Invincible: Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley si raccontano a Lucca

Invincible, The Walking Dead, Outcast, Battle Pope e tanto altro: Kirkman e i suoi colleghi hanno incontrato la stampa a Lucca Comics & Games 2018.

Invincible: Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley si raccontano a Lucca
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Dietro l'aspetto da vichingo barbuto di Robert Kirkman si nasconde non soltanto un profondo conoscitore del panorama fumettistico contemporaneo, ma anche un autore eclettico, sicuro di sé e sopra le righe al punto da trasformare una normale conferenza stampa in un turbinio di divertimento e sarcasmo. Non può che essere così, d'altronde, quando sei autore (tra le tante altre cose) di franchise acclamati come The Walking Dead e Invincible. Il primo ha già sfondato ogni barriera multimediale imponendosi tra i giganti della cultura pop, il secondo è considerato da molti il vero capolavoro di Kirkman ed è finora rimasto relegato al medium cartaceo. La situazione sta per cambiare, perché Invincible si prepara a ricevere un adattamento cinematografico e una serie animata e a imporsi, dunque, come una vera e propria killer app dell'entertainment contemporaneo. È uno dei temi principali affrontati dall'autore durante Lucca Comics & Games 2018, la kermesse italiana più importante per i cultori del panorama pop mondiale e a cui il maestro è stato ben felice di tornare dopo il successo dell'edizione precedente. Questa volta, però, Sua Maestà Robert ha portato con sé due collaboratori d'eccezione: Ryan Ottley e Cory Walker, entrambi disegnatori del suo fumetto supereroistico. I tre hanno partecipato al Press Cafè indetto dall'ufficio stampa della manifestazione lucchese e ci hanno intrattenuto per quasi un'ora con tante dichiarazioni interessanti.

Nel segno di Invincible

La serie di Invincible si è chiusa da diversi mesi sul mercato americano, ma in suolo italiano gli albi che compongono l'opera sono tuttora in fase di pubblicazione grazie a SaldaPress, e si avviano lentamente verso i rush conclusivi. Impossibile non domandare a Robert Kirkman come si sente al momento, tanti mesi dopo la chiusura del suo gioiello e orfano delle avventure supereroistiche di Mrk Grayson: "Sì, sicuramente è una grande soddisfazione. Sono molto felice, oltre a essere anche orgoglioso di come si sono svolte le cose nell'arco di questi 15 anni. In realtà è stato tutto molto dolceamaro. Mi è dispiaciuto, ma al tempo stesso mi sono sentito sollevato, perché significava che potevo finalmente dedicarmi ad altro. Però mi ha anche un po' turbato il fatto che, arrivati alla fine, pur avendo idee piuttosto chiare su come concludere la serie, continuavo ad avere in mente trame e sottotrame varie. Insomma, il fatto di dover concludere Invincible è diventato un po' frustrante, però adesso abbiamo chiuso il fumetto a gennaio e... ho dimenticato tutto! Quindi va bene così". Se vi chiedete, invece, cosa ne pensano i due illustratori che hanno dato vita su carta, di recente, alle vicende di Invincible, eccole di seguito.
Il commento di Ottley: "I personaggi, in fondo, sono sempre gli stessi. Quando lavoro su altre serie è come se Peter Parker fosse Mark. Senza contare tutte le illustrazioni che faccio alle ferie... insomma, una volta finita la serie nessun personaggio mi abbandona davvero".
Il commento di Walker: "I personaggi non muoiono mai. Sono dell'idea che una storia debba avere un inizio e una fine, senza continuare a oltranza. Non so se sono riuscito a rendere il finale come avrei voluto, soprattutto sul processo di invecchiamento dei protagonisti".
Ma torniamo a Kirkman: l'autore ha attualmente in cantiere due collaborazioni importanti, una con Universal e una con Amazon. Entrambe portano il nome di Invincible: la prima produrrà un film live-action, mentre il secondo si addosserà la titanica impresa di trasporre il fumetto in una serie animata: "Stiamo facendo qualcosa di straordinario e folle al tempo stesso: un adattamento cinematografico e una serie TV animata, che sarà prodotta da Amazon. In realtà ci sono tantissime cose fighe su cui stiamo lavorando ma che non posso rivelarvi, e devo dire che è un po' frustrante... per quanto riguarda il film, non so cosa succederà. La speranza è che dia adito a una serie di film: è ovvio che non posso comprimere 144 numeri di Invincible in una sola pellicola, quindi utilizzeremo delle sezioni specifiche della storia in modo che possa risultare soddisfacente. Poi, se ci saranno 10, 12 o magari anche 20 film, sarà tutto da vedere... ma magari siamo fortunati e ne vedremo solo 5".

