Il Tulipano Nero e la Stella della Senna: all'ombra di Lady Oscar

Scopriamo la storia produttiva de Il Tulipano Nero e la Stella della Senna, una serie ingiustamente dimenticata.

Il Tulipano Nero e la Stella della Senna: all'ombra di Lady Oscar
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Nel 1975 va in onda per la prima volta in Giappone La Seine no Hoshi, ambientato nella Francia del ‘700, più precisamente all'alba della Rivoluzione Francese. Dopo un discreto successo iniziale, l'anime passò in sordina. Sicuramente una causa è da ricercarsi in un'altra serie trasmessa in Giappone a qualche anno di distanza e che in poco tempo è diventata un cult: Lady Oscar. Al momento, per chi fosse interessato, Il Tulipano Nero e la Stella della Senna (questo il titolo italiano) è disponibile per lo streaming su Amazon Prime Video, e per l'occasione abbiamo voluto analizzarne la storia produttiva, dal successo al declino, cercando di capire come mai nel corso degli anni sia stato quasi dimenticato.

Prima di iniziare, vogliamo chiarire che le informazioni sulla produzione che siamo riusciti a reperire non sono molte, ma abbiamo cercato di mettere comunque insieme i pochi pezzi a disposizione: per questo, molto di quello che viene detto è una nostra supposizione, ma che potrebbe non essere poi tanto lontana dalla realtà, sulle motivazioni per cui Il Tulipano Nero e la Stella della Senna sia una serie dimenticata.

Cappa e spada

Non a caso abbiamo menzionato Lady Oscar, perché Il Tulipano Nero e la Stella della Senna condivide il contesto storico (in caso ve le foste perse, inoltre, potete recuperare le recenti novità J-POP su Lady Oscar): infatti, è ambientato alla vigilia della Rivoluzione Francese, in un periodo in cui i regnanti spendono soldi delle casse per il loro sfarzo, senza preoccuparsi delle conseguenze dell'aumento delle tasse sulle fasce più povere.

I cittadini non riescono a tollerare più le decisioni dei reali, costretti a cedere i loro beni per saziare i bisogni dei nobili, patendo così la fame. Il popolo è ormai stanco di essere continuamente vessato ed inizia ad opporsi alla borghesia. In questo clima di tensioni vive Simone Loraine, figlia di fiorai, la quale non si è ancora resa conto di ciò che sta accadendo alla nazione, trascorrendo le giornate con l'amico Mirand. Un giorno, in città si respira aria di festa, perché la regina Maria Antonietta è tornata in Francia, dopo un soggiorno nella natia Austria: per l'occasione, la corte vuole organizzare una festa sontuosa, ma non avendo più soldi nelle casse dello stato, deve prendere i beni necessari direttamente dai cittadini, privandoli dei viveri. Mirand si erge a voce del popolo e si oppone alle ingiuste richieste della regina: per questo viene arrestato come rivoluzionario. Quella sera, gli altri cittadini decidono di liberare il compagno, ma vengono intercettati dalle forze dell'ordine. Fortunatamente, sono salvati da un paladino mascherato che da tempo si oppone alle angherie della nobiltà di Francia e che vuole aiutare gli oppressi: il Tulipano Nero, la cui vera identità è quella del conte Robert de Vaudreuil.

L'arresto dell'amico è solo il primo dei numerosi eventi che stravolgeranno la vita di Simone e che la porteranno ad aprire gli occhi sul cambiamento che sta avvenendo alla nazione. Dopo quell'episodio, la protagonista si reca a Versailles per consegnare dei fiori.

Qui incontra il Conte de Vaudreuil, padre di Robert, che è a conoscenza di un segreto sul passato di Simone, ma sa che non è ancora giunto il momento di svelarglielo: come ci viene rivelato anche dal narratore all'inizio di ogni puntata, Simone è la sorellastra minore della regina Maria Antonietta.

