Hunter x Hunter: la storia di un manga martoriato dalle pause

Ripercorriamo la storia editoriale di Hunter x Hunter e dei due adattamenti animati, tra pause e i problemi di Togashi.

Hunter x Hunter: la storia di un manga martoriato dalle pause
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Ci sono tanti manga in Giappone, con la maggior parte di essi che vive una vita editoriale abbastanza regolare, con una pubblicazione continua sulla rivista di appartenenza. E poi ci sono quei manga che si prendono pause estremamente lunghe per volontà o necessità degli autori, dando vita a una pubblicazione incostante e imprevedibile, con pochi capitoli l'anno, se non anche peggio.

Molti sono gli esponenti di questa categoria che potrebbero essere citati, ma il più noto di tutti è Hunter x Hunter, manga di Yoshihiro Togashi in pubblicazione su Weekly Shonen Jump dal lontano 1998. Essendo uno dei più famosi e venduti della categoria è inevitabile che le pause del mangaka siano sempre al centro di critiche e meme. Ma da cosa è nata questa necessità di fare pause così spesso? Scopriamo la storia editoriale di Hunter x Hunter, partendo però dall'opera precedente dell'autore, Yu degli Spettri.

I primi problemi

La serializzazione di Yu degli Spettri partì nel 1990 sulla rivista di casa Shueisha con una routine di lavoro che non lasciava di certo molto tempo libero all'autore. In quegli anni la concorrenza era spietata e ogni mangaka doveva dare il proprio meglio, specie quelli alle prime armi e con pochissime pubblicazioni alle spalle. Togashi programmò quindi un lavoro settimanale basato sul disegnare una tavola in quattro ore e dormire cinque ore a notte.

Le condizioni di lavoro iniziarono pesantemente ad affliggerlo durante il Torneo Oscuro, durante la cui produzione iniziò a soffrire per le condizioni di lavoro perdendo il sonno e accusando i primi acciacchi fisici. Talvolta capitava che dovesse lavorare da solo a interi manoscritti, quando di solito ogni mangaka viene affiancato da 2 o 4 assistenti a seconda della mole di lavoro. L'assenza di aiutanti non è da imputare a un cattivo rapporto con essi, dato che l'ex assistente Kunio Ajino ha dichiarato che Togashi era generoso con loro. Lo stress accumulato si fece via via sempre più intenso e si unì alle attese dei lettori che pensava di dover reggere. Ciò lo portò a prolungare di sua iniziativa la storia dopo il dicembre 1993, quando ci fu la fine dell'arco di Sensui. Il manga terminò comunque un anno dopo, nel dicembre del 1994, data che coincise con il periodo più difficile per Togashi.

Togashi soffrì enormemente durante gli ultimi sei mesi di pubblicazione e giunse quindi alla richiesta, da lui reputata egoistica, di terminare il manga, nonostante i tentativi di fargli cambiare idea dell'editore. Si chiuse così la prima vera avventura da mangaka di Togashi, un periodo che lui non ricorderà con estremo piacere.

Il periodo di mezzo

Sollevato dalla conclusione di Yu degli Spettri, dal 1994 Togashi si prende una pausa dalla serializzazione regolare, occupandosi della dojinshi "Yoshiri de Pon!", da cui derivano molte delle informazioni pubblicamente a conoscenza sulla serializzazione di Yu degli Spettri, e su Level E, il suo secondo manga su Weekly Shonen Jump. Stavolta l'autore ottenne la possibilità di pubblicare non settimanalmente bensì a cadenza quindicinale o mensile, quasi un unicum su una rivista così rigida come quella di Shueisha. Level E si concluse senza troppi problemi nel gennaio 1997 con 3 volumi totali.

Questo periodo di intermezzo continuò e a 31 anni conobbe Naoko Takeuchi, mangaka di Sailor Moon e sua futura moglie, a una cena con l'autore Kazushi Hagiwara, creatore del manga Bastard. In quel frangente però iniziò a pensare a un nuovo progetto, uno che raccogliesse i suoi ultimi pensieri e la passione di collezionare oggetti. Qualche mese dopo, arrivò su Weekly Shonen Jump con il suo nuovo manga che continua ancora oggi.

Hunter x Hunter e i problemi di salute

A marzo 1998 parte su Weekly Shonen Jump Hunter x Hunter, un nuovo manga che stavolta sarebbe stato pubblicato a cadenza settimanale. Almeno queste erano le intenzioni iniziali: l'autore fin da subito iniziò a prendersi qualche pausa ogni 3 o 5 capitoli, cosa che non sarebbe mai stata permessa ad altri colleghi. Tuttavia, nei primi anni. il manga riuscì a mantenere un buon ruolino di pubblicazione, preparando dai 30 ai 40 capitoli l'anno, ergo facendo solo tra le 10 e le 20 pause settimanali. Togashi però decise di non farsi aiutare dagli assistenti. L'unico supporto lo ottenne dalla moglie Naoko Takeuchi, che di tanto in tanto applicava i retini sulle tavole o dava una mano con le pagine a colori. Gli acciacchi fisici si facevano però sempre più frequenti e a fine 2005 l'autore fu costretto a prendersi una pausa di sette settimane, solo un preludio del primo lunghissimo stop del 2006.

Nel #11-2006 di Weekly Shonen Jump, uscito a febbraio, venne pubblicato il capitolo 260 del manga, l'ultimo di quell'anno. Togashi non pubblicò più Hunter x Hunter per una "malattia" non meglio precisata dalla rivista inizialmente ma che poi, nel corso del tempo grazie a commenti e dichiarazioni, si scoprì essere un problema alla schiena. Il mangaka sarebbe tornato brevemente nel 2007 e 2008 pubblicando sempre gruppi di 10 o 20 capitoli per volta, senza tornare al ritmo relativamente più regolare dei primi anni.