Il timore di un adattamento scialbo, però, esiste ed è concreto. Soprattutto quando si parla di prodotti che, dalle nicchie del mondo a fumetti, portano davanti al pubblico di massa storie incredibilmente violente e sanguinarie: "Non c'è nessuna intenzione di ‘annacquarlo' in qualche modo. La cosa bella di entrambi i progetti è che sia Universal che Amazon sono interessati al fumetto per quello che è, quindi tutto ciò che è presente all'interno del fumetto ci sarà anche nel film e nella serie TV. Anzi... magari sarà anche peggio! Mi ha sempre divertito, poi, l'idea che la mia serie di zombie sia in qualche modo meno violenta di quella dei supereroi!". E, per finire, anche i collaboratori di Kirkman si sono professati entusiasti e curiosi: "Sono molto emozionato!", ha detto Cory Walker. "Ovviamente tra film e serie TV ci saranno molte differenze, ma proprio per questo per i fan sarà interessante vedere cosa salterà fuori". E Ottley, invece: "Mi interessa il fatto che possano essere ancora più violenti dell'originale. Non vedo l'ora! Speriamo sia davvero così...".

A tutto Kirkman

Ma torniamo a Kirkman. L'incontro lucchese con il papà di Invincible e The Walking Dead ci ha permesso di affrontare tanti altri argomenti insieme a lui. Anche note piuttosto dolenti, come la tanto agognata pubblicazione italiana di Battle Pope, un'opera tanto visionaria quanto folle e irriverente, o il brusco finale dell'adattamento televisivo di Outcast, giunto a una drastica conclusione dopo due sole stagioni che avevano fatto sognare tanto il pubblico quanto lo stesso Kirkman, fino ad arrivare al ‘sogno nel cassetto', quel disegnatore con cui il maestro vorrebbe tanto collaborare prima o poi.

Procediamo con ordine: "Prometto che che quest'anno, nella maniera più assoluta, parlerò con qualche editore per portare Battle Pope in Italia. Detesto l'idea che questo Paese sia privo della follia e del non-sense di quel fumetto, quindi vedremo di risolvere il problema. Per quanto riguarda i collaboratori con cui mi piacerebbe lavorare, sono molto soddisfatto del mio team attuale, funziona molto bene. Però, se dobbiamo proprio fantasticare, mi piacciono moltissimo disegnatori come Arthur Adams e, perché no, mi piacerebbe anche lavorare con Sara Pichelli... così il pubblico italiano è contento! Per quanto riguarda Outcast... Piaceva parecchio anche a me. La serie ha anche avuto abbastanza successo, è questo che rende il tutto frustante. Io non voglio certo dare la colpa a Cinemax, ma è avvenuta una ristrutturazione aziendale del network ed è stato tutto congelato. Quando, poi, sono passati ben due anni, ci siamo persi degli attori strada facendo e riassemblare il cast originale era davvero difficile. In pratica, tutta colpa di Cinemax", a Kirkman non è rimasto che concludere, preferendo trasportare la delusione in verso il sarcasmo. "Ma non dite che l'ho detto!".

La chiacchierata mattutina con l'autore ci ha anche permesso di scoprire quali sono, perlomeno in linea generale, i suoi piani con il franchise di The Walking Dead. Se, da un lato, la serie TV ha salutato ossequiosamente il suo storico protagonista, Rick Grimes, l'epopea fumettistica sembra destinata a un cammino ancora lunghissimo: "Il progetto è di farla per altri, non saprei... 15 anni? Mi piace l'idea di mettere quante più vicende sconvolgenti in quell'opera, e in effetti ci sono ancora tante novità in arrivo di cui purtroppo non posso parlarne. Insomma, dovete fidarvi di me...". Kirkman ha una visione d'insieme tutta sua anche dei cinecomic mainstream: come già detto, Invincible si prepara a portare sul grande schermo un'epica supereroistica ben diversa dai grandi colossi del panorama contemporaneo (si veda i Marvel Studios o il DC Universe). Come al solito, il nostro non ha peli sulla lingua: "Beh, che dire... i film Marvel sono fantastici, mentre quelli DC sono okay! Scherzi a parte, non vedo l'ora che esca Aquaman, che sembra fighissimo. È fantastico che ci sia questa gigantesca industria del cinema, che utilizza tecnologia all'avanguardia per realizzare storie così succinte ed estremamente piccole... tornando ai film, ho amato Ant-Man and the Wasp, l'ho rivisto di recente al cinema. Ci sono un sacco di film bellissimi... tranne Venom".