Per la promessa fatta al padre di nasconderla e di prendersene cura, il conte la vede coma una figlia e decide di insegnarle la scherma e crescerla come una nobile. Benché non capisca come mai l'uomo le rivolga tutte queste attenzioni, Simone non vorrebbe lasciare la famiglia. Tuttavia, il fato è avverso alla protagonista, perché i suoi genitori vengono uccisi dalle guardie reali per non essere riusciti a consegnare i fiori più belli per il vestito di un'amica della regina. Orfana e con l'unico amico latitante, la giovane accetta il destino di diventare una nobile. La sua vita cambia nuovamente quando il Tulipano Nero le chiede di aiutarlo a liberare Mirand, che rischia di essere trasferito alla Bastiglia: Simone, spinta dal desiderio di salvare l'amico, brandisce la spada, cela la sua identità dietro una maschera ed un mantello per combatte con il nome di Stella della Senna. Simone decide di lottare al fianco del Tulipano Nero contro la nobiltà che le ha portato via le persone che amava e la sua vita.

Nonostante le premesse interessanti de Il Tulipano Nero e la Stella della Senna, tra intrighi, rivelazioni inaspettate, e colpi di scena, la serie poco alla volta è stata dimenticata, sebbene avesse riscosso anche un discreto successo nel periodo in cui è andato in onda, tanto che nello stesso anno venne serializzato anche un manga (arrivato in Italia nel 2018 grazie a J-POP), mai concluso. Eppure, la sconfitta della Stella della Senna è stata determinata da Oscar François de Jarjayes.

Una storica rivalità

Sicuramente, ciò che salta all'occhio quando si cerca Il Tulipano Nero e la Stella della Senna sono i nomi coinvolti nella produzione. Non possiamo iniziare senza menzionare lo studio d'animazione Sunrise, che con Il Tulipano Nero e la Stella della Senna era appena agli inizi della carriera, avendo all'attivo lavori come Il prode Raideen. Questo è stato solo il primo passo verso una carriera luminosa, che lo ha portato a produrre serie iconiche come City Hunter e Cowboy Bebop.

È doveroso citare anche le persone che vi hanno lavorato, in quanto spiccano nomi di rilievo del panorama dell'animazione giapponese. Tra i vari registi che hanno preso parte al progetto figura anche Yoshiyuki Tomino, il quale prima di allora aveva curato gli storyboard di anime come Rocky Joe e Heidi. Oggi, però, conosciamo Tomino soprattutto per Mobile Suit Gundam, consolidando così il suo rapporto con la Sunrise. Il soggetto dell'anime è stato affidato a Soji Yoshikawa, che aveva già lavorato a Le Avventure di Lupin III e in seguito ha collaborato nuovamente con Hayao Miyazaki per Conan il ragazzo del futuro (a tal proposito, ecco il nostro speciale dedicato alla storia produttiva di Conan il ragazzo del futuro). Infine, il character design è di Akio Sugino, noto soprattutto per Rocky Joe, ma anche per la particolare cura che riponeva nei suoi personaggi, particolarmente quelli femminili. Grazie a questo pool creativo, Sunrise è riuscita a confezionare un titolo piacevole, anche se non è invecchiato nel migliore dei modi, a causa di disegni ed animazioni su cui grava il peso degli anni, ma che si dimostra comunque affascinante grazie ad un'eroina simbolo che è riuscita a trovare la forza di rialzarsi e di lottare, dopo aver perso tutto.

Visti i nomi influenti dietro, non si può fare a meno di chiedersi per quale motivo Il Tulipano Nero e la Stella della Senna sia entrato con il tempo nel dimenticatoio. Una risposta è possibile trovarla proprio nel periodo in cui è andato in onda per la prima volta.

In quegli anni, infatti, i lettori giapponesi erano ancora in fermento per il manga Le rose di Versailles o Lady Oscar (titolo italiano) di Riyoko Ikeda, benché si fosse concluso nel 1973: ciò che conquistò il pubblico non fu solo la fedeltà storica, in quanto l'autrice si è ispirata ad una biografia della regina Maria Antonietta cercando di essere il più fedele possibile alla storia, ma soprattutto il personaggio di Oscar François de Jarjayes.