Dal 2006 quindi Hunter x Hunter è entrato in quello che i fan chiamano poco amichevolmente "il grande arco della pausa" e che ha fatto poi nascere negli anni successivi la storpiatura "Hiatus x Hiatus", ovvero "Pausa x Pausa". I problemi di salute di Togashi quindi rendono parecchio lento il ritmo di pubblicazione del manga, con 10 o al massimo 20 capitoli pubblicati.

L'unica eccezione fu quella di 30 capitoli consecutivi tra fine 2011 e inizio 2012, che conclusero l'arco narrativo delle elezioni dell'organizzazione degli hunter, ma che con sé portò una delle interruzioni più lunghe del manga, durata fino a metà 2014 - escludendo i due capitoli autoconclusivi su Kurapika di inizio 2013. Nel 2014, il manga riprese ma seguì una cadenza particolare a causa di un ulteriore malore sopraggiunto per il mangaka, che gli impedì di completare il solito ciclo di 10 capitoli e lo costrinse all'intervento chirurgico alla schiena. Il manga tornò poi con 10 capitoli nel 2016, 10 capitoli nel 2017 e 20 nel 2018 in due tranche. Su Weekly Shonen Jump, nella sezione riservata agli autori, Togashi commenta sempre più spesso riguardo a problemi di schiena, all'impossibilità di stare in piedi o addirittura seduto e di essere svenuto più volte.

Presente e futuro

Quella di fine 2018 è stata l'ultima apparizione di Hunter x Hunter. Al momento il capitolo 390 è stato l'ultimo pubblicato e non ci sono notizie di una ripresa a breve, col manga che di settimana in settimana sta infrangendo il suo record per la pausa più lunga di sempre. Va anche detto che ormai Togashi ha 55 anni e che, con questo ritmo di pubblicazione, potrebbe non riuscire a pubblicare più di altri 50-60 capitoli prima della fine della sua carriera. I crescenti problemi fisici, l'età che avanza e la voglia di lavorare soltanto in un certo modo mettono in dubbio la possibilità di un prosieguo di Hunter x Hunter.

Per il bene dell'autore, potrebbe essere utile darci un taglio anche nel momento attuale: pur con delle sotto trame rimaste in sospeso, Hunter x Hunter può trovare il suo finale nel volume 32, che in buona parte chiude la storia di Gon.

Meno probabile, anche se possibilità non completamente da escludere, che Togashi accetti la propria condizione e decida di cedere il lato artistico a un altro mangaka. Sono comunque pochi coloro che potrebbero essere interessati e avere le capacità per questo ruolo, uno su tutti Gege Akutami, attuale mangaka di Jujutsu Kaisen e che si è ispirato numerose volte ai manga di Togashi sul fronte della regia e dei disegni.

Le possibilità sono tante, ma considerata la situazione è anche plausibile che non vedremo mai la fine di Hunter x Hunter se le cose continueranno di questo passo e con queste metodologie.

Due anime a 10 anni di distanza

Come ogni manga popolare, anche Hunter x Hunter ha ricevuto un adattamento animato. Anzi, ben due, il primo prodotto da Nippon Animation e il secondo da Madhouse. Lo studio si dedicò subito alla nuova opera di Togashi, dato che l'anime di Hunter x Hunter andò in onda nell'ottobre 1999 quando la storia era appena al capitolo 61 (inizio dello scontro tra Gon e Hisoka alla Torre Celestiale). Per fare un paragone con i manga odierni di Weekly Shonen Jump, un adattamento animato di un manga di grande successo viene annunciato tra il capitolo 70 e 90, mentre la trasmissione avviene quando questi arriva al capitolo 110-130. Aver dimezzato questo numero portò quindi l'anime in fretta in pari col manga, anche a causa del ritmo di pubblicazione ballerino di Hunter x Hunter. Non a caso, la prima serie animata fu costretta a fermarsi all'episodio 62, ma il responso del pubblico fu ottimo e troppo grande per essere ignorato.

L'anime non si fermò in modo soddisfacente, bloccandosi il 31 marzo 2001 a metà dell'arco di York Shin City. In quel momento, il manga era al capitolo 110, ancora nel pieno dello stesso arco; era quindi impensabile per lo studio riprendere da subito l'anime dato che ciò avrebbe infatti obbligato la produzione a creare filler su filler per diversi anni. Si optò quindi per la produzione di alcuni OAV, un totale di 30 prodotti e resi disponibili tra il 2002, il 2003 e il 2004. Fu così concluso l'arco di Greed Island e la produzione abbandonò Hunter x Hunter.

Soltanto nel 2011, ben sette anni dopo, Hunter x Hunter tornò in versione animata. Nel corso di quegli anni, il manga di Togashi era arrivato al capitolo 310 e c'era quindi molto materiale da sfruttare da Madhouse, ancora una volta incaricata dell'adattamento. Nacque così il reboot di Hunter x Hunter del 2011 ora in arrivo anche su VVVVID e che riuscì ad adattare tutta la storia fino al volume 32, includendo quindi l'arco delle Formichimere e l'arco dell'Elezione che non era stato possibile inserire nell'anime del 1999.

La produzione e la trasmissione proseguirono senza patemi dato che Togashi riuscì a concludere l'arco delle Elezioni a inizio 2012. L'anime di Hunter x Hunter del 2011 è quindi un prodotto più fedele e che ha adattato il manga fino al volume 32, il punto ideale per un eventuale finale. Considerato l'andamento del manga, difficilmente vedremo in futuro un continuo dell'anime, che quindi può essere ritenuto definitivamente concluso. La seconda serie rimane quindi uno degli approcci migliori con il mondo di cacciatori creato da Togashi.