Prima di salutarci, desideroso di correre a mangiare quanta più pizza possibile, Kirkman ha elargito un suo personale pensiero verso tutti gli sceneggiatori esordienti, spendendo qualche parola preliminare sulle proprie influenze artistiche e letterarie: "Mi piacciono molto scrittori come Richard Matheson e Stephen King. Mi piacciono molto gli autori di fumetti che sono sia sceneggiatori che disegnatori, perché riescono a creare qualcosa di unico. Vorrei riuscire a farlo anch'io... per quanto riguarda i consigli, ai giovani sceneggiatori non posso altro che dire di buttarsi. Fate tutto ciò che potete fare, più scrivete più diventate bravi, è l'essenza di questa professione. Cercate di essere interessanti, perché quando voi vi annoiate sicuramente si annoierà anche il pubblico".

A tu per tu con Ottley e Walker

Il Press Cafè dedicato agli autori di SaldaPress è continuato, dopo l'uscita di scena di Bob Kirkman, con i suoi colleghi. Ryan Ottley è un autore sempre più sulla cresta dell'onda, che ha esordito con un'opera tutta sua: Grizzly Shark, tanto folle quanto violenta e visionaria, che proprio in suolo italiano (così come in patria, negli USA) sta riscuotendo un successo notevole. L'artista, attualmente, collabora anche in Marvel Comics e il suo ruolo nella Casa delle Idee è ora tutt'altro che marginale: con i suoi disegni, Ottley affianca infatti Nick Spencer (sceneggiatore dei più recenti cicli di Capitan America e soprattutto dello sconvolgente Secret Empire) nel rilancio editoriale di Amazing Spider-Man nella nuova era post-Dan Slott. Leggiamo cosa ha avuto da dirci, dunque, Ottley, in merito all'esordio di Grizzly Shark, all'approccio verso un personaggio iconico come l'Uomo Ragno e soprattutto al lascito di un autore come Slott.

"Per Grizzly Shark l'idea di fondo era che, avendo lavorato su Invincible per tanto tempo, avevo voglia di lavorare su altro come autore completo. La transizione a Spider-Man, invece, è stata piuttosto facile, considerando il lavoro svolto con la supereroistica in precedenza. La differenza è che in Spider-Man non c'è tutta questa violenza, e questo un po' di manca, ma purtroppo la Marvel per politica non ha questo tipo di rappresentazione. Tutto sommato, però, non posso lamentarmi: sono contento di lavorare su un personaggio come l'Uomo Ragno. Mi sto davvero divertendo con questa nuova sfida. Sto facendo qualcosa di molto diverso rispetto a quanto faceva Slott, ma al tempo stesso cerco di non tradire il passato della testata".

Cory Walker invece affianca Bob Kirkman da svariati anni ed è uno degli illustratori di maggior spessore ad aver dato vita alla parabola suereroistica di Mark Grayson. In realtà Walker è un autore piuttosto eclettico, che negli anni si è cimentato con tanti personaggi e franchise diversi senza precludersi anche lavori personali in cui ha rielaborato design già visti. Nel suo futuro, però, c'è qualcosa che a quanto pare promette di essere totalmente nuovo: "Sono piuttosto legato all'idea di creare sempre qualcosa di nuovo, sia personaggi che storia. Non ho intenzione, al momento, di lavorare su progetti molto grossi. Avendo anche fatto il crossover tra Invincible e Spider-Man, mi sono anche tolto qualche soddisfazione. Purtroppo non posso ancora rivelare i miei progetti futuri, ma è qualcosa che sarà familiare a tutti. Sfortunatamente non posso rivelare nulla... neanche l'editore!".