Iron Man: alla riscoperta dell'anime di Warren Ellis e Toshiki Inoue

Andiamo alla riscoperta di un particolare anime uscito nel 2010, creato dallo studio Madhouse con protagonista nientemeno che Iron Man.

Iron Man: alla riscoperta dell'anime di Warren Ellis e Toshiki Inoue
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La Marvel, nel corso della sua lunghissima storia editoriale, non si è certo tirata indietro riguardo le sfide, cercando sempre e comunque di rinnovare i propri personaggi immergendoli in un numero davvero impressionante di archi narrativi sempre diversi. La stessa contaminazione con il mondo orientale non ha esitato a farsi avanti, basti pensare a opere ormai entrate nella leggenda come la serie live action giapponese su Spider-Man datata 1978 o L'Uomo Ragno manga di Kosei Ono e Kazumasa Hirai.

Non sono ovviamente mancati anche esperimenti più recenti, come la serie anime del 2010 con protagonista uno dei supereroi più amati e apprezzati degli ultimi tempi, quell'Iron Man che proprio al cinema - anche grazie all'attore Robert Downey Jr. - ha saputo traghettare il supereroe Tony Stark verso una nuova giovinezza. Con la recente pubblicazione su Youtube del primo episodio dell'anime di Iron Man scritto da Warren Ellis e Toshiki Inoue per la regia di Takeshi Koike, vogliamo dunque portarvi alla riscoperta di questa produzione.

Io sono Iron Man

Nonostante la popolarità del personaggio in Italia sia esplosa grazie ai film dedicati (in particolare il primo Iron Man datato 2008 ha contribuito enormemente a farlo conoscere al grande pubblico) il supereroe dalla scintillante armatura non si è in nessun modo trasformato in un fenomeno passeggero, continuando a macinare sempre più successi fino a diventare un vero e proprio emblema della Marvel moderna. Nel 2010 è così arrivata la serie animata di Iron Man, facente parte del progetto Marvel Anime, dedicata ad alcuni supereroi della casa delle idee reinventati in una nuova forma.

Con il primo episodio dell'opera disponibile ora su Youtube, recentemente si è generato un nuovo interesse riguardo un'idea di base interessante, cioè rivisitare i personaggi Marvel in un'ottica molto vicina agli anime più famosi di sempre.
Nella serie di matrice americana/giapponese vediamo il celebre Tony Stark intenzionato a cambiare rotta rispetto al passato, desideroso di abbracciare la sua anima pacifista, sfruttando la sua tecnologia non più per distruggere ma per aiutare chi ne ha più bisognoso.
Con l'intento quindi di portare la pace nel mondo, Tony Stark/Iron Man decide di trasferirsi in Giappone, così da poter utilizzare liberamente alcune risorse preziose per i suoi nuovi progetti. Contemporaneamente, il supereroe annuncia il suo ritiro dalle scene (scelta che in un primo momento potrebbe spiazzare gli stessi spettatori), dando alla luce un nuovo tipo di armatura - prodotta in massa - in grado di garantire la sicurezza della collettività.

Nonostante quindi per buona parte del primo episodio non si sia cercato di puntare sull'azione, nella parte finale tutti i tasselli del puzzle sono andati al loro posto riportando in scena Iron Man nella sua iconica armatura, impegnato nel lottare contro la misteriosa organizzazione Zodiac, che ha sabotato le nuove armature del supereroe. Lodevole comunque l'intenzione di non snaturare il personaggio cambiandone i tratti distintivi, dando alla luce un Tony Stark tutto sommato in linea con la sua controparte americana, specialmente quella filmica.

Tra oriente e occidente

La serie anime di Iron Man potrebbe in realtà risultare come una sorta di esperimentoper quella che poi sarebbe diventata la serie di Castlevania arrivata su Netflix vari anni dopo. L'opera risulta a suo modo capace di anticipare i tempi, arrivata in America in formato home video parecchio tempo fa seppur l'intero progetto, almeno nel nostro Paese, non sia stato spinto così tanto. La commistione tra le influenze tipiche dei comics americani e quelle dei manga/anime risulta comunque funzionale, seppur si avverta una maggior propensione degli autori nell'aver voluto puntare più da vicino su influenze stilistiche a stelle e strisce.

Nonostante infatti il protagonista si ritrovi in Giappone (una location sicuramente particolare in cui far muovere Iron Man), l'intera progressione narrativa risulta lineare e senza particolari colpi di scena, con poche gag tipiche dei manga (come ad esempio il momento in cui la giornalista inciampa inavvertitamente verso Tony per poi respingere sonoramente le sue avances) così come virtuosismi ipercinetici (soprattutto durante le battaglie) ridotti all'osso.

L'intero primo episodio, seppur godibile, risulta a conti fatti abbastanza letto, con una sequenza finale incapace di raggiungere vette qualitative memorabili o trovate visive particolarmente originali. L'impressione generale è quindi quella di trovarsi davanti a un prodotto godibile che però ha deciso di non rischiare più di tanto per quanto riguarda l'innovazione e lo sperimentalismo (nonostante la contaminazione con il mondo anime poteva aprire numerose strade in tal senso), regalando invece al pubblico un prodotto solido, seppur senza guizzi creativi.

Dal lato tecnico la serie riesce a difendersi bene, grazie a buoni modelli dei personaggi e alla loro espressività. Forse si sarebbe potuto fare leggermente di più riguardo le animazioni nei momenti action, provando a rendere alcune azioni leggermente meno legnose di come appaiono su schermo. L'intero progetto, nonostante qualche lieve sbavatura, risulta comunque interessante, e la sua nuova pubblicazione sul web potrebbe spingere il pubblico ad interessarsi a questa particolare iniziativa fortemente voluta dalla stessa Marvel. E magari chissà: in futuro potrebbe volgere il proprio sguardo anche a nuovi adattamenti anime di supereroi molto famosi (o magari sconosciuti ai più).