempre il panorama sportivo, le gesta esagerate e acrobatiche dei due piccoli campioni erano l'unica cosa che contava davvero. L'analisi e il giudizio critico tipico di uno spettatore cresciuto tendono forse a rovinare la percezione e l'esperienza che egli ricordava.

TV vs Streaming

Quando si guarda un anime così datato, si dà per scontato che a livello grafico e di animazione ci si debba aspettare uno stile particolarmente acerbo.

I quasi 40 anni di Holly e Benji si fanno sentire senza alcun dubbio. La ormai defunta Tsuchida Production aveva sicuramente uno stile tutto suo, riconoscibile tuttora nei suoi personaggi e nelle sue ambientazioni. Questo velo nostalgico che avvolge l'anime ancora oggi è piacevole, ma l'esperienza dello streaming tende forse a invalidarlo. Il fascino dell'anime di Hiroyoshi Mitsunobu era legato all'esperienza televisiva che, tra l'altro, contribuiva a legittimare quel ritmo lento di cui si è parlato prima. L'attesa dell'episodio successivo giocava un ruolo fondamentale in quanto giustificava a tutti gli effetti quella suspense che oggi non coincide con i ritmi di visione.
Amazon Prime Video mette a disposizione tutti gli episodi in una volta sola, la storia di Holly e Benji è costantemente sotto i nostri occhi. Perché protrarre nel tempo una sequenza e farla durare due o tre episodi quando non esiste una vera e propria attesa tra un segmento e l'altro? Ecco che la visione in streaming costituisce un ulteriore elemento capace di compromettere la godibilità della serie.

A questo punto, e fatte queste premesse, il ruolo dello spettatore è fondamentale. Ad esso è richiesto uno sforzo particolare per far sì che gli elementi legati alla nuova ricezione dell'anime non possano danneggiare ciò che la serie calcistica ha da sempre regalato al proprio pubblico. Le emozioni che la storia di Holly e Benji riesce ancora a regalare meritano di restare intatte. Una serie dotata di un così grande impatto mediatico e culturale probabilmente non era pronta ad interfacciarsi con i mezzi di oggi, ma resta una pietra miliare nel bagaglio dei fan che, pieni di nostalgia, approfitteranno di questa occasione per tornare bambini.