I lettori avevano trovato un'eroina atipica che combatte e si veste come un uomo, in cui immedesimarsi facilmente; a seguito dei favori riscontrati, l'autrice decise persino di cambiare ruolo ad Oscar, che è passata dall'essere un semplice supporto a vera co-protagonista della Rivoluzione Francese. L'attenzione per Le rose di Versailles era ancora accesa perché circolava la voce che alcuni studi d'animazione volessero realizzarne una trasposizione animata, ma Riyoko Ikeda non era ancora intenzionata a cedere i diritti, salvo per una nota compagnia teatrale giapponese.

Tra i vari studi che avevano messo gli occhi sull'opera vi era anche Sunrise, che però non aveva i fondi necessari per ottenere i permessi dalla mangaka. Questo non fermò i produttori che non abbandonarono del tutto l'idea, anzi cercarono di sfruttare a loro favore il boom del manga di Riyoko Ikeda, proponendo una storia alternativa e quasi parallela che potesse facilmente conquistare i fan: prende così vita Il Tulipano Nero e la Stella della Senna.

In parte grazie proprio alla notorietà di Lady Oscar, la serie di Sunrise ritrovò parte dei favori del pubblico, anche perché proponeva contenuti ed ambientazioni quasi identici: basti pensare che le due protagoniste sono molto simili tra di loro, siccome da un lato Simone è una cittadina che si scopre essere una nobile, ma che combatte contro i borghesi, anche se nel finale decide di anteporre la (nobile) famiglia; dall'altro, Oscar è discendente di una famiglia di nobili che decide di lottare al fianco del popolo.

Tuttavia, a differenza di Lady Oscar, La Seine no Hoshi non fa del suo punto di forza la veridicità storica, perché presenta alcune incongruenze che non sono passate del tutto inosservate: una delle tante riguarda proprio Simone, in quanto, dalle informazioni che ci vengono fornite nel corso delle puntate, dovrebbe essere nata intorno al 1774, ma Francesco I di Lorena (padre di Maria Antonietta) è morto nel 1765. Nonostante tutto, l'anime venne ben accolto, tanto che fu pubblicato anche un manga nello stesso anno, che però prendeva troppa ispirazione dal ben più noto Lady Oscar, poiché i disegni erano una palese copia di quelli di Riyoko Ikeda, solo con qualche lieve modifica. L'insuccesso della versione cartacea, però, non ha determinato il declino de Il Tulipano Nero e la Stella della Senna, ma crediamo che ciò sia avvenuto nel 1979, anno in cui venne trasmesso il primo episodio dell'adattamento de Le Rose di Versailles a cura di TMS Entertainment, che con il tempo è diventato un cult, al netto di alcune critiche mosse perché non molto fedele all'opera originale.

In Italia, invece, La Seine no Hoshi è arrivato nel 1984, proprio per cavalcare l'onda del successo della trasposizione di Lady Oscar (trasmesso nel 1982), ed il primo titolo scelto fu Il Tulipano Nero, benché l'eroe mascherato non fosse il protagonista, probabilmente per la similitudine con il personaggio interpretato da Alain Delon nel film Il Tulipano Nero (liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Alexandre Dumas).

Solo nelle successive trasmessioni, il titolo italiano cambiò in Il Tulipano Nero - La Stella della Senna o Il Tulipano Nero e la Stella della Senna, come riportato da Amazon Prime Video. A fronte di quanto detto, dunque, non è difficile dedurre che il tentativo di seguire le orme lasciate da Lady Oscar è stato allo stesso tempo sia il successo che il tramonto de Il Tulipano Nero e la Stella della Senna (in ogni caso, se volete farvi un'idea sul prodotto, la nostra recensione de Il Tulipano nero e la Stella della Senna è a un tiro di schioppo da voi).

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